Life is Strange: True Colors

Haven Spring vi da il benvenuto, siete pronti per una nuova storia?

Pubblicato il 5 Dicembre 2021 alle ore 10:00
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Correva l’anno 2015 quando il primo capitolo della nota serie narrativa Life is Strang” è stato pubblicato da Dontnod Entertainment e il pubblico si è subito spaccato su due fronti opposti: chi ha amato lo stile narrativo e i suoi personaggi e chi non è riuscito a trovare un vero e proprio interesse nella storia proposta. Alcuni anni dopo l’uscita di LIS (con un prequel a dividerli), anche il secondo capitolo della serie fa la sua comparsa e questa volta i fan hanno un grande punto di vista comune: anche se ben strutturata, la storia di Sean e Daniel non riesce a reggere il confronto con le emozioni provare in precedenza.

Da questo panorama prende forma il titolo di cui vi parliamo oggi, sviluppato completamente da Deck Nine, che antecedentemente aveva lavorato sul sequel Before the Storm, raccontandoci le vicende di Chloe e Rachel prima dei fatti accaduti in Life is Strange. Prendere in mano una serie tanto amata dal pubblico e plasmarla con il proprio stile non è un compito che lascia margine di errore, ma la casa di sviluppo statunitense ha deciso di giocare il tutto e per tutto con la pubblicazione di questo nuovo capitolo e... attenzione allo spoiler: ci sono riusciti.

Sviluppato da Deck Nine Games e pubblicato da Square Enix, Life is Strange: True Colors è un’avventura narrativa basata su scelte multiple, disponibile dal 10 settembre 2021 per Playstation 4, Playstation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC e Google Stadia al prezzo di 59,99€ per la Standard Edition. Wavelenaths, il DLC riguardante il passato di Steph è stato rilasciato il 23 settembre 2021 unicamente per le versioni Deluxe e Ultimate del titolo.

Benvenuti a Haven Spring

Siamo all’inizio di un viaggio completamente nuovo e, questa volta, la nostra protagonista è la ventunenne asioamericana Alex Chen.

Cresciuta in circostanze poco serene per una bambina, Alex e suo fratello maggiore Gabe finiscono insieme in orfanotrofio, ma il ragazzo risulta presto troppo ostile per le rigide regole imposte e finisce in riformatorio, lasciando così la sorella minore in balia di sé stessa e delle molte case famiglia in cui proverà ad integrarsi…ma senza mai avere successo. Quando cresci con un potere speciale come quello di percepire le emozioni altrui come se fossero tue, riuscire a controllarsi non è sempre fattibile, e per una ragazza che vive così intensamente il piano emotivo sembra che al mondo non esista un solo posto che riesca a comprenderla ed accettarla veramente; o almeno questo era il pensiero di Alex fino a quando, dopo molti anni, Gabe riesce inaspettatamente a contattarla per offrirle un posto insieme a lui nella tranquilla cittadina di Haven Springs.

Appena arrivata a destinazione tutto sembra surreale: in un paese così piccolo dove tutti conoscono tutti, Alex viene subito accolta a braccia aperte dall’intera comunità e, cosa più importante, per la prima volta nella sua vita ha la possibilità di sentirsi a casa, ormai lontana dal clima freddo e inospitale dell’orfanotrofio. Finalmente, dopo ventuno anni passati alla ricerca di amore e senso di appartenenza, Alex sente che le cose stanno prendendo forma e, anche se i suoi poteri la cacciano in qualche guaio di troppo, Gabe è sempre pronto a sostenerla non importa quale sia il problema… ma ogni storia di questo tipo deve avere un suo punto di rottura. In questo caso la serenità della ragazza insieme a quella dell’intero paese viene a mancare quando un tragico incidente provoca la morte del fratello, mandando a pezzi ogni possibile lampo di felicità.

Da quel momento, Alex inizierà una vera e propria indagine privata sulle vicende di quella notte e non si fermerà fino a quando la verità sulla morte di Gabe Chen non verrà a galla. Per farlo avrà bisogno dell’aiuto di Haven Springs e, per la prima volta, i poteri che tanto odiava saranno i protagonisti indiscussi verso la scoperta di un palcoscenico molto più grande del previsto.

True Colors

Life is Strange: True Colors è un prodotto che basa la sua intera esperienza sulla narrazione, quindi eviteremo di dire altro per quanto riguarda la trama del titolo, ma, pad alla mano, affermare che i ragazzi di Deck Nine siano riusciti a creare un’esperienza dettata da un’ottima scrittura è una verità innegabile e l’unico neo del titolo risiede [purtroppo N.d.R.] solo nell’atto finale della storia, dove qualche ora di gioco in più avrebbe aiutato a non tagliare corto su una serie di eventi fin troppo poco casuali che risultano abbastanza tirati con le pinze.

In tutti e cinque i capitoli in cui le vicende si evolvono, siamo riusciti a percorrere il viaggio di Alex Chen con estremo trasporto e, anche se non tutte le persone potrebbero ritrovarsi nelle suo percorso di vita, la caratterizzazione del personaggio e dell’intera opera riusciranno comunque a trasportarvi pienamente in un viaggio empatico verso i pensieri e il subconscio più intimo della ragazza.
Quella che abbiamo vissuto è una storia che parla di dolore e della difficoltà di elaborazione delle proprie emozioni davanti alle esperienze più tragiche della vita, ma attenzione, Life is Strange:True Colors non è solo questo. Il titolo ci ricorda che ogni situazione è formata da diverse sfaccettature, da diversi “Colori” e se è vero che la vita non è solo bianco o nero, anche la storia di Alex riesce a toccare uno gli aspetti più veritieri di sempre: la forza di ricominciare anche quando perdiamo qualcuno o qualcosa a noi caro.

Eliminata la meccanica del “riavvolgere il tempo” dei capitoli precedenti, il titolo diventa una delle esperienze narrative più verosimili possibile e anche se i poteri “soprannaturali” di Alex influiscono sulle vicende, il quadro generale dell’opera rimane sempre incentrato sulle emozioni: non solo quelle di Alex, ma anche quelle di un’intera comunità che ha perso un ragazzo, importante in modo diverso per ognuno di loro e anche se in modi e tempi differenti bisognerà andare avanti continuando lungo il percorso che la vita ci offre.

Alla ricerca della verità

Abbiamo parlato di come la storia di Life is Strange: True Colors si rapporta al giocatore ed è arrivato il momento di rispondere a una delle domande principali: come funziona un titolo così immersivo?

In termini di gameplay, le azioni disponibili sono molto semplici: mentre ci muoviamo liberamente in giro per Haven Spring e i suoi negozi, possiamo parlare con quasi tutte le persone che incontreremo ed esaminando la loro “aurea emozionale” scopriremo i pensieri più intimi che li attanagliano e, in alcuni casi, proveremo anche a risolvere i loro trambusti emotivi grazie ai nostri poteri.
Per i cacciatori di trofei [dato che gli obiettivi del titolo riguardano il completamento dei capitoli e la raccolta dei collezionabili N.d.R.] e per chi volesse scoprire di più sui personaggi secondari della storia, in ogni parte sono presenti degli oggetti che hanno conservato la memoria e le emozioni dei chi li ha usati, ed esaminandoli saremo in grado di ascoltarne i pensieri più profondi.

Insomma, a conti fatti il titolo non si sposta troppo dalla precedente esperienza dello studio e, in questo caso specifico, pensiamo che portare avanti un modello funzionante di gameplay non sia poi una scelta così sbagliata, ma anzi, Deck Nine ha saputo stupirci grazie ad un particolare momento, dove l’intero mondo di gioco è stato prontamente rinnovato e in men che non si dica ci siamo ritrovati davanti ad una sessione GDR davvero ben eseguita e, soprattutto, implementata egregiamente nella trama.
Ovviamente le ricerche sulla morte di Gabe non saranno la sola cosa presente in gioco e Alex avrà i suoi momenti di relax dove passerà del tempo con i nuovi amici Ryan e Steph, darà una mano a diverse persone, si svagherà grazie a qualche vecchio cabinato arcade posto qua e là e, in molte occasioni, si prenderà un momento per se dando voce ai suoi pensieri più profondi [guarda caso sempre davanti a panorami meravigliosi N.d.R.].
Anche in questo capitolo, per poter avanzare nella trama ci verrà richiesto di prendere delle decisioni più o meno difficili, e alcune di queste andranno a cambiare sensibilmente la narrazione, facendoci vivere sviluppi e finali diversi.

Grazie ai suoi poteri, Alex potrà contare su una nuova meccanica denominata Nova: tutte le emozioni provate da altre persone così potenti da distorcere la propria visione potranno influenzare anche Alex stessa, e in questo modo sarà possibile risalire al motivo principale dello shock emotivo, dandoci anche la possibilità di aiutare moralmente a superare il momento. In alcuni casi isolati, Alex assorbirà direttamente l’emozione della persona, in modo da esaminarla nel profondo e riuscire a liberarla da quello stato emotivo particolarmente forte… anche se questo avrà delle terribili conseguenze sulla sua stabilità [il fatto che questa interazione sia davvero rara è un punto a favore per il titolo, in quanto giocare su questo tasto sarebbe potuto diventare molto semplicemente un enorme fallimento, oltre che offensivo per alcune persone N.d.R.].

L’esaltazione dell’espressività 

Dal punto di vista tecnico, True Colors riesce a mettere un grande punto esclamativo dove gli altri capitoli peccavano di più: l’espressività dei personaggi.

Grazie all’utilizzo della performance capture, tutti i personaggi presenti nel titolo godono di un’espressività molto più veritiera che aiuta il giocatore ad inserirsi all’interno della storia: movimenti, gestualità, tic ed espressioni sono ora riprodotti fedelmente. Grazie a questa innovazione, l’intero cast principale riesce a convincere pienamente, donando la possibilità di vivere al meglio tutte le emozioni provate e, per i più empatici, emozionarsi a loro volta.

La nostra esperienza con Life is Strange: True Colors si è svolta su Xbox Series S e, seppur la grafica risulti curata, con un senso estetico altamente spiccato [non solo per l’estetica dei personaggi e del vestiario, ma anche verso la cittadina stessa e le sue meravigliose ambientazioni N.d.R.], purtroppo la mini console Microsoft ha avuto dei tentennamenti in alcune sezioni di gioco e per più di una volta si sono presentati dei crash di sistema che ci hanno richiesto il riavvio della console. Oltre a questo, molte texture hanno fatto fatica a seguire il ritmo di gioco e in linea generale abbiamo sperimentato molti rallentamenti di sistema. Nulla che sia riuscito veramente ad intaccare l’esperienza di gioco, ma i crash ripetuti non ci hanno entusiasmato troppo.
Seppur non esente da problemi, l'estetica utilizzata ha saputo prenderci per mano e farci innamorare di ogni singola ambientazione, oltre che dei suoi personaggi.

Allo stesso modo anche la soundtrack del titolo risulta essere parte integrante del lungo viaggio di Alex e ogni brano presente nel gioco è stato uno schiaffo emotivo ben accetto, capace di esaltare perfettamente tutte le vicende presenti a schermo. Accompagnato da un doppiaggio originale magistralmente eseguito, ogni personaggio sfoggerà un timbro vocale in grado di trasmettere tutte le emozioni provate al momento e rimarrete stupiti dalla fluidità con cui i dialoghi avanzeranno.

Conclusione

Di cose da dire su questo nuovo capitolo ne avremmo ancora a bizzeffe, in quanto ogni singolo dettaglio presente è una fonte preziosa di discussione… purtroppo però non possiamo dilungarci ad oltranza ed è giunto il momento di tirare le somme.

Con Life is Strange: True Colors, lo studio di produzione statunitense ha ampiamente dimostrato che tutte le speranze per il futuro della serie sono ben riposte e non possiamo che aspettare con fervore le prossime produzioni. Grazie ad un comparto narrativo tanto semplice quanto ben caratterizzato, questo viaggio all’interno delle vita di Alex e compagni risulta essere la miglior esperienza provata nella serie di Life is Strange, anche se qualche piccolo errore dettato da un’improvvisa fretta sulle battute finali stona un po’ con il ritmo generale del gioco.
Assieme ad un comparto tecnico che apporta delle sentite migliorie, nonostante anche in questo caso alcuni problemi su console Xbox si siano fatti sentire, il nuovo titolo prende per le mani tutto il bagaglio creato dai precedenti Life is Strange e in circa 10/15 ore di gioco ci trasporta in una nuovissima avventura che getta le basi per un radioso futuro.

Good

Narrazione che tiene testa al primo capitolo...
Tecnicamente migliorato rispetto ai capitoli precedenti...
Il potere di Alex è perfettamente bilanciato all'interno della storia
Colonna sonora di alto livello
Ottimo cast, tutti i personaggi hanno la propria caratterizzazione

Bad

...ma inciampa leggermente sul finale
... anche se su Xbox Series S potrebbe dare qualche problema di stabilità
8.0
PEM-PEM

Sviluppatore: Deck Nine Games
Distributore: Square Enix
Data di uscita: 10 settembre 2021
Genere: Avventura Grafica
PEGI: 16
Piattaforme:  PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch, PC, Google Stadia

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