Oggi, cari amici e amiche della Tribù, parliamo approfonditamente di un titolo del quale già mi ero occupato durante la copertura della passata Gamescom 2024. Questo gioco mi aveva fatto un'ottima impressione al tempo e ci avevo visto un gran potenziale, specialmente sotto l'aspetto grafico e narrativo.
Parliamo quindi di Urban Myth Dissolution Center, un'avventura investigativa sviluppata dallo studio giapponese Hakababunko e pubblicata dall'editore SHUEISHA GAMES. Come detto già nell'Hands-On pubblicato a fine agosto, questo gioco mi aveva sorpreso per la sua qualità generale, dalla colonna sonora alla grafica in pixel art, soprattutto a causa della grandezza del team di sviluppo, composto da sole quattro persone. Se ci aggiungiamo che già a Colonia si erano presentati con una traduzione completa in italiano, oltre ad aver confermato la disponibilità in altre dodici lingue, possiamo dire che le mie aspettative per questo titolo fossero molto alte. Le avranno infine rispettate?
Per scoprirlo iniziamo a parlare della trama di Urban Myth Dissolution Center. Questo gioco introduce una coppia di protagonisti principali, Azami Fukurai, una ragazza universitaria capace di vedere fantasmi (o ombre, come scopriremo in seguito), e Ayumu Meguriya, il direttore del Centro Dissoluzione Leggende Metropolitane che possiede il potere della Chiaroveggenza, col quale riesce ad essere sempre un passo avanti a tutti.
Questi due personaggi si incontrano dopo che Azami decide di recarsi nel Centro per chiedere al direttore di aiutarla a smettere di vedere queste ombre che la perseguitano nella vita di tutti i giorni. Meguriya, però, non soddisfa esattamente la sua richiesta, spiegandole invece che quello che lei vede è dovuto al suo potere della Psicometria, che le permette di distinguere tracce di ciò che c'era in un determinato luogo, che esso sia un'influenza maligna, uno spirito o una persona in carne e ossa.
Quindi le propone un piccolo test, che funge da tutorial iniziale per il giocatore, durante il quale Azami viene costretta con l'inganno a lavorare per il Centro, per ripagare una sedia maledetta dal grande valore (a detta di Ayumu) che ha rotto. Da qui in poi inizia il gioco vero e proprio, nel quale, accompagnati da Jasmine, l'autista che ci scarrozza in giro, come si definisce lei stessa (per quanto si riveli essere molto di più), dovremo calarci nei misteri più oscuri alla ricerca della verità dietro le varie leggende metropolitane.
Man mano che ci addentreremo in queste storie occulte, ci renderemo conto che qualcosa ci sfugge, un piano che collega ogni singolo caso e che rende Azami il centro di tutta la storia, per motivazioni inaspettate e sorprendenti.
Prima di esprimere le nostre opinioni sulla trama, è doveroso parlare del gameplay del titolo, dato che è parte integrante della narrazione e fondamentale nella comprensione totale di quello che il titolo offre.
Il gameplay si presenta come un misto tra una visual novel e un'avventura grafica: Urban Myth Dissolution Center si divide in fasi ben distinte, che vanno dall'iniziale investigazione, utile a raccogliere indizi preliminari, all'Identificazione della leggenda metropolitana che si sta affrontando, seguita da un'ulteriore fase di investigazione e che si va a concludere nella Dissezione della leggenda, che porterà alla luce la verità nascosta.
Vediamo quindi prima la fase di investigazione, per poi passare all'Identificazione e alla Dissezione, entrambe molto simili l'una all'altra. Questa prima fase è ulteriormente divisa in due sezioni, sempre presenti in ogni indagine, ma con frequenze diverse: la versione più semplice e comune è quella nella quale verremo calati in diverse scene con svariati punti da investigare o persone con cui parlare, esattamente come se fosse un'avventura grafica. La differenza con le avventure grafiche sta nel fatto che non troveremo oggetti da dover utilizzare in determinati modi o veri e propri enigmi da risolvere, ma raccoglieremo semplicemente nuovi prompt narrativi per porre nuove domande o indizi aggiuntivi che Azami segnerà nel suo diario. Una maggiore vicinanza al gameplay di avventure grafiche come Broken Sword avrebbe probabilmente giovato a questo titolo, dato che avrebbe donato più varietà ad un gameplay con poca profondità.
In alcuni casi dovremo anche ragionare su ciò che abbiamo scoperto, aprendo una parte di gameplay nella quale dovremo completare il ragionamento di Azami scegliendo tra una proposta di una decina di possibili soluzioni. Il problema di questa parte sta, invece, nel fatto che non esiste un outcome negativo nel caso si sbagli e si può risolvere il tutto semplicemente provando a inserire soluzioni a caso, senza ragionamento, per quanto questo porti a grande frustrazione viste le tante combinazioni possibili. In ogni caso, durante l'investigazione della scena dovremo, quindi, girare per i luoghi in questione, esaminarne ogni pixel, parlare con le persone presenti, raccogliere indizi e ragionarci sopra così da arrivare sempre più vicini alla giusta soluzione del caso.
La seconda versione di investigazione viene effettuata in una ricerca sui social che possa portarci nuove informazioni, che si sviluppa leggendo i post e trovando parole chiave da utilizzare nella barra di ricerca per espandere il numero di post da osservare e valutare. Questa parte, per quanto inizialmente dia un tono molto particolare e innovativo all'avventura, non si sviluppa ulteriormente e, verso la fine del titolo, risulta abbastanza ripetitiva, a tratti persino noiosa. Queste caratteristiche di gameplay avvicinano quindi il titolo più ad una visual novel che ad un'avventura grafica, cosa che potrebbe far storcere il naso ad alcuni giocatori.
Comunque, questa ricerca sui social punta a elevare ulteriormente il tono della narrazione, riuscendo a mostrare un lato estremamente vicino alla nostra realtà del mondo di Azami: i post sono pieni dei cosiddetti "giustizieri dei social", persone pronte a identificare una persona come il capro espiatorio di una qualsiasi malefatta senza avere alcun tipo di prova, per poi lanciare una campagna di molestie verbali e di vero e proprio cyberbullismo. Questa diventerà presto una caratteristica principale del gioco, che spingerà molto sul voler far capire al giocatore i lati negativi dell'accesso indiscriminato all'internet dei social.
Infine arriviamo alle fasi di Identificazione e Dissezione del gameplay di Urban Myth Dissolution Center. Entrambe sono caratterizzate da una serie di domande che Meguriya, il direttore del Centro, pone ad Azami, così che i due possano trarre determinate conclusioni dagli indizi raccolti fino a quel momento.
La differenza si trova nello scopo delle due e nel momento in cui vengono effettuate: l'Identificazione, infatti, viene eseguita verso l'inizio dell'investigazione ed è utile a comprendere di quale leggenda metropolitana si parla, da quella del Doppelgänger a quella dell'Uomo sotto il letto, ognuna con le proprie specifiche caratteristiche. La Dissezione, invece, si presenta come conclusione del caso e serve a comprendere cosa si nasconde dietro la leggenda e, di conseguenza, a risolvere il caso su cui stiamo investigando.
Urban Myth Dissolution Center mostra quindi una perfetta unione di trama e gameplay, che però va ad indebolire questo secondo comparto e a metterlo molto in secondo piano. Nonostante ciò, la scrittura dei casi e dei dialoghi è di altissimo livello, come anche la caratterizzazione dei vari personaggi, specialmente di quelli principali. Il titolo è quindi capace di tenere l'attenzione e di far scervellare il giocatore che cerca di capirci qualcosa e, nella maggior parte dei casi (fatta eccezione per uno o due), è quasi impossibile riuscire a capire in anticipo dove si stia andando a parare.
Le atmosfere create, grazie anche alla colonna sonora e alla grafica, risultano estremamente paranormali e ultraterrene, oltre che, a tratti, horror [ammetto di essermi spaventato non poco in un paio di casi, anche se bisogna dire che il vostro redattore non è esattamente un gran cuor di leone N.d.R.], riuscendo quindi a supportare a pieno tutto il reparto narrativo. Inoltre, il gioco fa un ottimo lavoro nel ribaltare le aspettative create fino a quel momento e nel lasciarci a bocca aperta quando meno ce lo si aspetta, presentando vari colpi di scena completamente inaspettati che spesso arrivano sui finali dei casi in completo stile anime, con la musica che accelera e i dialoghi che iniziano ad avanzare automaticamente, quasi sempre concludendosi con un cliffhanger in previsione del capitolo successivo [per non parlare del finale del gioco, che mi ha lasciato a bocca aperta per una buona decina di minuti N.d.R.].
Parliamo infine dei comparti tecnico, sonoro e grafico, ognuno dei quali esegue alla perfezione il lavoro richiestogli. A livello tecnico Urban Myth Dissolution Center è impeccabile, non presenta alcun tipo di bug, supporta completamente l'utilizzo di un pad [che personalmente consiglio per godere al meglio dell'esperienza N.d.R.] al posto del mouse e tastiera e non presenta mai cali di FPS.
Per quanto riguarda l'aspetto grafico, il titolo mette in mostra una pixel art eccezionale e perfettamente capace di esaltare l'atmosfera di mistero e paranormale, con toni praticamente sempre freddi che trasmettono una sensazione di oscurità che aleggia costantemente. In comunione con una colonna sonora tutta in stile giapponese, capace di passare dal tranquillo all'agitato al pauroso nei momenti perfetti, questi due reparti esaltano la narrazione e la portano ad un livello più alto, molto intrigante e accattivante.
In conclusione, quindi, Urban Myth Dissolution Center è una perla di narrativa che avrebbe goduto di un gameplay più profondo ed evoluto, ma che nonostante ciò riesce ad essere un titolo che merita di essere giocato almeno una volta, non solo per la narrazione in sé, ma anche e soprattutto per il messaggio di fondo che vuole trasmettere, per la critica nei confronti di questa società dei social in cui viviamo oggigiorno e dei lati nocivi che ha portato nella vita quotidiana. Tutto quello che racconta, in negativo, del mondo digitale è innegabilmente veritiero e viene messo sotto gli occhi del giocatore in maniera estremamente cruda e realistica, senza filtri o addolcimenti, esattamente come doveva essere fatto. Personalmente abbiamo trovato questo titolo come uno dei migliori che abbiamo giocato negli ultimi tempi, non per il gameplay, che può essere nettamente migliorato, ma proprio per questi aspetti narrativi e artistici che ci hanno fatto innamorare completamente.
Insomma, approvato quasi con la lode.
Il codice ci è stato fornito per PC dal publisher.
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