recensione

MLB The Show 23

Gira la mazza, colpisci la palla e altre strabilianti meraviglie

Pubblicato il 28 Marzo 2023 alle ore 9:13
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Buongiorno Tribù, nella giornata di oggi andremo a parlare di un titolo, in uscita oggi, dedicato a uno degli sport meno seguiti nel nostro paese: il baseball. Certi stati lo reputano sport nazionale (per esempio Giappone o USA dove se la contende con il basket e l’NFL), mentre in altri la situazione non è totalmente delle più rosee, soprattutto a livello di parità tra quello maschile e quello femminile.
La serie MLB The Show debutta nel lontano 2006 su PlayStation 2 e PSP con David Ortiz in copertina passando per oltre 17 anni di giochi dedicati e tante altre cover star che hanno, nel bene e nel male, dominato lo sport. Sviluppato da Sony San Diego, MLB The Show 23 torna a disposizione dei giocatori su PlayStation, Nintendo Switch e Xbox con la particolarità, per quest’ultima, di essere disponibile al day one attraverso il Game Pass senza ulteriore costo oltre all’abbonamento. Noi abbiamo testato la versione PS5 e passato le ultime giornate a vivere nel diamante tra un homerun subito e inning buttati nel cesso e siamo pronti a parlarvi dell’ultimo capitolo della serie sportiva più importante del mondo.

L'importanza della storia

L’introduzione più importante riguarda una modalità di gioco denominata “Storylines”, con un focus particolare sulle Negro Leagues, delle particolari leghe dedicate a team composte esclusivamente o in ampia prevalenza da giocatori afroamericani attive dalla fine dell’Ottocento al 1966, quando scomparirono totalmente con il progredire dell’integrazione e alla “fine” [le virgolette sono d’obbligo a causa della situazione politica degli ultimi anni N.d.H.] del razzismo nel mondo dello sport.
In The Show si celebra la grandiosità di alcuni giocatori che hanno giocato in queste leghe nel corso degli anni, con un’incredibile prefazione da parte di Bob Kendrick, presidente del museo dedicato alla Negro League che introduce la particolare giocata che stiamo andando a vivere con il gameplay simile a quanto visto con la serie WWE 2K con la modalità Showcase.
Prima di ogni partita, infatti, avremo modo di vivere il racconto di Kendrick e capire come le particolarità del giocatore abbiano totalmente cambiato il gioco e il modo di vederlo da parte degli spettatori. La modalità ci metterà nei panni di diversi atleti come Jackie Robinson, Buck O’Neil, Satchel Page o Rube Foster e ci vedrà eseguire degli obiettivi a seconda del ruolo ricoperto dalla star. Si va dal classico “Colpisci una palla in tot inning” per i battitori all’eliminazione di tre battitori senza concedere basi o punti alla squadra avversaria. Compiere questi obiettivi porterà all’ottenimento di esperienza e bonus vari come l’ottenimento di pacchetti dedicati alla modalità Diamond Dynasty, quella sorta di FUT che ci vedrà costruire il nostro dream team aprendo pack da acquistare con moneta reale o valuta in game. Le Storylines verranno aggiornate annualmente: ogni release di MLB The Show, infatti, vedrà una nuova stagione introdotta con nuovi giocatori della Negro League a far da protagonisti nei racconti di Bob Kendrick, con l’obiettivo di far conoscere questi giocatori anche ai fan più giovani.

A livello di modalità, inoltre, niente cambia rispetto agli scorsi anni, con la Road to the Show sempre a farla da padrone come vera e propria carriera da giocatore, in cui dovremo creare il nostro alter-ego virtuale e renderlo una vera star fino a farlo arrivare alla vittoria del titolo. Una volta creato l'avatar ci si ritroverà in game a giocare spezzoni di partita (nel caso abbiate optato per un ruolo diverso dal lanciatore) oppure finché non verrete sostituiti. Presenti anche la “March to October” e la Franchise che permettono di vivere una stagione MLB in due modalità diverse: la prima è dedicata infatti a coloro che hanno meno tempo, giocando in maniera molto semplificata pur mantenendo la possibilità di avere scambi, free agency e persino la Minor League; la Franchise, invece, si dedica maggiormente ai fan più hardcore in grado di districarsi tra numeri e statistiche complicate.
A parte, invece, la componente online che abbiamo potuto testare con l’apertura dei server che, al momento, non risultano popolati da molte persone, essendoci solo giornalisti e giocatori con l’early access, dovuto alle edizioni più importanti del gioco che, come ormai di moda, garantisce un accesso anticipato di 72 ore rispetto alla data di uscita. Per quello che abbiamo avuto modo di provare non ci sono stati particolari problemi tranne qualche piccolo lag in fase di attacco, con il battitore che ogni tanto scattava proprio nel momento decisivo fallendo uno swing che sembrava già capace di colpire e andare direttamente fuoricampo.

Home Run!

Il fulcro di MLB: The Show 23, come per ogni sportivo, è ovviamente il gameplay che Sony San Diego ha mantenuto sullo stesso livello degli anni precedenti, andando a rifinire leggermente alcuni aspetti che non funzionavano totalmente nell’esperienza di gioco. Sono state introdotte numerose nuove animazioni per rendere i movimenti il più fluidi possibile, andando a creare situazioni sempre diverse nel corso delle partite. Le animazioni sono totalmente differenti da giocatore a giocatore, fino ad arrivare a veri e propri iconici movimenti legati ai lanciatori più famosi o a giri di mazza personalizzati in base alla mole del battitore che si ritrova in base. Come migliorare un gioco che già di per sé offre un’esperienza unica per i fan del baseball? Semplicemente andando a ritoccare quei piccoli particolari che non cambiano quasi nulla a livello di gameplay, ma modificano una serie di parametri che rendono il tutto più realistico possibile, eliminando quella soglia di prevedibilità presente in una serie di situazioni. Parliamo ad esempio dei lanci, che nello scorso capitolo risultavano complicati a una mano meno esperta, ma più si andava avanti e più ci si abituava, complice l’indicatore che rimaneva fisso nella stessa posizione indifferentemente dal punto della partita in cui si era. In MLB The Show 23 invece questo viene modificato, con ogni lancio che vedrà il suo punto migliore alterato e dipendente proprio dall’andamento della partita. Nel caso, infatti, stessimo facendo fatica ad eliminare il battitore avversario, la barra che viene utilizzata per caricare il lancio si riempirà più velocemente e, al tempo stesso, complicherà il raggiungimento del punto ideale per il rilascio. Queste piccolezze si vedranno sia in difesa che in attacco, quindi, con il battitore che ingaggerà una vera e propria battaglia con il lanciatore a suon di finte e controfinte o con i ricevitori posti all’esterno del diamante che risentiranno della prestazione della squadra o della tensione, finendo per sbagliare facilmente dei lanci importanti nel caso abbiano caratteristiche più basse o mancando palle fondamentali. Introduzione importante, quella della serie The Show, per quanto riguarda una sorta di difficoltà calibrata dinamicamente in base alla prestazione di quel momento: più lanci verranno fatti in maniera corretta e più difficoltà verrà aggiunta ai lanci successivi; stessa cosa con le battute, con un aumento progressivo delle problematiche in battuta a seconda della prestazione in quella partita. Questa aggiunta è, per certi versi, una delle introduzioni più importanti fatte da Sony San Diego con la possibilità di analizzare la prestazione dell’utente che in quel momento ha il pad in mano e calibrare la difficoltà facendo in modo di non rendere la vita troppo facile o troppo difficile, eliminando per certi versi quella frustrazione che è possibile provare in determinate situazioni.

Guarda mamma, come in TV!

La serie The Show ha un altro dei pregi derivanti dalla tecnologia e dall’arduo lavoro: il comparto grafico. Se, infatti, abbiamo più volte dato merito a 2K e Visual Concepts per l’incredibile lavoro fatto con la serie NBA 2K, lo stesso dobbiamo fare con Sony San Diego, che con gli ultimi capitoli del gioco hanno letteralmente fatto il salto di qualità. Stiamo parlando infatti di titoli in grado, soprattutto su attuale generazione, di arrivare a un livello di fotorealismo tale da competere proprio con la controparte reale sia a livello di presentazione sia per quanto riguarda i modelli di giocatori e stadi. La perfezione raggiunta è tale da mimare correttamente anche movimenti tipici in battuta degli atleti, come il morso ai paradenti, o particolari riti prima della battuta da parte di alcuni giocatori. Migliorato ulteriormente il commento da parte dei giornalisti play-by-play anche se ci vorranno altri capitoli per infoltire il database di frasi, dato che ciclicamente torneranno a ripetersi soprattutto in una stagione fatta con la stessa squadra o giocando spesso con determinati giocatori.

In definitiva MLB The Show 23 è la migliore espressione per i fan che vogliono godersi una partita in santa pace davanti allo schermo, adatto a tutti - dai fan accaniti ai novellini - infatti riesce a simulare perfettamente l'ambientazione e l'atmosfera di una partita di baseball vista dalla TV. Se, però, dal campo tutto risulta perfetto, qualche scricchiolio arriva proprio dalla parte ludica che non offre qualcosa di particolarmente impattante come succede per altri titoli sportivi. La modalità Road to Show è la classica carriera che non aggiunge nulla al genere mentre l'unica cosa impattante sono le storie dedicate alla Negro League che entreranno a far parte del franchise in maniera netta e decisa con aggiornamenti annuali dedicate a varie star della lega ormai - fortunatamente - in disuso.

Good

Il miglior gioco di baseball sul mercato
Graficamente impressionante il realismo raggiunto
Gameplay praticamente perfetto
Ottima iniziativa sulle Negro Leagues
Tecnicamente niente da migliorare

Bad

Piccole imperfezioni sul commento
Modalità Road to Show da ripensare
9.1
TRIBE APPROVED

Sviluppatore: San Diego Studio
Distributore: Sony Interactive Entertainment, MLB Advanced Media
Data di uscita: 28 marzo 2023
Genere: Sport
PEGI: 3+
Piattaforme: PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One, Xbox Series X|S

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