recensione

Mad Rat Dead

L'ultima fatica di NIS America è un eccellente ibrido tra platform e gioco ritmico

Pubblicato il 28 Ottobre 2020 alle ore 19:00
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Uno dei generi più adottati negli ultimi anni è quello dei rhythm game. Nato come una tipologia di titoli essenzialmente dedicate alle sale giochi, i rhythm game hanno quel bellissimo pregio di essere adatti quasi solamente a chi ha un’ottima coordinazione e non abbia due ciabatte al posto delle mani. Uno dei difetti, infatti, imputabili alla tipologia di giochi, è che spesso non sono affrontabili da chiunque a meno di sacrificare parte dell’esperienza andando a giocare sulla difficoltà. Questa è la strada adottata da Square Enix (casa che ha fatto dei Theatrhythm dedicati a Final Fantasy e Dragon Quest alcuni dei migliori rhythm mainstream) e Atlus con i recenti Persona Dancing. Quello che andremo ad analizzare oggi è un gioco che inizialmente ha lasciato il sottoscritto molto incerto e dubbioso con l’interesse sempre più crescente con il passare del tempo, fino ad arrivare alla presentazione effettuata da NIS America durante la scorsa Gamescom, dove musica e gameplay sono riusciti a conquistare il mio cuore. Mad Rat Dead è un titolo particolare, come quasi tutti quelli usciti fuori da NIS, che fa di questa sua caratteristica uno dei punti di forza. Dopo aver passato ore e ore a bestemmiare per aiutare il ratto a portare a compimento il suo destino, possiamo finalmente esprimere un giudizio sul gioco in arrivo il prossimo 30 ottobre su Playstation 4 e Nintendo Switch.

Ratto Pazzo

Mad Rat Dead ci porta nei panni del Mad Rat, un topo che ha fatto una fine bruttissima come cavia in un laboratorio e si ritrova al cospetto del Rat God, la vera e propria divinità delle bestie utilizzate come semplici e banali cavie. Il nostro protagonista vorrà a tutti i costi la sua vendetta sull’umano che lo ha torturato e il Rat God gli donerà la possibilità di avere una seconda chance, in attesa proprio del momento della verità. Inoltre, gli verrà donato un cuore che sarà essenziale per lui, in quanto sarà il vero compagno che porterà il Mad Rat alla rincorsa della vendetta facendogli, però, anche da vero e proprio grillo parlante in grado di andare a toccare corde che riportano alla luce scomode verità. Nel corso dell’intera avventura, infatti, il Mad Rat dovrà affrontare luci e ombre che si frapporranno tra lui e la il suo scopo e sarà proprio il cuore ad avere un ruolo fondamentale alla fine. Tralasciando la simpatica caratteristica di gameplay, di cui andremo a parlare dopo, il cuore sarà l’unico compagno con cui il protagonista potrà interagire e i loro scambi – rimanendo nella semplicità della produzione – sono uno dei punti fondamentali per andare alla scoperta di una serie di considerazioni che porterà il giocatore a riflettere sul mondo che ci circonda, soprattutto in un periodo storico così delicato come quello che stiamo vivendo.
Mad Rat Dead non si impegna a essere un titolo pesante e dal significato particolare, ma la storia che ha scritto Nippon Ichi Software porta il giocatore a riflettere, insegnando come la vendetta può far perdere la strada ed essere una cosa banale e non del tutto corretta. Insomma, Mad Rat Dead seppur non ai livelli di The Last of Us: Parte II si propone come un gioco in grado di divertire e – allo stesso tempo – insegnare qualcosa a chi il pad lo impugna.

Salta, schiva, attacca e… rewind

Nella sua natura di Rhythm game, Mad Rat Dead pone sulla musica un’importanza enorme e questo si rispecchia completamente nel gameplay. Infatti il nostro Mad Rat dovrà attraversare interi livelli mischiando delle meccaniche platform con il ritmo assordante dell’immensa soundtrack composta per questo titolo. In basso sullo schermo comparirà un indicatore che indicherà il ritmo da mantenere, andando a pari passo con la musica che caratterizzerà il livello affrontato. Le varie azioni andranno ovviamente eseguite e concatenate proprio seguendo questo indicatore, penalizzando quelle eseguite con un ritmo totalmente errato e rendendole più efficaci nel caso invece si azzecchi la nota in maniera corretta. L’elemento platform rende Mad Rat Dead un rhythm game atipico: infatti il nostro amato protagonista dovrà saltare e dashare a ritmo di musica, andando a sconfiggere i vari nemici che si incontreranno proprio utilizzando queste mosse in combinazione, cercando di evitare la caduta libera verso il vuoto o un avversario pena il gameover… o perlomeno questo è quello che diremmo se non ci fosse il Cuore a salvarlo. Infatti, una volta che verrà rischiato il gameover, ci verrà data l’opportunità di tornare indietro nel tempo (limitatamente a qualche secondo prima) per cercare di evitare la morte del Mad Rat e permettergli di raggiungere la fine del livello. Questa meccanica può essere abusata quasi illimitatamente con un’unica indicazione, importantissima al fine dell’evitare il game over: non terminare il tempo a disposizione. Avremo un limite di circa 10 minuti a livello che, però, non terrà conto del rewind a nostra disposizione, andando così a scalare nel caso dovessimo comunque usufruire di questa importantissima meccanica.
Una volta terminata l’avventura principale, però, il gioco non finirà qui perché sarà possibile affrontare gli stage singolarmente potendo scegliere la colonna sonora e la difficoltà. In modalità difficile, infatti, non sarà possibile muovere il Mad Rat con ogni nota come in normale, ma quando saranno presenti quelle rosse collegate andranno suonate entrambe per poter eseguire l’animazione desiderata, andando ad aggiungere uno strato in più di gameplay che una volta assimilato porterà il divertimento a un livello superiore.

Soundtrack de Cristo

Parliamoci chiaro, Mad Rat Dead non è un gioco considerabile tra le più grandi uscite del periodo (soprattutto considerando che siamo a poco più di due settimane dalla next gen), ma nel suo piccolo è una perla che meriterebbe uno spazio ben più ampio di quello che gli viene dedicato. Per gli appassionati del genere è sicuramente un esponente più che valido, in quanto va a mischiare l’elemento platform con quello rhythm che viene apprezzato quasi solamente da una cerchia molto ristretta di persone. Quello che ci troviamo davanti è un gioco dalla direzione artistica molto chiara, con un design fuori di testa unito a una soundtrack che osiamo definire una delle migliori degli ultimi anni per varietà e qualità dei pezzi. Parlando del design di protagonista e nemici, siamo di fronte a un lavoro non incentrato sul realismo quanto sull’esagerazione, il protagonista è un topo stilizzato mezzo metallaro pieno di cerniere che vanno a rimarcare la sua natura di esperimento, mentre i nemici si ritrovano a essere delle esagerazioni dal puro lato stilistico, pur mantenendo una loro coerenza.
La vera punta di diamante è, però, la soundtrack che come in ogni buon rhythm game che si rispetti si prende l’onere di essere la vera e propria protagonista principale del gioco, riuscendo completamente nell’obiettivo. I pezzi sono prodotti da artisti giapponesi del calibro di Dyes Iwasaki, Camellia, a_hisa e Zizz Studio che hanno dato un’impronta molto chiara al gioco andando a creare brani tendenti all’unione di più generi musicali con una chiara virata sul jazz con contaminazioni elettroniche e dubstep. Mad Rat Dead vive sulla colonna sonora ed è un’enorme piacere vivere questa tipologia di gioco con una soundtrack vivace e moderna che – a dirla tutta – entrerà molto volentieri nello stereo di tutti gli appassionati che si ritroveranno ad ascoltarla interamente. Stiamo vivendo, sempre più negli ultimi anni, a remix o soundtrack incentrate proprio sull’elettronica, un genere che per anni ha spopolato nel panorama mainstream, ma che – inspiegabilmente – ha trovato varie difficoltà nell’ultimo periodo. Videoludicamente, invece, son state poche le case in grado di osare e proporre una soundtrack così moderna andando a optare spesso per le orchestre classiche o suoni più “vecchi” ed è sempre un piacere poter sentire, invece, come ci siano case che vadano a rischiare sempre di più quando si tratta di produzioni musicali.

Mad Game Dead

Quando è pervenuto in redazione il codice review di Mad Rat Dead la reazione del sottoscritto è stata di autentica gioia, in quanto l’attesa stava diventando quasi insostenibile. Dopo aver passato le ultime settimane imprecando sonoramente per la difficoltà di alcuni livelli, siamo convinti di avere davanti un grandissimo gioco in grado di poter piacere sia ai fan dei platform che a quelli dei rhythm game. Questo grazie sia all’idea di unire due grandi realtà come il gameplay incentrato sull’abilità del platform con la dinamicità di una colonna sonora fresca e potente. Il tutto ovviamente unito a un design che si sposa perfettamente con l’atmosfera folle che si va a respirare per tutta la durata dell’avventura. Per tutta la recensione non abbiamo fatto altro che parlare bene del gioco e per questo la valutazione è senz’altro positiva, ma è necessario notare come, seppur davanti a un ottimo titolo, questo sia molto circoscritto a una ristretta cerchia di persone e non completamente apprezzabile da chiunqueQuesto proprio a causa della sua natura di rhythm game che va a risultare molto hardcore e ingestibile da chi non possiede la pazienza e l’abilità di destreggiarsi con questo genere ancora di nicchia. Qualche problema l’abbiamo riscontrato, in fase di review, con i comandi che in alcuni momenti risultano complicati a causa di qualche piccolo problema in fase di input. Non tutto è perfetto, ovviamente, ma il livello complessivo raggiunto è di grandissima qualità e necessita di riconoscimento con Nippon Ichi Software che sempre più spesso sta producendo titoli ottimi, ma ristretti a un pubblico che li conosce poco. Crediamo che nel futuro sia necessario aumentare le spese per il marketing in quanto certi giochi non possono e non devono rimanere nell’ombra, ma essere sempre più sotto gli occhi di tutti gli appassionati.

Good

Design azzeccato
Colonna sonora tra le migliori dell’anno
Natura di rhythm game e platform unita quasi alla perfezione…

Bad

adatto principalmente agli appassionati del genere
… con alcuni piccoli problemi di input lag
8.7
PEM-PEM

Sviluppatore: Nippon Ichi Software
Distributore: Nis America
Data di uscita: 30 ottobre 2021
Genere: Rhythm Game, Musicale
PEGI: 12
Piattaforme: PlayStation 4, Nintendo Switch

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