recensione

Tails of Iron

Un topo. Un eroe. Un re

Pubblicato il 20 Settembre 2021 alle ore 16:40
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di Paolino Maisto
@PerrinAybara

Ben ritrovati ragazzi della tribù in questa nuova recensione. Oggi andremo a vedere Tails of Iron, l’opera prima di un piccolo sviluppatore.

Lo sviluppatore Odd Bug Studio sembra avere l'obiettivo di ritrarre un lato diverso dei roditori nell'avventura RPG Tails of Iron. Ispirato dalle personalità affettuose e amorevoli dei loro topi, il team ha voluto creare un gioco che sfidasse la percezione negativa di queste adorabili creature, e quale modo migliore per farlo se non renderli protagonisti di un'avventura Soulslike? Tails of Iron presenta Redgi, erede al trono dei Ratti, incaricato di restaurare il suo regno in rovina dopo che suo padre, il re, è stato ucciso dal feroce Greenwart, capo delle tribù unite delle rane.

Tails of Iron prende una forte ispirazione dall'amato Redwall di Brian Jacques, con una dose aggiuntiva di Dark Souls. Il gioco è ambientato in un oscuro periodo medievale fantasy e combina una favola avvincente con un combattimento difficile ma gratificante; le meccaniche di gioco condividono influenze con Hollow Knight e Salt & Sanctuary, senza però il platform acrobatico.

Il mondo 2D è vasto con dettagli incredibili e un uso intelligente dell'illuminazione per creare atmosfera e profondità, rendendo distintivi i punti di riferimento e i biomi. L'audace linea di fumetti dà vita a questi roditori, rane e ambienti antropomorfizzati.

Il gioco è narrato da Doug Cockle, che sicuramente riconoscerete come Geralt di Rivia nella serie The Witcher. Il dialogo tra i personaggi è composto da immagini e animazioni, ma il gioco riesce a trasmettere il messaggio. I suoni nitidi degli scontri con le spade, degli spari, dei passi e dei cittadini che trascorrono la loro giornata aggiungono umore, profondità emotiva e vita a Tails of Iron. La fanfara dei bardi combinata con il vento ululante e la pioggia battente porta realismo in ogni angolo che vi troverete a girare, dal Forte Cremisi fino alla Repubblica Molscevica.

Come nei giochi di ruolo tradizionali, Tails of Iron utilizza vari abiti e armi che influenzano le statistiche, che vanno da set di armature leggere e pesanti a spade, asce, lance e persino pistole. Potrete acquistare questi oggetti dai venditori, chiedere a BamBam il fabbro di crearne uno tramite progetti, scoprirli tramite l'esplorazione e sconfiggendo i boss.

Questi set di armature offrono resistenze a diversi tipi di nemici, quindi sarà essenziale cambiare frequentemente il vostro tipo di equipaggiamento. Sebbene non sia presente un misuratore di resistenza, Tails of Iron utilizza un sistema di peso, in cui un'armatura più pesante può fornire una protezione migliore, ma a costo di un movimento più lento. Armi diverse eseguono anche set di mosse unici, in cui le lance sono veloci e agili ma più deboli, mentre i martelli colpiscono più lentamente ma più duramente. La salute massima verrà aumentata portando cibi rari allo chef RemRem, che vi cucinerà un pasto degno di un re.

Per quello che concerne la varietà di nemici, ci possiamo ritenere soddisfatti sia da quelli base che dai vari tipi di boss. Tutti hanno un loro grado di difficoltà/livello di sfida e avanzando nell’avventura ci saranno dei momenti e luoghi dove la combinazione e la varietà degli stessi vi metteranno a dura prova!

L'esplorazione sarà spesso gratificante visto che vi porterà ad imbattervi in forzieri del tesoro che contengono bottini nascosti e combattimenti contro boss segreti. La storia principale è integrata da un'ampia varietà di missioni secondarie che potrete  trovare nelle bacheche degli annunci in diverse città. Diciamo però che non saranno molto varie, anzi, di solito si riducono a eliminare nidi di larve, combattere strane bestie o affrontare duelli nell'arena con le talpe [quest’ultima è quella che ho apprezzato maggiormente, non vi dirò di più per evitare spoiler, ma se siete amanti come me di uno sport in particolare e avete vissuto gli anni ‘80 salterete dalla vostra postazione N.d.R.].

Il combattimento di Tails of Iron è nitido e d'impatto grazie a segnali audio e visivi combinati con l'uso del feedback aptico del DualSense su PS5. Per quello che riguarda la varietà delle armi possiamo dirvi che anche qui ce n’è per tutti i gusti: armi a una mano, armi a due mani, armi a distanza e scudi; oltre a questo, potrete anche cospargere la vostra arma di veleno così da far danni nel tempo al nemico.

Gli attacchi nemici hanno un simbolo con codice colore che vi informerà dell'azione corrispondente che deve essere intrapresa. Ad esempio, gli attacchi bianchi devono essere bloccati, gli attacchi rossi devono essere schivati ​​e gli attacchi gialli devono essere parati. Redgi può anche guarire tramite la sua fiasca di pozioni che può essere riempita saccheggiando insetti o nei barili designati sparsi in tutto il mondo. Dopo essere stato sconfitto, ogni boss ha la propria animazione di esecuzione, cosa che apprezzerete e vi darà quel senso di appagamento e gioia. In conclusione, possiamo dirvi che Tails of Iron, non è un brutto gioco anzi. Se vi aspettate di trovarvi davanti a qualcosa di impegnativo e “difficile” come un souls o un hollow knight cambiate strada, ma se invece volete qualcosa di stimolante, difficile e con la giusta dose di sfida allora questo titolo sarà per voi una piacevole oasi rinfrescante. Sicuramente non ci dedicherete una vita, ma sarete contenti di esser passati di lì e averla avuta al momento giusto per il giusto tempo!

Good

Combattimento brutale
Grande carattere e design del mondo
Giusto, nonostante la difficoltà
Doug Cockle è la voce narrante

Bad

Più breve di quanto ci aspettassimo
8.2
PEM-PEM

Sviluppatore: Odd Bug Studio
Distributore: United Label
Data di uscita: 17 settebre 2021
Genere: Action/GDR
PEGI: 16+
Piattaforme: Playstation 4, Xbox One, Switch, PC

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