Lords of the Fallen

Due dimensioni esplorabili tra mille problemi e divertimento limitato

Pubblicato il 10 Novembre 2023 alle ore 9:01
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Nove anni fa è arrivato nei negozi Lords of the Fallen, uno dei primi titoli a provare a rivaleggiare con la serie Souls che, nel corso dei mesi precedenti, ha compiuto un balzo in avanti enorme a livello di popolarità. Il gioco targato Deck13 Interactive non è riuscito, però, a essere qualitativamente in grado di impensierire la creatura FromSoftware a causa di alcuni, gravi, problemi a livello di gameplay. Durante la Gamescom 2022 è stato ufficialmente rivelato The Lords of the Fallen, un titolo che è stato presentato come un reboot, pur mantenendo una certa continuità temporale con il suo predecessore. Rinominato ufficialmente Lords of the Fallen (cancellando quindi il “The” dal nome) lo scorso marzo, il gioco è stato rilasciato il 13 ottobre su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC in uno stato particolare a causa di alcuni grandi problemi tecnici – e non – che hanno funestato la fase di pre-release del prodotto.
Dopo oltre 25 patch in quasi 30 giorni, siamo pronti a parlarvi di Lords of the Fallen in una recensione che, però, potrebbe non rispecchiare più il gioco già il giorno dopo la sua uscita. Con questa premessa siamo pronti a iniziare.

La rinascita di un Dio

La trama di Lords of the Fallen parte circa un millennio dopo gli avvenimenti del primo gioco, tale è stata la scelta di CI Games ed Hexworks per archiviare quanto successo nel capostipite della saga e proseguire con una nuova narrativa in cui il malvagio Dio Adyr è stato sconfitto, elevando, al contempo, i suoi uccisori allo status di semi-divinità. Dopo tutto questo tempo un ordine di Crociati Oscuri ha giurato solennemente di proteggere Axiom dal possibile ritorno di Adyr, con il nostro protagonista pronto a far parte proprio di questo gruppo. Dopo alcuni avvenimenti particolari entreremo in possesso di una misteriosa Lanterna Umbral, che ci permetterà di viaggiare tra il mondo terreno e quello dei morti. Inizia così il nostro pellegrinaggio contro le forze del male, pronte a trovare un rituale per risvegliare dal suo torpore Adyr e permettergli di abbattere tutta la sua furia sul mondo. Lords of the Fallen è un gioco che, come di consueto per il genere, non esplica ogni sfumatura narrativa attraverso filmati, ma sfrutta i dialoghi con i vari personaggi non giocanti e le descrizioni degli oggetti raccolti durante il viaggio, svelando così una lore che richiede ai giocatori di ragionare e unire i vari tasselli per costruire il quadro della situazione.
Al contrario di quanto visto con altri titoli simili, Lords of the Fallen aggiunge una piccola componente riguardo la necessità di avere dei particolari requisiti di attributi per poter leggere tutti i dettagli degli oggetti, rendendo così necessario lavorare adeguatamente sulla build e decidere se leggere tutte le descrizioni in una sola run o approfittare di un NG+ (o dell’inedito NG0 per poter ripercorrere la stessa run appena finita, mantenendo stessi equipaggiamenti e attributi) per scoprire la verità sulla vita ad Axiom e Umbral, le due terre in cui ci avventureremo in questo titolo.

Axiom è la classica ambientazione fantasy medioevale con edifici fatiscenti e incredibili costruzioni dal punto di vista architettonico, con paesaggi meravigliosi alla vista e un’immensa debolezza presente – invece – dal punto di vista del deperimento generale, che sembra attraversare l’intera terra. Utilizzando una funziona della Lanterna Umbral è possibile, invece, passare al regno dei morti in qualsiasi momento, vivendo così la totale desolazione presente al suo interno. Umbral è, infatti, piena di vegetazione ormai decadente, pareti rocciose ed edifici invasi da tentacoli, riempiti di sangue e ossa proprio per evidenziare questo lato vicino al regno degli inferi. Queste due ambientazioni sono visitabili in qualsiasi momento e, seppur il gioco voglia far intendere che questa è solo una possibilità, spesso il passaggio in Umbral è obbligatorio durante alcune sezioni a causa di alcuni puzzle ambientali risolvibili solamente in quel frangente, con tutti i lati negativi del caso. Nel regno dei morti, infatti, i nemici si fanno più numerosi in base al quantitativo di tempo passato al suo interno, con un indicatore posto in alto a destra nello schermo che si riempie col passare dei minuti fino ad arrivare, una volta completo, alla comparsa del Rosso Mietitore il cui compito è quello di far tornare il giocatore all’ultima Vestige attivata, attraverso la morte. Questo limite temporale è interessante, ma, al tempo stesso, una limitazione alle opportunità inserite in Lords of the Fallen: sacrificare l’esplorazione e scappare fino al checkpoint più vicino o cogliere la possibilità di vivere i dintorni fino all’ultimo secondo è una delle questioni che maggiormente ci si ritrova ad affrontare nelle oltre 30 ore necessarie per completare una run, con la maggior parte dei suoi contenuti.

Una patch per amica

Parlare del funzionamento di Lords of the Fallen è complicato, perché (come indicato durante l’introduzione) il gioco continua a cambiare quasi su base giornaliera. Nei primi giorni della lavorazione di questa recensione abbiamo dovuto aggiornare il gioco praticamente una volta ogni 24 ore e ognuno di questi ha apportato migliorie sia a livello tecnico che per quanto riguarda il gameplay vero e proprio. Alcune di esse, però, hanno totalmente massacrato l’equilibrio tra PvE e PvP o provocato problemi di bilanciamento ai giocatori senza porvi alcun rimedio, perlomeno nell’immediato. Parlare di Lords of the Fallen più nello specifico ora vuol dire semplicemente rendere la recensione già vecchia al rilascio, in quanto tutto potrebbe già essere differente. Alcuni problemi, però, sono rimasti e probabilmente non verranno sistemati per un periodo prolungato, in quanto sono radicati nell’essenza del gioco. Primo tra questi è sicuramente dedicato al pattern di attacchi dei nemici che sono facilmente leggibili, ma soffrono di un incredibile problema di tempi morti, pattinamenti (tracking) in grado di colpire anche da distanze siderali e una mancanza clamorosa di un qualsiasi equilibrio dal punto di vista dei danni, rendendo quasi inutili caratteristiche come vitalità o l’avere armature di alto livello.
Il problema più grande, però, riguarda assolutamente il bilanciamento dell’avventura di gioco, oggetto di numerose discussioni sul web e di alcuni aggiornamenti già effettuati dal team di sviluppo per cercare di arginare la situazione. I nemici sono stati posizionati in maniera sbagliata, con numerosi mid boss che sono stati inseriti come élite quasi immediatamente dopo la battaglia e circondati da ulteriori creature a far da supporto, senza un qualche tipo di aggiustamento alle statistiche andando a rovinare l’equilibrio. Oltre a questo, possiamo citare ulteriori elementi sbagliati come nemici in grado di lanciare magie a distanza con una precisione millimetrica o l’inclusione di una tipologia di mimic totalmente invisibile in grado di ammazzarvi all’istante e, come errore più grave, dei danni fuori scala durante le boss fight tanto da dover sfruttare ogni occasione possibile per padroneggiare il sistema di parry. Questo, diversamente dai Souls, è un sistema che punisce e – al tempo stesso – premia il giocatore in quanto unisce due diverse meccaniche presenti in giochi targati FromSoftware. Una volta effettuato, infatti, il giocatore subisce comunque del danno (anche se temporaneo), ma diminuisce la stabilità del nemico fino a quando, una volta esaurita, sarà possibile effettuare il classico riposte in grado di infliggere numerosi danni, anche se, spesso, non è considerabile abbastanza per ucciderlo.

Se da un punto di vista prettamente ludico, Lords of the Fallen può essere considerabile un mezzo disastro, pad alla mano la sensazione è completamente diversa. È un peccato vedere come sarebbe bastato probabilmente attendere qualche settimana in più per rilasciare un gioco completamente diverso. L’introduzione di due mondi (Axiom e Umbral) visitabili contemporaneamente e, anzi, aver reso Umbral un po’ una sorta di seconda vita (visto che una volta morti in Axiom si “rinascerà” nel regno dei morti fino a una vestigia o uno degli idoli in grado di riportarci tra i vivi) rende l’intera avventura qualcosa di interessante che viene inframezzato da alcuni problemi considerabili di troppo, soprattutto dopo quanto avvenuto anni fa con Cyberpunk 2077. Non siamo, ovviamente, a quel punto e qui il team di sviluppo è reattivo nel proporre aggiornamenti in grado di equilibrare la situazione, ma è un enorme peccato visto quello che avremmo potuto vedere a schermo senza di essi.

Un vero senso di appagamento legato a Lords of the Fallen riguarda il level design, un lavoro di immensa qualità in grado di prendere ispirazione a piene mani dalla mappa creata da Hidetaka Miyazaki nel primo Dark Souls, creando così un mondo totalmente interconnesso. Ogni ambientazione ha, infatti, numerose scorciatoie e ognuna di esse è legata in maniera assoluta ad aree precedenti o – addirittura – all’hub di gioco in modo geniale. In questo level design è stata inserita la Lanterna Umbral forzandone l’utilizzo per la risoluzione di puzzle ambientali e platforming che, a causa di un framerate un po’ ballerino, potrebbe non funzionare correttamente. Le zone Umbral, però, contengono numerosi segreti tra cui oggetti fondamentali per il livellamento delle “fiaschette” curative o per potenziare la Lanterna stessa, andando a premiare così l’esplorazione e il completismo in ogni area, a patto di riuscire a resistere alla carica delle letali creature dell’ombra.
La grande citazione a Dark Souls, però, non finisce qui e il team di sviluppo dimostra di aver studiato in maniera perfetta i titoli della serie From lasciando il giocatore in balia di sé stesso, con un’esplorazione il cui fine è quello di arrivare ai cinque pilastri e scegliere se purificarli oppure no con lo scopo, teorico, di impedire il ritorno di Adyr. La naturale esplorazione ci ha portati più volte su sentieri che andavano affrontati solo successivamente, in cui i nemici risultavano ovviamente troppo forti, e questo è dovuto alla mancanza di qualsiasi facilitazione e indicazione sulle strade da seguire o sull’obiettivo ultimo dell’avventuriero. Esiste però una sezione dedicata ai documenti nei quali ritrovare una serie di mappe in cui vengono segnate porte, strade e vestige da attivare per salvare il checkpoint e ripartire da quel punto una volta morti definitivamente.

La morte sta negli occhi di chi guarda

Abbiamo già affrontato la questione patch nel paragrafo precedente e non vogliamo reiterare ulteriormente quanto specificato, ma questa componente è fondamentale da conoscere per parlare del comparto tecnico di Lords of the Fallen. Nel corso delle settimane il gioco si è evoluto frequentemente e con aggiornamenti di qualità: abbiamo avuto modo di testare il gioco su PC e nel tempo, l’esperienza dal punto di vista tecnico si è evoluta insieme alla nostra capacità di sopportare determinate problematiche. Hexworks ha deciso di lavorare sfruttando l’Unreal Engine 5 e si nota, senza mezze parole, quanto il motore e le conoscenze su esso siano acerbi e non sia totalmente il caso di utilizzarlo per progetti così ambiziosi, senza uno studio approfondito dietro. Abbiamo più volte avuto a che fare con artefatti grafici, problemi nelle collisioni e cali tremendi di framerate in alcune sezioni senza alcun apparente motivo. Spesso capita che dopo aver avviato il gioco dopo una patch, questo inizi a girare a FPS bassissimi e un frametime ballerino, qualcosa che si risolve facilmente dopo un ricaricamento della stessa partita.

Nei vari test effettuati per la recensione c’è stato quello dedicato al multiplayer, inserito in un contesto diverso dal classico “evoca un giocatore per sconfiggere il boss”, ma più come una run totalmente in cooperativa. In questa modalità il gioco risulta enormemente più bilanciato, quasi a far pensare che sia volutamente orientato verso la co-op, e allo stesso tempo soffre di più di problemi tecnici inerenti – soprattutto – alla contemporaneità delle partite e la renderizzazione di due mondi (Umbral e Axiom) che vanno ad appesantire il motore di gioco. Nel corso delle prossime settimane siamo sicuri che Hexworks implementerà ulteriori patch per sistemare le prestazioni e quindi il gioco potrebbe risultare migliore da questo punto di vista, ma, al momento in cui vi stiamo scrivendo, c’è tanto su cui lavorare per renderlo quanto meno accettabile su tutte le configurazioni.

L’ultima nota la vogliamo dedicare proprio ai frequenti aggiornamenti di Hexworks: Lords of the Fallen non conta al momento un bilanciamento e questo è sempre più ovvio nel momento in cui si viene attaccati da certi nemici o si hanno a che fare con le magie che, stranamente, risultano troppo potenti. Negli ultimi giorni sono state rilasciati degli update per provare a metterci una pezza unendo le migliorie PvE a quelle PvP, andando a rovinare l’ecosistema di gioco in più di una volta. Il nostro consiglio è vivamente quello di aspettare che si assesti la frequenza di aggiornamenti e iniziare la run quando non ci saranno possibilità di vedere rovinate le ore passate a farmare determinati materiali per poi veder sparire i propri progressi in pochissimo tempo come capitato al sottoscritto.

Due mondi, metà divertimento

Dal punto di vista personale Lords of the Fallen è un gioco che diverte e, soprattutto, fa nascere la voglia di viverlo numerose volte, ma, al tempo stesso, lo si odia profondamente per il quantitativo di problemi riscontrati e il fatto che le pezze spesso tendono a romperlo sempre di più.
Dal punto di vista redazionale e professionale, invece, Lords of the Fallen è un gioco che è puramente un’occasione buttata e necessitava di ulteriore tempo di sviluppo in modo da equilibrare l’esperienza, senza dover mettere sotto torchio gli sviluppatori quasi 24/7 per tentare di aggiustarlo. Il gioco gira e funziona, quindi non possiamo far gravare sulla sua testa un netto voto negativo, anche visto il grandissimo lavoro effettuato sulla costruzione del mondo di gioco e sul level design che si ispira largamente alla visione di Hidetaka. In un 2023 pieno di capolavori e giochi meritevoli sicuramente Lords of the Fallen può cadere nel baratro (soprattutto dopo l’uscita di Lies of P il mese prima), ma siamo sicuri che Hexworks sarà in grado di lavorare duramente per ristabilirsi e riuscire a lanciare, finalmente, il gioco per come è stato concepito nelle loro teste; a patto di riuscire a donare al team di sviluppo il tempo necessario per farlo.

Good

Due mondi liberamente scambiabili
Incredibile varietà di build...
Co-op che permette di effettuare una run con un amico
Artisticamente di altissimo livello
Level design degno dei migliori Souls

Bad

Tecnicamente si poteva fare di più
... che vengono rovinate dalle frequenti patch
Gioco palesemente incompleto
Bilanciamento inesistente
7.2
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Hexworks
Distributore: CI Games
Data di uscita: 13 ottobre 2023
Genere: Action, RPG
PEGI: 18+
Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC

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