Final Fantasy VII Remake: l’ultima grande fantasia finale per Square?

Pubblicato il 10 Aprile 2020 alle ore 10:00
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Finalmente è arrivata l’ora di Final Fantasy VII Remake, dopo aver analizzato come questo titolo sia stato fondamentale per la crescita di un intero movimento torneremo presto a parlare approfonditamente del gioco in sé – con la nostra recensione ed approfondimenti postumi – mentre oggi andremo a comprendere l’enorme importanza che ricopre per Square Enix questa nuova fantasia finale.

L’attesa è il vero desiderio

Che Final Fantasy VII sia stato uno dei giochi più emblematici lo abbiamo analizzato nello scorso speciale, andando così a vedere come in realtà il suo arrivo nel 1997 sia significato tanto anche solo per il movimento JRPG nel nostro continente. Già nel 2005, infatti, i fan iniziarono a sognare quando una tech demo fu mostrata per dimostrare le capacità di Playstation 3, la console che avrebbe poi fatto il suo debutto nel 2007. Square Enix già all’epoca negò qualsiasi possibilità di rifacimento dell’opera, nonostante la volontà di andare oltre alla popolarità dell’originale e di mostrare cosa fosse possibile fare con i passi avanti della tecnologia. Nel corso degli anni i fan hanno iniziato a sognare sempre di più la possibilità di rivedere le avventure di Cloud e compagni, con Square Enix che ha parzialmente accontentato le richieste inserendo il titolo originale su tutti gli store digitali in versioni con asset leggermente lavorati e portati in HD.

Questo, perlomeno, fino a uno degli E3 più folli degli ultimi anni – quello 2015 – quando una serie di annunci di altissimo livello da parte di Square culminò con uno dei primi trailer di Kingdom Hearts III e, soprattutto, l’annuncio dell’inizio ufficiale dei lavori su Final Fantasy VII Remake. Uno dei problemi, però, incontrati nel corso degli anni è stata la mancanza di comunicazione delle informazioni riguardanti il progetto tanto da renderlo quasi una chimera, un’allucinazione avuta in una notte di mezza estate (anche se in realtà era giugno) e quasi inesistente. Tetsuya Nomura Director anche di questo Remake, ha dovuto più volte ribadire come le informazioni sarebbero arrivate solo dopo il lancio di Kingdom Hearts III e così effettivamente è avvenuto quando lo State of Play [una sorta di Direct targato Playstation n.d.H.] dello scorso maggio ha finalmente alzato il sipario su uno dei giochi più attesi dell’ultimo decennio.

Controversy creates cash

Sin dall’annuncio, però, Square Enix si è rivelata praticamente restia a fornire informazioni ai fan, quantomeno per rassicurarli sullo stato del progetto. I primi screen furono mostrati nel 2017, durante i festeggiamenti del ventesimo anniversario dall’uscita dell’originale, mentre varie notizie sono state fornite con il contagocce anche per dare importanza ad altri progetti. Sicuramente non ha contribuito uno dei rumor che più ha fatto rumore (scusate il gioco di parole) riguardante lo stato dello sviluppo a seguito dell’abbandono di CyberConnect 2 nel 2016. Infatti fu commissionato allo sviluppatore – celebre per i vari titoli su Naruto o per Asura’s Wrath – una porzione importante del gameplay che, però, non ha pienamente soddisfatto Square che ha deciso di cancellare tutto e ripartire da zero. La preoccupazione era sostanzialmente fondata: Final Fantasy VII è stato fondamentale per la crescita del genere in Europa, dunque come può Square Enix pensare di superare l’originale non concentrandosi al 100%?

Uno degli ulteriori motivi di preoccupazione da parte degli appassionati riguarda la dimensione di Final Fantasy VII che, come la maggior parte dei titoli del genere, è riuscita a contenere in una cinquantina di ore un intero universo e una serie di situazioni che oggi sarebbe difficile portare senza dover effettuare dei tagli. Per questo, allora, Square Enix ha deciso di rendere “Final Fantasy VII Remake” un progetto e dividere la storia in più parti da rilasciare separatamente, anche se non sono stati comunicati il numero e i tempi di rilascio delle successive porzioni di storia. Questa decisione è stata presa un po’ male dalla maggior parte dei fan e, inizialmente, i dubbi erano molti, ma nel corso degli ultimi mesi Square Enix ha voluto far intendere come questo “Episodio 1” dedicato alla sola Midgar fosse di proporzioni immense, quasi paragonabile a quelle di un capitolo numerato normale e completo. Dopo l’E3 2019 la maggior parte di questi dubbi si sono diradati e il pubblico si è trovato concorde nell’essere completamente rapito dall’attesa del 10 aprile.

La Fantasia Finale di Square?

In teoria, Final Fantasy VII Remake sarebbe la ciliegina sulla torta per un brand di fama mondiale che continua a macinare dati di vendita incredibili. In realtà, però, la pressione in casa Square Enix – e sopratutto per Nomura – è altissima, in quanto l’ennesimo fallimento qualitativo (dopo la trilogia di Lightning e lo sfortunatissimo Final Fantasy XV) porterebbe ai minimi storici la credibilità della compagnia. Di certo non ha contribuito lo scetticismo generale del pubblico nelle capacità di Nomura, dopo che è stato spodestato da Hajime Tabata durante la lavorazione di Final Fantasy XV e le varie critiche sulla moltitudine di progetti importanti seguiti contemporaneamente dallo stesso Nomura, con FF7R e Kingdom Hearts III portati avanti nello stesso periodo. Certo, Nomura non è da solo in quest’avventura ed insieme a lui ci sono i compagni che han reso grande Final Fantasy VII: Yoshinori Kitase e Kazushige Nojima. Il trio delle meraviglie – accompagnati dal team principale di Square Enix – dovrebbe essere per i fan motivo di sicurezza, ma solo il tempo potrà dire se l’operazione “Remake” si potrà dire un successo o sarà solo la pietra tombale su un brand che negli ultimi tempi non gode di ottima fama. Non è da escludere che un totale cambiamento nella mentalità globale possa far capire come, in realtà, Final Fantasy non sia più un marchio ristretto ai fan dei JRPG classici con la storia dove l’eroe salva il mondo dai maghi cattivi, ma – invece – sia ormai globalizzato e che sia necessario venire incontro sia alle necessità del videogiocatore medio lato gameplay che narrativamente. Forse per farlo capire ai più, portare ai giorni nostri un gioco che ha fatto del suo rompere i canoni classici il suo punto di forza è fondamentale per capire come il tempo passa per tutto e tutti e che non bisogna rimanere ancorati al passato. Final Fantasy VII Remake sarà un successo? Possiamo solo scoprirlo alla fine del progetto. Al momento l’hype è altissimo e non vediamo l’ora di parlarvi del gioco nella sua interezza nella nostra recensione che arriverà nei prossimi giorni.

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