Dead Space Remake

Dopo 15 anni dalla sua uscita, torniamo a bordo di un'Ishimura completamente rinnovata

Pubblicato il 15 Febbraio 2023 alle ore 9:24
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Ben ritrovati cari membri della tribù, quello di cui vi parleremo oggi è uno dei titoli che più stavamo aspettando nel corso di questo 2023. In molte altre occasioni abbiamo avuto modo di parlarvi di orrore in ogni sua forma e Dead Space si pone come esponente di una delle sfaccettature di questo grande genere: il survival horror.
A distanza di 15 anni dell’uscita del capitolo originale [sì, mettere per iscritto questa data è stato un grave sobbalzo agli anni passati N.d.R.] il titolo sviluppato dalla tanto compianta Visceral Games torna a nuova vita grazie ad un grandissimo lavoro di rimasterizzazione eseguito dai fan, per i fan. Scopriamo insieme la “nuova” avventura di Isaac Clarke, l’ingegnere meno fortunato dell’intera storia videoludica.

Dead Space Remake è un survival horror sviluppato da Motive Studio e pubblicato da Electronic Arts. Rilasciato il 27 gennaio 2023, il titolo è disponibile per PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC al prezzo base di 79,99 per console e 59,99€ per PC.

Non tutte le navi nascono col buco

Anno 2508, a seguito di una mancanza di risorse sul pianeta Terra, la Concordance Extraction Corporation (C.E.C.) inizia ad estrarre minerali utili anche nello spazio aperto e la USG Ishimura, una delle navi trivelle principali situata nell’orbita di Aegis VII, manda una richiesta di soccorso tecnico a causa di un guasto meccanico. Un gruppo di cinque persone viene inviato in aiuto e anche l’ingegnere minerario Isaac Clarke è tra loro, sia in veste tecnica che alla ricerca di Nicole Brennan, sua fidanzata e ufficiale medico a bordo dell’Ishimura.
Durante l’atterraggio qualcosa non va secondo i piani e, oltre al supporto tecnico, ora anche la Kellion ha bisogno di urgenti riparazioni per poter ripartire. Mentre il caporale Hailey Johnston rimane sulla navetta, Aiden Chen, Kendra Daniels, Zach Hammond e Isaac entrano nella Planet Cracker [nome tecnico della nave vista la sua natura di estrazione mineraria N.d.R.] e, come ogni buon horror insegna, dopo la dinamica entrata in scena dei necromorfi che riescono ad avere la meglio su due membri del team, i superstiti capiscono di essere incappati in una situazione tragicamente disperata. Per non farsi mancare nulla, non solo la nave sembra essere piena di mostri disgustosi, ma anche la maggior parte dei sistemi vitali di supporto dell’Ishimura stanno cedendo e sarà compito del nostro caro ingegnere risolvere al meglio la situazione, insieme alla scoperta di un inquietante complotto religioso e alla preoccupazione per la propria fidanzata.

Figlio di una narrazione attenta ai dettagli e pregna di colpi di scena, Dead Space tutt’oggi rimane uno dei titoli survival horror che più è riuscito a creare e sviluppare una storia sci-fi intrigante e in crescendo. Attenzione, Visceral Games non inventò assolutamente nulla di nuovo, anzi il titolo prende enormemente ispirazioni da opere come Alien, La Cosa e Punto di Non Ritorno ma riuscirono nell’impresa di mettere ogni pezzo al proprio posto e il risultato fu una storia che, una volta vissuta, è davvero difficile scordarsi anche a distanza di anni.
Parlando invece del lavoro svolto con questo remake, il risultato è che anche un elemento così definito come la narrazione riesce nuovamente a trovare nuovi spunti per migliorarsi grazie ad alcuni espedienti che rendono le informazioni di “lore” molto più omogenee e ben posizionate all’interno della storia. Un piccolo cambiamento come audio o text log posizionati in un punto diverso e alcune descrizioni rivisitate e ampliate, rendono la trama molto più densa e ben esposta rispetto all’esperienza originale. Uno dei dettagli che ridiscuteremo più avanti (sotto altri aspetti), ma che a livello di narrazione cambia completamente le carte in tavola è, invece, la presenza di un doppiaggio dedicato ad Isaac.
A differenza della sua primissima avventura sulla USG Ishimura, il noto ingegnere ha ora facoltà orali e, come il resto dell’equipaggio, parlerà e interagirà approfondendo discorsi e situazioni che precedentemente altro non erano che goffi monologhi senza risposta.

Marchiati dalla sfortuna

Dead Space è uno di quei titoli che, generazione dopo generazione, è riuscito a tenere duro e rimanere l’esponente principale di un genere che negli anni non è davvero riuscito ad offrire nulla di troppo convincente. Pur avendo ricevuto un’enormità di sci-fi survival horror sul mercato, nessuno è riuscito veramente a strappare il ruolo di caposaldo alla produzione Visceral e, siamo sinceri, anche senza l’aiuto delle novità apportate a questo remake, la sola esperienza originale offerta è abbastanza per continuare a giocare e rigiocare il titolo anche quindici anni dopo. Eppure EA Motive ha deciso di portarci una nuova versione del primo capitolo di quest’ opera, riuscendo a renderlo ancor più interessante di quanto non potesse essere.
Se vagare per la USG Ishimura, essere accerchiati da necromorfi, avere parti meccaniche da riparare e alcuni piccoli “problemi interni” non fosse già abbastanza critico, ora anche il gameplay del titolo ha ricevuto un boost, ampliando alcune meccaniche che ai tempi sarebbe stato difficile sviluppare.
Di base, quello che abbiamo davanti è un’esplorazione soffocante e continua della nave, volta al recupero di un componente per aggiustarne un altro, alla riattivazione dell’energia elettrica di un settore e tante altre azioni che ci serviranno ad andare sempre più a fondo nel mistero e i nostri compagni di viaggio saranno dei calorosi e grotteschi esseri antropomorfi di vario tipo, mai troppo delicati nei nostri confronti: anzi faranno di tutto per farci non solo penare in gioco, ma anche saltare più e più volte dalla poltrona in preda a un piccolo mancamento.

In questo remake molti elementi del gameplay sono stati migliorati e, nonostante le armi disponibili siano rimaste le stesse (come la fedelissima lama al plasma e i nostri cari pestoni), la nuova gestione dei potenziamenti e del fuoco secondario rendono l’esperienza più avvincente anche in nome di un’esplorazione più libera e migliorata. La paura di rimanere senza munizioni o kit medici non ci ha sicuramente fermato nella nuova libertà di backtracking, dettata dal ritrovamento di permessi di sicurezza posizionati anche in aree diverse nei capitoli che vi porteranno a voler ottenere quel nodo di potenziamento in più a tutti i costi.
Insieme a questo anche la maggior parte degli enigmi ambientali, boss, fluidità di movimento e spostamenti a gravità 0 sono stati rivisitati rendendo così il fattore sorpresa una costante sia per i nuovi che i vecchi giocatori.
L’altro enorme cambiamento è figlio del nuovo sistema di EA Motive chiamato “Intensity Director. Questo algoritmo lavora in base alla modalità di approccio di ogni giocatore e personalizza il gameplay sul fondamento delle proprie abitudini: eventi improvvisi come blackout o tremori, esplosioni, urla ed effetti sonori sono alcuni degli elementi casuali che ogni giocatore riceverà durante la sua partita. Anche il comportamento dei necromorfi verrà leggermente influenzato da questa nuova meccanica, arrivando da dove più il giocatore tende ad intimorirsi e creando un effetto di ansia generale che ben presto riesce ad insinuarsi nella mente di tutti quanti [che burloni che siamo N.d.R.].

Buon sangue non mente

In generale, l’intero lavoro svolto da questo remake lascia senza fiato per la qualità raggiunta, ma una delle vere perle è sicuramente il lavoro svolto sul restyling grafico del titolo.
L’utilizzo del Frostbite 4 come motore grafico rende il comparto visivo dell’intero gioco una festa per gli occhi e ogni singola componente risulta più viva che mai: dalla concreta fisica di ogni elemento a schermo al sistema di illuminazione dinamico che rende ogni luce o esplosione al limite del reale o ancora il magistrale lavoro eseguito sull’iconica corazza di Isaac e i dettagli dei necromorfi, per cui sarà possibile vedere ogni strato di pelle sempre più lacerato man mano che li copriremo.
Al contrario, uno degli elementi sì rinnovati, ma ancora un po’ confusionari rimane purtroppo la mappa di gioco che anche con il nuovo schema 3D risulta complicata da comprendere e manovrare. Invece, per quanto riguarda il menù gli aggiornamenti grafici lo hanno resto più moderno e pulito e in generale in linea con la nuova art direction del titolo.

Veniamo quindi ai dettagli della versione PC da noi testata; il setup con cui abbiamo giocato Dead Space Remake è un PC di fascia alta comprendente una GPU Nvidia 3080TI, processore I7 11700K e 16GB di RAM. Pur avendo a disposizione delle componenti recenti per il gaming, dobbiamo segnalarvi che 16GB di RAM potrebbero non essere più abbastanza per i requisiti richiesti dai titoli di nuova produzione e anche questo remake ne è un esempio. L’intera nuova esperienza è stata provata utilizzando i settaggi massimi disponibili a 1440p con un framerate tra i 90 e 100 fps, ma le opzioni integrate dagli sviluppatori rendono possibile l’avvio anche su configurazioni meno moderne. Questo, infatti, è possibile anche grazie all’implementazione della versione 2.5 del DLSS 2 che viene in aiuto a tutte le schede grafiche inferiori alla recente serie 4000 e, nel nostro caso, l’impostazione “Qualità” ci ha aiutato a vivere in modo più intensamente l’ambiente di gioco, dandoci anche la possibilità di provare le altre opzioni con cambiamenti in tempo reale direttamente dal menù.

Per quanto finora elogiato, ora dobbiamo necessariamente segnalare uno dei problemi più fastidiosi riscontarti durante la nostra esperienza [ormai noto per ogni nuova uscita, un po’ come simbolo di questa generazione di gioco N.d.R.]: lo stuttering. Durante l’entrata/uscita da nuovi settori o semplicemente all’apertura di un log/menù abbiamo sperimentato una serie continua di micro lag e purtroppo la situazione tende a diventare maggiormente presente giocando in 4K.
Un ulteriore dettaglio è che, in linea generale, l’intero remake risulta molto più cupo e scuro rispetto all’originale e in alcuni momenti è stato particolarmente difficoltoso progredire nell’avanzamento se non grazie alla nostra carissima Lama al Plasma puntata come una torcia: per quanto questo possa essere un punto a favore nel “mood” ansiogeno che definisce l’intero gioco, l’assenza di un’opzione dedicata al contrasto colore non ci ha fatto veramente impazzire.

Arriviamo quindi all’ultimo punto da toccare prima di tirare le somme: il comparto audio. Dead Space Remake riesce ad eccellere senza particolari problemi per quanto riguarda l’esperienza uditiva e il consiglio è quello di giocarlo in cuffia per un’immersione totale di questa magnifica ed inquietante storia.
Sistemi di allarme, urla, lamenti strazianti dei necromorfi e suoni ambientali vi lasceranno stupefatti dalla qualità con cui sono stati implementati; infatti, anche il semplice “silenzio” dello spazio a gravità 0 risulterà un elemento insostituibile e vi lascerà senza fiato per quanto vi immergerà nella situazione.
Veniamo dunque alla grande rivoluzione di questo remake: Isaac Clarke ora parla. Certo, il nostro ingegnere fortunato è ora dotato di parola, ma, sfortunatamente, il doppiaggio dedicatogli non riesce a far trasparire alcun segno di emotività. Come se lo spazio morto si fosse insinuato in lui ancor prima dell’inizio di tutto, Isaac non riesce a far trapelare nulla dalla sua voce, né un briciolo di spavento o stupore, quasi come se l’inferno trovato sull’Ishimura e la preoccupazione per Nicole null’altro fosse che una semplice scampagnata nel parco sotto casa. Sempre figlia di un doppiaggio non troppo eclatante ma nel complesso accettabile, la localizzazione italiana riesce a fare il suo lavoro e non abbiamo trovato grosse divergenze tra la lingua originale e la nostra traduzione [a parte qualche gioco di parola utilizzato in alcuni frangenti N.d.R.].

Conclusioni

Quello proposto da EA Motive è un titolo che, pur basandosi su un caposaldo del genere che a discapito degli anni passati ancora ben si regge sulle sue gambe, riesce nuovamente a sorprendere ed è incredibile pensare come a distanza di 15 anni una serie come quella di Dead Space abbia trovato nuova vita grazie al lavoro di uno studio di sviluppo così dedito. Pur non essendo esente da difetti, che purtroppo sulla versione PC influiscono maggiormente sul voto finale, sentiamo di consigliarvi a mani basse l’acquisto di questo titolo. Nel 2023 la storia narrata in Dead Space Remake riesce ancora ad essere una delle più emozionanti e il terrore provato nei corridoi della USG Ishimura è ora più reale che mai.
Come ultima cosa vogliamo anche segnalarvi un nuovo finale alternativo sbloccabile in NG+, assieme a moltissimi easter egg e chicche implementate nel gioco e chissà se, proprio grazie a Dead Space Remake, in un futuro arriveremo anche a vedere un finale vero e proprio dell’opera.

Good

Gameplay meglio strutturato
Comparto grafico di alto livello
Narrazione ridefinita e migliorata
Audio design di qualità

Bad

Problemi di stuttering nella versione PC
Doppiaggio inedito ma privo di emozioni
Alcuni modelli non propriamente riusciti
8.7
PEM-PEM

Sviluppatore: Motive Studio
Distributore: Electronic Arts
Data di uscita: 27 gennaio 2023
Genere: Survival Horror
PEGI: 18
Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC

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