Finalmente è arrivato il momento di parlarvi di Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army. Tra gli sviluppatori giapponesi con una storia ricca di classici, Atlus occupa senza dubbio un posto di rilievo. Oltre ai tanti capitoli della serie Megami Tensei pubblicati negli anni ’80 e ’90, anche i primi anni 2000 ci hanno regalato titoli cult come la duologia dedicata a Raidou Kuzunoha. Fino a oggi, a parte la distribuzione digitale su PlayStation 3, questi giochi non hanno mai ricevuto porting ufficiali su piattaforme moderne. Ecco perché l’annuncio di Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army ci ha colpiti in pieno. Il ritorno del primo capitolo ci ha finalmente offerto l’occasione per viverlo in una veste aggiornata, ricca di miglioramenti apportati al gameplay e nuove funzionalità, risultando uno dei rilanci più solidi che Atlus abbia curato finora.
In Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army, interpretiamo un giovane evocatore di demoni appena nominato, Raidou Kuzunoha XIV, impegnato come apprendista presso l’agenzia investigativa Narumi. La nostra missione è proteggere la capitale da minacce sovrannaturali, supportati dal nostro fidato gatto-parlante Gouto e dall’organizzazione Yatagarasu. Tutto inizia con l’arrivo improvviso di Kaya Daidouji, un’ereditiera in preda al panico che ci implora di… ucciderla. Poco dopo viene rapita, e il caso inizialmente circoscritto prende una piega nazionale, tra cospirazioni e minacce occulte. La trama ci ha colpiti per il buon ritmo e l’atmosfera misteriosa, sempre pronta a sollevare nuovi interrogativi prima di offrirci le risposte. Se da un lato abbiamo trovato la narrazione affascinante, dobbiamo ammettere che né la storia né il cast ci hanno travolti emotivamente come accaduto in altri titoli Atlus, come Soul Hackers 2. Tuttavia, Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army riesce a costruirsi una propria identità, e la capitale giapponese che esploriamo diventa presto un luogo familiare e vibrante. Il terzo atto, in particolare, alza l’asticella con più tensione e colpi di scena, anche se il ritmo si fa più serrato.
Il cast principale si difende bene. Gouto aggiunge carisma, Narumi mostra spessore al di là dell’apparenza pigra, e la giornalista Tae porta vivacità e ritmo. I personaggi secondari sono meno incisivi, ma contribuiscono a creare una rete sociale credibile e coerente. E Raidou, nonostante sia un protagonista silenzioso, ci ha conquistati con il suo design e il peso simbolico del ruolo che riveste. Il cuore dell’esperienza resta il gameplay. A differenza degli altri titoli Megami Tensei, Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army abbraccia il combattimento d’azione in tempo reale. Controlliamo direttamente Raidou in battaglia, mentre i demoni alleati combattono al nostro fianco. Dopo poche ore, ci siamo ritrovati immersi in un sistema fluido e soddisfacente. Possiamo alternare attacchi leggeri e pesanti, con variazioni in base al tipo di arma; spada, lancia o ascia, e l’azione è sorprendentemente reattiva, con schivate perfette che sbloccano contrattacchi devastanti. Non ci aspettavamo una componente action così ben rifinita: qui il tempismo è tutto, e ogni battaglia è un piacere da giocare.
Naturalmente, la fusione e il reclutamento dei demoni non potevano mancare. La cattura è semplice e diretta: basta che il nostro livello corrisponda a quello del demone, poi possiamo usare l’Arte del Confinamento per reclutarlo. È una scelta che velocizza il ritmo, evitando le lunghe negoziazioni che in passato ci hanno fatto storcere il naso. Le fusioni avvengono nel Goumaden, una sorta di Velvet Room dove il bizzarro Victor ci assiste. Le regole sono simili a quelle degli altri titoli della serie, anche se qui manca una percentuale di completamento del compendio [un dettaglio che ci è un po’ mancato N.d.R.]. Tuttavia, possiamo conservare i demoni in un archivio speciale e, cosa curiosa, usarne anche due identici in battaglia.
Ciò che ci ha davvero entusiasmati è l’alchimia delle spade: possiamo forgiare nuove armi, ciascuna con abilità e bonus unici, influenzando direttamente lo stile di combattimento di Raidou. Le abilità si dividono in attive e passive, e l’elevato costo di creazione ci spinge a ponderare bene ogni potenziamento. Il combattimento, nel complesso, riesce a bilanciare alla perfezione strategia e ritmo. Le debolezze elementali, la gestione del MAG [una risorsa che serve sia per le skill che per i reclutamenti N.d.R.] e la possibilità di cambiare demoni in tempo reale arricchiscono ogni scontro. In breve, è appagante, flessibile e mai noioso.
Anche l’esplorazione ha il suo peso. Le ambientazioni, divise tra città e dungeon, sono colme di scorciatoie, segreti e oggetti nascosti. Grazie alle abilità sul campo dei demoni, possiamo influenzare l’ambiente e interagire con gli NPC, rafforzando il nostro ruolo di detective del soprannaturale. Avremmo voluto vedere un uso più spinto di queste abilità, ma l’interazione rimane comunque gratificante.
I dungeon, pur con qualche barriera un po’ inutile da superare, ci hanno lasciato un’ottima impressione per il loro design e i puzzle ambientali. Anche le missioni secondarie fanno un buon lavoro nel valorizzare le meccaniche principali, pur senza brillare per varietà. Tecnicamente, Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army su PC è solido. La grafica rimasterizzata è splendida e mantiene intatto lo stile di Kazuma Kaneko, le cui illustrazioni dei personaggi restano una delle punte di diamante dell’estetica Atlus. L’atmosfera del Giappone di metà Novecento è evocativa e ben costruita.
In definitiva, Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army ci ha convinti. Il combat system rinnovato, l’esplorazione ben integrata e l’estetica impeccabile riescono a far brillare questo ritorno, nonostante qualche aspetto secondario meno incisivo. Un grande classico PS2 torna a splendere in una forma moderna, e noi non potremmo esserne più contenti. Atlus ha riscoperto un tesoro nascosto, e ce l’ha restituito con tutto il rispetto che meritava.
Il codice ci è stato fornito per PC dal distributore.
Devi essere connesso per inviare un commento.