Kublai Khan e Ghost of Tsushima

Pubblicato il 29 Aprile 2020 alle ore 8:00
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di Silvia Begotto
@Linda White

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze, ed eccoci di nuovo qui per il quinto speciale dedicato a Ghost of Tsushima. Ho deciso di dedicare questo pezzo all’approfondimento della figura di Kublai Khan, storico condottiero mongolo che guidò il suo esercito nel tentativo di invadere il Giappone. Dunque, dopo gli articoli su bushidō, Periodo Kamakuraninja e kamikaze, continuiamo il nostro percorso per arrivare al 17 luglio preparati e ferrati sull’argomento.

GRAN KHAN

Kublai Khan apparteneva a una famiglia di condottieri mongoli, nipote di quel famoso Gengis Khan che fu l’unificatore dei vari clan e fondatore nel 1206 dell’impero mongolo.
Da giovane Kublai fu un fervente studioso e appassionato della cultura cinese e in seguito, durante il suo impero, molti intellettuali cinesi vennero convocati come suoi consiglieri. Dopo che suo fratello maggiore divenne Khan dell’impero mongolo, a Kublai venne dato l’incarico di conquistare la Cina; in seguito egli venne nominato governatore dei territori a sud dell’impero mongolo. Dopo la morte del fratello maggiore, si crearono delle ostilità tra Kublai, favorevole a una fusione tra la cultura mongola e quella cinese, e suo fratello minore, che voleva al contrario imporre i propri usi e costumi alle popolazioni assoggettate. Dopo un violento scontro tra i due che sfociò in guerra civile, la vittoria andò a Kublai, il quale venne nominato Gran Khan dei mongoli. In seguito a queste vicende, l’ormai vastissimo impero che si era venuto a creare (andava dal Pacifico al Baltico e al Mediterraneo, includeva Mongolia, Cina, Corea, la Persia, la Mesopotamia, le steppe e coste russe del Mar Nero, per una superficie di circa 24 milioni di chilometri quadrati) raggiunse il suo massimo splendore e venne suddiviso in quattro khanati, ossia dei territori governati ciascuno da un khan, che rispondevano al Gran Khan. Oltre che Gran Khan dei mongoli, Kublai fu nominato anche Imperatore della Cina e fu il fondatore della dinastia sino-mongola Yuan nel 1271; sotto il suo comando l’impero conobbe una grande crescita economica, vennero realizzate numerose opere pubbliche e favorite l’integrazione delle popolazioni nomadi e la diffusione del Buddhismo.

L’impero di Kublai Khan intrattenne rapporti commerciali con l’Estremo Oriente, l’India, il Giappone, le Repubbliche Marinare e il Nord Africa; tra il tredicesimo e la metà del quattordicesimo secolo i viaggi lungo la Via della Seta si intensificarono e mercanti genovesi e veneziani, missionari e diplomatici viaggiavano dal Mediterraneo verso Pechino. Quando anche Marco Polo arrivò in Cina venne invitato proprio dal Gran Khan a visitare la sua corte e molti luoghi dell’impero, che incluse e descrisse nel suo resoconto di viaggio “Il Milione”. I mongoli non avevano pregiudizi etnici o religiosi e ammettevano la presenza di molti stranieri ai quali affidavano incarichi economici e da funzionari, come accadde a Marco Polo che collaborò per diciassette anni con Kublai Khan.
Come abbiamo già avuto modo di vedere, Kublai tentò per due volte di invadere il Giappone. Inizialmente inviò una missiva nel 1266 in cui chiedeva al Paese del Sol Levante di entrare a far parte volontariamente dell’impero; tuttavia la richiesta fu ignorata dai giapponesi (come tutte le seguenti) e questo portò il Gran Khan a salpare con una flotta nel 1274 e successivamente nel 1281, ma entrambe le volte dei violenti tifoni colpirono le navi dell’esercito mongolo, aiutando i giapponesi a respingere la minaccia. Successivamente, Kublai si impegnò nell’invasione del Vietnam, ma anche questi tentativi finirono male poiché i vietnamiti erano già pronti per un eventuale attacco e si seppero difendere bene. Tuttavia, ormai il grande condottiero stava invecchiando e negli ultimi anni della sua vita fu colpito da gotta e da altri disturbi alimentari. Infine, morì nel 1294 e il suo corpo fu riportato in Mongolia per essere sepolto in patria. Da questo momento in poi la separazione dei diversi khanati si fece ancora più evidente e il vasto impero iniziò a disgregarsi.

Con questo si conclude il nostro approfondimento su colui che guiderà l’invasione dei nemici in Ghost of Tsushima e vi diamo appuntamento al prossimo e ultimo speciale, in trepidante attesa del rilascio del titolo. Alla prossima!

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