recensione

Moroi

Moroi è l’hack and slash che non dimenticherete facilmente

Pubblicato il 30 Aprile 2025 alle ore 16:00
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di Paolino Maisto
@PerrinAybara

Moroi è l’ultima pubblicazione di Good Shepherd Entertainment e segna il debutto solista di Violet Saint, autore rumeno trapiantato in Svizzera. Si tratta di un’avventura grimdark hack and slash dalle tinte horror, fortemente ispirata al folklore rumeno, con una direzione artistica surreale che richiama David Lynch e una colonna sonora metal che ci ha lasciati senza fiato.

Il termine “moroi” deriva dal folklore rumeno e viene spesso associato a spiriti o vampiri, esseri che lasciano la tomba per nutrirsi dell’energia vitale dei vivi. In Moroi, il nostro protagonista risorge dalla sua tomba per ritrovarsi imprigionato. Fuggendo, si nutre dell’energia dei nemici per guarirsi e avanzare nel proprio viaggio. Siamo invitati a guardare alla Luna per trovare risposte, come in una versione moderna del mito di Greuceanu, l’eroe che combatte per riportare il Sole e la Luna sulla Terra.
Una delle prime cose che ci ha colpito in Moroi è stata l’estetica. L’atmosfera oscura e angosciante è perfetta per la carneficina che ci attende. Violet Saint cita David Lynch tra le sue ispirazioni, e questo si riflette in un mondo macabro popolato da personaggi assurdi. Oltre a essere regista di culto [Twin Peaks, Dune N.d.R.], Lynch è stato un artista visuale surrealista di incredibile talento, e in Moroi ogni NPC sembra uscito da una sua mostra. La colonna sonora è assolutamente da brividi. In battaglia, l’heavy metal esplode come in DOOM, trasformando ogni scontro in un massacro ritmico a suon di chitarre distorte. Nelle fasi esplorative, invece, i toni si abbassano mantenendo un’atmosfera tesa e inquietante.

Il combat system ci ha sorpresi per varietà e fluidità. Nel corso dell’avventura sblocchiamo diverse armi, sia da mischia che a distanza, con la possibilità di alternarle. Alcuni scontri introducono meccaniche uniche, come un robot protetto da uno scudo invulnerabile, che può essere disattivato solo con un lanciarazzi, soluzione che aggiunge dinamismo e strategia. Ogni scontro è frenetico ma equilibrato, mai frustrante. Oltre agli attacchi standard possiamo compiere “esecuzioni” riempiendo un’apposita barra: spettacolari, brutali e soprattutto soddisfacenti. Abbiamo anche una schivata per evitare i colpi e alcuni combattimenti sfruttano l’ambiente, ad esempio facendo esplodere barili per eliminare gruppi di nemici. Uno degli scontri che più ci ha colpito è stato quello con un robot montato su rotaie che ci eliminava se ci avvicinavamo. L’area, una cittadina, ci costringeva a muoverci furtivamente, entrando in case per risolvere enigmi e attivare torri d’attacco. Una variante benvenuta rispetto al classico scontro frontale.

La trama è affascinante, ma volutamente criptica. Il protagonista ha perso la memoria e ricostruiamo la sua identità man mano, spesso attraverso simboli o dialoghi enigmatici. Questo approccio surreale può rendere difficile seguire la narrativa, ma aumenta la curiosità e ci ha spinto a esplorare il folklore rumeno per comprenderne le radici. Nonostante l’ambientazione macabra, Moroi non rinuncia a un’ironia brillante. Come dimenticare l’anatra parlante che ci dona un potenziamento strappandosi i denti, e poi parla in modo biascicato? Oppure gli scheletri identici che si offendono quando li confondiamo? Questi momenti spezzano il tono cupo e mantengono un ritmo narrativo perfettamente bilanciato. Moroi dura circa 6-8 ore, ma è ricco di contenuti. La presenza di finali multipli e scelte narrative ci ha invogliati a rigiocarlo subito. Inoltre, il worldbuilding è così denso che ogni zona merita di essere esplorata a fondo.

In conclusione possiamo dire che come debutto, Violet Saint ha dimostrato una padronanza impressionante del medium videoludico, riuscendo a creare un mondo oscuro, decadente, ma anche vivo e pieno di personalità. Moroi è molto più di un semplice hack and slash: è un viaggio nell’assurdo, tra enigmi, combattimenti e folklore reinterpretato in chiave metal e surreale. Anche chi non conosce il folklore rumeno potrà apprezzarne la profondità e il gusto visivo. Un titolo perfetto per chi ama l’estetica grimdark e cerca un’esperienza originale e intensa.

Il gioco ci è stato fornito dal distributore per PC.

Good

Storia avvincente e interessante
World building basato sul folklore rumeno stupendo
Il combattimento è divertente e fluido senza risultare eccessivamente difficile
Ottima colonna sonora

Bad

La narrazione può essere un po' difficile da seguire a causa dello stile assurdo
8.6
PEM-PEM

Sviluppatore: Violet Saint
Distributore: Good Shepherd Entertainment
Data di uscita: 30 aprile 2025
Genere: Hack'n'Slash
PEGI: N.D.
Piattaforme: PC

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