Cara Tribù, dopo aver parlato di videogiochi in lungo e in largo è arrivata l’ora di cambiare – per una volta – argomento e passare a uno strumento che permetterà di usufruire del nostro passatempo preferito in maniera migliore. Grazie ad Asus abbiamo avuto l’opportunità di testare per qualche giorno l’headset gaming ROG Delta in svariate modalità e siamo pronti a parlarvene in questa nostra nuova recensione dedicata all’hardware.
Un nuovo headset da testare è sempre ottimo, soprattutto durante periodi come questo, in cui i titoli da giocare sono troppi sia per recuperare il proprio backlog che per recuperarsi capolavori in attesa di sequel in arrivo nei prossimi mesi. Molte ore di fronte allo schermo, molte volte, equivale ad avere la tendenza a sottovalutare il lato sonoro in un qualsiasi videogioco, preferendo la concentrazione visiva rispetto a quella uditiva. L’obiettivo di questo ROG Delta è, infatti, immergere completamente il giocatore nell’atmosfera e renderlo tutt’uno con il titolo che sta affrontando, che si tratti di un titolo di guida o un horror. Dotato di dispositivo quad DAC ESS 9218, un convertitore digitale-analogico particolare, le ROG Delta riescono quindi a gestire in maniera perfetta le sorgenti, elaborandole al massimo della qualità, arrivando così a una prestazione cristallina e ben bilanciata su tutte le frequenze. Il dettaglio sonoro è praticamente eccellente, a patto che la sorgente sia ovviamente di ottima qualità, e si presta a qualsiasi tipo di ascolto: dal videogioco al cinema, passando per musica e podcast. Proprio in questo momento, ad esempio, le sto adoperando durante la scrittura del pezzo ascoltando alcuni brani di Yoko Shimomura, riuscendo a cogliere tutti quegli aspetti che con delle normali cuffie non si farebbero notare. Essendo un headset dedicato al gaming, non poteva mancare il microfono per comunicare con i propri compagni di squadra. In questo caso, ASUS ha fatto la scelta di renderlo totalmente opzionale, così da rendere le Delta anche ottime per le uscite di tutti i giorni ed è quindi possibile toglierlo e inserirlo tramite un comodissimo jack 3.5mm presente sulla cuffia sinistra.
Parlando di utilizzi non possiamo fare a meno di evidenziare che in questo prodotto, per non inficiare probabilmente il peso, non è presente nessuna batteria e quindi l’alimentazione avviene solamente tramite un collegamento USB. Nel caso il vostro dispositivo non possegga una presa USB Type-C ecco che viene in aiuto un comodo convertitore che è stato già inserito all’interno della confezione, così da permettere l’utilizzo su qualsiasi console e dispositivo. Per un prodotto del genere si sente la mancanza di un collegamento wireless, comodo soprattutto in ambito casalingo dove si tende a stare a qualche metro dalla console o dal proprio dispositivo in riproduzione in quel momento.
Dal lato funzionalità ci troviamo davanti a uno dei migliori headset provati, in grado di giustificare il valore per l’elevata qualità che offre nel suo complesso. Una nota di merito, però, va offerta anche al design puro e semplice. Asus infatti ha optato per un prodotto sobrio, escludendo le luci led che circondano i padiglioni che sono liberamente disattivabili, in grado di non sfigurare nemmeno in ambiti più discreti. Gli unici comandi presenti sono una comoda rotella per il volume e un interruttore per spegnere o accendere le luci, come dicevamo in precedenza, rendendole comode e semplici da utilizzare non solo in ambito casalingo.
Per quanto riguarda l’utilizzo, invece, dobbiamo avvisare che c’è un piccolo neo che non è del tutto imputabile all’headset. Purtroppo noi portatori d’occhiali abbiamo un fardello in più rispetto agli altri e spesso questo lo rende svantaggioso in certi ambiti e con certi dispositivi, e questo è uno di quelli. In caso di montature pesanti, infatti, si andrà a sentire ogni tanto fastidio sulla parte alta dell’orecchio dopo molte ore di utilizzo. Non essendo imputabile direttamente all’headset non lo segnaliamo come difetto vero e proprio, però ci è parso giusto avvisare e sconsigliare quindi ai lettori di acquistare montature pesanti per i propri occhiali.
Dal lato estetico le ASUS ROG Delta convincono e anche tanto. La colorazione nera mixata all’alluminio rende davvero piacevole all’occhio l’intero prodotto, così come la forma a D dei padiglioni in grado di tenere l’orecchio coperto in modo da far percepire ogni singolo suono e cancellando praticamente le influenze esterne. Più di una volta, infatti, mi è capitato di ricevere SMS da mia madre perché non riuscivo a sentire il gatto che bussava alla porta di camera mia durante l’utilizzo delle ROG Delta; può essere un aneddoto simpatico da raccontare, ma che evidenzia perfettamente la capacità di immersione che possiede questo fantastico prodotto.
Promosse. Questo è il verdetto definitivo di Tribe Games sulle ASUS ROG Delta, uno degli headset gaming più performanti mai provati nel corso di questi anni, con la possibilità di utilizzarli praticamente per qualsiasi cosa, anche grazie al microfono staccabile. Possiamo quindi uscire di casa per farci una passeggiata ascoltando la musica preferita grazie all’attacco USB Type-C e poi tornare a casa, collegarle all’adattatore USB Type-A e utilizzarle su PC mentre scriviamo pezzi, ascoltando musica o se dobbiamo discutere con degli amici su Discord. Il tutto fatto con una semplicità assurda e senza la necessità di stare a impazzire scaricando driver o dovendole configurare ogni volta. Il design minimale ma al tempo stesso preponderante è uno dei lati forti di questo headset, unito alla fantastica qualità audio in grado di farci immergere nella perfezione musicale o nell’ansia di un horror grazie al dolby 7.1.
Devi essere connesso per inviare un commento.
