Horizon Forbidden West: Burning Shores

A spasso per le Rive Ardenti

Pubblicato il 2 Maggio 2023 alle ore 9:02
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Dopo più di un anno dal lancio di Horizon Forbidden West, eccoci nuovamente nei panni di Aloy per affrontare Burning Shores, primo DLC che amplia la storia e il mondo di gioco. Prima di buttarsi a capofitto a esplorare le Rive Ardenti e quindi parlarvi di questo DLC approfonditamente, ci teniamo però a fare un paio di precisazioni. In primis, questa è la recensione del DLC, e come tale non parleremo in modo dettagliato delle meccaniche base e della storia vista durante Forbidden West; se siete interessati a sapere il nostro parere riguardante il gioco base, vi rimando alla recensione che abbiamo pubblicato a suo tempo su queste pagine. In secondo luogo, ci teniamo ad informare che questo DLC porta diversi contenuti post end game, e come tale vi richiederà di aver portato a termine la storia principale. Questo ci costringerà, volenti o nolenti, a fare alcuni riferimenti ad eventi e personaggi che compaiono verso la fine della trama di Forbidden West, motivo per cui, se volete evitare spoiler, fareste bene a fermarvi qui e rimandare la lettura al momento in cui sarete prossimi a concludere il gioco base. Messo in chiaro ciò, non ci resta che incontrare di nuovo la nostra eroina stermina-macchine preferita e scoprire cosa ci attende alle Rive Ardenti.

Nuovi e vecchi nemici

Anche un volta portata a termine la storia di Forbidden West, e scoperta la minaccia che ora incombe su tutto il pianeta, per Aloy non c’è ombra di pace. Burning Shores inizia infatti con una chiamata che ci arriverà direttamente sul nostro focus da parte di Sylens che vorrà incontrarci per parlare di una sua recente scoperta. A quanto pare la nostra battaglia con gli Zenith non è ancora giunta a termine perché, a detta di Sylens, ne mancherebbe ancora uno all'appello. Non solo questo fantomatico Walter Londra sarebbe ancora vivo e vegeto, ma rappresenterebbe anche un pericolo non indifferente per il nostro pianeta. Come se ciò non bastasse, Sylens aggiungerà che questo Londra potrebbe anche essere la nostra miglior pista per scoprire qualcosa di più concreto sulla minaccia rappresentata da Nemesis. Per scovare il nascondiglio dello Zenith superstite, però, dovremo muoverci in un’area completamente nuova ed inesplorata, un’area che possiamo raggiungere solo a dorso del nostro fidato Solcasole, le Rive Ardenti. Qui riceveremo un benvenuto piuttosto caloroso e saremo forzati a terra da una torre difensiva, gentile omaggio del nostro nuovo amico Walter Londra. Per nostra fortuna non tutto il male vien per nuocere, e questo nostro schianto controllato ci porterà a fare la conoscenza di Seyka, una Quen naufragata alle Rive Ardenti con la sua gente [se ricordate, si tratta dell’altra metà della flotta che abbiamo già incontrato durante la storia principale quando abbiamo conosciuto Alva N.d.R.].
Seyka si rivelerà ben presto una preziosa alleata che, oltre ad introdurci al nuovo ambiente, ci seguirà praticamente per tutta la durata del DLC nel tentativo di sventare i piani di Londra e ritrovare la sua gente dispersa. I suoi compatrioti saranno infatti sparpagliati tra le varie isole a seguito del naufragio e delle missioni di salvataggio seguenti andate, come ben potete immaginare, non proprio nel migliore dei modi. Questo ci darà l’occasione di approfondire la nostra conoscenza della cultura Quen, ed in particolar modo degli aspetti più totalitari e problematici legati al fanatismo di alcuni componenti. Detto questo, la storia in questo DLC non è certo un capolavoro, ma è sicuramente molto piacevole e ci ha accompagnato lungo tutta la durata dell’espansione senza mai risultare eccessivamente scontata. In quest’ottica persino le missioni secondarie possono vantare un certo carattere e anzi, per quello che abbiamo potuto vedere, queste ultime prendono vita proprio dagli avvenimenti e dai personaggi che finiremo con l’incontrare durante la nostra avventura principale.

Burning Shores

Un DLC ricco di sorprese

Burning Shores a conti fatti non aggiunge “solo” una nuova mappa interamente inedita ed una nuova storia a quello che è il gioco base. Al contrario, in questo DLC troveremo diverse cosette molto interessanti, a partire da una serie completamente nuova di equipaggiamenti leggendari che andranno ad arricchire il nostro arsenale già ragguardevole, nuovi potenziamenti, 10 nuovi livelli aggiunti al precedente limite e, come se non bastasse, nuovi materiali e nemici a cui dare la caccia. Ma iniziamo con ordine e vediamo di analizzare le cose più interessanti partendo dal mondo di gioco. Le Rive Ardenti di Burning Shores sono infatti una mappa strutturata in modo da non essere aperta fin da subito, ma, al contrario, la sua struttura ad arcipelago ci verrà presentata in momenti diversi e, anche se alcuni saranno raggiungibili fin da subito, le torri di Londra ci limiteranno non poco l’esplorazione costringendoci a terra in alcuni momenti e, in ogni caso, precludendoci alcune aree fino al momento in cui non vi ci approderemo naturalmente con la trama principale. Tenete quindi a mente queste limitazioni e sappiate che se decidete di imbarcarvi nella missione iniziale di questo DLC, per un po’ vi sarà impossibile tornare alla mappa classica. Questo non è di per sé un grosso problema, ma ci teniamo a sottolineare che potrebbe esserlo se raggiungerete il DLC troppo presto. Nella nostra esperienza abbiamo finito il gioco base a livello 33, nonostante il livello suggerito per concludere la storia fosse leggermente più alto. Questo ci ha portato presto ad essere significativamente sotto livellati rispetto al livello suggerito per la missione in corso. Il DLC parte infatti con un livello suggerito intorno al 37 e da qui sale fino al livello 50.

Detto ciò, la potenza di fuoco che avete a disposizione vi consentirà di gestire senza troppi problemi i nemici che vi saranno posti davanti, ma tenente comunque a mente che maggiore sarà il divario di livello, maggiori saranno le difficoltà. Questo non rende il DLC particolarmente difficile, al contrario rende la sfida solo leggermente più complessa visto che subiremo parecchio più danno della norma e a tratti ne infliggeremo meno ai nostri antagonisti. Tolto questo, la maggioranza della nostra efficacia starà nell’utilizzare bene le nostre armi e colpire in modo più preciso possibile le macchine avversarie, in maniera da valorizzare a dovere ogni freccia scoccata o colpo andato a segno. In quest’ottica le nuovi armi e i nuovi equipaggiamenti che scopriremo qui (override compresi) saranno la chiave fondamentale in primis per esplorare nuove aree del DLC, e in seconda battuta per renderci ancora più inarrestabili di quanto già non eravamo [e per chi ha letto la nostra precedente recensione sa che la combo Tiro Concentrato e Frecce Perforanti concesse dall’arco di precisione può letteralmente fare i buchi persino ai boss di fine gioco, con risultati a volte tragicomici N.d.R.]; se a questo aggiungete i bonus concessi dagli equipaggiamenti leggendari e dalle nuove abilità presenti nell’albero di Aloy, immaginiamo sarete già arrivati a capire perché in fin dei conti essere di un livello più basso rispetto al consigliato non rappresenterà un malus particolarmente annoso per la nostra progressione.

Burning Shores

Stesso discorso si applica ai nuovi 10 livelli resi disponibili alla nostra eroina tutt’altro che impossibili da ottenere. Portare a compimento il DLC ci ha infatti richiesto circa 13 ore tra missione principale e secondarie [non tutte chiaramente, ma tenete conto che quelle in cui siamo incappati le abbiamo completate N.d.R.], e ci ha portato da un iniziale livello 33 fino a livello 46 una volta visti i titoli di coda. Fatto questo, avremo ancora una volta la possibilità di avviare un NG+ tornando alla base principale, ma potremo tranquillamente anche continuare con l’esplorazione sia del gioco base che delle Rive Ardenti.

Burning Shores tra luci e ombre

Tornare al fianco di Aloy per una nuova avventura è stato per molti versi rinfrancante. Burning Shores è un DLC che ci ha infatti soddisfatto, divertito ed intrattenuto non poco. Qualcuno potrebbe dire che si poteva fare di più con i contenuti secondari, ma su questo ci sentiamo di andare controcorrente affermando che, a nostro modo di vedere le cose, il materiale aggiunto con questa espansione è il giusto in termini di qualità e quantità. Uno dei talloni d’Achille del gioco base è proprio il fatto che Horizon presenti ancora una struttura open world per certi versi datata e che porta sulle spalle il peso degli anni. A fronte di un gioco che è già riuscito ad intrattenere un utente fino alla fine della sua storia principale e oltre, ripetendo grossomodo le medesime azioni, aggiungere troppo in un DLC che, ricordiamo, è post end game sarebbe stato effettivamente esagerato. Burning Shores riesce infatti ad essere piacevole e funzionale, proprio in funzione della sua mappa non eccessivamente grande e proprio grazie al numero di attività non eccessivo che non porta il giocatore a perdersi completamente tra frivole missioni riempitivo, permettendo di avere invece un numero di attività più limitato, ma sicuramente molto più curato e di alto livello. Anche se il modus operandi con cui affronteremo il mondo di gioco non cambierà in modo radicale, saremo comunque chiamati ad affrontare nuovi nemici ed avere a disposizione nuove armi e potenziamenti, cosa che ci costringerà a modificare leggermente il nostro comportamento in modo da adattarci alle nuove minacce.
Se proprio dobbiamo trovare un difetto, questo è con ogni probabilità rappresentato dai boss. Questi ultimi non sono moltissimi, ma rappresentano un po’ la croce e la delizia di questa produzione. Sì, perché se dal lato scenografico la maggioranza delle bossfight saranno estremamente teatrali e spettacolari, è anche vero che molte sono realizzate in modo molto poco calcolato, rendendo i combattimenti contro questi nemici spesso poco divertenti. Il problema è che da un lato alcuni nemici saranno in grado di ucciderci con un solo colpo, costringendoci a ricominciare lo scontro dall’inizio e facendoci perdere non poco tempo e pazienza, mentre dall’altro incontreremo boss a prima vista molto forti, ma che a conti fatti possono essere letteralmente massacrati a suon di attacchi fisici e attacchi speciali senza nemmeno prenderci la briga di schivare o difenderci (questo vale soprattutto per i nemici umanoidi). Il gioco tende infatti a fornirci un altissimo numero di materiali, e nello specifico cure, che ci consentiranno di incassare un sacco di danni senza preoccuparci troppo delle conseguenze. Ora, tutto questo non è affatto un errore, anzi, questa abbondanza di cure è stata con ogni probabilità pensata per controbilanciare il danno estremamente elevato di alcuni nemici o il numero di macchine a tratti eccessivo negli scontri all’aperto. Tenendo presente però le innumerevoli opzioni offensive poste nelle nostre mani, il tutto può risultare a tratti poco entusiasmante e anzi spostarsi dal frustrante al troppo facile nell’arco di pochissimo.

Burning Shores

Review Bombing, Metacritic e spoiler

ATTENZIONE! Questa sezione contiene spoiler che potrebbero risultare fastidiosi ad alcuni. Se quindi non volete sapere assolutamente nulla della trama, vi consigliamo di non leggere questo capitolo e invece di saltare alle conclusioni. Abbiamo deciso in questo caso molto particolare, infatti, di contravvenire ai nostri principi di non fare spoiler sulla trama o sui personaggi, ma solo perché ci sembrava opportuno affrontare questo argomento in modo inequivocabile e chiaro. La questione riguarda un recente Review Bombing avvenuto proprio nei confronti di questo DLC. Il motivo di tanta indignazione starebbe in una scena ottenibile proprio finendo la trama di Burning Shores. Durante le loro avventure Aloy e Seyka finiranno con il legare molto e, proprio sul finale, questa confesserà i suoi sentimenti ad Aloy; a questo punto il giocatore avrà modo di scegliere se ricambiare questi sentimenti o meno, rispondendo alla dichiarazione di Seika in funzione dell'esperienza maturata durante le ore di gioco.

Burning Shores

Nel momento in cui si deciderà di contraccambiare i sentimenti espressi dalla nostra nuova alleata, il gioco mostrerà un filmato dove Seyka ed Aloy si scambieranno un bacio ed è proprio questo il pomo della discordia che ha portato diversi utenti ad esprimere un parere negativo sul DLC di Horizon Forbidden West. Ora, evitando sterili polemiche e commenti inutili, ci sentiremmo di spezzare una lancia a favore di Burning Shores proprio per come questa scena viene integrata all’interno della narrazione e della storia. In primo luogo il personaggio di Aloy non ha mai avuto una connotazione di questo genere chiara e definita nei capitoli precedenti, questo anche in virtù del fatto che la nostra eroina è nata e cresciuta come un’emarginata e quindi ha avuto pochissime occasioni di approfondire l’argomento e di costruire relazioni più profonde con altri individui. Se però si analizzano i vari rapporti con i personaggi della serie, appare chiaro come Aloy sia inesorabilmente portata a creare dei legami più profondi e significativi verso individui che hanno sperimentato le sue stesse difficoltà (come Alva e Beta, solo per citarne due comparse in Forbidden West). Seyka risulta agli occhi di Aloy quasi come una sua versione in miniatura, una persona con una storia e dei precedenti molto simili ai suoi che però deve ancora uscire dal guscio e fiorire. Che la si voglia vedere come una profonda amicizia o come qualcosa di più, è innegabile che affrontare questa avventura assieme ha avvicinato questi due personaggi, creando un percorso di crescita e di mutevole supporto che si trascina in tutti gli eventi del DLC senza mai risultare artificiale o forzato. Starà in ultima battuta al giocatore donare un significato a questo legame e questo senza alcun obbligo. Alla luce di quello che abbiamo potuto vedere e sperimentare con Burning Shores, quindi, ci sentiamo di affermare che questa scena non sembra piazzata giusto per fare l’occhiolino alla comunità LGBTQ+ e quindi "accalappiarsi" le simpatie di un pubblico piuttosto che di una corrente di pensiero [certo, non possiamo avere la certezza dei loro intenti, ma almeno hanno fatto lo sforzo di integrare il tutto in modo plausibile N.d.R.]. Al contrario, abbiamo potuto percepire ed apprezzare uno sforzo fatto all’interno della narrazione per creare e coltivare questo legame lungo tutta la storia di Burning Shores, cercando di renderlo il più possibile autentico e sensato.

Conclusioni

Giunti alla fine della nostra esplorazione delle Rive Ardenti non possiamo che dirci soddisfatti. Burning Shores è un DLC estremamente competente che introduce un sacco di nuovi elementi e fornisce un'estensione del gioco assolutamente valida e degna di nota. La storia è ben costruita e, anche se non è un capolavoro, fa il suo senza risultare invadente o sconclusionata, il gameplay è stato esteso a dovere senza risultare troppo pesante o troppo superficiale. Detto questo, Burning Shores è pur sempre figlio di Forbidden West e questo sia nel bene che nel male. Gli elementi open world sono sempre gli stessi e, come già detto, molte bossfight sono esteticamente spettacolari, ma spesso poco divertenti da giocare pad alla mano. Tenendo a mente ciò, se non avete amato il gioco base, Burning Shores non rappresenta un cambiamento abbastanza radicale da farvi cambiare idea in merito. Se invece Forbidden West vi ha catturato, allora questo DLC è assolutamente un must have che vi offrirà più di 10 ore di trama principale e fino ad altre 4 o 5 di contenuti secondari oltre a quanto già citato in precedenza.

Burning Shores

Good

Gameplay del gioco base esteso ed arricchito con nuove armi, potenziamenti e nemici da affrontare
Nuova mappa inedita ricca di nuovi contenuti
La storia viene espansa in modo più che dignitoso
Bossfight esteticamente molto teatrali

Bad

Non modifica veramente la formula del gioco base
Alcune bossfight non sono calcolate proprio benissimo in termini di bilanciamento e gameplay
8.6
PEM-PEM

Sviluppatore: Guerrilla Games
Distributore: Sony Interactive Entertainment
Data di uscita: 19 aprile 2023
Genere: Action, Adventure
PEGI: 16+
Piattaforme: PlayStation 5

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