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[Speciale] Final Fantasy VII Remake: Guida a uno dei finali più controversi di sempre

Pubblicato il 27 Aprile 2020 alle ore 0:00
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Cara Tribù, finalmente siamo giunti a un momento topico e che farà discutere nei prossimi anni. Abbiamo parlato approfonditamente di Final Fantasy VII Remake nella nostra recensione [link alla review] e abbiamo visto come la fantasia finale di Square sia riuscita a colpire nel segno in maniera pesante e dritto al cuore dei vecchi giocatori. Sapevamo che non sarebbe stato un rifacimento uno a uno del capolavoro del 1997, ma quello che si è presentato ai nostri occhi è stato un enorme cambiamento rispetto al passato. In questo speciale andiamo ad analizzare e cercare di dare una risposta ai dubbi che sono venuti ai giocatori nel corso di queste lunghissime settimane. Ovviamente, data la natura dello speciale in sé, questo sarà completamente spoiler e contiene il finale di questo Final Fantasy VII Remake, sull'originale e speculazioni sul futuro. Tribù avvisata mezza salvata...

Gli spiriti del canon

Che Final Fantasy VII Remake non fosse un gioco che avrebbe rispettato pienamente ciò che abbiamo visto in passato tra il titolo originale e la Compilation non è mai stato un mistero. Square Enix, infatti, ci ha sempre tenuto a dire come fosse un progetto dedicato a espandere l'universo di Final Fantasy VII e che sarebbe servito come reinterpretazione della storia originale. Per questo non ci ha sorpreso mai come sia stato effettuato un buon lavoro dapprima sull'Avalanche (con un capitolo dedicato a Jessie e il finale straziante durante la lotta del pilastro del Settore 7) e poi con il finale che è totalmente in stile Nomura. Questa frase, ovviamente, può essere presa sia in maniera positiva che negativa, dipende da chi la legge e che parere avete di uno degli uomini più controversi del medium videoludico. Ma partiamo con ordine: una volta arrivati alla Shinra Cloud e compagni riescono dopo varie peripezie – e uno scontro con una mostro rilasciato da Hojo – a salvare Aerith che gli parla dei Numen. Questi sono esseri che devono mantenere un certo corso del destino che sembra già scritto, questo è possibile notarlo in alcuni punti chiave dell'avventura: Jessie che si sloga la caviglia e costringe Cloud a partecipare all'assalto al Reattore 5 dopo il congedo di Barrett o la morte di Wedge che avviene cade dal palazzo della Shinra per colpa di questi esseri dopo esser misteriosamente sopravvissuto alla caduta del piatto del Settore 7. Uno dei momenti più fondamentali di questo Remake avviene proprio poco dopo la rivelazione di cosa siano questi “fantasmi” e ciò quando Barrett viene trafitto da Sephiroth prima dello scontro contro una prima parte di Jenova. Dopo questo avvenimento, infatti, i Numen si precipitano a curarlo perché non è così che il destino sarebbe dovuto andare, mostrando come ci sia questa forza che sembra voglia portarci verso la strada predefinita, quella poi creata anni fa dal team originale di Final Fantasy VII.

L'intervento dei Numen è fondamentale anche durante la fuga dell'intera squadra da Midgar con Cloud e compagni che vengono più volte salvati dal crollo di ponti e da attacchi nemici. Sembra quasi chiudersi tutto come nell'originale ma, al termine della superstrada, ecco apparire Sephiroth. Il Super Soldier, però, non dovrebbe essere lì e infatti i Numen iniziano ad attaccarlo ma questi complice la sua abilità e un misterioso potere riesce a distruggerli, mentre al contempo una cutscene interrompe la scena con l'introduzione di un misterioso ragazzo che – noi che abbiamo già giocato l'intera compilation – riconosciamo come Zack. Quella che ci viene mostrata, infatti, è la scena della sua morte con il Soldier che inizia ad affrontare una moltitudine di uomini della Shinra che vogliono l'impedire l'arrivo a Midgar dei sopravissuti a Nibelheim. Durante questo spezzone è possibile vedere come ci sia un nugolo di Numen a proteggere Midgar e sono pronti – quindi – a fare in modo che Zack non sopravviva e mantenga coerente il destino. Tornati sul ponte Sephiroth apre un portale oscuro invitando Cloud a seguirlo e sfidarlo ma Aerith lo ferma, la ragazza afferma che è sbagliato e a sua volta riesce a schiarire il portale creato da Sephiroth (chiara contrapposizione oscurità – luce ormai onnipresente nella vita di Nomura grazie a Kingdom Hearts) e avvisa l'intera squadra: quella è la porta per il destino, entrandoci saranno pronti a cambiare non solo il destino ma la loro stessa esistenza.

 

Solo sette secondi

Inizia così lo scontro contro un Numen gigantesco [Darkside? n.d.H.] e le sue tre rappresentazioni che combattono in maniera simile ai nostri protagonisti (Cloud, Tifa e Barrett) in una battaglia che sarebbe stata molto più epica se solo ci fosse stata un po' più di costruzione. Durante tutta la durata di questa sequenza ogni volta che veniva inflitto un danno al Numen Praeco – il nome del gigantesco Numen – i protagonisti venivano colpiti da un raggio che mostrava sequenze provenienti dal destino che li avrebbe attesi (o come dice Red XIII “Il destino che vogliamo impedire”) come il finale dell'originale Final Fantasy VII, la creazione di Holy, Meteor e il combattimento di Advent Children tra Cloud e Sephiroth. Come da copione la sconfitta di Praeco è assicurata e i nostri eroi sembrano aver cambiato il destino ma i Numen provano un'ultima mossa disperata e si riuniscono creando una sorta di loro versione di Sephiroth. Lo scontro finale, quindi, vede Cloud combattere contro il suo peggiore nemico ancora una volta iniziando dapprima da solo per poi vedere man mano l'arrivo dei suoi compagni a dargli una mano a sconfiggerlo. Questo combattimento è probabilmente una delle scene più epiche degli ultimi anni con Sephiroth che man mano che combatte si evolve (fino a farsi crescere la famosa ala nera che lo ha sempre contraddistinto) salvo però non riuscire a impedire la vittoria di Cloud.

Terminato lo scontro, e dissolti i Numen, Cloud si trova insieme a Sephiroth in uno spazio vuoto, un luogo che chiamano “I confini del mondo” dove l'Angelo – un'altra allucinazione di Cloud? - chiede al ragazzo di unirsi a lui e combattere insieme. Ovviamente l'ex SOLDIER rinuncia e attacca Sephiroth finendo però a soccombere poco dopo con questi che si ritira con una sola ed emblematica frase:”Mancano solo sette secondi alla fine. Ma sei ancora in tempo. Il futuro è nelle tue mani, Cloud”. Questa frase per i fan storici di Final Fantasy VII ha un solo significato: Cloud può impedire la morte di Aerith (i sette secondi, infatti, sono il tempo che Sephiroth ha impiegato ad ucciderla) e cambiare così il corso degli eventi. Come se non bastasse tutto questo delirio, poco dopo questa scena viene mostrato come Zack sia effettivamente sopravvissuto all'assalto dei soldati della Shinra (proprio mentre i Numen che infestavano la zona scompaiono) e si diriga verso Midgar insieme a un inerme Cloud andando così a modificare ciò che accade effettivamente nella timeline originale di Final Fantasy VII.

Hollow

Cosa vuol dire, quindi, tutto questo? Per prima cosa è un grosso dito medio ai fan puristi che volevano semplicemente rigiocarsi lo stesso gioco del 1997 ma con una grafica pompata al massimo. Sono anni che lo spettro del remake di Final Fantasy VII aleggia su Nomura che, nonostante i suoi ultimi lavori, è sempre stato bombardato di richieste da parte dei fan vivendo costantemente con il suo fantasma. Secondariamente questo vuol dire che le prossime parti saranno un totale mistero per chiunque, Aerith morirà ancora o questa volta sopravviverà? Come faranno i nostri eroi a fermare Sephiroth e salvare il mondo? Queste risposte ovviamente dovranno attendere i prossimi anni (rumors recenti dicono 2023 per il secondo capitolo) e, soprattutto, le prossime iterazioni visto che molto probabilmente non verrà tutto concluso con la prossima uscita.

Molti fan dell'originale Final Fantasy VII possono indispettirsi e avere a che ridire come abbiamo visto nelle scorse settimane con il bombardamento delle valutazioni negative su Metacritic, ma, a questo proposito, possiamo valutare come Nomura, Nojima e tutto il team creativo abbia tutta la possibilità di fare come vogliono in quanto la creatura è la loro e sarebbe da stupidi aspettarsi una riproposizione 1:1 del titolo originale dopo 23 anni. Square Enix ha reso disponibile la storia originale su tutti gli store disponibili per qualsiasi console attuale (PS4, Switch, Xbox One e PC) proprio per permettere a tutti di godere di emozioni e di una storia che è stata pensata per un altro periodo storico.

È impossibile restare impassibili alla storia che è stata raccontata con questo Remake e siamo certi che i prossimi capitoli verranno ampiamente criticati e saranno oggetti di controversie, l'importante ora è che Square non decida di tornare sui suoi passi, ma, anzi, difendere con tutte le sue forze le scelte effettuate e il coraggio dimostrato con la storia raccontata in questa parte 1.

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