Spirit of the North 2

Un mondo di storie e misteri

Pubblicato il 8 Maggio 2025 alle ore 15:00
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Quando ci siamo approcciati a Spirit of the North 2, ci siamo trovati davanti ad un’avventura ambientata in un mondo selvaggio e bellissimo. Un viaggio, percorso sotto forma di una volpe solitaria e del suo compagno corvo, alla riscoperta di un'antica e perduta civiltà e dei suoi guardiani. L’incipit di questo secondo capitolo di Spirit of the North non suona affatto male, e a volerla dire tutta non lo sembra nemmeno se provate a dare un'occhiata al mondo. Spirit of the North 2 appartiene, infatti, a quel particolare tipo di giochi dove, l’esplorazione e la narrativa, occupano un ruolo centrale, e guidano il giocatore lungo una serie di enigmi, puzzle ambientali e scontri che riveleranno le vicende e la storia di questo misterioso mondo. Non vi resta quindi che seguirci in questa nostra recensione per sapere il bello, il brutto e il misterioso di questa nuova iterazione, e capire se la nostra avventura è stata indimenticabile o no.

Un racconto silenzioso

Spirit of the North 2 è un gioco che ci immerge all’interno della sua carismatica ambientazione facendo leva su tutti i sensi che un videogioco può irretire al momento. Musica, ambiente e persino la narrativa stessa veicolano un messaggio chiaro, il mondo è davanti a noi, e l’unico limite è la nostra voglia di esplorare e comprendere. Il mondo di Spirit of the North 2 non è però privo di insidie e segreti, e per poter ricostruire i suoi perduti racconti saremo chiamati a scandagliare con cura fino all’ultimo anfratto in modo da non perderci particolari importanti o passaggi celati. In quest’ottica il titolo fa un largo uso della strategia “Show, don't tell”, ovvero “Mostra, non raccontare”. Questo significa che avremo ben pochi elementi raccontati o scritti all’interno del titolo, il quale preferisce nascondere indizi nei pochi filmati, ma anche nei dipinti e nelle ambientazioni, riuscendo in questo modo a descrivere un mondo multisfaccettato e poliedrico senza però essere mai prolisso o pedante. Ogni ambiente e zona si racconta tramite la sua conformazione e presenza. Pochi oggetti, una statua e magari qualche dipinto possono raccontare di un evento passato, o magari introdurre un qualche personaggio importante o persino suggerire come risolvere qualche enigma. Con questo espediente il mondo stesso di gioco diventa un enorme libro da leggere e da decifrare, cosa che a tratti può non essere subito semplice da fare, ma che sicuramente non manca di incantare il giocatore grazie alla sua natura fiabesca ed eterea.

Un mix di generi

Infuse Studio per dare vita alla sua creatura ha fatto ricorso a tutta una serie di espedienti, e ha colto a piene mani da molti generi diversi tra loro, in modo da offrire un gameplay che non fosse banale. Ad un primo impatto Spirit of the North 2 potrebbe apparire come un “Walking Simulator” con qualche fase di platforming, ma riteniamo che sia un modo piuttosto riduttivo di vedere le cose. La nostra volpe, nonché alter ego virtuale, avrà a disposizione diverse frecce al suo arco, e maggiore sarà la perizia con cui esploreremo gli ambienti, maggiori saranno i mezzi a nostra disposizione.
Oltre alla personalizzazione estetica [poco utile a livello pratico, ma sempre molto gradita N.d.R.] il gioco ci offrirà diversi metodi per rafforzarci durante il nostro viaggio alla ricerca dei guardiani, in primis le rune, vere e proprie decorazioni magiche apposte sul nostro pelo, o sulle piume del nostro compagno pennuto. Queste ci permetteranno di avere accesso a nuove abilità fondamentali per l’esplorazione, ma anche potenziamenti utili nelle più disparate situazioni. Ad aggiungersi a questo, l’albero delle abilità e delle benedizioni sarà un ulteriore sistema adatto al potenziamento personale che, in funzione di come vorremo approcciarsi alle varie situazioni, ci permetterà di ottenere benefici molto specifici [ad esempio disporre di più vita o spirito, o magari essere più resistenti al danno da caduta N.d.R.]. Per concludere durante il nostro peregrinare ci ritroveremo davanti anche alcuni oggetti e racconti. I primi fungeranno spesso da chiave in alcuni enigmi o puzzle ambientali [questo può spaziare da semplici oggetti chiave ad elementi che offrono interazioni uniche, come una torcia per accendere dei bracieri N.d.R.]. Per concludere i manoscritti sono divisi tra le varie tribu e guardiani, ed ognuno, se raccolto nella sua interezza, ci permetterà di ricostruire, tramite la testimonianza di alcuni personaggi, le vicende legate ai vari guardiani a cui diamo la caccia.

Un mondo da esplorare e scoprire

Come avrete già ormai facilmente capito in Spirit of the North 2 ogni area è collegata ad un guardiano ed è composta da un’area esplorabile, dove avremo carta bianca riguardo all’esplorazione, ed una zona legata al guardiano in sé [di solito un tempio o un’area ben definita N.d.R.] che ci guiderà verso lo scontro e la purificazione dello spirito di turno. Questo ci fa capire come, sebbene il mondo sia aperto ed esplorabile, non tutto sia subito raggiungibile. Per superare determinati ostacoli sarà infatti necessario disporre di alcune abilità molto particolari, come ad esempio la planata, che nel caso specifico ci permette di coprire distanze molto più lunghe con il salto. Esiste quindi una sorta di “ordine” da seguire, ma credeteci, il mondo di gioco è talmente ricco e grande che queste limitazioni vi risulteranno a mala pena visibili. Al contrario invece sarà difficile non rimanere sorpresi a più riprese dalla bellezza della direzione artistica. Se esiste un punto in cui Spirit of the North 2 ha pienamente successo, questo è quel punto. Grazie all'amalgama creata dalla musica, l’atmosfera, il colpo d’occhio ed i paesaggi molto vari tra loro, ogni passo ed ogni istante all’interno di questo titolo riescono a ricreare quelle atmosfere quasi esoteriche legate ai miti nordici e alle credenze spiritiche. I suoni, la luce, gli ambienti, sono tutti studiati per rispecchiare e rispettare una coerenza visiva e stilistica assolutamente incantevole [sebbene graficamente il titolo non presenti un graficone assurdo come altre produzioni viste di recente N.d.R.].

Purtroppo per quanto riguarda la versione Pc abbiamo riscontrato in tal verso qualche problematica e bug piuttosto fastidioso, soprattutto legato all’ottimizzazione, e all’uso della VRAM che in alcuni casi risultava insufficiente. Sebbene parte di queste problematiche possano effettivamente essere legate allo stato pre release del gioco stesso [abbiamo giocato il titolo più di una settimana prima del suo rilascio N.d.R.], alcuni elementi di polishing ed ottimizzazione potevano sicuramente essere curate un po’ di più in modo da rendere il titolo più fluido anche su hardware di qualche anno fa. Detto questo, l’unico altro possibile difetto che abbiamo potuto rilevare durante la nostra avventura riguarda il gameplay in sé. Probabilmente parlare di difetto è un parolone, dato che molto è stato fatto proprio per offrire una serie di puzzle e situazioni il più varie possibile. Detto ciò, il titolo offre un gameplay che per sua stessa natura ha una struttura molto semplice dove esplorazione e risoluzione di puzzle la fanno da padroni. Questo però significa che per tutta la durata del gioco farete sostanzialmente la stessa cosa ripetuta zona per zona e la formula varierà solo in funzione dell’enigma ambientale nuovo che vi ritroverete davanti. Come detto non un vero e proprio difetto, ma per alcuni giocatori un elemento che potrebbe portare alla noia dopo un certo numero di ore.

Conclusioni

Spirit of the North 2 è un titolo artisticamente incredibile, un vero e proprio viaggio fatto di ambientazioni bellissime, musiche immersive e una storia fatta di tanti piccoli frammenti da mettere insieme. Aggiungete a ciò una mappa di gioco molto vasta piena di segreti ed anfratti da esplorare a fondo e capirete che ci troviamo di fronte ad un titolo che saprà offrirvi un sacco di materiale ottimo ed interessante. La mancanza di una narrativa diretta e palese, un'ottimizzazione a tratti altalenante ed un gameplay che sul lungo possono stancare non sono dunque abbastanza per abbassare la qualità di questa produzione che riesce così a creare un connubio ricco e coinvolgente, almeno per chi riuscirà ad immergersi nel suo mondo magico e misterioso.

Good

Ambientazione carismatica
Artisticamente incantevole
Musiche bellissime e immersive
Enigmi vari e interessanti come i biomi
Un mondo vasto tutto da esplorare

Bad

Ottimizzazione non eccelsa, almeno su Pc
Sul lungo potrebbe perdere mordente
7.8
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Infuse Studio
Distributore: Silver Lining Interactive
Data di uscita: 8 Maggio 2025
Genere: Avventura, Indie, Esplorazione
PEGI: 12
Piattaforme: Pc, Steam, Epic Game Store, Playstation 5, Xbox Series X|S

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