POSTAL 4: No Regrets – Hands On

Pubblicato il 28 Ottobre 2019 alle ore 12:00
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di Dario Bin
@DrioAkuma

Tribù, eccoci qui a parlare di un gioco oggetto di dibattito per tanti anni per l’eccessiva volgarità e violenza in esso contenuta (usata come arma contro i videogiochi dall’ignorante stampa generalista): stiamo parlando di POSTAL 4.
Per chi non lo conoscesse, POSTAL è un gioco in cui vestiamo i panni di un tipo, POSTAL Dude, e abbiamo la totale libertà di decidere cosa fare; possiamo vivere una vita regolare sbrigando diverse faccende quotidiane e lavori (come andare a comprare il latte e fare una raccolta firme), oppure cedere ai propri istinti primordiali e sfogarci sui cittadini con la massima violenza.
Come già confermato dal team di “Running with Scissors”, il gioco tende volontariamente ad essere oltraggioso, provocatorio e satirico, in cui la violenza presente è deliberatamente disponibile e fantasiosa perché alla fine si tratta di semplice esperienza virtuale, quindi non vi è nulla di male.

Oggi vi daremo le nostre prime impressioni di POSTAL 4: No Regerts, in quella che attualmente è chiamata “Janky Alpha Build”.

Il (nuovo) sogno americano

POSTAL 4: No Regerts porta avanti le vicende di POSTAL 2 (qualcuno ha detto POSTAL 3? Perché gli sviluppatori non si ricordano della sua esistenza), tempo dopo gli eventi di Paradise City.
POSTAL Dude vive una vita libera e tranquilla, con tutto il necessario, o almeno fino a quando non gli rubano l’auto con camper annesso e tutti i suoi averi all’interno.
Senza un soldo in tasca, Dude e il suo fidato segugio giungono presso la città di Edensin, vedendola come una nuova opportunità per realizzare il famoso “sogno americano”.

Da qui inizia la nostra avventura, con il primo obiettivo di trovare un lavoro, addentrandoci sin da subito nel quartiere povero della città, recuperando il necessario per la nostra missione: un cartello e un pennarello.
Una volta scelto quale frase sia la più adeguata, cominceremo a chiedere alle persone in strada dove poter trovare un lavoro, ricevendo una serie di “amorevoli” risposte. Uno dei cittadini ci informa dell’esistenza di un centro per l’impiego.
Una volta diretti lì, ci sarà il cordiale proprietario (presagio di una futura e sonora fregatura nel deretano) del posto, che ci indica tre mansioni lavorative attualmente disponibili: guardia presso il carcere, acchiappa animali randagi e dipendente presso le fognature.
Avremo la totale libertà di decidere l’ordine con cui fare le tre mansioni; ognuna di loro si è dimostrata divertente e interessante, senza risultare affatto monotona.
Nell’adempiere ai vari compiti abbiamo esplorato, affrontato puzzle e platforming, senza togliere ovviamente la possibilità di usufruire di una buona dose di violenza; ad esempio, se spariamo ai carcerati che cercano di ucciderci è legittima difesa, perchè alla fin fine loro stanno violando la legge.
Una volta fatti i tre lavori, andremo a cercare un posto dove dormire e, arrivati sul luogo, assisteremo ad una cutscene che ci informa che è finita (per ora).

Da lì possiamo chiudere il gioco oppure continuare e fare una delle cose per cui è noto questo titolo: SCATENARE L’INFERNO!!!
Con tutto quello abbiamo raccolto tra armi e oggetti potremo dare sfogo ai nostri più bassi istinti e compiere azioni, come gettare benzina sui passanti per dar loro fuoco (e vederli correre incontro ad altre persone che bruceranno anch’esse), sparare con il proprio arsenale o urinare loro contro; una volta fatto questo, si può chiudere il gioco in attesa di contenuti futuri.

Per quanto riguarda il lato tecnico di “POSTAL 4: No Regerts” non c’è molto da dire, dato che parliamo di una Alpha; sul comparto texture abbiamo zone con ricchezza di dettagli e altre invece spoglie; le movenze sono semplici e legnose, ma comunque non hanno creato particolari problematiche mentre abbiamo provato il gioco.
L’IA al contrario non ha proprio brillato, quando tenevamo arma estratta la gente scappava terrorizzata; ci sono stati però casi in cui, nel gettare benzina e dar fuoco a una persona, questa semplicemente ci insultava e poi camminava come se niente fosse avvolta dalle fiamme.
C’è stato sporadicamente qualche freeze del gioco, molto probabilmente perché doveva caricare le texture della sezione di mappa, ma nulla di grave.
Buono il doppiaggio e le poche musiche presenti e interessante l’uso della grafica per alcuni filmati, mentre per altri è stato usato uno stile a fumetto americano.

Conclusioni attuali

Cosa possiamo dire per adesso di “POSTAL 4: No Regerts”?
Per quanto sia stata alquanto breve, tutto sommato è stata una gradevole esperienza di gioco sia in maniera “regolare”, completando le varie missioni attualmente disponibili, che non, divertente nel dare il peggio di noi e vedere la reazione dei cittadini.
Le poche missioni fatte sono risultate interessanti e ben differenziate, nonostante per una ci sia stata qualche piccola complicazione; per il resto è un buon titolo dove esplorare, prendere nota e completare gli obiettivi di missione.
Il team di “Running with Scissors” ha buone carte in mano per riportare in auge la serie POSTAL, con un titolo che rispecchia appieno l’esperienza di POSTAL 2, mantenendo i presupposti ai quali la software house punta come critica sociale tramite un forte sarcasmo, volgarità e violenza.
Siamo curiosi di vedere che piega prenderà il corso degli eventi narrativi e quante altre follie ci saranno dietro l’angolo.

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