Greak: memories of Azur

L'importanza della famiglia

Pubblicato il 20 Agosto 2021 alle ore 14:34
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Bentornati fidati amici della Tribù! Oggi ci occuperemo di un nuovo titolo di Navegante Entertainment e Team 17: Greak: memories of Azur.
Si tratta di un gioco che combina tratti di diverse tipologie, come avventura, azione, platform e puzzle.
Greak: memories of Azur è disponibile per Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series X, Xbox Series S, e per PC su Steam al prezzo di 19,90€.
Se abbiamo stuzzicato il vostro appetito, state certi che vi aspetta una recensione che speriamo vi aiuti a capire se il gioco faccia per voi o meno!

Di amore fraterno…

La trama non è nulla di particolare, ma comunque ha il suo effetto: ci troviamo nei panni di Greak, il minore di tre fratelli. Il nostro obiettivo è trovare gli altri due fratelli, Adara e Raydel, ed insieme a loro costruire un’aeronave (meglio descrivibile come un enorme dirigibile) pezzo dopo pezzo, che ci permetta di lasciare il regno di Azur. La terra che i nostri personaggi chiamano casa è infetta dalla piaga, che porta con sé i nostri nemici: gli Urlag. Così i Cournies sono obbligati a lasciare le proprie terre in cerca di un porto sicuro.
La prima impressione è quella di un gioco sviluppato con tanto amore e tanta passione: l’art style è molto carino, dalle ambientazioni alle animazioni tutto appare curato nel minimo dettaglio. Tutto il gioco vanta di essere disegnato a mano e, ciononostante, le ambientazioni cartoonesche mantengono un tenore piuttosto serio.

Tutto il gioco è concepito per essere completato utilizzando le capacità di tutti e tre i fratelli.
Ogni missione richiederà l’unione delle forze di tutti i fratelli per poter essere completata: questo significa che i livelli saranno ben bilanciati ed il progresso dei tre personaggi sarà sempre ben distribuito, ma significherà anche che i livelli si possono completare in un solo modo.
Il personaggio principale, Greak, è il più minuto dei tre e si può spostare anche attraverso i tunnel più stretti. È armato di spada e balestra ed è quindi in grado di sferrare attacchi corpo a corpo, così come attacchi a distanza.
La sorella Adara, la seconda della quale facciamo conoscenza, padroneggia poteri magici ed effettua attacchi a distanza. Al posto di attuare un doppio salto, si serve del suo vestito per planare nell’aria per un breve periodo di tempo.
Il fratello maggiore Raydel invece, il più anziano dei tre, è un abile combattente corpo a corpo, dotato anche di scudo, con il quale si possono anche riflettere determinati raggi.

I controlli sono semplici ed intuitivi, ma quando si gioca con più personaggi alla volta diventa un po’ fastidioso cercare di coordinare move-set diversi tra loro.
Ad esempio, il doppio salto è diverso per ogni personaggio, il che ci costringe a fastidiosi switch tra i personaggi per riportare tutti quanti sulla stessa linea e procedere senza lasciare indietro nessuno.
Ci ha fatto ugualmente storcere il naso la meccanica che impone il game over ogni volta che uno dei nostri personaggi va K.O.: anche se al momento non stiamo utilizzando il personaggio che va K.O., saremo costretti a ricominciare dall’ultimo checkpoint.
A parte questi piccoli intoppi, però, i livelli sono molto interessanti e stuzzicano sia il lato avventuriero che quello intellettuale di noi giocatori. Spesso e volentieri infatti ci vengono chiesti un po’ di iniziativa e di ingegno per risolvere i rompicapi e procedere nel livello: dobbiamo quindi tenere conto delle abilità dei singoli personaggi e combinarle tra loro per arrivare al traguardo.
Il lato avventuriero viene stuzzicato invece dal sistema di combattimento; Greak porta con sé una spada di un metallo raro e prezioso, molto difficile da modellare e soprattutto da trovare in Azur. All’inizio della nostra avventura sarà in grado di performare un solo tipo di attacco, ma in seguito al suo allenamento apprenderà nuove mosse che gli permetteranno una maggiore gamma di azioni in combattimento.
Anche Adara e Raydel possono apprendere nuovi attacchi, gestire l’inventario e i fondi di valuta.

Riprendiamo però un attimo la descrizione che abbiamo fornito di Greak: memories of Azur in precedenza. Il gioco si può definire come un classico plattformer, con ambientazioni che gridano per essere esplorate. Possiamo parlare di RPG, perché i personaggi comunque acquisiscono abilità durante l’avventura e gestiscono il loro inventario e la valuta in-game. La parte forse più stuzzicante però, come già accennato in precedenza, è quella del puzzle che è dominante in tutti i livelli.
Questo titolo pare avere tutto, vi starete dicendo, no? Ebbene, la risposta semplice e sincera è che in realtà ha una grossa mancanza: la modalità multiplayer.
Come già spiegato sopra, il continuo saltare tra i tre personaggi può risultare un po’ fastidioso, ed effettivamente l’assenza di una modalità coop ci è sembrata una grandissima occasione sprecata.
Dare ai giocatori la possibilità di (per lo meno) condividere lo schermo sarebbe stato almeno un punto in più nella votazione finale e, secondo noi, avrebbe arricchito di molto l’esperienza di gioco complessiva.

Poco da dire ci rimane sul comparto audio: quest’ultimo è curato, le colonne sonore sono orecchiabili e più che adeguate al tipo di gioco; la voce narrante che si sente in certi punti del gioco è in inglese, quindi non tradotta, ma per il resto irrilevante, considerando che tutta la parte scritta è in italiano, ben tradotta e senza gravi errori.

In tutto Greak: memories of Azur ci offre circa 8/10 ore di gioco complessivo, un tempo adeguato per la quantità di input e informazioni che ci viene fornita.

Tiriamo le somme

Per concludere possiamo dire che Greak: memories of Azur è un titolo di tutto rispetto. Il plattformer di Navegante Entertainment e Team 17 è un piccolo capolavoro artistico con qualche pecca, ma tutto sommato un gioco ben fatto, equilibrato, nel quale si legge l’attenzione al dettaglio, l’amore per il particolare e l’ambizione nel creare qualcosa di appetibile per il pubblico.
Di nuovo, bisogna ribadire che gli sviluppatori hanno sprecato una grande occasione nell’omettere una modalità multigiocatore, ma a questa mancanza fa da contrappeso la grande bellezza delle ambientazioni, dei personaggi e le loro personalità, e delle animazioni disegnate fin nel dettaglio.
E questo è tutto, cari amici della Tribù, in attesa del prossimo titolo, saluti dalla recensione!

La pagina ufficiale del gioco.

Altre recensioni della Tribù.

Good

Art-style molto bello
Controlli semplici ed intuitivi
Non troppo difficile ma non semplicissimo
Prezzo adeguato

Bad

Trama poco innovativa e molto semplice
Manca la modalità multiplayer
8.1
PEM-PEM

Sviluppatore: Navegante Entertainment
Distributore: Team17
Data di uscita: 17 agosto 2021
Genere: avventura, azione, platform, rompicapo
PEGI: 7
Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC

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