Era il 23 Maggio del 1997 quando in Giappone usciva Atelier Marie: The Alchemist of Salburg, il primo capitolo della serie di Atelier, RPG dedicati all’alchimia che ha fatto la fortuna di Gust. Ormai sono passati più di 20 anni da quel giorno e la serie si è adattata al pubblico e ha saputo rinnovarsi ad ogni capitolo, cosa essenziale per arrivare così lontano nel tempo, senza però abbandonare le sue radici.
Come festeggiare un anniversario così importante? La risposta è con un spin off che riunisce tutti i protagonisti di Atelier in un unico gioco: Nelke & The Legendary Alchemists: Ateliers of the New World.
Protagonista del gioco è la giovane Nelke Von Lestamm, una giovane esponente di una famiglia ricca che riceverà da sua padre il compito di sviluppare il villaggio Westwald, ma c’è un altro motivo per il quale questo luogo desta interesse ed è legato alla leggenda del Saggio di Granzweit e delle misteriose relique, una delle quali si dice possa trovarsi proprio nelle vicinanze di Westwald. Nelke, da sempre affascinata da questa leggenda, non dovrà limitarsi a sviluppare il villaggio, ma anche a trovare la reliquia. Come riuscire nell’impresa? Con gli alchimisti provenienti dai vari capitoli di Atelier, che arriveranno in città a poco a poco e aiuteranno la giovane protagonista grazie al potere dell’alchimia.
Il contesto narrativo è perfetto per riunire tutti i personaggi di Atelier, da quelli principali a quelli secondari non manca davvero nessuno per un numero che supera abbondantemente i 100, in quello che è un crossover davvero ben riuscito, dove ogni alchimista ha la sua parte e non viene relegato a banale comparsa, senza contare le nuove aggiunte come Nelke, la sua cameriera Misty, Kunos e Lotus. Da sempre Atelier si distingue per cast ben caratterizzati ed eteogenei e la cosa non è cambiata neanche in questo capitolo speciale, anzi, sono proprio i vari personaggi che rendono interessante una trama che altrimenti sarebbe stata sotto la media.
Nelke & The Legendary Alchemists non è il classico RPG della serie; infatti si tratta di un ibrido RPG/gestionale, dove piuttosto che esplorare luoghi e dilettarci nei combattimenti, siamo chiamati a costruire una città e gestirla in ogni sua parte, dalla costruzione di strade, edifici, negozi e molto altro. Westwald è composta da svariati villaggi che attendono di essere sviluppati fino a diventare piccole metropoli e potremo fare questo solo tramite una saggia gestione dei fondi e delle risorse a disposizione. Il gioco propone un sistema di obiettivi da raggiungere in un determinato numero di turni, pena il bad end, divisi in due fasi differenti: Weekday e Weekend.
Durante il Weekday abbiamo la possibilità di svolgere numerose attività che hanno come scopo principale quello di far fiorire la nostra città: edilizia, rifornire i negozi con la merce da vendere per aumentare le entrate, occuparsi delle coltivazioni e via dicendo. Sarà anche necessario incaricare gli alchimisti di produrre una serie di oggetti che potremo vendere oppure utilizzare per costruire nuovi edifici o mandarli alla ricerca di materiali nei dintorni di Westwald. Quest’ultima attiva ha però un costo di cui tener conto a fine weekday, in quanto riceveremo un rapporto dettagliato che include entrate e uscite che, alla lunga, influiscono sull’umore della popolazione: passare settimane in costante perdita causa la perdita di fiducia dei cittadini verso Nelke, mentre entrate sempre maggiori attirano nuovi abitanti e permettono di espandere le nostre attività.
Discorso diverso durante il Weekend, che potremo passare approfondendo la conoscenza degli alchimisti oppure accettando le loro richieste. Queste ultime non solo aiutano ad incrementare i profitti, ma anche ad aumentare il livello di fiducia tra gli alchimisti e Nelke. In alternativa potremo svolgere le ricerche, obiettivi speciali che sono fondamentali l’avanzamento nel gioco perché sbloccano nuovi materiali per la costruzione e ricette per gli alchimisti che potranno così creare nuovi oggetti. Ultima opzione a disposizione è quella di esplorare le mappe tramite il pagamento di una somma di denaro per sbloccare nuove vie e che vede un gruppo di 5 personaggi raccogliere i materiali di zona e combattere. Questa è la parte meno riuscita del gioco in quanto i movimenti avvengono in modo automatico, così come automatici sono i comandi di tutti i personaggi del party esclusi Nelke, Misty, Lotos e Kunos per quella che si rivela essere una tipologia di gameplay più adatta ad un mobile che a una console, però giustificata dal fatto che il titolo pone giustamente più enfasi sulla parte gestionale che quella RPG, anzi, staccare della fase gestionale aiuta a non cadere nella monotonia che questi giochi possono generare col tempo.
Nelke & The Legendary Alchemists è uscito su PS4, Switch e PC. La versione da noi testata è quella per la console di Sony e, vista la natura del titolo, sarebbe stato interessante provarlo anche su una console portatile come quella di Nintendo; tuttavia su PS4 le prestazioni del gioco sono più che buone. A livello grafico siamo sullo stesso livello degli Atelier più recenti e le ambientazioni sono riprodotte piuttosto bene, anche se si tratta di paesaggi sempre uguali in base alla mappa, mentre le città possono essere comodamente visionate in 3D col motore di gioco ed è un piacere vedere quello che abbiamo creato. Menzione speciale va al delizioso character design a cura di NOCO, già responsabile della sotto-serie Mysterious e che ha riprodotto tutti i personaggi in maniera eccellente. Difficile non spendere qualche parola anche sulla colonna sonora, anche questa un vero omaggio alla serie con numerosi brani tratti dalla saga e riproposti in una nuova versione; la cura con cui questi sono proposti è ammirevole, basti pensare che quando assistiamo ad un evento di un determinato personaggio potremo ascoltare il suo tema principale e lo stesso discorso vale quando visitiamo l’Atelier in cui si trova.
Per quanto riguarda la traduzione è presente qualche errore a livello di testi che causa alcune incomprensioni nei tutorial e per il resto ci troviamo di fronte al tipico lavoro di buona fattura svolto da Koei Tecmo, sebbene ci si limiti solo ed esclusivamente a testi in lingua inglese, mentre per i doppiaggi è presente solo la traccia originali in giapponese. Tutto sommato, il lavoro fatto dagli sviluppatori non è male e lo sforzo fatto da loro è notevole considerando che si tratta di uno spin off.
Superare i 20 anni per una serie di videogiochi non è cosa semplice, soprattutto se si tratta di una serie di nicchia come Atelier, ragion per cui il traguardo raggiunto è decisamente notevole. Nelke & The Legendary Alchemists non è il tipico gioco della serie e questo è stato messo chiaro fin da subito nella recensione, ma questo non significa che si tratti di un prodotto inferiore, poco curato o che debba essere ignorato. E’ indubbio però che si tratta di un gioco rivolto ai fan della serie, soprattutto a quelli di vecchia data, e meno a chi vi si è avvicinato da poco o pensa di farlo con questo capitolo. Questo non vuole dire che non sia accessibile ai neofiti di Atelier, ma avere una conoscenza della serie è consigliato. Quindi, se vi piace il genere e volete dare una possibilità al gioco, sappiate che vi aspetta un solido esponente del genere city-building unito a quel tocco particolare che solo Atelier sa regalare ai giocatori.
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