Trails series – Il Gran Finale

Pubblicato il 31 Ottobre 2019 alle ore 12:00
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di Peppe090
@Peppe090

Il momento è arrivato. Dopo mesi passati alla scoperta della serie “Trails” di Falcom, eccoci arrivati a parlare dell’atto finale di un arco narrativo iniziato 15 anni fa con Trails in the Sky, quel Trails of Cold IV – The End of Saga che fa da inevitabile spartiacque ad una delle più ambiziose serie videoludiche.

Come già successo con lo speciale di Cold Steel III, anche qui ci saranno spoiler importanti sulla storia del quarto capitolo, quindi come sempre vi invito a leggere il paragrafo seguente solo se siete davvero interessati e soprattutto se siete ansiosi di sapere come si concludono le vicende di Rean e compagni. 

The End of Saga

Dove eravamo rimasti? Al termine di CS3 la maledizione di Erebonia si è sparsa non solo nell’Impero, ma in gran parte del continente di Zemuria, Osborne dichiara guerra alle nazioni vicine e Rean viene fatto prigioniero in attesa di essere sacrificato, al fine di eliminare la maledizione e far resuscitare il Great One. Il gioco si apre con la nuova Classe VII che si ritrova nel villaggio delle streghe, in un paese che si sta preparando alla guerra, ma sia loro che la vecchia classe insieme a tutti gli amici di Rean non si danno per sconfitti e partono alla ricerca del nostro protagonista, tenuto prigioniero nel Black Workshop, la cui ubicazione è sconosciuta.
La prima parte del gioco vede quindi protagonisti Juna, Kurt e Altina alla ricerca del luogo nel quale si trova Rean e nel frattempo scoprono che fine hanno fatto Ash, in fuga in quanto ritenuto colpevole del tentato omicidio dell’Imperatore, e Musse, che si è rivelata essere una dei leader della resistenza che si oppone a Osborne e i suoi piani; in questa parte del gioco vediamo come la maledizione influisca sulle persone, amplificando i pensieri negativi e sentimenti come la  rabbia, ma soprattutto vengono svelati due punti importanti della storia legati a Crossbell e Osborne.
Crossbell è stata conquistata perché è lì che si trovava El Plado, Il Golden Knight, 
ultimo dei Divine Knight ad essere svelato il cui Awakener è Rufus Albarea, mentre per ciò che riguarda Osborne veniamo a sapere che si tratta della reincarnazione di Dreichels, il primo imperatore di Erebonia ed è qui che arriva la terza e più grossa sorpresa: Osborne non è il vero antagonista della serie, così come non lo sono i suoi alleati. Dietro tutto quello che è successo nel corso della serie c’è Ishmelga, il Black Knight; viene infatti rivelato che il Black Knight è diverso dagli altri Divine Knight e il suo unico scopo è quello di tornare ad essere il Great One e vendicarsi di Dreichels, l’artefice della sua sconfitta. Da qui scaturiscono eventi come la tragedia di Hamel, l’annessione di Crossbell, l’incidente che vede Rean abbandonato dal padre e affidato agli Schwarzer e la resurrezione di personaggi quali Arianhood e Crow. Una volta preso il controllo di Osborne, Ishmelga muove la sua influenza su tutti i suoi alleati, facendoli agire contro il loro volere. Terminata questa parte, la nuova e la vecchia classe VII andranno a salvare Rean, in un capitolo di intermezzo dal forte impatto emotivo dove il nostro protagonista riuscirà a prendere definitivamente il controllo sul suo potere e riacquistare i suoi ricordi.

Liberato Rean, ecco che prende il via la vera storia del gioco, che vede un’alleanza tra Calvard, la Resistenza, LIberl e Crossbell, uniti contro Osborne in un evento che per la prima volta vede riuniti tutti i protagonisti principali della saga (ad esclusione di Kevin, che apparirà solo alla fine). In questa fase del gioco assistiamo alle Rivalries, il rituale in cui gli Awaker e i Divine Knight si sfidano al fine di ricreare il Great One, con Rean e Crow che escono vittoriosi da tutti gli scontri e si avvicinano così al confronto finale con Osborne e Ishmelga; scontro che però avverrà dopo l’ennesimo colpo di scena che vede il principe Olivert vivo in seguito all’esplosione della Corageous, che però gli costa l’occhio destro, così come sono vivi Angelica e Victor Arseid, i quali non sono stati uccisi, ma resi dei nemici sotto l’influsso di Ishmelga. Un’altra fase prima dello scontro finale, quindi, vede il gruppo impegnato a liberare questi personaggi e una buona parte della regione dal dominio del Black Knight, non senza difficoltà. Lo scontro finale del gioco avviene nell’Higher Plane, una sorta di monumento volante dove è imprigionato il corpo del Great One; qui Rean e Crow affronteranno Cedric e Rufus nelle Rivalries, per arrivare ad uno scontro con McBurn, che si rivelerà essere un’entità proveniente dal un’altra dimensione e che al termine di una battaglia tornerà nel luogo dal quale è venuto, giurando però prima di vendicarsi di Campanella che lo ha usato per gli scopi di Ourobous. Arriva così il momento di confrontarsi con Osborne e Ishmelga, non prima di apprendere un’altra verità: Osborne non è mai stato sotto l’influsso del Black Knight, ma i loro scopi erano comuni quindi hanno collaborato (uno voleva eliminare la maledizione, anche sacrificando il figlio, l’altro semplicemente tornare ad essere il Great One).
Arrivati a questo punto il gioco offre due finali. 
Il primo vede Rean vincere le Rivalries, ma di conseguenza lui e Valimar diventano il contenitore della maledizione e decidono così, insieme a Crow e lo spirito di Milium, di abbandonare la dimensione nella quale si trovano, sacrificandosi per liberare una volta per tutte Zemuria. Il secondo finale, quello vero del gioco e sul quale si baseranno i giochi futuri, vede l’Holy Beast of Earth, ovvero una delle creature incaricate di sorvegliare il Sept-Terrion, offrire aiuto a Rean, che riuscirà a dividere Ishmelga dal suo corpo, incanalando la maledizione del Black Knight, che rinascerà come Ishmelga-Loge, un Great One incompleto con inevitabile scontro finale, che prevede ben 39 personaggi giocabili a disposizione per la battaglia [per la serie “Avenger mi fa una pippa”…. N.d.R.].

Fine?

Finisce così il gioco? Sì e no. Al termine di questi eventi ci viene spiegata un po’ la situazione del dopo guerra, con Crossbell di nuovo libera, Cedric che decide di unirsi ad Ourobous e Olivert e Alfin che dovranno lavorare duro per ristabilire la fiducia dei cittadini nei confronti della famiglia imperiale. I collaboratori di Osborne vengono sì puniti, ma in forma lieve, ognuno torna alla vita di tutta i giorni e Rean può finalmente vivere la sua di vita, senza più essere condizionato dagli altri. Nei titoli di coda c’è anche un altro evento, che però non vi racconterò per non rovinare la sorpresa, a differenza del finale segreto del gioco che stravolge completamente tutto quello che sappiamo su Ourobous. In questo video speciale, il Grandmaster fa la sua comparsa, lasciando intendere in maniera un po’ subdola che entrambi i finali del gioco sono stati eventi accaduti veramente, ma che la storia è stata alterata per arrivare al true end tramite l’uso del Sept-Serrion of Zero; la rivelazione è lo scopo di Ourobous, cioè quello di raccogliere i Sept-Terrion non per utilizzarli, ma per non lasciarli nelle mani dell’uomo. Questo cambia completamente le carte in tavola  e l’opinione sull’organizzazione, che alla fine non è poi così malvagia come si è pensato, ma soprattutto avvalora la tesi che il Grandmaster sia Aidios, giunta su Zemuria con i Sept-Terrion e, dopo aver visto i problemi che essi hanno causato, ha deciso di riprenderseli.
Il video, e il gioco, terminano con l’annuncio dell’Eternal Regression Plan, terza ed ultima fase dell’Orpheus Final Plan che sarà portato a compimento in 3 anni.

Verso il domani

Fine della storia? Solo di una buona parte. A detta di Falcom sono previste almeno altre tre saghe che potranno essere rilasciate nell’arco di 20 anni, senza contare che nel frattempo potrebbero uscire spin-off o “capitoli ponte” alla Sky the 3rd. Non è un caso il fatto che abbia menzionato questi cosiddetti “capitoli ponte” perché mesi fa è stato rivelato che il prossimo Trails sarà una sorta di After Story che ci racconterà le vicende avvenute dopo CS4, con il ritorno dei cast dei giochi precedenti, ma con protagonisti due personaggi inediti. Al momento i dettagli sono pochi, ma il gioco dovrebbe essere annunciato ufficialmente a dicembre, con l’uscita per il 2020 su PS4 in Giappone; nel frattempo noi abbiamo da poco messo mani alla versione inglese di CS3 e adesso si spera che NISA annunci in fretta il quarto capitolo.

Arrivo così alla fine di questa serie di speciali, ma come appena detto la storia non è ancora finita, quindi vi saluto solo per il momento e vi ringrazio per avermi seguito in questo viaggio.vbgh

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