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Maneater: Tra squali, miti e trash

Pubblicato il 22 Maggio 2020 alle ore 8:00
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di Dario Bin
@DrioAkuma

Gli squali sono tra le creature marine a cui sono dedicati tante storie e miti, lasciando affascinati e intimoriti gli esseri umani, ma molte informazioni sono errate e questo porta ad una lunga catena di conseguenze, mettendo più a rischio la vita degli squali rispetto a quella dell’uomo.

Maneater punta su tale argomento, la vendetta degli squali., dato che sono questi ultimi nelle statistiche a morire maggiormente per colpa dell’uomo; basti pensare a quante migliaia ne vengono uccisi per ottenere la pinna (che viene loro tagliata via DA VIVI!) ed altre parti, per le presunte proprietà miracolose e afrodisiache che NON hanno.
Il gioco sviluppato dalla Tripwire Interactive ci farà interpretare il ruolo di uno squalo, con il compito di seminare il panico e sterminare il maggior numero di esseri umani possibile.
Proseguendo nell’esperienza potremo apprendere nuove abilità ed evolverci in nuove e devastanti forme; in pratica, è un titolo che punta alla spettacolarizzazione e rendere questi stermini sempre più esagerati e creativi: Maneater punta al quel tipo di prodotto definito “trash” che può piacere alle persone? O si nasconde qualcosa di più dietro il suo sviluppo, che la gente non si aspetterebbe?

Come accennato precedentemente, il mondo per la maggior parte una visione errata degli squali: non sono spietate creature che hanno l’interesse di uccidere l’uomo per sadismo, sono semplicemente creature predatrici ed agiscono come tali.
I motivi per cui in rare occasioni attacca l’uomo sono vari: dal fatto di averlo letteralmente assaggiato per capire cos’era, dato che il tipo di acqua in cui si trova gli impediva di avere una chiara immagina di cosa aveva davanti.
Oppure l’aver confuso un uomo surfista per una foca, perché la stessa tavola da surf gli ricordava l’adorabile creatura marina che nuotava in superficie. Questo non vuol dire che se vi buttate in mezzo ad un gruppo di squali potete stare sicuri a nuotarvene attorno, lì ve la andate a cercare.
Se intravvedete uno o più squali bisogna sempre stare all’erta, sono pur sempre predatori, però bisogna anche sfatare certi miti, alcuni nati proprio dal cinema stesso.
A creare il mito dello squalo sterminatore di uomini è stato proprio il film di Steven Spielberg “Lo Squalo” (Jaws) del 1975, basato sull’omonimo romanzo di Peter Benchley; ancora adesso tale credenza è presente, usata come chiave d’ispirazione per tutta la marea di prodotti ludici realizzati.
Con gli squali si è fatto di tutto, ma veramente di tutto. Se andate a cercare in servizi di streaming come Prime Video scrivendo la parola “shark”, troverete una marea di materiale su questo argomento, dal film di Spielberg, ad interessanti documentari, per poi decadere nelle cose più assurde esistenti a questo mondo.
Da film di squali a 5 teste, passando per i noti Mega Shark Vs (inserite Mega seguito da qualche altra creatura o cosa), fino ad arrivare al film diventato un emblema del cinema trash sull’argomento squali: Sharknado!
Si parla di contenuto “trash” quando il prodotto è privo di senso o la qualità in sé a livello cinematografico (come regia, recitazione, effetti speciali, ecc…) risulta molto discutibile; vi è il trash che definisce qualcosa di pessimo gusto, fino ad arrivare alla sfacettatura di qualcosa che è (come si usa per certi modi di dire) talmente brutto da essere bello.
Ovviamente i gusti sono sempre soggettivi, perché tutti hanno una percezione diversa, quindi qualcosa che può piacere al sottoscritto per altri è semplicemente ridicola.
Film come Sharknado sono diventati un “cult” del genere per un motivo semplice: il passaparola, uno dei mezzi più potenti per diffondere il nome di qualcosa.
Un film talmente esagerato che poteva finire nell’oblio; invece, grazie alle voci che si sono sparse nella rete portando milioni di persone alla visione di questo film, è diventato un fenomeno di massa che gli ha permesso di avere ben CINQUE seguiti per un totale di SEI film.
Questo è uno di quei casi in cui qualcosa già esagerato di suo dal primo, eccede fino allo sfinimento; agli inizi nel suo “brutto” è comunque un film divertente, ma arrivare con così tanti seguiti è esasperante.
Se volete comunque spegnere il cervello in queste settimane potete sia (ri)scoprire capolavori del periodo come “Lo Squalo” o dedicarvi a farvi quattro risate col trash; vi lasciamo un video con la Top 10 dei film più assurdi a tema squali realizzato da WatchMojo Italia.

Per quanto riguarda il lato videoludico, non mancano giochi in cui gli squali sono i protagonisti; abbiamo quello ispirato al film di SpielbergJaws Unleashed per PlayStation 2, Xbox e PC del 2006 o Depth uscito nel 2014 per PC.
Nel primo prenderemo puramente il controllo del famoso predatore, con lo scopo di fare una strage di bagnanti, affrontando diverse missioni sparse nel mondo di gioco.
Invece, Depth è un gioco PvP in cui una fazione sono sommozzatori armati mentre gli avversari prendono il controllo di un famelico branco di squali; una squadra dovrà recuperare vari materiali tramite il supporto di un drone, l’altra dovrà impedire che riescano a compiere la missione, sbranandoli con le loro zanne.
In altri prodotti come Stranger Deep (2015) e Raft (2018) gli squali sono uno dei principali elementi dell’ambientazione, pronti sempre a cogliere alla sprovvista gli incauti giocatori che cadranno tra le loro fauci (ricordiamo che gli squali hanno tre file di denti).
Come il cinema, anche il mondo videoludico è colmo di giochi su questo tema, alcuni sono potenziali titoli interessanti, in altri casi sono prodotti che possono essere facilmente dimenticati.
Maneater? In esso c’è da scoprirlo di persona su PlayStation 4Xbox OneNintendo Switch e PC (tramite il client Epic Store).
Se dobbiamo dare un parere di primo impatto, in base a quel che è stato mostrato fino ad ora nei video gameplay pubblicati online, ci troviamo davanti un gioco che punta ad apparire per vari aspetti “trash” nella sua esagerazione e allo stesso tempo si dimostra più accattivante di quanto appare.
Un mondo open world suddiviso in diverse location da esplorare, in cui recuperare le risorse necessarie per evolvere il proprio squalo, creando una propria catena di crescita, e nel mentre si scatena la propria creatività di distruzione, affrontando le diverse sfide, dato che gli umani non staranno lì solamente a guardare, ma reagiranno anche loro.
Ci troveremo quindi tra le mani un ottimo prodotto che può essere definito per certi aspetti “trash”, ma allo stesso tempo avere delle ottime qualità per il tipo di gameplay?
Non resterà che scoprirlo e nel frattempo fateci sapere la vostre impressioni a caldo!

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