Prinny 1•2: Exploded and Reloaded

Una collection che vi prenderà a pinne in faccia

Pubblicato il 6 Ottobre 2020 alle ore 18:00
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Nippon Ichi Software (per gli amici NIS) è una delle compagnie più amate dagli utenti che nel corso degli anni hanno potuto assaporare alcuni dei capolavori di stampo giapponese prodotti da loro (come la saga Disgaea), oppure un mero e semplice publisher (basti pensare all’esordio della serie Danganronpa o Trails of Cold Steel prima dell’intervento di Marvelous). Disgaea ha introdotto nei propri giochi questo simpatico pinguino, denominato Prinny, che è diventato una delle mascotte principali con tanti annunci accompagnati proprio dal simbolico “dood” che è ormai entrato nel cuore degli appassionati della casa, tanto da far arrivare NIS a far uscire due giochi su PSP dedicato proprio a loro. L’amore per le console portatili, soprattutto quelle Sony, è storica e l’idea di portare inizialmente su PSP questi due giochi nel decennio appena trascorso è stata accolta positivamente dai giocatori.
Memore di questa esperienza, NIS ci riprova e propone un vero e proprio porting di questi due giochi su Nintendo Switch in una collection denominata Prinny 1•2 Exploded and Reloaded. Dopo averci dedicato qualche ora siamo finalmente pronti a dirvi la nostra in attesa dell’uscita prevista per il prossimo 16 ottobre in versione fisica con entrambi i titoli in un unico pacchetto o in formato digitale con i due giochi separati.

Can i really be the hero?

Prinny: Can I really be the Hero? uscì originariamente su PSP nel lontano 2009. La storia è un mero pretesto proprio in stile Disgaea, con la solita ironia che contraddistingue la saga da, praticamente, sempre. Infatti i Prinny vengono incaricati dalla Demon Lord Etna di trovarle gli ingredienti per creare l’Ultra Dessert, pena la loro distruzione. Il compito viene assegnato a circa 1000 Prinny e viene loro dato il tempo limite di 10 ore per poterci riuscire. Visto che i Prinny hanno la particolarità di esplodere al minimo impatto, Etna regala a uno di loro una sciarpa chiamandola Hero Prinny. Una volta che, durante un livello, questi morirà, un altro della squadra prenderà il suo posto ed erediterà la stessa sciarpa rendendoli, un po’ tutti a turni, degli eroi.
Per trovare gli ingredienti i Prinny dovranno affrontare gli stage che compongono il mondo di gioco senza un particolare ordine. In base al momento in cui verrà affrontato un livello cambieranno di conseguenza le ricompense e soprattutto le battaglie coi boss. Queste sono probabilmente il punto focale di Prinny: Can I Really Be The Hero che vive gran parte della sua esperienza proprio sul morire e riprovare gran parte delle battaglie proprio grazie alle 1000 vite a disposizione.
NIS ha messo a disposizione dei giocatori un’altra modalità di gioco nascosta dove si prenderà il possesso di un altro personaggio mascotte (non vi vogliamo spoilerare nulla) per combattere i Prinny per avere il diritto di essere il personaggio principale del videogioco finendo, ovviamente, sconfitto.

L’alba di un’operazione speciale

Prinny 2: Dawn of Operation Panties, Dood! (titolo completo del secondo titolo) è un vero e proprio seguito andando a posizionarsi temporalmente proprio alla fine del primo capitolo. Dopo aver preparato a Etna il suo dolce, un famosissimo ladro del Netherworld (chiamato Phantom Thief) si intrufola nel castello per rubare una delle sue rarità: le sue mutandine. Infuriata per l’accaduto, la ragazza dà alla sua squadra (composta ancora da 1000 Prinny) fino all’alba per recuperarle pena la loro trasformazione in indumenti intimi femminili.
Nella sua struttura, Prinny 2 rimane praticamente uguale al suo predecessore in cui il giocatore può decidere di affrontare i livelli in qualsiasi ordine desiderato, con conseguente variazione sia a livello di meccaniche della boss fight che per le ricompense alla fine degli stessi.
Come per il suo predecessore, Prinny 2 racchiude al suo interno un altro mini gioco, sotto forma di storia bonus, intolata Asagi Wars: The Vengeance of Asagi, in cui la seconda mascotte di NIS avrà la sua chance per brillare in un torneo pieno di propri cloni e dimostrare così di essere l’unico vero protagonista.

Un pinguino esplosivo

Quelli che ci siamo ritrovati davanti sono dei veri e propri port del titolo PSP, nessun lavoro grafico è stato fatto dalla compagnia giapponese (tralasciando gli ovvi cartelli coi controlli Switch) in quello che è a tutti gli effetti un’operazione a basso costo per permettere ai giocatori di rivivere questi due titoli.
Per quanto riguarda il puro lato ludico, invece, i due giochi sono pressoché identici. Alcune mosse in più e un’ evoluzione del level design sono presenti nel secondo gioco andando a ritoccare alcuni elementi che sono sembrati carenti in Prinny 1. Come detto nei precedenti paragrafi, i vari livelli possono essere affrontati in qualsiasi ordine e questo va a modificare sia la composizione del livello che lo scontro finale con il boss. Infatti in Prinny il nostro obiettivo sarà affrontare le varie insidie proposte cercando di non subire troppi danni, pena l’esplosione e conseguente perdita di un pinguino. In quello che si propone essere un vero e proprio platform in 2.5D, i due Prinny cercano di distinguersi per una difficoltà artificiale dovuta principalmente alla legnosità dei comandi piuttosto che per le situazioni realmente esistenti. Infatti, come abbiamo detto precedentemente, il gioco è precisamente lo stesso presentato su PSP anni fa e si nota in tutti i suoi aspetti. Uno dei problemi più grossi è possibile notarlo con il salto, in quanto sarà impossibile muovere il nostro protagonista una volta in aria, impedendo quindi qualsiasi aggiustamento per la fase di caduta oppure anche solo lo spostarsi leggermente per evitare un attacco nemico in aria. Una volta saltato, inoltre, non potremo sconfiggere il nemico saltandogli in testa, ma potremo stordirlo utilizzando una sana caduta di sedere (o per dirla in gergo tecnico: ‘na gran culata N.d.H.) e poi attaccarlo con la spada. Il gioco si riduce a una serie di salti inutili e calcolati male e un button mashing per cercare di sconfiggere il prima possibile il mob di turno, andando avanti e cercando di non morire in maniera stupida.
Uno dei punti forti, e dove perderete più tempo, sono gli scontri coi boss di fine livello che andranno studiati e poi affrontati massimizzando tutti gli sforzi. Ogni boss ha il suo pattern che va evitato per poi approfittare di ogni finestra per stordirlo con la famosa culata e iniziare con il button mashing selvaggio per togliere più vita possibile. I boss diventano quindi una sfida di studio per poi ripetere le stesse azioni fino a farlo definitivamente fuori.
Quello a cui ci siamo trovati davanti, una volta avviati i due titoli, è un’opera che, seppur non sia al top nel suo genere, ha il suo perché in un momento in cui la riscoperta del passato sembra quasi più importante della proposizione di nuovi giochi.

Sicuramente Prinny 1•2 Exploded and Reloaded può essere un ottimo riempitivo in alcuni momenti vuoti, ma sicuramente un gioco da non prendere a prezzo pieno a meno di non essere veramente patiti di NIS e dei suoi prodotti.

Good

Due giochi in una sola collection
Divertente e quasi mai frustrante
Boss battle intelligenti

Bad

Si vede che sono dei semplici port
Controlli legnosi
6.6
NONNO APPROVED

Sviluppatore: Nippon Ichi Software
Distributore: NIS America
Data di uscita: 13 ottobre 2020
Genere: Platform
PEGI: 12
Piattaforme: Nintendo Switch

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