[Gamescom 2019] Disintegration – Hands on

Pubblicato il 25 Agosto 2019 alle ore 10:00
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di Paolino Maisto
@PerrinAybara

Disintegration è un titolo che sulla carta sembra piuttosto complicato. Infatti si tratta di uno sparatutto fantascientifico in prima persona, tranne per il fatto che stai guidando un hoverbike fluttuante e controlli simultaneamente più compagni di squadra guidati da una I.A., ognuno con specialità di combattimento e abilità che possono essere utilizzate individualmente, in pratica un FPS/RTS. Penso che il miglior complimento che possiamo fare a Disintegration sia che, alla fine dei 20 minuti con il suo multiplayer, non solo non lo abbiamo trovato complicato, anzi l’opposto, ma ci è rimasta una sana voglia di continuare a giocarlo.
Lo sviluppatore V1 Interactive sa che sta gettando i giocatori in qualcosa di nuovo, che all’inizio può sembrare strano e destabilizzante, ma ha trovato una soluzione accurata: il focus è incentrato sullo sparare, per ridurre il divario tra FPS e RTS. Premendo il grilletto destro si spara come ci si aspetterebbe, ma premendo il bumper destro si aprono i comandi degli ordini del proprio team per mandare ovunque i mirini puntino. Funziona in modo simile all’eccellente sistema Ping di Apex Legends, passando da “vai qui” a “rivendica quell’obiettivo” in base a ciò che stai indicando.

Questa filosofia si estende: l’attivazione delle abilità dei membri della tua squadra sono legate al D-pad che farà aprire un reticolo, mostrando l’area di effetto o la direzione dell’attacco. Questo metodo di mappatura del pad ci è piaciuto particolarmente: ci vorrà del tempo per imparare quali pulsanti fanno cosa, ma non c’è quasi alcuna curva di apprendimento su come ciascun comando agirà quando lo si attiva.
Questo schema di controllo è fondamentale sia per la campagna per giocatore singolo che per il multiplayer. L’unica cosa che sappiamo sulla modalità in singolo è il plot iniziale, cioè che ci troviamo in questo futuro distopico in cui i cervelli umani sono stati impiantati nei corpi dei robot per evitare una pandemia [un processo chiamato “Integrazione”, bel gioco di parole N.d.R.], e i fuorilegge stanno combattendo per riottenere il loro corpo umano dopo che un regime post-umano ha preso il controllo. Il personaggio principale, Romer, guiderà questi Gravcicle e comanderà una squadra assalto. Non abbiamo visto nulla della modalità in single player, ma V1 promette una campagna in costante evoluzione e di aggiornamenti constanti per tutto quello che riguarda sia i vari membri delle squadre sia degli equipaggiamenti.

Quello che ci hanno mostrato è il multiplayer 5v5 del gioco. Abbiamo giocato una modalità chiamata Retrieval, una variante di attacco-difesa che vede una squadra cercare di impedire a un’altra di raccogliere i nuclei di energia e consegnarli a un punto di estrazione. Gran parte del marketing intorno a Disintegration è incentrato sul suo creatore, Marcus Lehto, e sulla sua esperienza con la serie Halo. Questo potrebbe essere un indizio per la costruzione del mondo di Disintegration, ma il nuovo gioco di Lehto sembra più un misto di combattimento spaziale, di Titanfall e persino elementi MOBA. Il gravcycle è una cosa intelligente, e funziona bene per quanto riguarda la parte FPS e con l’abilità aggiuntiva di cambiare l’altezza di volo [fino a un certo livello – non si può semplicemente allontanarsi dallo scontro N.d.R.], ma anche la parte RTS da le sue soddisfazioni e funziona senza nessun problema. Questo si traduce in essere abbastanza agili da volare attraverso le porte e verso le aree interne, senza dare quella sensazione di oppressione o legnosità nei movimenti e si sviluppa in bellissime battaglie sia per quanto riguarda lo sparatutto che per quanto riguarda la parte strategica.
Anche i gravcycle e le squadre che li accompagnano sono abbastanza vari. Il multiplayer ti consente di scegliere tra squadre preimpostate [presentate più come squadre sportive violente che guerrieri fuorilegge N.d.R.] ognuna delle quali agisce secondo regole specifiche. La mia scelta è ricaduta sulla squadra con un equipaggiamento da samurai e senza saperlo mi sono ritrovato un’ottima squadra, molto bilanciata sia per quanto riguarda l’attacco che la difesa.

Il mio nuovo gravcycle aveva due modalità di fuoco: la prima era una specie di mitragliatori laser, mentre la seconda era un lancia granate. La mia squadra, nel frattempo, era equipaggiata con due membri che potevano creare campi di energia che rallentavano chiunque li attraversasse, e un mech gigante con un attacco di mischia ad alto danno ed un attacco ad area che faceva cadere un bombardamento dal cielo. Divenne presto chiaro che avrei potuto rallentare più squadre e bombardarle dall’altro facendo una strage. Questo fa capire come si possa unire e sia ben bilanciata la frenesia di uno sparattutto e la strategia di un RTS. Tutto questo si traduce in gioco che all’inizio ti sembra spiazzante, ma una volta apprese le basi e imparato la mappatura del pad e le abilità delle squadre non vorrete più staccarvi!

Ora non ci resta che aspettare un nuovo appuntamento con il gioco per vedere la campagna in singolo giocatore, ma se queste sono le premesse non vediamo l’ora di provare di più e giocarci di nuovo.

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