The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III - Switch

Trails of Cold Steel III arriva su Switch, scopriamo come si è comportato sulla console portatile di Nintendo

Pubblicato il 30 Giugno 2020 alle ore 19:41
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La serie “Trails” è stata una delle più apprezzate da parte del pubblico amante dei jrpg orientali. Falcom, infatti, si è guadagnata con il passare degli anni una nomea in grado di rivaleggiare con la Squaresoft dei bei tempi o dell’attuale Atlus per quanto riguarda la qualità di questo genere, sempre più amato in Occidente. La saga Trails of Cold Steel sta raggiungendo piano piano il suo apice con l’ultimo capitolo in arrivo il prossimo ottobre su Playstation 4, ma a palesarsi nei prossimi giorni c’è la possibilità – per i fan che preferiscono giocare in portabilità – di poter godere del terzo capitolo su Nintendo SwitchOggi, infatti, andremo a parlare del porting su console Nintendo di Trails of Cold Steel III, quello che è stato giudicato molto positivamente l’anno scorso dal nostro Giuseppe nella sua versione per home console targata Sony. Il porting sarà in grado di poter essere godibile anche su Switch o l’esperimento può considerarsi fallito? Scopriamolo insieme.

Una prima resa dei conti

Trails of Cold Steel III continua una storia iniziata nei capitoli usciti precedentemente su PS3 e Vita (con una parentesi PS4 e PC negli scorsi anni), narrando la conclusione della Class VII originale e la conseguente fama di Rean Schwarzer dovuta al suo impegno nella guerra civile che hanno segnato i due precedenti, a parte di Ao no Kiseki. Uno dei pochi difetti di questo terzo capitolo, infatti, è che per potersi godere completamente la storia è necessario giocare capitoli che da noi non sono mai arrivati, dovendoci quindi basare su traduzioni amatoriali o ai riassunti trovati sul web (come quelli prontamente sfornati dal nostro Giuseppe lo scorso anno), pena il perdersi citazioni e non apprezzare alcuni approfondimenti su specifici personaggi. La storia di Rean, infatti, si lega molto al passato, seppur il timeskip ce lo proponga nelle vesti di insegnante nella succursale della Thors Academy e responsabile della nuova Class VII. L’Ashen Knight, nome dovuto alla capacità di poter richiamare un potente mecha chiamato Divine Knight, è infatti ormai famoso e tutti i suoi vecchi compagni sono passati alla loro vita di tutti i giorni, mentre il cast con cui passeremo la maggior parte del gioco è composto da facce nuove, scritte in maniera ottima dagli sceneggiatori.

Ovviamente la nuova Class VII non può sfigurare nei confronti della vecchia guardia e non mancheranno intrighi e colpi di scena in grado di tenere attaccati allo schermo per tutte le 60/70 ore necessarie a portare a termine l’intera trama principale, con il colpo di scena finale in grado di mettere molta attesa per il quarto capitolo che, per fortuna, non tarderà ad arrivare perlomeno su Playstation 4. In questa versione – semplicemente un porting – non sono state inserite parti di storia in più o approfondimenti, ma sono stati inclusi alcuni dei DLC introdotti nel corso del tempo, facendo specificatamente menzione dei costumi che, da buona tradizione giapponese, sono stati resi disponibili al download a pagamento su Playstation 4.

A turni è sempre meglio

La grande rivoluzione portata da Trails of Cold Steel III si riflette anche nel gameplay che, rispetto al passato, risulta più moderno e meno classicista seppur quasi solamente nell’impatto grafico. Infatti siamo passati dalla semplice ruota dei comandi dove è necessario scorrere per selezionare l’opzione d’attacco voluta a una soluzione simile a quella mostrata da Atlus con Persona 5. Ogni tasto del pad (o dei Joycon se state utilizzando solamente quelli) viene associato a un’azione, rendendo il tutto molto più immediato e semplice da assimilare. L’ARCUS si evolve alla seconda iterazione e questo garantisce, oltre al ritorno degli S-Craft e dei link in grado di scatenare potentissimi attacchi combinati, anche la possibilità degli Special OrderUtilizzando i BP (Battle Points) sarà possibile utilizzare prima del proprio turno una serie di ordini in grado di potenziare il team aiutandolo nella difesa o permettendogli di concentrarsi sull’attacco, infliggendo danni maggiori. Nel corso del gioco, come nel precedente, si uniranno una serie di personaggi temporanei in grado di sbloccare nuove mosse finali più potenti e Ordini ancora più incisivi in grado di farci superare anche lo scontro più difficile, ponendosi come base per un Trails of Cold Steel IV che esalterà ancora di più tutto ciò che è stato introdotto in questo capitolo.

Trails of Cold Port

Arriviamo ora a uno dei punti focali di questo porting di Trails of Cold Steel III in versione Nintendo Switch: la conversione. Abbiamo provato il gioco in tre configurazioni e non siamo rimasti pienamente convinti in nessuna di queste. Non ci aspettavamo la stessa pulizia grafica della versione Playstation 4, ma neanche qualche problema tale da doverci costringere a giocare con le impostazioni del televisore per cercare di evitare l’effetto sgranato e l’enorme aliasing presente giocandolo in modalità dock. Abbiamo testato il gioco anche su uno schermo più piccolo e ovviamente la situazione tende a migliorare, anche se non raggiunge la stessa qualità vista un anno fa su console fissa e PC.
Per quanto riguarda la portabilità, invece, nulla da reclamare e abbiamo apprezzato il lavoro effettuato con la conversione almeno da questo punto di vista. Questa è, infatti, la modalità preferita con cui giocare per godere nella sua totalità un gioco che dal puro lato visivo ha compiuto un balzo in avanti rispetto ai predecessori, seppur non toccando le vette della concorrenza, almeno dal mero punto di vista tecnico.
Per il resto, questo porting non stravolge niente rispetto alla versione originale anche se c’è da segnalare la mancanza del doppiaggio giapponese, perlomeno fino al day one, con la necessità quindi di dover ascoltare quello inglese che non è ovviamente allo stesso livello.

Questo porting di Trails of Cold Steel III non è ciò che ci aspettavamo al 100%, non tanto per qualità della storia e del gameplay che rimangono solidi – anzi forse di più – rispetto ai predecessori e che ci permettono di far letteralmente volare le oltre 70 ore necessarie per portare a termine la quest principale, senza mai praticamente annoiarsi, al contrario di quanto avveniva con il primo capitolo. Alcuni dubbi arrivano, invece, quando tocca saggiare la bellezza tecnica di questo porting, a causa di alcuni problemi che si possono notare utilizzando la modalità dock, mentre in portatile il gioco è la stessa piccola meraviglia apprezzata un anno fa su Playstation 4, seppur graficamente inferiore. Il consiglio è ovviamente quello di acquistarlo nel caso siate interessati alla saga e voleste prepararvi mentalmente al quarto capitolo in arrivo ad ottobre, soprattutto se voleste giocarlo in modalità portatile che ovviamente dà il suo meglio sfruttando lo schermo di Switch in maniera pressoché perfetta.

Good

Proseguo della storia di Rean in attesa del gran finale
Gameplay rivoluzionario per la saga
I DLC sono tutti inclusi

Bad

La risoluzione in modalità dock non è il massimo
8.7
PEM-PEM

Sviluppatore: Nihon Falcom, Nippon Ichi Software (Switch)
Distributore: NIS America
Data di uscita: 22 ottobre 2019, 23 marzo 2020 (PC), 30 giugno 2020 (Switch)
Genere: JRPG
PEGI: 12
Piattaforme: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC, Google Stadia

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