recensione

Nioh 2

Nioh 2 ci riporta alla caccia di yokai su Playstation 4

Pubblicato il 23 Marzo 2020 alle ore 11:00
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di Peppe090
@Peppe090

Salve a tutti amici e amiche della Tribù, come ormai sapete abbiamo fatto di Nioh 2 il gioco del mese di Marzo e nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di parlare della cultura degli Yokai che hanno ispirato il gioco e anche di una prova approfondita della demo finale. Oggi finalmente è il momento della recensione di questo “sequel”, virgolette perché a livello narrativo avremo modo di vedere come sia un prequel degli eventi del primo capitolo, ma soprattutto se il gioco è riuscito nel compito di migliorare quanto visto nell’originale Nioh, cosa non sempre successa per i sequel. Team Ninja arriva preparato e fin dal primo trailer ha promesso una serie di cambiamenti, senza snaturare le basi che hanno contribuito al successo di quella che oggi è diventata una serie a tutti gli effetti.

Il mutaforma

Come detto qualche riga sopra, Nioh 2 è un prequel del capitolo precedente, per l’esattezza gli eventi narrati si svolgono una cinquantina di anni prima e vedono per protagonista un personaggio che viene creato dal giocatore e che ha la capacità di tramutarsi in Yokai, un mutaforma. Nonostante sesso ed aspetto possano essere impostati a piacere, il nome del nostro avatar sarà quello presente in un coltello che porta sempre con sé: Hide. Ricevuta una lettera, il protagonista inizia la sua avventura in un Giappone che non solo è in guerra, ma che si ritrova infestato da Yokai potenti e pericolosi; nel corso del gioco non saremo soli e presto ci sarà affiancato un simpatico mercante dai modi un po’ grezzi che, a poco a poco, ci farà conoscere alcune figure storiche giapponesi come Oda Nobunaga, qui ancora vivo e molto più giovane rispetto a quello visto e affrontato da William e che Hide e il suo amico finiranno per servire per buona parte del gioco.
A differenza di Nioh, dove avevamo William che arrivava in Giappone per riprendersi lo spirito che gli era stato rubato (quindi un protagonista con uno scopo), la storia di Nioh 2 è abbastanza semplice se non addirittura abbozzata per gran parte del gioco che ci vede spettatori di un conflitto, mentre ad un certo punto inizieremo a saperne di più sul protagonista, sulle sue origini e sulla sua capacità di trasformarsi in Yokai. Difficile dire se la storia un po’ blanda dipenda dal fatto che il protagonista sia un semplice avatar del giocatore, quindi poco caratterizzato se non per le sue origini, o perché gli sviluppatori hanno preferito creare una storia di contorno per quello che è un titolo che fa del gioco giocato il suo punto di forza.

Samurai personale

In maniera simile a quanto visto nella demo, il primo passo da fare in Nioh 2 è quello di “dar vita” al nostro avatar. L’editor si presenta con un’interfaccia intuitiva e semplice da usare, l’ideale per navigare tra le svariate opzioni a disposizione: sesso, statura, colore della pelle, capigliatura, eventuali segni particolari come cicatrici e molto altro altro; fatto questo, il gioco ci porta in un’ area speciale dove sarà possibile scegliere due armi e uno di tre spiriti a disposizione, ognuno dei quali dà accesso ad una delle tre diverse forme Yokai (del quale vi parlerò approfonditamente in seguito). Una volta fatte le nostre scelte è tempo di iniziare il gioco vero e proprio.
Nioh 2 si presenta esattamente come il capitolo precedente per quanto concerne sia la struttura del gioco (missioni principali, secondarie e crepuscolo) sia a livello di gameplay, con la possibilità di impugnare le nostre due armi da mischia in tre modi diversi: impugnatura alta, media e bassa e due armi a distanza che si dividono in Archi, Arcibughi e Cannoni; le armi sono le stesse viste in Nioh e i suoi tre DLC, ma in occasione di questo secondo capitolo sono state introdotte delle novità come le accette doppie e la Switchglaive. Tornano anche la familiarità delle armi, parametro che aumenta quando utilizziamo l’arma di turno equipaggiata e le armi elementali. Novità assoluta sono le due tipologie di arma viste nella demo, ovvero le Benedette e Corrotte, in grado di scatenare effetti particolari in base al nemico affrontato. Le battaglie, o meglio il modo in cui si svolgono, sono le stesse di quanto visto in passato con nemici particolarmente aggressivi che se affrontati senza fare attenzione possono ucciderci in un istante e la chiave della vittoria sarà diminuire il loro Ki e renderli inoffensivi; una presenza quella del Ki che comporta il ritorno del Ritmo Ki, tecnica che ci permette un ristoro istantaneo di un certo numero di Ki dopo aver portato una combo in seguito alla pressione del tasto R1 quando un’aura pervade il nostro personaggio dopo un colpo; come sempre il ritmo Ki non solo serve a poter combattere più a lungo senza effettuare pausa, ma anche a dissipare i piccoli regni Yokai generati dai vari mostri sparsi in giro nella mappa. Ecco, parlando dei Regni Yokai una delle novità di Nioh 2 sono delle vere e proprie sezioni all’interno del livello: il nostro Ki si ricarica più lentamente e gli Yokai nemici risultano più potenti e aggressivi, e l’unico modo per dissipare il regno è eliminare un nemico in particolare o distruggere la fonte che lo ha generato. Il resto è pressoché identico al primo Nioh, con il giocatore che dovrà esplorare la mappa di turno alla ricerca del boss o dell’obiettivo prefissato per portare a termine la missione (nel caso di quelle secondarie) con i santuari sparsi in vari punti che fungono da checkpoint e punto dal quale ripartiremo in caso di morte. La presenza dei santuari vede quindi il ritorno dei piccoli Kodama da cercare in giro per i vari livelli e regioni in modo da attivare i bonus quali maggior rilascio di oggetti, equipaggiamenti, elisir e così via; inoltre viene introdotto il Bazar Kodama, luogo nel quale è possibile acquistare oggetti di vario tipo tramite una valuta ottenuta quando offriamo equipaggiamenti che non servono più.
Una cosa che mi ha colpito di Nioh 2 in modo estremamente positivo è la presenza di alcune trovate che rendono il gioco più accessibile, a tratti anche più facile, quale la possibilità di evocare dei bot che ci aiuteranno per un determinato lasso di tempo o finché non saranno sconfitti, al contrario dei Redivivi che tornano anche qui e che se evocati andranno battuti. Questo però non rende il gioco facile: Nioh 2 può essere estremamente punitivo se preso alla leggera, ma, proprio come nel primo capitolo, premia l’abilità del giocatore; bisogna anche dire che spesso per avere la meglio su nemici che danno problemi basta salire di livello e trovare armi e armature migliori.

Yokai vs Yokai

Uno degli elementi più interessanti di Nioh 2 è certamente legato ai cambiamenti apportati all’uso degli spiriti. Se nel primo questi aiutavano William fondendosi con la spada, in questo secondo capitolo gli spiriti si fondono direttamente col nostro protagonista, facendolo trasformare in uno Yokai vero e proprio. Le funzioni di base rimangono le stesse, come il dover caricare la barra tramite l’assorbimento di amrita e, una volta in modalità Yokai, questa avrà una durata limitata che diminuisce in base ai danni subiti e inflitti. La differenza vera sta nel potenziamento dei nostri spiriti che avviene in due modi differenti; il primo è tramite i già citati punti abilità, che aumentano la loro durata, difesa, potenza offensiva e tanti altri bonus che vanno applicati alla trasformazione in generale, mentre i singoli spiriti vengono potenziati grazie ai Nuclei d’Anima che gli Yokai nemici e i Boss lasciano cadere di tanto in tanto. Ogni spirito possiede un determinato numero di punti armonizzazione dal quale dipende quale tipo di Nucleo possiamo inserire. Inizialmente infatti sarà difficile inserire due nuclei di Yokai particolarmente potenti negli spiriti di base che il gioco ci fornisce, cosa che sarà più semplice una volta ottenuti spiriti migliori; i nuclei però non servono solo ad aumentare alcune statistiche dei nostri spiriti, ma posso essere usati in battaglia grazie alla terza barra presente oltre quella della salute e del Ki tramite il tasto R2 e quello relativo alla posizione che abbiamo scelto per il nucleo d’anima. L’attacco portato svuoterà la barra che potrà essere ricaricata man mano che eliminiamo i nostri avversari.
Anche se il gioco propone un buon numero di spiriti da collezionare, le trasformazioni possibili sono solo tre: Bruto, Feroce e Spettro. La forma Bruto è una trasformazione che predilige l’attacco fisico alla velocità e grazie ad essa potremo infliggere un numero spropositato di danni a tutti i nemici, boss inclusi. Una forma perfetta per liberarsi da situazioni difficili, ma che ha come difetto la poca rapidità e un’apertura eccessiva agli attacchi nemici nel caso dovessimo trovarci circondati. La Forma Spettro è l’esatto opposto del Bruto: attacco basso, ma grande rapidità di movimenti e possibilità di schivare i colpi nemici, consigliata per chi vuole un approccio più cauto e difensivo così da correre meno rischi; infine abbiamo la Forma Feroce che altro non è che una via di mezzo tra bruto e spettro e di conseguenza offre un buon compromesso tra attacco, difesa e velocità. In ogni caso la trasformazione Yokai è l’ideale per passare indenni o quasi i vari Regni Yokai presenti all’interno dei livelli o quelli evocati dai boss, in quanto i suoi effetti non si sentono durante la mutazione. La conseguenza di tutto ciò è che cambiare spiriti e forme diventa indispensabile per avere la meglio sui nemici e avanzare nel gioco, a differenza del primo Nioh in cui bastava potenziare uno spirito a piacere.

Nioh 2 è uno dei migliori action su PS4

A livello tecnico Nioh 2 è identico al suo predecessore, dal motore grafico alla possibilità di impostare la modalità di gioco tra una ad alta risoluzione e framerate stabile a 30fps oppure la modalità azione a 60fps. In ogni caso il framerate è abbastanza stabile a prescindere dalle impostazioni scelte. Un vantaggio per gli sviluppatori è quello di non usare un motore grafico migliore, ma che rende palese l’uso, anzi il riuso eccessivo, di assets e moveset dei nemici visti nel primo Nioh, tant’è che fin dalle battute iniziali del gioco c’è una grande sensazione di già visto se non fosse per il level design, evocativo e molto ispirato. Vera pecca del gioco è la colonna sonora, blanda come nel predecessore e alquanto dimenticabile, mentre il gioco vanta l’audio in inglese e giapponese, almeno all’apparenza perché il gioco “forza” il doppiaggio originale giapponese a meno che non usciamo dal gioco, impostiamo il doppiaggio giapponese e torniamo a giocare, cosa decisamente diversa da Nioh dove i giapponesi parlavano appunto la loro lingua, mentre i personaggi stranieri parlavano in inglese. Per finire, il gioco vanta un’ottima traduzione in italiano che fa il suo dovere. 
Eccoci arrivati al momento di rispondere alla domanda posta all’inizio della recensione. Nioh 2 è meglio o peggio del suo predecessore? La risposta sta nel mezzo, né migliore né peggiore; questo perché le novità introdotte a livello di gameplay rendono il titolo certamente più fresco, ma la sensazione di già visto nei vari stage del gioco, unito ad assets palesemente presi dal primo capitolo danno l’impressione che Nioh 2 sia più un’enorme espansione che un gioco completamente nuovo e va benissimo così. Perché? Per il semplice fatto che Team Ninja non ha voluto rischiare e ha preferito mantenere la formula di successo vista in passato e riproporla con qualche piccolo cambiamento senza stravolgere nulla e il risultato finale è un gioco che si pone allo stesso livello del capitolo precedente, reso anche leggermente più accessibile dalla presenza dei bot nelle missioni, le quali rendono più facile giocare e la possibilità di giocare in cooperativa con altre due persone. Detto questo, Nioh 2 è senza il minimo dubbio uno dei giochi d’azione migliori attualmente disponibili su PS4A quando Nioh 3?

Good

L'editor del personaggio è profondo e complesso
Gameplay solidissimo e soddisfacente
Difficile il giusto
Le novità introdotte rendono le battaglie più interessanti
Componente online migliorata rispetto al passato
Evocare i bot nelle missioni rende il gioco più accessibile

Bad

Tanti assets riciclati dal primo capitolo
Colonna sonora anonima
A livello grafico non ci sono miglioramenti rispetto al titolo originale
8.5
PEM-PEM

Sviluppatore: Team Ninja, Koei Tecmo
Distributore: Sony Interactive Entertainment
Data di uscita: 13 Marzo 2020
Genere: Azione, GDR
PEGI: 18
Piattaforme: PlayStation 4

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