void tRrLM(); //Void Terrarium

Un rogulike pieno di Dungeon ed un pizzico di Tamagochi sono il mix perfetto di questo titolo

Pubblicato il 15 Luglio 2020 alle ore 19:00
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di Peppe090
@Peppe090

Che Nippon Ichi Software sia una software house piuttosto prolifica è risaputo. La compagnia nipponica, infatti, tende a rilasciare svariati titoli ogni anno, e soprattutto di recente, questo grazie a produzioni low budget che spesso e volentieri si rivelano sorprese come A Rose in The Twilight, Yomawari Nigh Alone e htoL#NiQ: The Firefly Diary. Sulla scia di questi tre titoli arriva Void Trrlm(); //Void Terrarium uscito lo scorso 10 luglio su PS4 e Nintendo Switch (in versione digitale, quella fisica è prevista per il 17 dello stesso mese) e che ci vede impegnati in un compito piuttosto arduo: prendersi cura dell’ultima ragazza sulla Terra, ormai invivibile. Il titolo di NIS sarà valido quanto i suoi “predecessori” o ha fallito nel suo intento? Se volete saperlo non vi resta che leggere la nostra recensione.

Salva la ragazza, salva il mondo

In Void Trrlm(); //Void Terrarium la Terra è ormai devastata e l’umanità è quasi del tutto estinta. Nei panni di un simpatico robot di nome Robbie faremo la conoscenza di un I.A che ci spiega come gli esseri umani abbiano cercato di scavare sottoterra per sopravvivere ad un misterioso virus nella superficie che ne ha causato l’estinzione. Questa IA inoltre rivela di essere lei la causa di tutto, sebbene la questione non venga approfondita subito per ovvi motivi. In questo incipit iniziale, Robbie troverà una bambina umana di nome Toriko in gravi condizioni, abbandonata in una discarica ed è a questo punto che il piccolo robot e l’IA decideranno di salvare la piccola, ultima speranza per la razza umana, ma il pericolo è in agguato: le spore del virus hanno raggiunto il sottosuolo e se Toriko dovesse venire a contatto con esse per lei sarebbe la fine.
Void Terrarium sicuramente non ha una trama memorabile, ma funziona lo stesso; 
lasciarsi ingannare da un stile grafio “puccioso” è un errore,  perché proprio come gli altri titoli simili propositi da NIS in passato, anche Void Terrarium può vantare una storia non tutta “rose e fiori” e dai toni un po’ cupi; in ogni caso il comparto narrativo per quanto buono non è certamente il fulcro del gioco, che si divide sostanzialmente in due parti: l’esplorazione dei dungeon e prendersi cura di Toriko. 

Scopo del gioco è quello di tenere in vita la piccola Toriko, ma come? Dandole da mangiare con costanza, assicurandosi che sia in salute e che viva in condizioni dignitose nella piccola ampolla dove si trova, al sicuro dal virus. Questa parte del titolo è puramente gestionale e non avremo molto altro da fare durante questa fase, al contrario dei dungeon che costituiscono parte fondamentale dell’esperienze che il gioco offre per più di un motivo. Void Terrarium è un roguelike con tutte le conseguenze che il genere porta, dai suoi dungeon generati in modo casuale ad ogni nostra entrata agli inevitabili nemici che popolano questi luoghi, nulla di particolarmente nuovo per il genere. Esplorare i labirinti è fondamentale per raccogliere risorse necessarie sia alla sopravvivenza di Toriko, sia per potenziare Robbie e in generale produrre beni e oggetti che aiutino entrambi i nostri personaggi nel corso dell’avventura; questo sembrerebbe facile se non fosse per i nemici che si metteranno in mezzo alla strada del nostro fido robot che sarà quindi chiamato a combattere in quelli che sono scontri mai troppo scontati, merito di un buon livello di difficoltà legato ai nostri progressi. Robbie può utilizzare attacchi normali ogni turno e speciali, ottenibili salendo di livello, ma che impiegano più turni per poter essere riutilizzati, che di conseguenza vanno usati saggiamente o per togliersi da possibili situazioni difficili che possono capitare in qualsiasi momento tra nemici e trappole varie. Terminata l’esplorazione tutto quello che abbiamo raccolto sarà utilizzato come materiale per costruire nuove tipologie di oggetti, cosa che servirà anche per avanzare nella storia.
Void Terrarium non innova il genere, ma mantiene tutti gli elementi di successo dei roguelike, unito alla parte gestionale che ci vede impegnati a prenderci cura di Toriko per un’esperienza di gioco che si attesta sulle 15 ore, ora più ora meno, tutto sommato una durata discreta ideale per partite brevi se giocate su portatile, ma che vanno comunque bene anche su console fissa.

Void Terrarium è un prodotto valido

Testato su Switch e giocato solo in modalità portatile vista la comodità offerta dalla console, a livello tecnico il gioco non soffre di problemi rilevanti e il framerate risulta piuttosto stabile. Del resto non si tratta di un gioco particolarmente impegnativo per l’hardware, quindi era davvero difficile che si verificassero problemi del genere, un vantaggio merito della produzione a basso costo che ha permesso agli sviluppatori di concentrarsi meglio sullo stile grafico del gioco, piacevole, quasi fiabesco, ma che non stona con le tematiche della storia. Bel lavoro anche dal lato dell’audio che rispecchia pienamente quello che vediamo. Infine, plauso alle interazioni di Robbie e Toriko, fatte di gesti pieni di significati.

In un genere saturo come quello dei roguelike, Void Terrarium si distingue per le tematiche che offrePrendersi cura di Toriko, aiutarla a vivere è un esperienza piacevole e anche toccante. Se siete amanti del genere allora il gioco è sicuramente un acquisto obbligato; del resto parliamo di un gioco solido e impegnativo, ma non posso che consigliarlo anche a chi è in cerca di un po’ di tenerezza.

Good

Bello a livello artistico
Difficoltà ben bilanciata
Il comparto sonoro si sposa con l'ambientazione
Trama interessante il giusto

Bad

Tende a diventare ripetitivo in fretta
8.0
PEM-PEM

Sviluppatore: Nippon Ichi Software
Distributore: NIS America
Data di uscita: 10 luglio 2020
Genere: Roguelike, Mystery Dungeon
PEGI: 7
Piattaforme: Nintendo Switch, PlayStation 4

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