Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin

Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, l'attesissimo RPG in arrivo su Switch e PC sarà riuscito a convincerci? Vediamo insieme tutti i dettagli

Pubblicato il 28 Luglio 2021 alle ore 16:00
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Nella calda estate 2021, il mese di luglio è forse quello più rovente dal punto di vista delle uscite soprattutto per i fan dei giochi giapponesi. Oggi, Tribù, siamo qui per parlare di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruins, un gioco che prende l’universo di Monster Hunter e lo unisce a quello di giochi con mostri collezionabili come Pokémon, con un sistema di combattimento a turni. Uscito lo scorso 9 luglio, Stories 2 prosegue con il filone dedicato alle storie dei Rider andando a espandere l’universo già presentato nel primo capitolo, ma incentrando tutto il comparto narrativo su una singola tematica. Sarà sufficiente ai fan di Monster Hunter per avventurarsi in un’avventura che potrebbe fornire centinaia di ore di divertimento? Scopritelo insieme a noi nella nostra recensione.

Le Ali della Distruzione

Monster Hunter Stories 2 parte circa quattro anni dopo il primo capitolo, seppur non sia strettamente collegato al suo predecessore; infatti il mondo di gioco rimane lo stesso con le conseguenze derivate dal Flagello Nero. Sfatiamo subito un mito che si è creato nel corso degli scorsi mesi: Monster Hunter Stories 2 è completamente giocabile anche da coloro che non hanno giocato il precedente, ma alcuni dei camei più importanti e dei colpi di scena del gioco saranno godibili solo se vissuto il predecessore. Stories 2 narra la storia di un Rider (completamente customizzabile da parte dell’utente), il nipote del grandissimo eroe Red che è morto misteriosamente durante il suo lavoro alla scoperta di una gravissima piaga che sta imperversando sul mondo: la sparizione dei Rathalos. Nel corso della nostra avventura faremo la conoscenza di Ena, una Wyveriana che consegnerà al protagonista un Uovo donato proprio dal Rathalos Guardiano prima della sua sparizione. Mentre continueremo a viaggiare per il mondo, vedremo effettivamente che il fenomeno dei Raggi Furia imperversa e sempre più mostri continueranno a andare in berserk mettendo in pericolo i villaggi che stanno cercando di recuperare dagli effetti del Flagello Nero. Questa indagine sui Raggi Furia porterà il protagonista, insieme al buon Navirou che farà così il suo ritorno, a incontrare tante vecchie conoscenze del primo gioco che evidenzieranno il percorso svolto proprio in questi quattro anni e come il mondo stia ancora recuperando dalla catastrofe precedente quando inizia a stagliarsene una nuova all’orizzonte: dall’uovo infatti nasce un Rathalos con le ali diverse rispetto ad altri della sua specie, cosa che porta tutti a pensare che possa essere quello della profezia e che possa distruggere il mondo. Il nostro compito sarà quello di capire come debellare dal mondo i Raggi Furia e nel contempo proteggere Ratha e dimostrare che in realtà quello non è un mostro pericoloso, ma si potrebbe trattare di un vero e proprio salvatore.

In quello che possiamo considerare un vero e proprio viaggio nei sentimenti, Monster Hunter Stories 2 porta il giocatore a vivere un’avventura in grado di intrattenere per tutte le 40/50 ore necessarie al termine [la nostra run ne è durata circa 65 facendo qualche secondaria e fermandoci a farmare qualche mostro, ma la storia principale dovrebbe durare qualche ora di meno N.d.H.], ma è dal termine dei titoli di coda che il vero gioco inizia a farsi vedere. Infatti, il postgame sblocca i mostri di alto rango e nuove missioni secondarie portandoci alla scoperta dei vari draghi anziani e di un dungeon speciale in cui dovremo affrontare mostri sempre più forti e varianti in grado di far impallidire anche un team ben allenato come dovrebbe essere quello di fine trama. Inutile dire che potenzialmente il gioco è immenso e per portarlo a termine in maniera completa potrebbero volerci anche più di 100/150 ore, senza contare il supporto promesso da Capcom che includerà diverse quest co-op e mostri da cacciare. L’innovazione presentata da Capcom infatti vede per la prima volta nella serie un multiplayer cooperativo dove i giocatori possono allearsi per andare a cacciare in determinate zone apposite alla scoperta di nuove creature e dove poter conquistare delle uova dalle quali tirare fuori nuovi Monstie, alcuni addirittura da poter trovare ancora prima di incontrarli nella trama principale.

Gotta Hunt Them All

Nella parte iniziale della recensione abbiamo parlato di chiari elementi presi da giochi di mostri collezionabili come Pokémon o Digimon. Il nostro Rider infatti potrà fare amicizia con una moltitudine di mostri tipici della serie di Monster Hunter e li potrà utilizzare a suo piacimento durante i combattimenti contro altre creature. Niente sfere magiche o elaborazioni digitali, l’unico modo per riempire la nostra squadra è raccogliere le uova che troveremo in giro nei vari nidi – ognuna con il loro pattern così da riconoscere il mostro al suo interno – a cui potremo accedere direttamente dal mondo di gioco oppure costringendo un mostro alla fuga. In questa seconda opzione l’uovo che troveremo all’interno sarà quello della specie del suo proprietario e sarà anche l’unico modo per ottenere con sicurezza quel Monstie. Ad aggiungere maggiori elementi nel piccolo mondo del farming di uova è anche la possibilità di trovarne alcune contenenti mostri con geni rari o arcobaleno, visibili da alcune particolari animazioni non appena raccolto l’uovo. Questo aspetto sarà fondamentale nel min maxing (altrimenti detto “miglioramento delle caratteristiche”) necessario per affrontare tutte le sfide del post game: i mostri coi geni rari infatti potranno passarli ad altri attraverso il Rituale Sciamanico. Una volta sbloccato questo ci permetterà di caratterizzare ulteriormente i nostri Monstie donando abilità che mai potrebbero avere in natura [pensate a un Teostra che spara getti di ghiaccio o fulmini ad esempio o un Nergigante che si mette ad avvelenare il nemico N.d.H.], oppure potenziando le abilità che già possiede grazie al classico bingo, già presente nel precedente. Ogni mostro possiede infatti una griglia 3×3 in cui sono dispostici casualmente un certo numero di geni che caratterizzano quella specie, questi avranno un elemento e una caratteristica delle tre principali (Potenza, Tecnica o Velocità) a contraddistinguerli. Unire tre elementi uguali o tre caratteristiche uguali garantirà un bonus del 10% al mostro in quella determinata categoria. Massimizzare il bingo sarà quindi fondamentale nel corso dell’avventura per rendere molto più forti i Monstie, ma ancora di più lo sarà nel post game, dove padroneggiare questa particolare meccanica ci permetterà di aiutarci nel farming dei mostri più complessi.

Abbiamo parlato precedentemente del fatto che questo Monster Hunter Stories prosegue con la linea tracciata già dal precedente con un sistema di combattimento prettamente a turni. Noi dovremo selezionare quello che vogliamo fare in quel determinato turno mentre il Monstie sarà comandato o direttamente dalla CPU, che sceglierà uno degli attacchi seguendo prevalentemente la sua categoria preferita tra Velocità, Potenza e Tecnica, oppure potremo decidere noi quale attacco fargli fare in base al nemico e alla fase che stiamo affrontando. Il sistema di combattimento sembra molto più complesso a parole di quanto sia effettivamente, ma si basa essenzialmente su un triangle system dei tre elementi specificati in precedenza dove Tecnica batte Velocità che batte Potenza che chiude il cerchio battendo proprio Tecnica. Ogni mostro appartiene a una di queste tre categorie e userà soprattutto attacchi di quel tipo anche se, soprattutto i boss o gli scontri più avanzati, spesso ci saranno varie fasi nel combattimento durante le quali il nemico inizierà a usare tipologie diverse di offensive, e sarà importante capire quale memorizzando ogni pattern offensivo. Vincere il testa a testa con il mostro avversario aiuterà il riempimento della Barra Legame necessaria per le numerose tecniche che potremo utilizzare con le varie armi a disposizione, mentre una volta arrivata al massimo potremo utilizzare un potentissimo attacco con il nostro Monstie che infliggerà un quantitativo assurdo di danni al nemico. Il sistema di combattimento ha numerose sfaccettature che non staremo qui ad elencarvi, però nel corso delle oltre 80 ore che abbiamo passato alla scrittura di questa recensione non c’è mai stato un solo momento in cui questo sia venuto a noia o che abbiamo pensato che potesse essere necessario qualcosa di diverso.

Figli e figliastri

Monster Hunter Stories 2 ha fatto il suo debutto a inizio mese oltre che su Nintendo Switch anche su Steam, portando per la prima volta la serie anche su PC. Nel corso di questi mesi abbiamo visto svariati filmati della versione Nintendo ma quasi nessuno di quella Steam, cosa che ha portato i giocatori a porsi due domande sulla conversione proposta da Capcom. Abbiamo passato circa 77 ore sulla versione Nintendo Switch e possiamo dire che è un gioco a due facce: con la console in dock si nota molto di più il framerate sbloccato che è stato proposto da Capcom, con il gioco che attraversa molti alti e bassi arrivando a toccare il punto negativo nelle cutscene che sembrano soffrire molto questa particolarità, mentre in portabilità si comporta più che dignitosamente, probabilmente anche grazie alla risoluzione che si abbassa permettendo alla console di stabilizzare meglio. Diverso invece, ovviamente, il responso su PC con la versione Steam che gira perfettamente anche su configurazioni meno performanti, seppur aiutata dallo stile grafico di questo nuovo titolo dedicato a Monster Hunter. Il nostro setup purtroppo non ci permette di testare oltre il 1080p e 60fps, ma dai controlli effettuati non sono stati riscontrati particolari problemi (e quelli presenti al day one sono stati prontamente risolti) dimostrando come il porting sia stato realizzato molto bene dalla casa giapponese e mettendo in grossa difficoltà i giocatori sulla scelta della piattaforma su cui giocare questo gioiellino.

In definitiva Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin è uno dei titoli più incredibili usciti nell’ultimo anno anche solo per quanto riguarda i JRPG. La sua struttura è rimasta pressoché identica rispetto al precedente, andando a migliorare alcuni piccoli aspetti (aumento delle armi o miglioramenti nel sistema di combattimento) e aggiungendone altri (co-op online, ad esempio) che lo rendono imperdibile per coloro che amano il brand di Monster Hunter e i giochi di ruolo di stampo giapponese. A livello narrativo non ci troviamo di fronte a qualcosa di imperdibile, ma rimane molto apprezzabile anche se il core dell’esperienza è ovviamente tutto quello che riguarda il gameplay vero e proprio. Tecnicamente su Nintendo Switch zoppica vistosamente (mai come adesso ci vorrebbe una Switch Pro), ma si difende dignitosamente in portabilità mentre Steam rimane un’ottima alternativa per coloro che hanno voglia di giocarlo al massimo delle possibilità da fisso. La speranza ora è che Capcom decida di rendere Stories una vera e propria serie, anche considerando le ottime vendite delle ultime settimane, e di presentarla regolarmente da intervallare con i main title, in quanto dopo questo secondo capitolo sarebbe totalmente meritato per il team di sviluppo.

Good

Monster Hunter unito a Pokémon
Sistema di combattimento espanso rispetto al primo
Tecnicamente su Steam è una spada…
Postgame immenso e nuovi contenuti sono già previsti

Bad

Contenuti previsti fino a ottobre, poi non si sa
Storia non eccellente
...mentre su Switch un po’ meno
9.2
TRIBE APPROVED

Sviluppatore: Capcom
Distributore: Capcom, Nintendo
Data di uscita: 9 luglio 2021
Genere: RPG
PEGI: 7+
Piattaforme: Nintendo Switch, PC

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