vambrace cold soul

Un dungeon crawler che cerca di emerge ma con qualche riserva

Pubblicato il 9 Ottobre 2019 alle ore 15:00
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di Peppe090
@Peppe090

Immaginate di dovervi addentrare in un luogo afflitto da un inverno perenne, dove mostri, banditi e esseri ancora più pericolosi regnano sovrani e hanno costretto la popolazione a vivere sottoterra per essere al sicuro: questo è il mondo di Vambrace: Cold Souls, interessante Dungeon Crawler di Devespresso Games che strizza l’occhio a titoli come Darkest Dungeon, ma che si pone come obiettivo quello di non essere un mero clone in salsa invernale del titolo appena citato. Ci sarà riuscito? Lo scopriremo insieme in questa recensione.

Di padre in figlia

Protagonista del gioco è Evelia Lyric, una giovane donna che, dopo la morte del padre, riceverà un artefatto in grado di penetrare le barriere magiche. Lo strumento è solo uno dei tanti misteri lasciati indietro dall’uomo, così Lyric parte alla ricerca di Icenarie, luogo che sembra essere la chiave per trovare le risposte delle quali ha bisogno la protagonista; sfortunatamente per lei, però, una volta giunta in città si ritroverà coinvolta in qualcosa decisamente più grande di lei. Inizialmente molti saranno i sospetti sulla donna, questo perché nessun umano dovrebbe essere in grado di attraversare le barriere, e pian piano saremo chiamati a risolvere il mistero che ruota intorno ad Icenaire e al lascito del padre di Lyric.
Malgrado la premessa interessante, la storia di Vambrace non è nulla di eccezionale. Lyric è il solo motore trainante della storia e i personaggi secondari, privi di una caratterizzazione tipica di un RPG, finiscono per essere solo delle mere comparse la cui utilità si limita soltanto a quella di darci informazioni utili ad avanzare col gioco o conoscere di più sul mondo che ci circonda. Un peccato questa scelta, perché la morte permanente dei membri del gruppo avrebbe potuto portare dei risvolti in ambito narrativo, invece la loro assenza, o presenza, passa del tutto inosservata.

Freddo e pericoli

Come anticipato, Vambrace è un dungeon crawler dove l’esplorazione dei dungeon e le battaglie con i nemici sono all’ordine del gioco. Lyric è l’unico personaggio fisso del nostro party e solitamente è relegata a combattere dalle retrovie con attacchi a distanza, salvo alcuni casi durante la storia dove la vedremo coinvolta in prima linea. Il grosso del lavoro tocca ai numerosi personaggi reclutabili tramite la gilda, che potremo scegliere di volta in volta prima di partire per una missione nella superfcie. Ogni personaggio ha i suoi tipi di attacchi e abilità speciali, di contro però questi restano fissi finché non decideremo di mandarli via dal gruppo o muoiono, in quanto come detto poco fa in Vambrace la morte dei personaggi è permanente e non potremo più utilizzarli; una scelta interessante, ma che rischia di creare problemi in battaglia in quanto si può finire col rimanere solo con Lyric fino al termine della nostra spedizione.
Parlando del lato giocato, i combattimenti sono piuttosto semplici e ben poco esaltanti. Il compito del giocatore è semplicemente quello di attendere che arrivi il turno di un personaggio, selezionare l’attacco o un eventuale strumento e basta, con queste azioni che diventano da subito un loop che a lungo può creare noia. A rendere meno noiose battaglie ed esplorazione, però, vi è la presenza di trappole nei dungeon, un indicatore che aumenta col tempo e che, una volta pieno, porta ad una battaglia più impegnativa del solito contro nemici ostici e una barra che indica la resistenza dei nostri personaggi. Questa barra è diversa da quella degli HP e diminuisce a causa sia di alcune azioni che portiamo a compimento, sia a causa del freddo estremo che circonda la superficie di Icenarie. Esiste anche la possibilità che il nostro gruppo muoia per il gelo eccessivo piuttosto che per le ferite riportate, quindi è bene essere preparati non solo a combattere, ma anche alle avverse condizioni atmosferiche. Oltre a questo, il gioco non ha altro da offrire, se non andare in giro per la città a parlare con gli NPC, visitare negozi e potenziare le abilità di Lyric spendendo punti abilità.

Una direzione artistica particolare

Sviluppato con Unity, Vambrace: Could Souls può vantare un ottimo comparto grafico, merito delle belle illustrazioni dei personaggi e della storia che, nonostante un’ambientazione decisamente occidentale, somigliano molto ad una produzione giapponese. Il perché di questa affermazione è dovuto a certi aspetti come l’eterocromia di Lyric e le numerose razze nelle quali ci imbatteremo nella città di Delearch, tra nani, elfi, umanoidi con orecchie e coda da volpe e via dicendo. I dialoghi tra i vari personaggi si avvalgono dello stile tipico delle visual novel, mentre i modelli durante l’esplorazione dei dungeon sono realizzati interamente in 2D. Stile ulteriormente diverso è quello che si nota mentre ci spostiamo nella mappa principale di Delearch, tutta realizzata con una visuale dall’alto e con un “sprite” di Lyric che si muove nella città in uno stile che ricorda molto i vecchi titoli di giochi come Pokémon e The Legend of Zelda.
Il gioco è tradotto in varie lingue, comprese le maggiori europee tranne l’italiano. Anche se si tratta di un titolo “indie”, l’assenza di una traduzione nella nostra lingua quando tutte le altre sono presenti è decisamente strano ed è un punto a sfavore del gioco, ma la semplicità della storia e del gameplay, unita ad una buona traduzione in inglese, rendono il titolo piuttosto accessibile. Di buona fattura è anche il doppiaggio, elemento che in questo tipo di produzioni non è certo un fattore indispensabile, ma è evidente come gli sviluppatori si siano impegnati a realizzare un prodotto il più valido possibile.

Non chiamatelo Darkest Dungeon invernale

Torniamo quindi alla domanda che ho posto all’inizio di questa recensione: Vambrace è un banale clone di Darkest Dungeon in salsa invernale? La risposta è no. È innegabile come il gioco sia fortemente ispirato a questo titolo e sarebbe stupido dire il contrario, ma il gioco ha una propria identità e riesce nel suo intento di distinguersi rispetto a quello più famoso, sebbene sia limitato da una serie di problemi e dall’eccessiva semplicità dei combattimenti.
Quindi a chi consigliamo Vambrace: Cold Souls? Ovviamente a tutti gli appassionati dei dungeon crawler e a chi è in cerca di un’esperienza non troppo impegnativa, ma dall’ambientazione evocativa; inoltre, avendo menzionato così tante volte Darkest Dungeon, è scontato dire che tutti coloro che lo hanno apprezzato allora faranno lo stesso anche col titolo di Devespresso Games.

Good

Interessante l'ambientazione invernale
La meccanica legata al freddo

Bad

Diventa subito monotono
Parte RPG semplice e banale
6.8
NONNO APPROVED

Sviluppatore: Devespresso Games
Distributore: Headup Games, WhisperGames, Chorus Worldwide
Data di uscita: 29 agosto 2019
Genere: Dungeon Crawler, RPG a turni
PEGI: 12
Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC, Classic Mac OS, Linux

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