Trails series – La guerra civile di Erebonia: Cold Steel II

Pubblicato il 5 Settembre 2019 alle ore 10:00
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di Peppe090
@Peppe090

Torna l’appuntamento con gli speciali dedicati alla serie “Trails” di Falcom. Ormai ci stiamo avvicinando alla fine di questo viaggio e oggi parleremo del secondo capitolo della saga di EreboniaTrails of Cold Steel II, titolo dove gli avvenimenti segneranno indelebilmente non solo il futuro della trama, ma anche i suoi personaggi.

Il conflitto che cambia tutto

Come successo con Cold Steel I, abbiamo già avuto modo di conoscere Cold Steel II con la recensione della versione PS4 uscita di recente. La storia riprende da dove l’avevamo lasciata, con lo scoppio della guerra civile nell’Impero di Erebonia, che vede la fazione dei nobili prendere il potere nella maggior parte dei punti nevralgici dell’Impero e la sconfitta di quest’ultimo sembra quasi inevitabile. Rean, il protagonista, si sveglia in un luogo remoto e accanto a lui si trova Valimar e, una volta scoperto di aver dormito per oltre un mese per riprendersi dalle ferite riportate durante lo scontro contro Ordine, l’Azure Knight, il giovane partirà alla ricerca dei suoi compagni le cui sorti sono sconosciute e non è chiaro se siano ancora vivi o meno. Quasi subito Rean capirà di trovarsi vicino a Ymir, il villaggio dove è cresciuto e dove si trova la famiglia e durante uno scontro contro un mostro verrà salvato da sua sorella Elise, la principessa imperiale Alfin e il bracer Towal. Ripresosi dalle ferite e dopo aver capito che neanche Ymir è al sicuro dalla guerra, insieme a Valimar e Towal, Rean partirà alla ricerca degli altri membri della Classe VII che sembra siano sparsi in giro per la regione, nascosti per evitare di essere catturati dalla fazione dei nobili.
Qualcosa, però, si muove dietro le quinte di questa guerra: Vita Clotilde, uno dei membri di Ourobous sembra avere piani diversi dall’organizzazione per quanto riguarda il Sept-Terrion of Steel, così come il leader dei nobili, Croire de Cayenne. Dopo una serie di vicende che vedono Rean e compagni esplorare l’Impero alla ricerca degli studenti della Thors Military Academy e dei templi antichi alla ricerca dello Zemurian Ore per creare un’arma adatta a Valimar, partirà il contrattacco dei nostri protagonisti con l’intenzione di liberare la famiglia imperiale e la capitale. Qui verranno rivelate le intenzioni del Duca e di Vita: il primo vuole sfruttare Cecric, il principe ereditario di Erebonia e prossimo in linea di successione, come Awakener di Testa-RossaDivine Knight utilizzabile solo dai membri della famiglia imperiale, e prendere il potere del Paese. Vita, dal canto suo, vuole solo assistere ad uno scontro tra Divine Knight, ovvero Valimar e Ordine per dar inizio al rito delle Rivalries, una serie di scontri tra i Divine Knight che hanno lo scopo ultimo di permettere la resurrezione del Great One e uno dei temi principali di Cold Steel IV. Le cose, però, non vanno come previsto, in quanto Testa-Rossa è posseduto dalla maledizione di Erebonia e viene distrutto da Valimar e Ordine in uno scontro finale tra i tre Divine Knight. Con Cayenne sconfitto fa la sua apparizione Osborne, nascosto fino a quel momento e creduto morto, il quale rivelerà come quanto accaduto fino a quel momento era stato previsto e tutto è andato secondo i suoi piani: con la caduta del Duca tutti i nemici di Osborne e dell’Impero sono stati scoperti e sconfitti; inoltre, il cancelliere dichiara di aver preso possesso del Phantasmal Blaze Plan di Ouroubous, costringendo Vita a ritirarsi. Colpo di scena finale è la rivelazione che Osborne è il padre biologico di Rean, cosa che segna il ragazzo ulteriormente dopo la morte di Crow. Qui cambia la vita di tutti: Rean per primo, che verrà fatto passare per l’Eroe che ha salvato l’Impero e messo fine alla guerra e per evitare altri problemi il nostro protagonista accetterà suo malgrado questo falso titolo.
Il gioco si chiude con i membri della Classe VII dopo il diploma, che lasciano Trista per tornare alle loro vita con Rean che si separa da loro, ma che finalmente ha trovato la sua strada. Tutto sembra finire bene, almeno per il momento ma le grandi rivelazioni le vedremo nel prossimo capitolo: Cold Steel III.

La necessità di migliorarsi

Cold Steel II non porta grossi cambiamenti tecnici rispetto a quanto visto nel primo capitolo, ma questa volta Falcom è più pratica nello sviluppo con un motore grafico nuovo e l’ambiente completamente in 3D e il risultato è evidente, da animazioni migliorate a scenari più ampi e dettagliati. Le differenze, come sappiamo, sono nella natura del gioco, meno lineare del suo predecessore e più aperto, con la possibilità di esplorare alcuni luoghi dell’Impero non solo a piedi ma anche con mezzi quali l‘aereonave, moto, a cavallo, il tutto senza limitazioni e soprattutto in qualsiasi momento. Anche la natura delle quest cambia, con missioni secondarie che ci vedono dover andare in città diverse o luoghi esclusivi che non è possibile visitare durante la storia principale. Un’altra novità sono le Divine Knight Battle, nelle quali utilizzeremo Valimar e fulcro della storia. Tutti questi grossi cambiamenti in un solo anno sono davvero notevoli per un software house piccola come Falcom, ma lasciano anche intendere come un tale volume di gioco fosse impossibile da gestire fin dall’inizio, da qui la scelta famosa di dividere Cold Steel in due giochi, 1 e 2 appunto.
Nonostante sia uscito nel 2014, Cold Steel II riceve i porting piuttosto in fretta, prima su PC tramite XSEED Games, poi su PS4 grazie a Falcom con aggiunte quali la modalità turbo, tutti i DLC inclusi e 60fps stabili dove il titolo prende il nome di Sen no Kiseki II Kai: The Erebonian Civil War, un sottotitolo più che adatto per il gioco. Questo sarà l’ultimo porting sviluppato direttamente da Falcom, in quanto Toshihiro Kondo ha dichiarato che in futuro saranno altre compagnie a realizzarli: non a caso in Giappone c’è un accordo tra Falcom e Nippon Ichi Software per lo sviluppo di porting su altre console, come ad esempio Ys VIII per Switch, ma per adesso non è chiaro se questi due capitoli di Cold Steel arriveranno su altre console, né quando.

E così, tenendo conto che del gioco ne ho già parlato parlato in abbondanza nella recensione (ribadisco, leggetela che male non vi fa) e che continuare a parlarne sarebbe superfluo a questo punto, termina anche questo viaggio alla scoperta di Cold Steel II e vi lascio al prossimo appuntamento con il quale ci addentreremo nell’ignoto: quel Trails of Cold Steel III che uscirà in Europa soltanto il mese prossimo, ma che, avendo già finito in versione giapponese, verrà sviscerato in tutti i suoi aspetti. Alla prossima!

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