NieR Replicant ver.1.22474487139…

La tragica storia di due fratelli come non l'avevamo mai vissuta

Pubblicato il 11 Maggio 2021 alle ore 14:00
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Yoko Taro è uno di quei nomi che appena letto ispira fiducia: fiducia in un progetto o nella bontà di un titolo, che andrà sicuramente a rispecchiare alcune delle sue folli idee. Non è sempre stato così, ovviamente, e il passato viene ormai troppo spesso dimenticato o cancellato, forse consci del fatto che rivalutare sia facile quasi quanto cancellare un testo per riscriverne uno nuovo da capo. La storia di Yoko Taro è quella di un uomo che nel 2010 ha fatto uscire Nier, un gioco che in Giappone uscì in due versioni (Replicant e Gestalt) e dalla trama un po’ elaborata e complicata; in Europa il tutto si ridusse alla sola uscita di Gestalt che andava a raccontare la storia di un padre e di sua figlia, malata di una malattia apparentemente mortale. Al lancio, Nier fu un discreto fallimento e solo Automata – seguito di quel gioco del 2010 – riuscì a lanciare Taro e renderlo mediaticamente quello che oggi è uno dei migliori Director dell’intera industria. Complice il successo enorme di Automata, che Taro stesso dichiara essere solo fortuna sfacciata, Square ha deciso di lanciare anche in Europa quella versione che non è mai arrivata, finendo per produrre un gioco a metà tra il remake e la remaster. Nier Replicant v. 1,22474487139 (la radice quadrata di 1,5, proprio a simboleggiare questo essere a metà) è una riedizione che va rendere il gioco molto più godibile rispetto alla versione di undici anni fa anche grazie al lavoro di Toylogic, che si è occupata dello sviluppo. Dopo avervelo mostrato live e averci dedicato una sessantina di ore, siamo pronti a parlare di questa versione 1.5 di Replicant e di come il brand sia lontano dalla sua morte.

La storia di due fratelli

Nier e la sorella Yonah vivono in un mondo in cui le ombre hanno preso praticamente il sopravvento e la sopravvivenza non è una questione semplice. Dopo un breve prologo, ci ritroviamo in un futuro lontano 1400 anni con Nier e Yonah in un villaggio tranquillo, lontano da quella visione futuristica (anche se nel passato) che abbiamo avuto solo pochi istanti prima. Una terribile malattia, chiamata Necrografia, ha iniziato a colpire la sorella e Nier si prodiga per aiutare tutto il villaggio nella speranza che qualcuno possa dirgli come poterla sconfiggere. Nello svolgere questi lavoretti si imbatte in Grimoire Weiss, un libro magico che può sconfiggere la Necrografia semplicemente riunendo i suoi Versi Proibiti e sconfiggendo il suo alter ego Noire.

La storia di Replicant, ovviamente da buona tradizione della scrittura di Taro, non si ferma qui e, in un turbinio di emozioni, noi e il nostro party – composto da Weiss, Kainé ed Emil – arriveremo alla conclusione dell’avventura con molti colpi di scena, tanti dei quali intuibili, ma con un mindfuck finale che va a cancellare tutte le certezze del giocatore. Per chi ha già avuto modo di affrontare la storia di Nier tramite la versione Gestalt arrivata in Europa, sappia che non troverà grandissimi cambiamenti rispetto al passato, ma è stato scritto un inedito finale che servirà come traghetto verso il suo sequel. Come per Automata, inoltre, saranno necessarie più run per poter vedere il vero finale di quest’opera, ma purtroppo, se in questo c’era la possibilità di avere due multiple con enormi cambiamenti di gameplay, qui invece ci saranno solo poche scene a differenziare ogni partita e il tutto si ridurrà a skippare prepotentemente le cutscene in attesa di vedere quelle nuove. È anche vero che la seconda varrà sempre la pena, anche grazie a piccole implementazioni (che ovviamente non andiamo a spoilerare), ma è altresì vero che le successive erano ampliamente evitabili e da questo punto di vista Toylogic ha preferito preservare la visione originale piuttosto che andare a metterci una più che dovuta mano.

Una rinnovata destrezza

Quello che più ha beneficiato di questa versione è il gameplay, che ora appare più frenetico che mai anche grazie alle aggiunte fatte dal team di sviluppo, andato a riprendersi quella dinamicità e quell’eleganza che pochi anni prima Nier: Automata ci aveva mostrato. Chi recentemente ha messo mano alla precedente (ma successiva) opera di Taro, infatti, rivedrà in questo Replicant molti dei suoi elementi che valorizzeranno il gameplay, andando ad espandere le possibilità del protagonista. Se in passato infatti tutto era molto più legnoso ed era difficile concatenare degli attacchi con fluidità, ora Nier si può prodigare in combo veloci e passare da un affondo leggero a un colpo finale roteando su sé stesso spostandosi da un’Ombra all’altra, schivando tutte le artigliate con un rapido scatto. Le varie tipologie di armi, inoltre, modificano sostanzialmente il moveset aiutando una determinata maniera di giocare rispetto a un’altra: le armi pesanti sono ottime per infliggere grossi danni, ma sono particolarmente lente, mentre le lance e le armi corte si destreggiano particolarmente bene contro numerosi avversari. Oltre al corpo a corpo, Nier ha la possibilità di utilizzare la magia a distanza di Grimoire Weiss con una serie di incantesimi che rispetto alla versione originale risultano più bilanciati, ma, allo stesso tempo, rimangono particolarmente fuori da ogni logica morale facilitando – e molto – alcuni scontri.

Uno dei problemi di questo rinnovamento nel combat system, necessario nel 2021, è che le Ombre non ne hanno giovato e la loro intelligenza artificiale rimane la stessa di qualche anno fa subendo particolarmente male tutti i nuovi attacchi di Nier praticamente senza avere quasi mai possibilità di ferirci. Una critica va fatta alla modalità Difficile che, purtroppo, non integra nuovi aspetti nell’intelligenza artificiale delle Ombre, ma crea quel particolare effetto Dark Souls II in cui i nemici sono solo più resistenti ai colpi e fanno più male, rendendole delle vere e proprie spugne assorbi danno più tediose e rompiscatole da distruggere. Questo si fa sentire molto soprattutto nella prima run, mentre nelle successive saremo dei veri e propri schiacciasassi che devasteranno Ombre a palla.

In tutto questo Nier Replicant è un titolo che al suo interno possiede una moltitudine di generi nonostante l’action rpg sia quello a cui fa maggiore riferimento. Si passa così dal massacrare Ombre a una fase testuale da visual novel, per poi passare alla visuale isometrica e la risoluzione di puzzle fino ad arrivare frangenti con veri e propri bullet hell. Questo dimostra la follia, positiva ovviamente, di Yoko Taro e come in realtà riesca quello dimostrato in Automata non era alto che il culmine – momentaneo – di un percorso.

Replicant 2010 ma nel 2021

Il lavoro di Toylogic non si è concentrato solo sul gameplay, ma è andato a toccare anche il comparto tecnico che è stato ritoccato in maniera abbastanza pesante soprattutto dal punto di vista grafico. Quello che è visto come un semi-remake, infatti, consiste in un totale rifacimento dei modelli (con alcuni cambiamenti come quello di Kainé) e animazioni estremamente curate ma con i nemici , le Ombre, e ambientazioni più simili a quelli visti in passato o comunque con un lavoro meno evidente, seppur rimaneggiati e non totalmente lasciati allo scatafascio. Il lavoro fatto è assolutamente di altissimo livello tanto da poterlo considerare, come da titolo effettivo, una versione 1.5, a metà tra remaster e remake.

Uno degli elementi più potenti della versione originale di Nier è stata la colonna sonora prodotta da Okabe, una delle più belle di sempre e che merita – ancora oggi – di stare tra le più grandi mai composte. L’operazione di rimaneggiamento di Toylogic ha toccato anche questa seppur con un minimo riarrangiamento che ha consentito di lavorarci su senza stravolgere totalmente il loro significato.

Nier Replicant v. 1,22474487139 (sì, abbiamo voluto usare ancora una volta il titolo originale di questo gioco) è sicuramente uno di quei titoli da giocare nel caso si sia apprezzato particolarmente Automata: questo perché il suo gameplay è stato notevolmente migliorato rispetto alla sua versione originale e si avvicina sempre di più al capolavoro di soli quattro anni fa. Inoltre è sempre molto interessante capire il passato e riscoprire Gestalt/Replicant è un passo necessario per chi ha imparato a conoscere Taro solamente da pochissimo tempo. I grandissimi miglioramenti effettuati in questo remake/remaster sono però equilibrati da un lavoro meno curato per quanto riguarda i grandissimi difetti del passato, come l’enorme quantitativo di fetch quest o l’intelligenza artificiale dei nemici. Oggettivamente, quello a cui ci ritroviamo davanti si colloca al di sotto di Automata, ma giusto perché il lavoro fatto da Platinum Games è superiore sotto praticamente ogni aspetto, ma questa versione di Replicant è sicuramente un ottimo acquisto per chi ha apprezzato Automata e il suo comparto narrativo.

Good

Remake/Remaster di altissima qualità
Finalmente Replicant in Occidente con numerose novità
Lavoro sul comparto tecnico e sonoro ottimo
Gameplay divertente e per nulla banale...
Narratativa che ci mette un po' ad ingranare, ma quando lo fa...

Bad

Stessi difetti dell'originale
... che rende la difficoltà irrisoria
8.5
PEM-PEM

Sviluppatore: Toylogic
Distributore: Square Enix
Data di uscita: 23 aprile 2021
Genere: Action RPG
PEGI: 18
Piattaforme: Playstation 4, Xbox One, PC

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