Cos’è Utawarerumono? Chiunque si avvicina a questa serie per la prima volta se lo chiede ed è giusto dare qualche spiegazione a riguardo. Nato come eroge (visual novel con contenuti erotici) per PC, Utawarerumono è un titolo di Aquaplus che unisce saggiamente storytelling di spessore e RPG tattico insieme. In Giappone il primo capitolo fu un enorme successo, ma solo recentemente la software house ha riproposto questa serie con due sequel, Mask of Deception e Mask of Truth che hanno chiuso la trilogia. Il successo di questi due giochi in patria (circa mezzo milione di copie vendute) ha spinto Aquaplus a sfruttare il franchise e creare un titolo action, ed è così che nasce Utawarerumono Zan.
Zan altri non è che una nuova versione di Mask of Deception. Quest’ultimo era un ibrido visual novel/RPG tattico, dove a lunghe sessioni di testi si alternavano una serie di battaglie a turni in griglie, mentre dal canto suo Zan propone un nuovo tipo di gameplay, ma la storia rimane la stessa. Ambientato secoli dopo il primo capitolo, la storia vede per protagonista un uomo che si sveglia in un luogo a lui sconosciuto e senza alcun ricordo del suo passato; in seguito all’attacco di alcuni mostri viene salvato da una giovane donna di nome Kuon, che gli darà il nome Haku, abbreviativo di Hakuoro, figura chiave della serie di Utawarerumono. Presto scopriremo come il mondo in cui si trova Haku è popolato non da normali esseri umani come lui, bensì da creature dall’aspetto sì umano ma con elementi caratteristici di animali come orecchie e coda e come sfondo un’ambientazione che ricorda molto il Giappone feudale. Durante la storia, Haku e il suo gruppo di amici si ritroveranno coinvolti in una guerra per il controllo del Paese, e nel frattempo ad approfittarsi della situazione vi è un misterioso nemico che trama dall’interno per salire al trono e nel frattempo verrà svelato il passato del protagonista e la grande verità che si cela dietro al mondo nel quale si ritrova, verità di cui ci vengono dati alcuni indizi fin dall’inizio del gioco, ma che solo arrivati ad un certo punto sarà chiara. Nonostante la trama sia identica, Zan è un riassunto di Mask of Deception, dove la storia si limita solo ad alcuni passaggi principali, tagliando tantissimo del gioco originale e di conseguenza il gioco si adatta più a chi ha una conoscenza di Mask of Deception piuttosto che a chi vuole avvicinarsi alla serie per la prima volta. Vedere la storia originale, di altissima qualità, ridotta all’osso solo per esigenze di gameplay è un vero peccato.
Come già detto, Utawarerumono Zan è un action game a tutti gli effetti, sviluppato da quella Tamsoft conosciuta da tutti per la serie di Senran Kagura e, di conseguenza, i due titoli si somigliano tantissimo, sebbene Zan sia superiore. Dal menu principale potremo scegliere svariate modalità di gioco, come la Hakuou Arena, quella principale che a sua volta sarà divisa in svariate modalità dove spiccano storia, free mode e battle recollection. La storia ovviamente ci farà rivivere i momenti chiave della trama, accompagnati da missioni dove, selezionato un gruppo di massimo 4 personaggi, potremo iniziare a giocare. Le battaglie di Utawarerumono Zan sono molto simili a quella del genere “Musou” di Koei Tecmo, con mappe piene zeppe di ondate di nemici da sconfiggere. Ognuno dei personaggi ha ovviamente uno stile di gioco diverso e la sua serie di mosse speciali e combo, divise tra attacchi normali a quelli più potenti. Le mosse speciali, invece, vanno equipaggiate dall’apposito menu e in battaglia potremo utilizzarne solo 2 su un massimo di 3, con una terza mossa che possiamo affidare all’IA tramite comando speciale (R1 + il tasto corrispondente al personaggio tra cerchio, quadrato e triangolo). Le mosse speciali possono essere eseguite tramite l’accumulo della barra Zeal, inizialmente solo una, ma che, una volta arrivati al livello 25, sarà al massimo (3) e ci permetterà l’uso della tecnica finale utilizzabile entrando in modalità Overzeal, che potenzia il nostro personaggio, tramite l’uso del touchpad del Dualschock di PS4. La mossa finale di ciascun personaggio è sì molto potente, ma può essere utilizzata solo una volta a missione, per cui è meglio tenerla per gli scontri contro il boss di turno, che rappresentano un livello di sfida molto alto paragonato a quello dei nemici standard, piuttosto scarsi e che non impensieriscono granché. In Battle Recollection potremo riaffrontare le missioni della storia principale con nuovi sub obiettivi da portare a termine, mentre le altre due modalità restanti sono una serie di missioni speciali con difficoltà in aumento adatte ad ottenere denaro e BP, da utilizzare per aumentare le statistiche dei nostri personaggi e sfide speciali che sbloccano la loro terza mossa. Fatto questo, rimane solo la sezione Upgrade equipment dove spendendo soldi potremo sbloccare degli accessori da dare ai personaggi in modo da ottenere bonus in battaglia come attacco e difesa migliorate, danni aumentati durante le combo, ma soprattutto ottenere i “Sigilli Elementali”, che offrono dei bonus speciali in base al loro livello che aumenta con due fattori: la somma totale della barra Spirit dei quattro personaggi nel party più il numero di nemici eliminati in battaglia.
A livello tecnico, Utawarerumono Zan è un grosso passo avanti per Aquaplus. I modelli dei personaggi non più in stile “deformed” come in Mask of Deception/Truth e altri RPG della compagnia come in passato, ma hanno fattezze reali e il livello di dettaglio è piuttosto elevato, anche superiore a quanto visto in altri giochi di Tamsoft e rende giustizia allo splendido character design di Amaduyu Tatsuki. Lo stesso discorso si applica alle mappe, praticamente uguali a quelle viste in Mask of Deception, ma più dettagliate e ovviamente proposte con un stile diverso che si adatta al nuovo ambiente in 3D e alla natura action del gioco; di contro queste sono veramente poche e al lungo vedere sempre gli stessi posti stanca.
In origine, sia Deception che Truth erano stati localizzati da Atlus USA; ad occuparsi di Utawarerumono Zan invece è stata NIS America (che porterà in Occidente anche il remake del primo capitolo della serie l’anno prossimo su PS4 e PS Vita N.d.r) e va notata la fedeltà della traduzione originale da parte della software house che, invece di cambiare terminologia, ha preferito mantenere intatto il lavoro fatto da Atlus e soprattutto capace di uscirsene con una traduzione in lingua inglese piuttosto accessibile. Una nota positiva del gioco è certamente la colonna sonora, sebbene anche qui non vi siano tutti i brani del gioco originale, ma solo una parte, standard durante le battaglia ma che possono essere cambiate dal menu di gioco con quelle ottenute durante le missioni opzionali.
Con Utawarerumono Zan, Aquaplus prova a proporre qualcosa di diverso dal solito e ci riesce in parte, viste le limitazioni apportate al gioco, che di fatto lo rendono più adatto a chi già conosce la serie piuttosto che ad un pubblico più ampio. Alla fine, quindi, il gioco è consigliato soprattutto ai fan e, perché no, anche a chi è in cerca di un action game non troppo impegnativo, con una buona storia e con una discreta longevità. Viene da chiedersi se in futuro vedremo un sequel, che dovrà giocoforza coprire gli eventi di Mask of Truth, ma se Aquaplus ha voluto sondare il terreno con un action, allora è plausibile aspettarsi che Zan possa diventare una serie a tutti gli effetti, e magari un nuovo standard nei giochi della software house giapponese.
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