Persona 5 Royal: The road so far

Pubblicato il 11 Maggio 2020 alle ore 8:00
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Cara Tribù, vi abbiamo dato il tempo di completare Persona 5 Royal – qui la nostra recensione – per poterne parlare insieme e capire il futuro di uno dei titoli che più ci ha fatto innamorare negli ultimi anni, come dimostra la run pubblicata periodicamente su Youtube dal nostro Boss (a proposito, la state seguendo? Potete verificare come sta procedendo proprio a questo link). Attenzione, andremo a parlare approfonditamente di quello che ci aspetta il futuro tracciato da Persona 5 Royal andando a toccare anche alcuni argomenti più spoiler, vi invitiamo a proseguire nella lettura solo se avete già completato l’avventura o, in alternativa, se non vi interessa spoilerarvi la nuova parte rilasciata.

Un’avventura regale

Partiamo proprio da Persona 5 Royal per parlare del futuro del brand, l’avventura di Joker è compagni ha subito un’enorme cambiamento rispetto a quanto visto solo 3 anni fa e questo è stato fatto proprio per preparare il grande pubblico al prossimo passo. Qualche anno fa ci fu l’arrivo di Persona 4: Golden seguito da Dancing All Night (con la storia che si è rivelata essere un vero e proprio sequel ufficiale), Persona Q e Arena Ultimax per seguire l’onda del momento e sfruttare questa release per spingere altri prodotti. La stessa cosa, possiamo dire, è stata fatta con Persona Q2 – seguito ovviamente di Q – e Royal che han seguito il grande clamore suscitato da Persona 5 a livello di vendite. Quello che, però, abbiamo voluto evidenziare anche nella nostra recensione è che Royal più che una semplice riedizione, è stato un vero e proprio rework totale di quello che è stato Persona 5 con alcune implementazioni a livello di gameplay che hanno reso il tutto più fluido e in grado di alleggerire notevolmente alcune sezioni particolarmente pesanti. Quello che, però, ha fatto più rumore è stato il nuovo semestre che è andato a integrarsi perfettamente con alcune cutscene qui e là che introducono Kasumi Yoshizawa e il professor Maruki per poi espandersi ulteriormente alla fine di quello che consideriamo il gioco base. Dal 25 dicembre, data di sconfitta del nemico finale della versione vanilla di Persona 5, infatti sarà possibile accedere a questa porzione di storia aggiuntiva a patto di aver soddisfatto alcune condizioni particolari. Nel mese successivo Joker verrà messo a dura prova con il ritrovamento del suo compagno/rivale Akechi e al contempo scoprendo la verità su Kasumi.

Il Palace di Maruki è probabilmente uno dei dungeon più significativi dell’intera saga, la distinzione tra buono e cattivo spesso è marcata mentre invece, in questo caso, il significato va oltre. Maruki vuole guarire e far dimenticare il dolore mentre – invece – nel corso degli anni l’intera serie Persona si è basata sull’assorbimento dello stesso e della consapevolezza di non poterlo annullare ma solo di poterlo fare proprio per migliorarsi. Al termine dello scontro di ideologie, però, tutto torna come originariamente pensato con Joker in prigione e Kasumi – e non Ann – a richiedere l’aiuto di tutti i confidenti del leader dei Phantom Thives per liberarlo e far sì che venisse scarcerato in quanto lui non ha effettivamente fatto nulla di grave. Il finale vede l’intera gang inseguita da misteriosi uomini in nero e Joker che, grazie a un riformato Maruki, riesce a tornare a casa sua vedendo nel finestrino del treno la sua identità di ladro fantasma scomparire e far posto al suo normalissimo sé.

S sta per Scramble

Il finale di Persona 5 Royal non è del tutto casuale, gli uomini in nero che inseguono i membri dei Ladri Fantasma lo collegano direttamente allo spinoff creato da Koei Tecmo: Persona 5 Scramble: The Phantom Strikers. Nato come “Persona Warriors”, Scramble è stato poi modificato da Atlus e Koei Tecmo in quello che è considerabile in tutto e per tutto il seguito di Persona 5 Royal, seppur andando a stravolgere completamente il genere di appartenenza. Diventato, infatti, un action rpg, questo titolo è stato considerato dai fan giapponesi uno degli spinoff più riusciti a causa del gameplay non troppo casinista – tutti si aspettavano un Dynasty Warriors alla fine – e a una trama che va a toccare tutti i punti cardine del capitolo principale.

L’arrivo di Scramble è da pensare nell’ottica di voler sfruttare sia la fama di Persona 5 – che ricordiamo che fatto grandissimi numeri nel corso degli anni – che dalla volontà di Atlus di esplorare ulteriori sentieri per un brand che è stato quasi sempre sfruttato anche per progetti non strettamente legato al mondo JRPG. Ricordiamo, nuovamente, come sono stati sviluppati picchiaduro o rhythm in passato e che Atlus è sempre stata pronta a sperimentare con le sue creazioni a patto di tenere alto il livello qualitativo della produzione. Nelle scorse giornate Koei Tecmo ha ufficializzato l’arrivo di Scramble anche in occidente per il 2020, anche se a causa della Pandemia che s’è scatenata non è così certo possa arrivare a breve, in modo da dare un senso a quello che abbiamo vissuto solo un mese fa in Royal.

L’arrivo di Scramble in occidente sarà anche importante per vedere come sarà la reazione del pubblico alla versione Switch che in Giappone ha venduto quasi un terzo di quella Playstation. Seppur i dati di vendita non sono stati incoraggianti, il pubblico occidentale potrebbe davvero far la differenza nella possibilità di supporto futuro della console ibrida Nintendo da parte di Atlus, paradossalmente la possibilità di vedere Persona 5 su Switch dipende tutto dalle vendite di Scramble e di Catherine Full Body. Ovviamente per onestà intellettuale è da notare che l’assenza di P5 su Switch può essere una delle cause di questo paurosa differenza tra le vendite delle due versioni, ma è altresì vero che per poter richiedere qualcosa è necessario dimostrare di tenerci e di voler fare di tutto per far sì che lo sviluppatore possa tenere in considerazione anche un tale mercato o una tale console.

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