Super Mario 3D All-Stars

La prima raccolta degli iconici Super Mario in 3D, disponibile solo fino al 31 marzo 2021

Pubblicato il 1 Ottobre 2020 alle ore 11:00
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Super Mario 3D All-Stars è una raccolta di giochi che hanno totalmente inventato e perfezionato un genere che per anni ha vissuto solo di sbiadite imitazioni (come ad esempio Crash Bandicoot), senza mai arrivare ad avere un vero e proprio rivale. Quando ci si trova davanti al capostipite di un vero e proprio genere e – a dir la verità – di un’intera generazione è sempre difficile poterlo giudicare con la testa libera al 200%. Ora è necessario applicare questo concetto per tre volte, tre proprio come i giochi che andremo ad analizzare oggi in un turbinio di emozioni e in un appuntamento con la storia. La raccolta che è uscita per i 35 anni del brand Super Mario ha lo scopo di far vivere su Nintendo Switch un’esperienza unica ai neofiti e far rivivere graditissime emozioni a chi, invece, quei giochi se li è spolpati all’uscita e nel corso degli anni. Prima di iniziare, però, è necessario un chiarimento sul giudizio che andremo ad esprimere: la qualità del port è sicuramente discutibile (ne parleremo man mano…), ma i giochi sono ancora oggi meravigliosi da vedere e giocare scendendo, però, a patti con alcune piccole magagne. Sarebbe stato opportuno parlarne all’interno dei vari paragrafi ma, purtroppo, il sottoscritto sa che la maggior parte delle persone non leggerà l’intera recensione e quindi preferisce andare a chiarire già dal principio i metodi di giudizio.

It’s me, MARIO

In ogni paragrafo andremo ad analizzare uno dei giochi che compongono questa collection e il primo da cui iniziare è – ovviamente – il boss di tutti i platform 3D e risponde al nome di Mario 64. Quello che rappresenta Super Mario 64 non è intendibile per chi non ha vissuto quel periodo e i giochi usciti negli anni a seguire. Dietro a quei pixel, che nel 2020 fanno molto ridere, c’è la storia di un genere e di un’intera generazione. Non perdiamo opportunità di ripeterlo perché è importante capire come seppur sia molto vecchio e macchinoso, avere Super Mario 64 nel suo stato originale è un’opportunità per chiunque ami questo medium di provare un vero e proprio capolavoro. Un gioco che ancora oggi insegna, un po’ come fu Friends per le sitcom americane. L’incipit è classico: Peach è stata rapita da Bowser che l’ha chiusa nel suo Castello riuscendo a bloccare tutte le porte, costringendo il nostro amato idraulico ad acquisire le numerose stelle presenti nei livelli (per un totale di 120) per poterle sbloccare e proseguire nella ricerca della principessa. Il canovaccio tipico, però, non deve far pensare che Mario 64 sia come i suoi predecessori. Le varie stelle saranno infatti recuperabili in immensi livelli esplorabili dai giocatori liberamente quasi senza vincoli. Alcune di queste si potranno scovare solamente dopo averne raccolte altre, rendendo quindi obbligatoria la continua esplorazione dei livelli per poterle trovare tutte e conquistare quelle necessarie. Alcune saranno nascoste talmente bene da dover costringere a ricercare in qualsiasi angolo remoto della mappa o a tentare mille volte alcuni minigiochi per portare a casa il risultato.
La struttura di Super Mario 64, comunque, è attuale ancora oggi e fa la sua porca figura anche dopo più di 20 anni. La versione inclusa in questo porting è migliore rispetto a quello visto su Wii U negli anni passati. La risoluzione è stata portata a 720p sia in modalità portatile che in dock e molte texture sono state totalmente ripulite. Complessivamente, quello che ci troviamo davanti è una versione pompata di Super Mario 64 che mantiene al contempo la sua bellezza originale e che va obbligatoriamente giocato per poter apprezzare del tutto questo medium.

Come splende il sol

Super Mario Sunshine è stato ai tuoi tempi uno di quei titoli che non venne molto seguito dal pubblico, seppur di altissima qualità. La nascita di Sunshine arriva in un periodo dove Nintendo adorava sperimentare il più possibile con le sue IP principali e, anche mantenendo una struttura simil-Super Mario 64, Sunshine brilla (con un bellissimo gioco di parole N.d.H.) di una luce particolare. Sarà stata la meccanica introdotta con con lo SPLACC 3000 o la particolare atmosfera, ma Super Mario Sunshine è uno dei gioiellini di questa collection. L’incipit è semplice: Mario, Peach e i Toad si trovano in vacanza a Delfinia a fronteggiare un clone di pittura del nostro eroe che si sta prodigando per insozzare l’intera isola di una strana pittura andando ad allontanare i Soli Custodi, veri e propri fari per Delfinia. Mario viene arrestato, vista l’incredibile somiglianza con il malfattore, e sarà costretto a pulire l’intera isola e ritrovare i Soli. Ad aiutare Mario nel suo incarico ci penserà lo SPLACC 3000, un vero e proprio spruzzino d’acqua che permetterà al nostro baffuto eroe di togliere questa strana vernice e al contempo aumenta le sue possibili azioni.
Super Mario Sunshine già ai tempi fu ostracizzato dai fan Nintendo perché non ancora pronti a una vera e propria rivoluzione, e le vendite non proprio entusiasmanti di Gamecube contribuirono al suo totale fallimento. Questa collection è sicuramente un ottimo modo per poterlo recuperare e, finalmente, dargli il credito che merita: questo grazie all’incremento della risoluzione (720p in portatile e 1080p in dock), ritocchi della porzione di schermo coperta dall’immagine e un framerate che, seppur abbassato, risulta molto più stabile che in passato. I difetti, però, esistono e la possibilità di non poter rimappare i comandi (per rendere più facili alcune azioni) è uno di quelli che più pesano durante l’intera esperienza, anche se è facile passarci sopra.

La galassia è ai miei piedi

Il terzo, e ultimo, titolo che andremo ad analizzare è quello più recente e per questo meno incline alla totale rivoluzione portata da Super Mario 64 e Sunshine. Mario Galaxy è, indiscussamente, uno dei migliori platform mai creati, un gioco in grado di prendere lo stesso concetto di Super Mario 64 ed elevarlo al massimo. Mario si ritrova nuovamente a salvare Peach da Bowser che, questa volta, si è appropriato delle Megastelle, delle vere e proprie fonti di energia per l’Osservatorio della Cometa, un luogo raggiunto dall’Idraulico dopo una sconfitta contro l’eterno nemico. In questo capitolo fanno la loro comparsa Rosalinda e gli Sfavillotti che aiuteranno Mario a recuperare le Stelle dai pianeti che compongono le varie galassie, per poi raggiungere Bowser e salvare la principessa. Galaxy è stato in tutto e per tutto quello che Sunshine non era: un titolo dedicato a Mario che manteneva in toto la sua anima sandbox, ma senza aiuti esterni (lo SPLACC di cui prima) che andavano sostanzialmente a diminuire il ruolo dell’iconico idraulico e lo rendevano “meno sé stesso”. In Galaxy si torna al combattimento nudo e crudo con i nemici che vanno colpiti da piroette e salti, le uniche armi facenti parti del suo arsenale. L’unico problema di Galaxy, perlomeno in questa collection, è la totale interconnettività con il sistema di controllo di Wii che rendono quasi obbligatorio giocare con i Joycon separati, in quanto le soluzioni proposte da Nintendo (come il Pro Controller ad esempio) risultano quasi più irritanti che utili. Per questo motivo Galaxy è il gioco che meno beneficia della portabilità e, anzi, viene danneggiato proprio da questa funzione di Switch, rendendo obbligatorio giocare in modalità dock anche se, ovviamente, sarà possibile staccare i Joycon e posizionare la console in piedi con il suo piedino, ma a dirla tutta non rende come dovrebbe.

Una Collection (semi)infinita

Abbiamo chiarito totalmente questo punto prima di iniziare a parlare dei tre giochi: questa collection verrà giudicata quasi esclusivamente per il livello dei tre titoli che la compongono con qualche punticino tolto per la gestione dei suddetti titoli su Nintendo Switch, specialmente per quanto riguarda Galaxy. Avessimo dovuto giudicare anche i porting, infatti, la valutazione sarebbe stata inferiore (anche se non di molto) e avremmo avuto qualche critica in più. Quello che ci troviamo davanti, come han poi verificato i leaker negli scorsi giochi, sono delle semplici rom (soprattutto per quanto riguarda Super Mario 64 e Sunshine) che Nintendo ha rielaborato e fatto girare con emulatori creati internamente, quello che può essere definito un lavoro pigro e quasi irrispettoso della storia di Mario e della sua importanza.
Poi, però, avviamo il gioco e troviamo la  possibilità di ascoltare l’intera colonna sonora di questi tre capolavori e il cuore si scioglie, andando a perdersi nei ricordi e capendo come, in realtà, l’intera Super Mario 3D All-Stars sia un’operazione nata per festeggiare i 35 anni di un’icona e ancora oggi sia meraviglioso avere a che fare con questi giochi. Certo, la notizia della disponibilità limitata fino a Marzo 2021 può non essere adatta a quella di un festeggiamento, ma non escludiamo in toto che Nintendo possa magari decidere di venderli separatamente e, forse, allegare anche quel Galaxy 2 che ci è proprio rimasto sul groppone. In definitiva: vale la pena acquistare Super Mario 3D All-Stars? Sì. Senza ombra di dubbio e a occhi chiusi. La qualità della collection rispecchia il valore dei tre titoli? Non del tutto, ma siamo sicuri che sarete pronti a lasciar perdere e godervi in tutto e per tutto questa operazione senza preoccuparvi di sedicenti esperti del web che tendono a preoccuparsi solamente di valutarla negativamente solo perché si tratta di Nintendo, senza avere la cognizione di causa per poter parlare o giudicare perché offuscati dal proprio ego e dall’odio verso la società di Kyoto.

Good

Tre capolavori al prezzo di uno
Port pensati per valorizzare i tre titoli inclusi...
Gameplay rivoluzionari e ancora oggi copiati in lungo e in largo
Soundtrack di altissimo livello

Bad

Il sistema di controllo su Galaxy andava modificato
...però molto pigri
Disponibilità limitata
9.0
TRIBE APPROVED

Sviluppatore: Nintendo
Distributore: Nintendo
Data di uscita: 18 settembre 2020
Genere: Platform 3D
PEGI: 7
Piattaforme: Nintendo Switch

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