Syberia: The World Before

L'ultima lettera d'amore, di un grandissimo artista!

Pubblicato il 24 Marzo 2022 alle ore 13:14
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di Paolino Maisto
@PerrinAybara

Ben ritrovati ragazzi in questa nuova recensione di Syberia: The World Before. Inutile dirvi che quando in redazione è arrivato l’annuncio di un nuovo titolo di questa [personalmente amata N.d.R.] serie, io mi sono subito arrogato la prelazione sulla futura recensione. Quindi diversi mesi dopo eccoci finalmente qui a raccontarvi una delle esperienze più belle e più toccanti [visto anche il periodo N.d.R.] che io abbia mai provato!

Syberia: The World Before, per chi non lo sapesse è il quarto gioco della serie iniziata nel 2002. La serie stessa e i tre giochi precedenti sono stati ideati e progettati del belga Benoit Sokal che, purtroppo, è scomparso nel maggio del 2021, prima che questo titolo fosse completato, e c'è un doveroso tributo alla sua memoria quando inizierete una nuova partita. Tutte queste esperienze sono ambientate in una versione alternativa e steampunk del mondo occidentale e in questo capitolo vi troverete alle prese con varie linee temporali.

L'apertura di questa nuova iterazione di Syberia vi metterà nei panni di una Dana Roze, una giovane donna nel 1937 che sta cercando di diventare una pianista nella sua città natale di Vaghen, una città immaginaria (tedesca) che deve affrontare la miriade di conflitti e problemi che la portano alla seconda guerra mondiale.

La narrazione si concentra anche sulla protagonista della serie di lunga data, Kate Walker, che è stata imprigionata in una miniera di sale “Taiga” (russa) e riprende quindi dove ci aveva lasciato il finale dello scorso capitolo. Lei e la sua compagna di cella/amante si imbattono in un treno del tesoro abbandonato che contiene un dipinto di Dana (sebbene Kate non sappia nulla di Dana in questo momento) e, per coincidenza, Kate e Dana sembrano sorprendentemente simili. Kate si mette quindi in missione per trovare l'origine di questo quadro, chi l'ha dipinto e chi è in realtà questa ragazza.

La stessa storia generale è strettamente elaborata e avvincente fin dall'inizio, poiché sembra evocare eventi attuali [così come sicuramente gli eventi storici che capirete subito dall’inizio del gioco N.d.R.] con l'ascesa di un dubbio potere fascista [l'ombra bruna... nazisti “““sottilmente””” velati N.d.R.] in Europa. Vi scambierete tra Dana e Kate per l'intero gioco per scoprire indizi e risolvere enigmi per progredire nella storia sempre più fino all'inevitabile e [per lo più N.d.R.] soddisfacente finale.

La serie Syberia nel suo insieme è sempre stata sufficiente in termini di presentazione in generale, grafica e musica e in Syberia: The World Before sono decisamente all'altezza dei suoi tre predecessori poiché la sua vibrante sensibilità steampunk è prevalente durante l'esperienza. Anche la partitura orchestrale non è male e brilla davvero nei momenti in cui Dana è al pianoforte, portando un po' di leggerezza necessaria in ambienti altrimenti toppo cupi.

Le cose fondamentali di ogni buon gioco di avventura punta e clicca sono i suoi enigmi e Syberia ne ha alcuni che ci hanno davvero stupito [visto la tendenza degli ultimi anni di tarare qualsiasi esperienza e genere verso il basso, il baule della soffitta del ritiro ne è un esempio N.d.R.], ma fortunatamente il gioco è stato ben bilanciato da questo punto di vista portando enigmi che partiranno semplici per poi complicarsi sempre di più verso il finale, dando così una buona cura di difficolta e abituando il giocatore ad una sfida sempre più impegnativa e appagante [non nascondo che mentre lo giocavo insieme a due persone, che ringrazio per avermi accompagnato in queste lunghi notti di recensione, ci siamo trovati più volte piacevolmente galvanizzati dalla risoluzione di uno di questi enigmi e/o momenti di trama N.d.R.], il che va a merito del gioco e dei designer [sempre poco apprezzati e citati N.d.R.]. Da segnalare anche la possibilità sia per gli enigmi che nelle indagini durante l’avventura di un sistema di suggerimenti che non vi lascerà mai bloccati e frustrati in nessun momento.

Sfortunatamente, non tutto è perfetto in questo universo alternativo poiché la recitazione vocale e la sceneggiatura a volte ci hanno spezzato un po’ il ritmo e la sensazione di coinvolgimento, principalmente perché una persona quasi tedesca non dovrebbe avere un accento britannico e/o parlare con gergo/idiomi britannici. Questa incongruenza ci ha fatto riflettere e ci ha spezzato l'esperienza in diverse occasioni. Inoltre, ci sono momenti in cui il doppiaggio di Kate è del tutto incoerente, in quanto suona come se fosse stato registrato da due persone diverse.

Abbiamo menzionato gli enigmi in precedenza come nota positiva in quanto ben realizzati e bilanciati, ma sebbene all’inizio pensassimo che andassero bene per la maggior parte del gioco e ci si aspettava fossero ben dosati, però purtroppo verso la fine alcuni espedienti con dovuti “enigmi” ci sono sembrati non utili all’esperienza e messi giusto per allungare di pochi minuti l’esperienza di gioco, vedasi la parte finale del cimitero. Cosa sinceramente inutile, visto che comunque anche senza quelli il gioco sarebbe durato più di una quindicina d’ore, compresi gli incarichi secondari, invece della ventina che ci abbiamo messo per concludere l’avventura al 100% con tutto completato.

Per continuare il discorso di “bello, ma…” anche l’incipt della trama, per quanto poi si evolva in maniera molto bella, è stato un po’ troppo telefonato; infatti, il "mistero" che circonda chi è nel dipinto che Kate trova all'inizio è abbastanza facile da dedurre fin dall'inizio, basta fare un paio di deduzioni e di calcoli e arriverete ad un'ipotesi abbastanza plausibile. Inoltre, c'è un momento in cui Kate sta guardando una vecchia bobina di una ripresa dove scopre chi ha dipinto questo quadro, dove si trova e si chiede perché questo dipinto è stato creato ed è completamente ignorato nel dialogo. Ovviamente nel corso del gioco si scoprirà tutto e non ci sarà nulla lasciato in sospeso, ma questa sospensione dell’incredulità spezzata, come dicevamo prima, con enigmi e doppiaggio, ci ha spezzato ancora una volta l’immersione, solo per quel momento, però lo ha fatto.

Altri elementi che ci hanno fatto riflettere sono la telecamera e i controlli un po’ "legnosi", obsoleti in stile Resident Evil che vengono impiegati in Syberia quando si utilizza un controller. Non ci ha infastidito più di quel tanto, ma dopo le prime ore inziali a giocare con il pad abbiamo optato per continuare il resto dell’avventura di Kate e Dana con mouse e tastiera. Con questo non stiamo dicendo che risulta ingiocabile giocato con il pad, ma solamente che il suo meglio lo esprime nella seconda opzione di gioco.

In conclusione, possiamo dirvi che Syberia: The World Before è un gioco di avventura piuttosto solido che si appoggia alla sua storia generale e ai trop dei giochi di avventura standard, però lo fa con un amore per il mondo di gioco, i personaggi e i giocatori che pochissime altre volte si è visto. Questo titolo è una lettera d’amore al genere di gioco di cui fa parte, al mondo e personaggi che sonno stati creati e a tutti i giocatori non solo fan della serie, ma dell’intero genere dei punta e clicca. Anche se potrebbe non essere adatto a tutti, tesse sicuramente una narrazione rilevante per comprendere il nostro triste passato [da cui sembra non si impari mai la lezione N.d.R.] e quindi riconoscere perché si sta ripetendo in maniera preoccupante oggi, circa ottant’anni dopo. Già solo per questo per noi è uno di quei giochi che consigliamo a tutti di acquistare e soprattutto e uno di quei titoli da dover giocare almeno una volta nella vita. Ci piacerebbe che più videogiochi potessero essere così rilevanti e fossero creati con lo stesso amore e cura per i dettagli come questo. Grazie Benoit, ci [mi N.d.R.] mancherai…

Good

Narrazione coinvolgente e tempestiva
Grafica ben curata
Colonna sonora coinvolgente e molto bella
La difficoltà del puzzle aumenta a un ritmo confortevole
Design dei puzzle ben strutturato e realizzato, andrebbe fatto studiare nelle accademie di Game Design
Il mondo dei videogiochi ha bisogno di più titoli di questo tipo
Lettera d’amore, lascito e addio di un grandissimo artista

Bad

Piccoli allungamenti in due punti del gioco che non aggiungo nulla
Il "mistero" principale non è poi così misterioso
I controlli con il pad sono un po’ stantii, avrebbero dovuto lavoraci un po’ di più e svecchiarli
8.3
PEM-PEM

Sviluppatore: Koalabs, Microids
Distributore: Microids
Data di uscita: 18 marzo 2022
Genere: Avventura punta e clicca
PEGI: 16+
Piattaforme: PC, PS4, Xbox One

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