The Last of Us Parte II era davvero necessario?

Pubblicato il 27 Maggio 2020 alle ore 8:00
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Amici della Tribù, non manca tanto tempo all’arrivo di The Last of Us Parte II nei negozi . Il 19 Giugno si avvicina a grandi cavalcate in questo periodo di quarantena, di libertà parziali e onestamente per noi giocatori non può che essere un bene. Molti dubbi circondano questa seconda avventura di Ellie e Joel e tanti di questi non sappiamo neanche se saranno dissipati con questo gioco. Infatti, quello che tutti si son domandati sin dall’annuncio è stato: ma è davvero necessario un secondo capitolo? La risposta è un po’ più complicata del semplice “Si” o “No”, per questo cercheremo di darla nella maniera più esaustiva possibile nel corso di questo editoriale.

Una storia autoconclusiva

The Last of Us parla di tutti noi: di Joel che dopo la morte di Sarah ha cercato di sopravvivere in un mondo devastato da un’infezione in grado di uccidere i suoi amici, la sua vita e di Ellie che la vita – come noi la conosciamo – non l’ha mai vissuta essendo cresciuta nella paura e nell’ansia. The Last of Us racconta come questi due universi si incontrano, si uniscono e dopo un viaggio durato praticamente un anno si conclude con una bugia. Joel è riuscito a superare la morte di Sarah e considerare Ellie come una sua seconda figlia e non l’ha voluta abbandonare al suo destino infame di cavia sacrificale anche se questo poteva salvare miliardi di vite e sconfiggere l’infezione. Ellie, d’altro canto, ha conosciuto il mondo e ha imparato a viverlo volendo così sacrificarsi per dare a ciò che tanto amava una speranza visto che, non sappiamo perché, la ragazza è immune dagli effetti del Cordycepts e non può trasformarsi. La storia di The Last of Us poteva benissimo dirsi conclusa con quella bugia, con quell’alone di mistero sulla sorte dei due personaggi e sulla sorte del mondo per poi spostarsi su qualche altra storia e avventura di coppie alla ricerca di una cura, di storie potenzialmente ce n’erano un’infinità e non sappiamo neanche la metà di quello che Naughty Dog poteva fare con questo universo narrativo. 

Quella di The Last of Us era una storia unica, da vivere con la consapevolezza che si trattava di un racconto che finiva in una botta sola senza aspettarsi seguiti o approfondimenti sulla stessa. La potenza di quel finale, quelle frasi conclusive rischiano di perdere completamente di senso se dovessimo pensare a un seguito. La potenza della scrittura di Naughty Dog con The Last of Us si basa, appunto, sulla possibilità di avere una storia che inizia e si conclude in una sola battuta, con l’ammissione solo di un DLC che andava a riempire due buchi con lo stesso contenuto: come è stata infettata Ellie e, sopratutto, cosa è successo a Joel tra l’Autunno e l’Inverno? Ovviamente non conosciamo i contenuti di questa Parte II (e già il fatto che si chiami “Parte II” e non si parli di secondo capitolo fa capire già tutto) ma dai trailer si è capito come sia in tutto e per tutto un seguito della storia di Ellie e Joel in cui la ragazza diventa finalmente adulta e inizia a comportarsi come il suo “patrigno” anni prima. 

Come si è evoluto il mondo?

Dall’altro lato, però, The Last of Us ci ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Le battute conclusive lasciavano alludere a un futuro per la coppia composta da Ellie e Joel, un futuro in cui avrebbero fatto di tutto per combattere per riportare la normalità pur evitando di dover sacrificare la vita della giovane per sconfiggere il virus. Quell’ultima bugia di Joel avrebbe meritato un continuo, un vedere come Ellie avrebbe reagito alla più evidente delle bugie su uno dei temi più importanti per la ragazza. E siamo contenti che Naughty Dog ci dia la possibilità di vedere di più dietro alla storia di questa coppia che, per certi versi, sentiamo anche un po’ nostra sopratutto dopo questo periodo di quarantena causato da un virus per certi versi imbattibile anche se meno pericoloso del Cordyceps che ha mietuto milioni di vittime nel gioco. Ovviamente si arriverà a punto nel quale si dovrà chiudere questa avventura e la narrazione non può proseguire all’infinito, però ci pare giusto dare un senso agli ultimi istanti di un titolo che ha fatto delle parole e dei gesti non detti un suo vero e proprio mantra mantenendo per certi versi anche il mistero su alcune delle vicende che hanno accompagnato la coppia durante questo viaggio verso la speranza. Da quel che è possibile vedere nei trailer Ellie è cresciuta e vive ormai la propria maturità cercando di capire come stare in quel mondo che lei ha conosciuto essere come l’unico in cui ha vissuto, ma che in realtà non è mai stato così crudele come in quei tempi di pericolo e l’unica possibilità che conosce la ragazza è la lotte mentre, un invecchiato Joel potrebbe farle capire che in realtà non è quella la soluzione. The Last of Us Parte II è sicuramente interessante sotto questo punto di vista, la possibilità di vedere ciò che è diventato rispetto a ciò che è stato in passato, il tutto a causa dell’infezione che ha devastato il mondo e che al momento è senza cura, è sicuramente interessante perché è lo scontro di due mentalità e sopratutto, perché il passato tra i due rende l’intera narrazione aperta a qualsiasi sorpresa e colpo di scena.

Bene o male?

Ovviamente entrambi i punti di vista vanno bene, ci sta che una persona sia scontenta di questa seconda parte delle avventure di Joel ed Ellie perché The Last of Us è un capolavoro reso speciale appunto dalla sua unicità e dalla potenza di una narrazione che lascia praticamente senza parole alla fine. Il sottoscritto, però, crede che questa seconda parte sia necessaria perché la potenza di quel finale è praticamente nullo senza vedere la reazione di Ellie, senza vedere come reagisce a una chiara – e poco velata – bugia atta semplicemente a difendere lei e non l’umanità come Joel ha sempre dichiarato di fare. The Last of Us Parte II è l’occasione per Naughty Dog di narrare il continuo di una storia già di per sé incredibile ed emozionante combinando però ulteriori dinamiche in grado di evolvere una relazione così travagliata e complessa come quella tra Ellie e Joel. L’errore che va evitato, però, è quello di prolungare inutilmente una storia solo perché il brand funziona e i fan se lo aspettano, per cui non ci sarebbe da meravigliarsi se con questa seconda parte possano andare a tagliare un’eventuale terza avventura e, invece, decidano di continuare a sfruttare l’IP spostando però la narrazione su altri personaggi e altre situazioni pur mantenendo lo stesso setting e ambientazione. Solo dal 19 Giugno potremo vedere cosa realmente ci aspetta e, onestamente, non vediamo l’ora. 

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