Final Fantasy XVI

Il ritorno della Fantasia Finale

Pubblicato il 16 Luglio 2023 alle ore 9:58
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Final Fantasy XVI, lo abbiamo un po’ tutti a lungo atteso, chi con timore, chi con aspettative alte o basse, ma tutti i fan di vecchia data sicuramente con un pizzico di curiosità e speranza. Questo nuovo capitolo ha infatti fin dal suo annuncio fatto discutere di sé, promettendo un forte distacco dai canoni della serie, ma allo stesso tempo anche un ritorno ai fasti di un tempo da lungo dimenticato [per lo meno per quanto riguarda i grandi capitoli single player della saga N.d.R.]. Se da un lato un taglio netto nel gameplay è ciò che a suo tempo avviò i precedenti capitoli al declino [il passaggio da un sistema a turni ad uno ibrido infatti non è mai riuscito ad avere lo stesso mordente, proponendo di fatto un compromesso che non convinceva appieno una gran fetta degli appassionati N.d.Pagonel], è anche vero che in questo caso si tratta finalmente di un cambio deciso di direzione, che non mira più a cercare di soddisfare tutti, ma piuttosto cerca di trovare un’identità per il gioco. Il risultato è un action RPG che ci ha convinto sotto molti punti di vista, ma che ci ha anche fatto riflettere a più riprese. Se dunque siete curiosi di sapere come è stata la nostra esperienza con questo Final Fantasy XVI mettetevi comodi, perché di cose da dire ce ne sono un sacco e il viaggio non sarà breve.

Soldati e Fuorilegge

Le vicende di Final Fantasy XVI ci scaraventano nei panni di Clive Rosfield, ex scudo di Rosaria, ormai decaduto a portatore dell’Impero di Sanbreque, ora in missione per eliminare un pericoloso avversario. Il bersaglio in questione è infatti il Dominante di Shiva, un essere umano che ha acquisito la capacità  di manifestare il potere dell’Eikon e di usarne la magia, ma le cose non andranno esattamente come previsto. Sul campo di battaglia sarà infatti presente un altro individuo, il Dominante di Titano, che darà il via ad una vera e propria battaglia tra Eikon, riducendo il terreno ad una landa desolata. Clive e i suoi compagni saranno quindi costretti a scappare per evitare di essere schiacciati come insetti dallo scontro delle due creature. Nonostante le perdite e i danni arrecati all’ambiente circostante, il drappello di soldati imperiali si ritroverà però di fronte un’occasione unica per portare a compimento la missione assegnatagli. La Dominante di Shiva sarà infatti scortata fuori da ciò che resta del campo di battaglia da un gruppo di soldati non particolarmente nutrito. Consci della possibilità, Klive e compagni si scaglieranno contro gli ignari soldati, ma proprio in questo momento il nostro alter ego vedrà nella Dominante di Shiva i lineamenti di qualcuno che non vedeva da tempo. Sarà questa sua convinzione che lo porterà a ribellarsi ai suoi stessi compagni, nel tentativo di portare in salvo la donna. A dispetto dell’iniziale vittoria, Clive si ritroverà presto circondato dalle forze nemiche rimanenti che lo raggiungeranno e lo metteranno alle strette. Esattamente in questo frangente arriverà in nostro soccorso Cid, un fuorilegge famoso tra i vari regni per le sue scorribande e per le sue attività a favore dei Portatori. Costui non solo salverà noi e la Dominante di Shiva, ma ci farà anche capire che conosce il nostro passato, o per lo meno una porzione di esso, e ci inviterà in quello che è da ormai diverso tempo il suo rifugio e base operativa.

Un mondo di Cristalli e Portatori

Nel mondo di Valisthea la magia è legata in modo indissolubile ai cristalli. Per una persona comune, dunque, è possibile averci accesso solamente usando un frammento estratto da uno dei grandi Cristalli Madre. Questo rende la magia un bene prezioso e molto richiesto, dato che letteralmente una grande porzione delle attività di un regno dipendono direttamente o indirettamente dall’approvvigionamento di frammenti di cristalli ai suoi territori. A fare eccezione sono però due entità, i Portatori e i Dominanti, entrambi in grado di fare uso della magia senza l’uso dei cristalli. Questo potere rese entrambi in primis delle risorse preziose, ma ben presto non tardò a diffondersi un senso di invidia che lentamente portò molte nazioni a promulgare leggi e adottare comportamenti sempre più oppressivi nei confronti di questi individui, fino al punto di renderli in alcuni casi dei veri e proprio schiavi sacrificabili [Clive, ad esempio, come tutti i Portatori scoperti dalle autorità è stato marchiato per renderlo riconoscibile in quanto Portatore dell’Impero N.d.R.]. Cid rivelerà a Clive come il suo sogno sia quello di creare proprio sotto il naso di tutte le altre potenze un luogo dove i Portatori possano essere liberi di morire alle loro condizioni, senza essere costretti a servire come schiavi. In un primo momento il protagonista sembrerà riluttante ad abbracciare questa causa, ma, a mano a mano che le indagini relative al suo passato proseguono, si ritroverà sempre più in linea con il pensiero di Cid, fino a diventare parte fondamentale del suo piano per liberare i Portatori dalla loro maledizione.

Final Fantasy XVI con questo preambolo estremamente esteso, e di cui vi abbiamo descritto solo la punta dell’iceberg, riesce a creare un mondo incredibilmente vario e realistico, un’ambientazione che, a nostro modo di vedere, si propone fin da subito come un mondo con tematiche mature e dei personaggi realistici e ragionevoli. Alla base del World Building si può notare una forte ispirazione basata sulla saga di George R. R. Martin “A Song of Ice and Fire. Questo traspare sia nell’ambientazione, più cruda e matura dei precedenti Final Fantasy, sia nel mondo stesso, influenzando non solo la mappa di gioco, ma anche i personaggi e le loro interazioni.
A dispetto dell’ispirazione abbastanza palese, però, ci sentiamo di tranquillizzarvi: non siamo di fronte ad un plagio costruito ad arte per farla franca, ma piuttosto a una serie di riferimenti, resi spesso anche palesi, proprio per “citare” l’opera di Martin e rievocare determinati personaggi o avvenimenti [Torgal ricorda molto i metà lupi adottati dai membri della famiglia Stark, Charon viene chiamata a volte “vecchia Nan” con riferimento alla balia di Grande Inverno, ecc… N.d.Pagonel]. Final Fantasy XVI mostra, infatti, una sua identità e un suo carattere vivendo a tutti gli effetti di vita propria per intrattenerci in una delle storie più riuscite degli ultimi anni a nostro modo di vedere.

Devil May Clive

Chiarito l’argomento storia e narrativa, ora possiamo dedicarci al vero e proprio elefante nella stanza, il gameplay, croce e delizia dei passati capitoli e anche vero punto interrogativo per questo nuovo capitolo della serie.
Final Fantasy XVI si è infatti presentato fin dalle prime battute come un titolo che si sarebbe distaccato dai vecchi canoni e che avrebbe mostrato un carattere tutto suo. Questo, tradotto in gameplay, significava che non si sarebbe visto un sistema a turni, ma nemmeno il solito combat system ibrido. No, per questo Final Fantasy i piani erano e sono diversi, e infatti ci siamo ben presto ritrovati per le mani un gioco che fa della dinamicità e della teatralità il fulcro del suo combat system. Se in passato FF era sinonimo di ragionamento e strategia, ora le cose sono un tantino cambiate e Clive si può muovere liberamente sul campo di battaglia senza essere ancorato al terreno e senza nemmeno essere vincolato a goffi sistemi basati sul timing dei nemici. Questo nuovo capitolo è infatti un Action RPG a tutti gli effetti che prende gran parte della sua ispirazione da un mostro sacro del genere Hack & Slash come Devil May Cry. Attacchi fisici, magici, schivate e tempismo sono le vostre armi principali in questo nuovo mondo, e a questo potrete affiancare un paio di altri trucchetti derivanti dagli Eikon che sarete in grado di manifestare. Coi direzionali potrete fare uso degli oggetti rapidi, oppure potrete impartire comandi al vostro amico peloso a quattro zampe, mentre con la combinazione R2 più Quadrato o Triangolo potrete ricorrere ad una abilità legata ad uno dei vostri Eikon, ma sappiate che questi ultimi vi forniranno ben altro. Sul tasto Cerchio, infatti, disporrete di una abilità fissa e unica per ogni entità equipaggiata [massimo 3 alla volta N.d.R.], mentre le due raggiungibili con la pressione di R2 saranno a nostra scelta tra quelle che avremo imparato tramite l’albero delle abilità. Combinando gli attacchi ravvicinati, quelli magici a distanza, le abilità e cambiando Eikon per avere il controllo di più combinazioni, disporremo quindi di una potenza di fuoco di tutto rispetto, potenza che però deve essere calibrata tra due tipi di danno. Come molti altri RPG, anche Final Fantasy XVI propone una barra che rappresenta il vigore di certi nemici [questa compare solo sui boss, mini-boss e sui nemici più forti, ma non su quelli più comuni N.d.R.]. I nostri attacchi e le nostre abilità avranno una valutazione in stelle che rappresenta la loro efficacia nell’infliggere danni semplici o al vigore di un nemico. Come avrete intuito terminare la barra degli HP di un avversario lo mette definitivamente fuori gioco, ma anche esaurire la barra del vigore ci offre grandi vantaggi, permettendoci di stordire il nostro bersaglio ed infliggergli un considerevole ammontare di danni. Ad onor del vero molti nemici subiscono uno stordimento parziale già al 50% della barra, ma alcuni Eikon, come avrete modo di scoprire, ci consentiranno di sfruttare questo traguardo in altri modi interessanti e in maniera più costante.

Detto questo però la domanda che molti di voi avranno in mente è: “Tutto molto bello ed interessante, ma pad alla mano il gioco che impressioni trasmette?”. Questo quesito è assai interessante, ma, come potete immaginare, richiede di precisare un paio di punti per ricevere una risposta esaustiva e completa.

Final Fantasy XVI

Troppo facile?

Tra le varie critiche che abbiamo avuto modo di sentire, mentre stavamo esplorando il mondo di Valisthea, forse la più comune riguarda proprio il combat system e il feeling che esso può trasmettere. A voler essere onesti il problema evidenziato da molti non riguarda il combat system in sé, che a nostro modo di vedere è estremamente fluido e qualitativamente ottimo, ma piuttosto la difficoltà rappresentata dagli scontri stessi. Già dopo i primi combattimenti sembra infatti chiaro che questo Final Fantasy XVI non vuole proporre un titolo punitivo o esageratamente difficile: i nemici hanno sì un buon quantitativo di vita, ma non sono mai esagerati, i danni non sono eccessivi e le cure più che sufficienti anche a permettersi qualche errore qua e là, senza paura di morire. A questo si aggiunge che negli scontri più concitati [tipo le bossfight della trama a più fasi N.d.R.] anche se moriremo non verremo riportati all’inizio dello scontro, ma piuttosto all’inizio dell’ultima fase raggiunta, e con vita e cure rifornite al massimo. Anche con queste facilitazioni il gioco però non diventa a nostro modo di vedere “troppo facile”, ma piuttosto rappresenta una sfida molto accessibile, che cerca di mantenere un livello di difficoltà accettabile senza eccedere in nessun ambito. Il vero problema è rappresentato dal set di equipaggiamenti forniti all’inizio della nostra avventura, oggetti che propongono delle abilità decisamente troppo potenti e che finiscono con l’appiattire il gameplay togliendo letteralmente il pad di mano al giocatore. Questi potranno fornire infatti una parata automatica o facilitata, cure automatiche permettendoci di usare le pozioni in autonomia senza bisogno di premere il corrispettivo tasto e persino combo automatiche premendo semplicemente un tasto. Tali facilitazioni sono chiaramente pensate per chi vuole concentrarsi sulla storia e non vuole in nessun modo avere a che fare con combattimenti elaborati e scontri tra Eikon. Fornendo però subito questi oggetti, e per giunta proprio all’inizio del gioco, molti giocatori finiranno con l’usarli senza mai effettivamente giocare il titolo che hanno per le mani, e terminando l’intero gioco senza mai cambiare oggetti, premendo solamente quadrato a ripetizione. Questo è un gran peccato a nostro modo di vedere, in primis perché il combat system di per sé non è affatto male se appreso e usato in modo autonomo, e in seconda istanza è ulteriormente un peccato proprio in virtù del già accessibile livello di difficoltà impostato di base nel titolo. Sarebbe probabilmente stato meglio relegare questi oggetti ad un livello di difficoltà più basso, o fornirli al giocatore nel momento in cui effettivamente fosse incappato in difficoltà serie nella progressione, un po’ come accadeva in Mario + Rabbids Kingdom Battle in caso di morti ripetute in uno stesso livello.

Final Fantasy XVI

Detto questo, Final Fantasy XVI ha comunque un sistema di combattimento che sa appagare e divertire grazie alla sua fluidità e varietà sia di scontri che di abilità disponibili, cosa che ci consente di sperimentare e costruire le più disparate build per affrontare i nostri nemici [a questo aggiungete che avrete sempre la possibilità di riallocare i punti abilità raccolti durante l’intera avventura, permettendovi di sperimentare e testare ogni abilità per scegliere quelle a voi più congeniali N.d.R.].
In ultimo sappiate che, una volta terminata la storia principale, vi verrà fato creare un salvataggio che contiene il completamento della storia e, subito dopo, avrete due possibilità. La prima è di tornare al momento immediatamente prima della partenza per la missione finale, e continuare ad esplorare Valisthea per completare eventuali missioni ancora non terminate; la seconda opzione è quella di iniziare una nuova partita (NG+) con alcune nuove opzioni. Il gioco ci offrirà infatti un nuovo livello di difficoltà chiamato “Final Fantasy”. In questa nuova partita verremo catapultati all’inizio del gioco con tutti i potenziamenti, oggetti ed abilità che abbiamo raccolto durante il nostro primo viaggio. Come contropartita i nemici saranno più potenti ed avranno più vita, ma anche noi disporremo di nuovi materiali per forgiare equipaggiamenti più forti: il fabbro ci consentirà di portare gli oggetti fino al +4 invece che al +2 e compariranno nuove ricette ed armi dimensionate al nuovo livello di difficoltà. Per finire, il livello massimo del giocatore sarà portato al 100 permettendoci di accumulare ancora più statistiche e punti abilità per il nostro già nutrito albero. Ora in molti hanno visto in questo nuovo livello di difficoltà quello che sarebbe dovuto essere il “reale” Final Fantasy XVI, ma a volerla dire tutta secondo noi non è proprio così. Questa modalità è letteralmente un normalissimo NG+, ma inteso proprio come nei giochi targati FromSoftware. Scegliendo come livello di difficoltà “Final Fantasy” in sostanza faremo semplicemente progredire i mostri al nostro livello permettendogli di crescere al passo con noi e rendendo i nostri potenziamenti di fine gioco bilanciati per i combattimenti che affronteremo lungo la storia. Non fatevi dunque ingannare, il livello di difficoltà resta grossomodo lo stesso, al più vi ritroverete ad affrontare qualche scontro leggermente più lungo a causa della vita aumentata ai nemici, ma i combattimenti in sé non diventeranno più difficili e la sfida in generale sarà più o meno la stessa che avete sperimentato giocando la prima volta.

Final Fantasy XVI

Un momento, devo scattare una foto

Negli ultimi anni non sono certo mancati i titoli che ci hanno saputo incantare con i loro paesaggi e scorci. Non parliamo di puro e semplice graficone, ma anche di gusto artistico e credibilità di uno scenario. Final Fantasy XVI in questo non si pone di certo come un capolavoro inarrivabile in termini di grafica, ma ciò non di meno propone delle ambientazioni cariche di carisma e magia. A partire dalla realizzazione di una foresta, per finire con le pianure vicino Oriflamme, l’intero mondo di gioco risulta essere sempre molto ispirato e con un colpo d’occhio spesso incredibile. A questo va aggiunta una buona stabilità del gioco, che in modalità performance non ha quasi mai mostrato il fianco, ed anzi ha spesso e volentieri saputo tenere il gioco fluido a dispetto del numero di nemici.
A venire in soccorso della nostra PS5 sicuramente vi è sia la scelta di evitare la formula open-world e optare per una suddivisione in macro aree, ma anche quella di limitare fortemente le interazioni e la fisica con l’ambiente circostante, circoscrivendo le poche interazioni a delle animazioni prestabilite e delimitate a specifici luoghi. L’esperienza di gioco risulta quindi nella quasi totalità dei casi sempre piuttosto fluida e consente di affrontare i combattimenti senza grosse problematiche. Al contrario se si opterà per la modalità Grafica l’esperienza risulterà decisamente meno godibile. L’incremento dei dettagli e della qualità grafica c’è, e lo si nota soprattutto se si va ad osservare da vicino i modelli e l’ambiente circostante. Per questa sfarzosità però lo scotto da pagare è avere un framerate estremamente più basso, dando quasi l’impressione che Clive si muova immerso nella melassa. Ora, se l’aumento di dettaglio offrisse un'esperienza visiva decisamente più potente, ci si potrebbe anche pensare ad adottare questa modalità, ma anche cambiandola diverse volte di fronte alla medesima scena la differenza, come detto, è per lo più legata ai dettagli e alla visibilità degli elementi più piccoli e fini di una texture, elementi che nel mezzo di uno scontro e dell’esplorazione di sicuro non staremo a fissare. Alla luce di ciò il nostro consiglio è sicuramente quello di optare per la modalità Performance: poter disporre del gioco in modo fluido vale sicuramente la minima riduzione di dettaglio che noterete.

Final Fantasy XVI

Lo strano caso Final Fantasy XVI

Abbiamo in più occasioni incensato e lodato questo nuovo capitolo della serie di Final Fantasy, ma, come ben potete immaginare, non tutto è perfetto, a partire dal livello di difficoltà già citato. Lasciateci dunque, prima di tirare le conclusioni, spendere ancora due parole su quei dettagli che non ci hanno convinto poi molto [pochi per fortuna N.d.Pagonel].

Il discorso difficoltà come avrete capito per noi non è un vero e proprio difetto, ma ci rendiamo conto che, rispetto a precedenti capitoli della serie, dove a fine gioco si era portati a scoprire dei nemici nascosti spesso oscenamente potenti [sfide quali gli Eoni Oscuri, Oozma, Ultima e Omega Weapon, le Weapon in generale, ecc… N.d.R.], qui manca qualcosa. Certo, non sempre queste sfide sono risultate in un qualcosa di piacevole e bilanciato [stiamo guardando proprio te, Yazmath N.d.Pagonel], ma ogni Final Fantasy aveva le sue attività e i suoi nemici esterni alla storia principale che ti portavano a passare i tuoi pomeriggi a potenziarti, pianificando strategie stravaganti ed esoteriche pur di affrontare quel nemico incontrato magari a caso che ti aveva suonato come un tamburo. Final Fantasy XVI propone le sfide a tempo (Cronoliti) [forse l’unica sfida vagamente impegnativa dato che è a tempo N.d.R.] e le missioni di caccia, dove dovremo eliminare mostri speciali classificati in un ranking per ottenere materiali unici e ricompense aggiuntive. Però anche in questo caso non si tratta di attività che richiedono un’attenta preparazione, ma al contrario combattimenti leggermente più lunghi e impegnativi di alcuni Boss.

Final Fantasy XVI

In secondo luogo, un altro elemento che poteva sicuramente riuscire meglio sono le missioni secondarie. Queste presentano una qualità estremamente diversa l’una dall’altra, risultano talvolta estremamente coinvolgenti ed utili [alcune missioni secondarie forniscono dei potenziamenti, delle ricette o dei materiali unici N.d.R.] sia per il gameplay, sia per scoprire qualcosa in più sulla trama, sul mondo di gioco o sui suoi personaggi. Altre invece risultano delle fetch quest decisamente vuote e prive di significato che, anche nel migliore dei casi, hanno molto il sapore delle missioni riempitive tipiche degli MMO. In parte questo lo si può spiegare data la natura del team di sviluppo di questo nuovo capitolo, ma anche così l’impressione è che alcune secondarie siano state messe lì propri per darti qualcosa da fare per avere quel tot di esperienza in più o per allungare un pochino la longevità del titolo.

Final Fantasy XVI

Conclusioni

Ed eccoci finalmente al momento di tirare le conclusioni riguardo questo Final Fantasy XVI. Arrivare alla fine di questa avventura ci ha richiesto all’incirca 61 ore, tempo in cui però abbiamo portato a compimento non solo la storia principale, ma anche finito tutte le missioni secondarie e le missioni di caccia. Per finire il gioco seguendo solamente la storia principale, quindi, aspettatevi un valore decisamente più basso, probabilmente tra le 45 e le 50 ore, mentre se vorrete puntare a platinare il titolo sappiate che sarà necessario finire almeno una seconda volta il gioco in modalità Final Fantasy, cosa che allungherà di non poco il tutto.
Detto ciò, Final Fantasy XVI non ci ha di certo annoiato durante il nostro vagabondare per Valisthea e, anzi, come detto, grazie al suo gameplay e alla sua storia, ha saputo stregarci coinvolgendoci negli avvenimenti narrati. Oltre a ciò, ci sentiamo di elogiare particolarmente la scrittura e la caratterizzazione dei singoli personaggi, vero e proprio fiore all’occhiello di questa produzione. A partire da Clive, Cid, e gran parte dei personaggi principali, ma considerando anche i vari antagonisti e personaggi secondari che si incontrano nella serie, tutti quanti dimostrano di avere una vera e propria anima, delle motivazioni e una personalità ben delineata e ragionevole. Questo non significa che tutti i personaggi agiranno in modo logico e freddo, ma bensì in modo verosimile anche quando si tratta di commettere errori o cedere ad influenze esterne, dimostrando una certa coerenza con gli eventi della trama e con la loro linea di azione.

Final Fantasy XVI

Final Fantasy XVI è, in conclusione, un gran bel titolo che, a dispetto di un gameplay forse un po’ facilone e una quest line non sempre azzeccata, ha saputo nuovamente trasmetterci, almeno in parte, la magia dei vecchi Final Fantasy. Detto questo, non siamo ancora tornati all’epoca d’oro della serie, ma questo sedicesimo capitolo ha saputo dimostrare che la strada imboccata può essere quella giusta, o che, per lo meno, è possibile creare un Final Fantasy che, a dispetto dei difetti, sappia ancora far sognare i suoi giocatori

Good

Combat System fluido ed appagante
Storia e mondo di gioco appassionanti e molto dettagliati
Personaggi profondi e ben scritti
Esteticamente ottimo
Colonna sonora che spesso fa l'occhiolino al passato
Cid, non dico altro
Gli scontri tra Eikon sono spesso esaltanti

Bad

Missioni secondarie non tutte integrate con la medesima qualità
Livello di difficoltà forse un po' troppo facile, specie nell'end game
9
TRIBE APPROVED

Sviluppatore: Square Enix Creative Business Unit III
Distributore: Square Enix
Data di uscita: 22 Giugno 2023
Genere: Action RPG
PEGI: 18+
Piattaforme: PlayStation 5

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3 comments on “Final Fantasy XVI”

  1. Bella bella recensione! Mi hai convinto a prenderlo in futuro (sempre che il mio vecchio pc non imploda XD)
    Mi hai dato un pizzico di speranza per il futuro della serie; ok non sono mai stato un enorme fan dello zoccolo duro, e non ho avuto il piacere e la pazienza di giocarli tutti, ma rendo conto del fatto che il passare del tempo imponga un evoluzione, ed il più delle volte si va a sbattere (sempre in realtà) con problemi in ogni dove: dalla platea del pubblico allo stanzino del team 😛

    Grazie per questa recensione approfondita ^__^

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