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Genshin Impact - Cina alla riscossa [Speciale]

Pubblicato il 6 Novembre 2020 alle ore 0:00
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di Peppe090
@Peppe090

Che ci abbiate giocato o no, è impossibile non aver sentito nominare Genshin Impact nelle ultime settimane, il titolo free to play di ‎miHoYo ha ottenuto un successo a dir poco incredibile ed è sulla bocca di tutti, diventando così il gioco cinese di maggior successo disponibile sul mercato. Ma quali sono i motivi di questa strepitosa accoglienza? Dopo sei settimane passate sul gioco vi spiego il perché, e come la Cina potrebbe presto imporsi come nuovo standard per i "J"RPG in futuro.

Molto più di un "Breath of the Wild made in Cina"

Tutto, o meglio la notorietà del gioco, ha avuto inizio con l'annuncio della versione PS4. Inizialmente Genshin Impact fu svelato solo per dispositivi mobile e PC, ovvero le piattaforme da sempre utilizzate da miHoYo per lo sviluppo e il rilascio dei suoi giochi, come Honkai Impact 3 (altro titolo di successo della software house). Fin qui tutto tace e nessuno ne parla, poi il "dramma": l'1 Agosto 2019 al PlayStation ChinaJoy 2019 showcase viene annunciata la versione PS4 del gioco... apriti cielo! Fan di Nintendo impazziti perché su PS4 arriva un clone di Breath of Wild, accuse a Sony di imitare come sempre Nintendo e gente che acquista e distrugge PS4 all'evento in segno di protesta. Ma per quale motivo si è parlato di clone di BoTW? Soprattutto per lo stile grafico, ma questo vuol dire che tutti copiano tutti e tra l'altro Genshin utilizza lo stesso motore grafico di Honkai 3, uscito lo stesso anno di BoTW, ma nessuno si lamentò all'epoca; quindi semplice ipocrisia e magari un pizzico di invidia per aver lasciato Switch senza il gioco, non a caso quando miHoYo ha annunciato una versione per Switch nessuno ha avuto più da ridire. Coerenza zero. Polemiche sterili a parte, che hanno sicuramente aiutato il grande pubblico ad interessarsi e avvicinarsi al gioco, pian piano sono arrivate più notizie su quello che è un open world senza precedenti, free to play con le classiche microtransazioni e quello stile tipicamente da JRPG che cattura chiunque.
Nel corso del 2020 si sono tenuti vari beta test, sia su PC e mobile che PS4, e finalmente il 27 settembre 2020 Genshin Impact viene rilasciato su queste piattaforme, con la versione per Switch che è al momento è ancora in lavorazione e che probabilmente vedrà la luce solo l'anno prossimo.
Gioco in mano, quindi, arriva finalmente il momento di rispondere alla domanda: Genshin è un clone di BoTW? Assolutamente no. Certo, entrambi i giochi hanno uno stile grafico molto simile, entrambi permettono un'esplorazione totale dell'ambiente circostante con tanto di stamina ed entrambi hanno un mondo di gioco che villaggi e città escluse è alquanto vuoto e monotono, ma tolto questo non hanno nulla in comune, complice l'essere due giochi totalmente differenti e soprattutto modelli diversi. Genshin Impact infatti resta un gioco pensato per il mercato mobile, con continui aggiornamenti programmati per anni che andranno man mano a cambiare e migliorare l'esperienza di gioco col passare del tempo, invece BoTW dal canto suo rimane sempre quello.

JRPG o... Asian RPG?

Genshin Impact ha un pregio non da poco: piace ai giapponesi. Ora, senza scendere nell'ambito politico, è cosa nota che Giappone e Cina non abbiano grandi rapporti, quindi è difficile pensare che un prodotto cinese possa far breccia nel cuore dei giapponesi, ma i videogiochi esulano da questi argomenti e Genshin non è il primo gioco di origini cinesi a riscuotere grande successo nella Terra del Sol Levante (basti vedere Azur Lane tanto per citarne uno).
Le ragioni del successo in verità sono semplici perché l'opera di miHoYo è un JRPG vero e proprio, dallo stile grafico ai tanti personaggi, così come la progressione della storia e soprattutto è pieno di contenuti, il che è un po' strano visto che si tratta di un titolo appena agli inizi e ben lontano dall'essere completo; eppure già adesso Genshin Impact offre molto di più di svariati e blasonati JRPG disponibili. La scelta degli sviluppatori di puntare su un modello "giapponese" è stata vincente e il gioco ha ottenuto i favori della critica anche in Occidente, cosa non semplice come si può immaginare.
Ad oggi il gioco ha incassato oltre 250 milioni di dollari di ricavi, ha 20 milioni di giocatori SOLO su dispositivi mobile ed è stato eletto gioco del mese dagli utenti PlayStation: insomma, se non fosse per The Last of Us Parte II, staremmo a parlare del gioco dell'anno. Resta da vedere come gestirà le cose miHoYo da qui in avanti. Al momento sono previsti vari aggiornamenti da qui a febbraio: l'11 novembre arriverà la versione 1.1 con nuovi contenuti, boss, quest e personaggi, nonché il supporto a PS5 tramite retrocompatibilità con caricamenti più rapidi e grafica migliorata. La software infatti ha deciso subito di passare alla next gen, ignorando Microsoft e Xbox Series X|S, dichiarando che non è prevista alcuna versione del gioco per la console americana, segno che proprio come il Giappone, anche la Cina preferisce ignorare il marchio di Redmond (lecito viste le bassissime vendite di Xbox nel Paese). Fatta questa doverosa parentesi next gen, se per adesso i giocatori si lamentano di mancanza di contenuti, queste finiranno il 23 dicembre con la versione 1.2, che aggiungerà una nuova area, Dragonspine, e probabilmente anche altro, ma miHoYo tace per non rovinare la sorpresa. Infine a Febbraio dovrebbe essere rilasciata la versione 1.3, che andrà a chiudere l'Atto 2 della storia. E dopo? Sappiamo che la grande protagonista dell'Atto 3 sarà Inazuma, regione ispirata al Giappone e relativi personaggi inediti, ma non è stata svelata una data di lancio, anche perché viste le dimensioni delle due regioni al momento disponibili è lecito aspettarsi che si tratterà dell'update più imponente del gioco da quando è stato lanciato. Di positivo c'è che lo sviluppo del gioco continua e durerà anni, complice anche l'arrivo su Switch prossimamente, sebbene ci sia qualche dubbio su portare un'esperienza mobile che richiede una connessione ad internet perenne, cosa che giocando in giro non è possibile fare, quindi sarà interessante vedere cosa faranno gli sviluppatori a riguardo, magari inserendo una modalità offline? Solo il tempo ce lo dirà.

Quello che risulta evidente con Genshin Impact è come la Cina abbia compreso il potenziale enorme del mercato dei videogiochi e l'impressione è che il Paese voglia diventare il nuovo baluardo dei giochi di stampo "asiatico", termine adatto perché ormai è riduttivo parlare di giochi giapponesi ed è lecito aspettarsi numerosi altri titoli in futuro che strizzano l'occhio al genere, ma interamente made in China.

 

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