Miraculous: Rise of the Sphinx

Occasione sprecata

Pubblicato il 4 Novembre 2022 alle ore 21:12
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Ben ritrovati in questa nuova recensione a cura Tribe Games! Oggi vi portiamo un titolo un po' particolare, ma sicuramente interessante: Miraculous: Rise of the Sphinx. L'opera è stata giocata su piattaforma Nintendo Switch, ma è disponibile anche per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S, Xbox One e Windows. Sviluppato da Magic Pockets e pubblicato da GameMill Entertainment, Miraculous è il nuovo titolo action-adventure tratto dalla serie animata per ragazzi "Miraculous - Le storie di Ladybug e Chat Noir".
Nata dall'estro creativo di Thomas Astruc e Jeremy Zag, Miraculous è una serie franco-giapponese-coreana ambientata a Parigi e prodotta da Zagtoon, Toei Animation, SAMG Animation e Method Animacion. Inutile ribadire quanto Miraculous: Rise of the Sphinx possa quindi interessare gli appassionati della saga, grandi o piccoli che siano.
Ciò che rimane da chiedersi è: sarà stato in grado di mantenere le alte aspettative e portare un po' della Miracolosa Ladybug nelle nostre console preferite? Andiamolo a vedere insieme.

Be Strong… Be Brave… Be Miraculous!

La storia di Miraculous Ladybug segue le vite di Marinette Dupain-Cheng e Adrien Agreste: semplici adolescenti e compagni di classe durante il giorno, supereroi e protettori di Parigi durante la notte sotto lo pseudonimo di Ladybug [Coccinella N.d.R] e Chat Noir [Gatto Nero N.d.R]. I due hanno infatti l'abilità di trasformarsi e ottenere poteri speciali grazie a dei preziosi gioielli magici chiamati Miraculous, cimeli che il malvagio Papillon - antagonista principale della serie - vorrebbe avere a tutti i costi. Nella sua ricerca di potere, Papillon sfrutta i sentimenti negativi dei parigini per trasformarli in supercattivi e stringere un accordo: fornirà loro gli strumenti adatti per risolvere ogni problema, a patto che riescano a consegnargli i Miraculous di Lady Bug e Chat Noir. Non è quindi facile la vita per questi due ragazzi, costretti a trovare un equilibrio tra la sfera personale e le responsabilità che, in quanto supereroi, hanno nei confronti dell'amata Parigi.

La nostra avventura videoludica segue perfettamente le orme della serie animata dalla quale è tratta, permettendoci d'indossare i panni di Ladybug e Chat Noir nella lotta contro il male, ma anche guidare Marinette e Adrien nelle loro vite quotidiane tramite piccole e ristrette sequenze più narrative. Non vi è una vera e propria trama, quanto più un minimo di contestualizzazione per permettere ai vari segmenti di gioco - ognuno con il proprio boss caratteristico - di susseguirsi uno dopo l'altro.
La storia di Miraculous: Rise of the Sphinx funge da cornice alle sequenze d'azione, limitandosi spesso a presentare il prossimo cattivo o - al massimo - approfondire le amicizie dei nostri due protagonisti con i loro compagni di classe e la loro famiglia. Il suo obiettivo è quello di fornici un pretesto narrativo e un'infarinatura generale alla serie principale, senza discostarsi da quelli che sono i primi episodi di "Miraculous - Le storie di Ladybug e Chat Noir", ma limitandosi a contestualizzare la successione di nemici che andremo ad affrontare durante tutto il titolo.

Un po' troppo sbrigativa, è chiaro che la narrativa proposta da Magic Pockets debba essere consumata di pari passo con l'opera originale dalla quale è tratta. Infatti, ciò che ci viene raccontato non basta per coprire tutti i buchi e le domande che, inevitabilmente, potrebbero sorgere a coloro che hanno meno dimestichezza con l' opera originale e i suoi personaggi. Non ci sentiamo di consigliare un titolo simile senza avere conoscenza basilare di quali sono le dinamiche e i principali nemici della serie di Miraculous. Allo stesso tempo Miraculous: Rise of the Sphinx potrebbe lasciare delusi anche gli appassionati più fedeli del cartone animato: il gioco pecca di contenuti narrativi inediti, ma soprattutto approfondimenti sui tanto amati personaggi principali.

Gameplay

Come già detto, buona parte della narrativa di Miraculous: Rise of the Sphinx è compressa in brevi sequenze di vita quotidiana, dove potremo parlare con i nostri amici e compagni di classe e potenziare i nostri protagonisti preferiti. Vero protagonista di questo titolo videoludico è il gameplay, il quale si sviluppa attraverso una serie di segmenti d'azione e platforming: Parigi è in pericolo ed è compito di Chat Noir e Ladybug usare le proprie abilità per il bene dei loro concittadini.
In queste sezioni più adrenaliniche ci ritroveremo principalmente a compiere tre azioni ben distinte: saltare tra i palazzi della città, combattere gli scagnozzi del cattivo di turno ed esplorare ogni anfratto alla ricerca di segreti. Il sistema di Miraculous è costruito per dare sempre qualcosa da fare al giocatore: che sia spostarsi da un punto all'altro, difendersi dal male o raccogliere collezionabili, ogni sequenza del gioco si va a costruire intorno a queste meccaniche principali. Di conseguenza, è anche logico che siano questi gli elementi più esaminati e criticati.

Infatti la nostra esperienza con il titolo non è stata delle migliori. Il platforming, anche se semplice in termini di comandi, in alcuni segmenti si fa carico di enorme fastidio: spesso ci è risultato difficile capire dove stessimo mandando il nostro personaggio. Il tutto, combinato con svariati problemi nella mobilità e animazioni dei nostri protagonisti, si traduce in un sistema di controllo sicuramente troppo rudimentale e poco intuitivo. In un titolo con un carico così intensivo di platforming questo è un elemento impossibile da trascurare, una dimenticanza che Miraculous: Rise of the Sphinx si porta dietro fino alla fine della sua avventura e che - inevitabilmente - minaccia la qualità dell'intera esperienza di gioco.
Ad alimentare il nostro disagio è stata la scelta di una telecamera fissa: spesso poco responsiva, a tratti si è rivelata un vero e proprio ostacolo al platforming non permettendoci di vedere dove stessimo andando a finire. Questa scelta non complica soltanto i nostri movimenti, ma anche la ricerca di segreti: in ogni stage sono infatti presenti all'incirca 500 sfere e un centinaio di macarons tutti da ottenere. Alcuni disponibili fin da subito, altri collezionabili saranno bloccati dietro all'utilizzo di abilità che ancora non abbiamo. La telecamera fissa rende estremamente difficile trovare gli oggetti più nascosti o lontani dal percorso principale dei livelli, rendendo questa "caccia al tesoro" ancora più frustrante e dispendiosa in termini di tempo.

Di tanto in tanto, tra un'acrobazia e l'altra sui tetti di Parigi, ci ritroveremo di fronte a degli scagnozzi pronti ad ostacolare la nostra riuscita. Saremo quindi costretti a combattere e difenderci, sfruttando le abilità dei nostri personaggi in un semplice sistema composto da quattro azioni principali: parata, schivata, attacco e distrazione. Quella di Miraculous: Rise of the Sphinx è una serie di meccaniche universalmente riconosciute, ma che tuttavia finiscono con il risultare troppo rigide e difficili da padroneggiare, soprattutto se considerate in congiunzione con i movimenti poco responsivi. Spesso e volentieri ci siamo ritrovati a risolvere ogni scontro schiacciando ripetutamente il pulsante dell'attacco senza una vera e propria strategia, al punto che dal rendere qualsiasi altra mossa pressoché superflua. Allo stesso tempo, alcuni combattimenti diventano così complicati e difficili che risulta d'obbligo sfruttare un'altra delle funzioni principali del titolo: la modalità cooperativa locale.

In un gioco come Miraculous: Rise of the Sphinx il coop non può essere che una qualità aggiuntiva. Tenendo conto del format principale della serie è un ottimo modo per invogliare figli e genitori a passare delle ore in compagnia. Tuttavia, come molte cose di questo titolo, anche la modalità cooperativa conta molti fastidi: la telecamera fissa diventa la peggior nemica dei due giocatori, portando spesso uno o l'altro a finire fuori dai limiti dello schermo e - di conseguenza - morire. Il tutto porta ad un'esperienza caotica e, come già detto in precedenza, sicuramente poco equilibrata: in alcuni punti del gioco, soprattutto verso la fine, giocare in single-player ci porta di fronte ad una ripidissima curva d'apprendimento. In più di ogni occasione affrontare dei combattimenti in singolo si è rivelata la scelta peggiore, poiché ci ha costretto a passare svariate decine di minuti a ripetere lo stesso punto senza davvero riuscire a vincere. Ci siamo trovati quindi di fronte ad una difficoltà così elevata e inaspettata che l'unico modo per risolvere il segmento e continuare con il gioco è stato sfruttare la modalità cooperativa, dove tutto diventa infinitamente più semplice poiché permette il respawn immediato del giocatore al momento della morte.

Segmenti reali

Questo ci porta all'ultima sezione del gameplay: i segmenti di vita reale. Come detto già in precedenza, le sequenze d'azione sono le vere e proprie protagoniste di Miraculous: Rise of the Sphix, ma le pause tra una missione e l'altra sono altrettanto importanti. Durante i segmenti di vita reale avremo la possibilità di esplorare, come Marinette o Adrien, i luoghi più conosciuti della serie principale in una serie di piccoli livelli aperti, intrattenendo discussioni con i nostri amici e compagni di classe. Alcuni di questi dialoghi saranno abbastanza importanti per ottenere il massimo dal titolo: i personaggi della saga avranno infatti un contatore dell'amicizia che andrà a riempirsi tramite questi dialoghi opzionali. Quella che di fatto sembra essere una meccanica carina atta ad approfondire il rapporto tra compagni di classe in realtà non porta molto a livello sostanziale: dopo una serie di dialoghi superficiali, riempita l'amicizia fino al massimo, otterremo solo una foto speciale e nulla di più.

Disponibile unicamente in singleplayer, questa sezione non presenta molte e significative novità. L'unico elemento caratteristico è la possibilità di utilizzare le sfere e i macarons raccolti durante le sequenze d'azione: andando a parlare con il nostro mentore Maestro Wang Fu potremo usare le prime per potenziare Ladybug e Chat Noir, mentre i caratteristici dolci francesi serviranno per sbloccare retroscena interessanti sul videogioco e sulla serie animata originale.
Fin dall'inizio della nostra esperienza di gioco abbiamo provato a distribuire in modo pensato le nostre sfere nelle 5 principali caratteristiche: punti salute, energia, danni base, destrezza e abilità. Allo stesso tempo, i collezionabili possono essere investiti in abilità specifiche come la possibilità di rimandare proiettili indietro o attacchi speciali. Un elemento interessante di questa meccanica è che Ladybug e Chat Noir non sono uguali, bensì ognuno parte con delle statistiche più alte rispetto all'altro. Mentre Marinette possiede maggior vita, Chat Noir è più fragile ma può fare più danni. Dopo ore di gameplay e svariati stage già completati, tuttavia, ci siamo resi conto di quanto poco le statistiche facessero la differenza nei combattimenti: gli unici valori effettivamente utili - e quelli che abbiamo deciso di aumentare da quel momento fino alla fine - si sono rivelati essere la salute e il danno. Anche le abilità speciali si sono rivelate pressoché inutili: i combattimenti rigidi e confusionari non permettono l'utilizzo di queste mosse senza venire colpiti.

Esaminati entrambi i segmenti di gioco, non possiamo che fermarci e considerare quanto di quello raccontato si possa tradurre in contenuto genuino e divertente. La verità è che il titolo cade in un problema relativamente comune: Miraculous: Rise of the Sphinx decide di presentare i medesimi contenuti più e più volte senza davvero mai aggiungere elementi d'interesse o varietà. Ogni livello di gioco diventa ripetitivo dopo pochissimo tempo e frustrante con il passare dei minuti, a tal punto che diviene chiaro quanto queste sezioni siano state allungate per aumentare il conteggio totale delle ore, senza tuttavia offrire mai cambiamenti sostanziali per tenere alto l'interesse. Il tutto viene poi condito da innumerevoli collezionabili che a conti fatti hanno poco effetto sul nostro modo di giocare, tant'è che la loro rimozione e una semplificazione generale dei sistemi avrebbe contribuito a creare un prodotto più divertente e facile da consumare per il pubblico più giovane.

Miraculous dà, Miraculous toglie

Il reparto sonoro, quello tecnico e soprattutto quello grafico dovrebbero essere i fiori all'occhiello di Miraculous: Rise of The Sphinx. Tratto da una serie animata, diventa fondamentale trasmettere parte dell'estetica dalla fonte al titolo videoludico in modo tale da rimanere fedeli all'opera originale in tutto e per tutto. Nonostante gli svariati problemi a livello di gameplay, il titolo sembra cercare una qualche sorta di redenzione nel comparto artistico e sonoro, seppur portandosi dietro altri problemi. Partendo dall'audio, in realtà c'è ben poco che possiamo dire a riguardo: la colonna sonora di Miraculous: Rise of the Sphinx funziona, ma non aggiunge molto rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare. Non è particolarmente eclatante, non apporta innovazioni e di certo non è capace di elevare il gioco, ma è in linea con il titolo e con l'estetica dell'opera originale.
Ciò che invece si fa tremendamente sentire è la mancanza di feedback sonori durante i combattimenti e le battaglie di fine livello che sarebbero stati fondamentali per la buona riuscita del progetto. Molti scontri risultano invece anticlimatici e, in generale, poco perfezionati. Un'altra grande pecca in termini di audio è la mancanza di una traduzione italiana orale, ma anche di un doppiaggio nella maggioranza delle sequenze narrative. La gran parte dei dialoghi sono infatti esclusivamente scritti e solo qualche cutscene presenta anche un comparto sonoro, togliendo quindi un'opportunità preziosa per un titolo come questo.
Elemento che non aiuta è l'adattamento italiano dei dialoghi dove delle volte abbiamo riscontrato dei veri e propri errori di battitura.

Allo stesso tempo, il comparto grafico è ciò che effettivamente permette a Miraculous: Rise of the Sphinx di ottenere dei punti a suo favore. Per quanto minimale, è chiaro lo sforzo e il lavoro che sono stati profusi nella realizzazione dello scenario di Parigi. Ogni livello, anche se pressoché uguale a tutti gli altri in termini di ambientazione, presenta degli elementi caratteristici legati al nemico che Ladybug e Chat Noir stanno affrontando in quello specifico momento. Questo porta un minimo di variazione e un cambio d'aria tra uno stage all'altro del gioco, dando al giocatore un'esperienza non eccellente, ma sicuramente piacevole e in linea con l'estetica colorata della serie originale. Sfortunatamente questo aumento di qualità non viene poi trasmesso al reparto tecnico, il quale presenta gravissimi problemi di ottimizzazione.

Come già spiegato precedentemente, abbiamo avuto l'occasione di giocare il titolo su console Nintendo Switch. Sono stati svariati e parecchio fastidiosi i momenti in cui il gioco ha iniziato a presentare fortissimo lag e gravi problemi a livello di gestione delle risorse di quella che, a conti fatti, è risaputo essere una console limitata. Questo problema sembra limitarsi alla piattaforma Nintendo, ma è abbastanza persistente dal rovinare l'esperienza di gioco in più di un punto. Sempre per quanto riguarda il comparto tecnico, un altro elemento fondamentale che ha contribuito al risultato di questa recensione è stato un pesantissimo bug riscontrato proprio alla fine del gioco. Conclusa la trama principale di Miraculous: Rise of the Sphinx ci è normalmente possibile compiere ancora un paio di brevissime missioni per poter, sulla base di quanto abbiamo visto del gioco, sbloccare la possibilità di rigiocare i livelli precedenti. Tuttavia, proprio in quel momento, il gioco ha riscontrato un errore tale che non ci ha permesso di proseguire oltre. Il tutto ci ha essenzialmente catapultato in un ciclo infinito dove non ci è stato possibile in alcun modo di andare avanti, né tornare indietro per continuare a giocare segmenti precedenti. Questa gravissima mancanza deve essere tenuta conto e fatta notare, in quanto potrebbe potenzialmente rovinare l'esperienza di altri giocatori.

In conclusione

Tenendo conto del target di destinazione, Miraculous: Rise of the Sphinx non sembra raggiungere completamente gli standard e la chiarezza necessari per renderlo un'esperienza videoludica godibile per un pubblico più giovane. Il titolo ha delle pesantissime falle sia dal punto di vista di gameplay, sia per quanto riguarda il comparto tecnico e sonoro. Mentre il comparto grafico e visivo riesce un minimo a trasmettere le sensazioni originali della serie animata, le varie meccaniche che il gioco presenta potevano benissimo venir tagliate per lasciar spazio a un migliore lavoro di perfezionamento delle animazioni, dei combattimenti e del level design. In conclusione, Miraculous: Rise of the Sphinx è un titolo che avrebbe avuto bisogno di molto più tempo per poter raggiungere dei buoni standard a livello d'industria.

Good

Buona ambientazione
Trama in linea con la serie originale

Bad

Gameplay rigido
Narrativa troppo superficiale
Contenuti diluiti e poco distinti
Poco lavoro di polishing
5.3
OCCASIONE MANCATA

Sviluppatore: Magic Pockets
Distributore: GameMill Entertainment
Data di uscita: 25 ottobre 2022
Genere: Action-Adventure
PEGI: 7+
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch, Windows

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