recensione

Dread Nautical

Zen Studios si discosta dai suoi grandi classici e si tuffa in un curioso mix lovcraftiano

Pubblicato il 1 Giugno 2020 alle ore 12:00
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di Peppe090
@Peppe090

Immaginate di godervi una bella vacanza in crociera sul Mar Atlantico, bello vero? Adesso provate a immaginare che durante il tragitto la nave venga attaccata da creature terrificanti provenienti non si sa esattamente da dove e che strizzano l’occhio ai racconti di Lovecraft. Probabilmente adesso la cosa non vi sembrerà più tanto bella. Questa che vi ho raccontato è la premessa iniziale di Dread Nautical, ultima fatica di Zen Studios approdata lo scorso 29 aprile su Nintendo Switch e che mi ha tenuto compagnia nelle ultime settimane. Adesso è arrivato il momento di raccontarvi la mia esperienza con la recensione del titolo.

Crociera da incubo

La storia di Dread Nautical è alquanto semplice, forse un po’ banale, ma al tempo stesso di sufficiente interesse per spingerci ad arrivare alla fine del gioco. Il nostro protagonista, scelto tra diversi personaggi che si distinguono per abilità speciali, attive e passive, si risveglia a bordo della nave assalita dai mostri; il motivo dietro a quello che sta succedendo è la chiave della narrazione e per scoprirlo dovremo prima superare la ventina di missioni messe a disposizione dal gioco, ognuna della quali sarà ambientata in diverse sezioni della nave che saranno immancabilmente infestate da mostruosità varie pronte a farci fuori in qualsiasi momento. Il nostro personaggio però ha tutte le basi che servono per avere la meglio e arrivare a suonare la campana per  completare il livello che stiamo esplorando.
Nel corso della nostra avventura il nostro protagonista di turno non sarà solo, in quanto affiancato da una serie di superstiti che possono darci una mano e, man mano che avanziamo con le missioni, si riveleranno indispensabili per poter arrivare ai titoli di coda. Per ottenere l’aiuto degli altri passeggeri della nave, però, non basterà solo trovarli, ma guadagnare la loro fiducia donandogli oggetti di una certa utilità affinché si fidino a tal punto da decidere di seguirci; per fare questo dovremo esplorare in lungo e in largo la nave da crociera “Hope” (Speranza nella versione italiana).

Strategia e sopravvivenza

Dread Nautical è un titolo molto particolare che mischia elementi tipici dei survival game a quelli di RPG strategici. L’esplorazione dei vari livelli del gioco è libera e senza limitazioni di sorta, ma una volta iniziata una battaglia ecco venire fuori la natura strategica del gioco, con i nostri personaggi e i nemici che si spostano in quella che è la tipica griglia di altri esponenti del genere e dove, di conseguenza, ogni mossa va pensata con cura in modo da prendere pochi rischi ed eliminare il mostro di turn, pena un gameover che ci costringe a ricominciare il livello che stiamo affrontando perdendo tutti i progressi compiuto fino momento. Questo, però, è niente paragonato alla difficoltà più elevata, dove la nostra morte costringe a ricominciare tutto il gioco dall’inizio, una bella sfida per i giocatori più tosti. Per evitare di incappare in tanti gameover (e fidatevi che può succedere) ecco che entrano in gioco gli elementi survival che ci vedono intenti a raccogliere risorse e oggetti per potenziare il nostro equipaggiamento, senza dimenticare i già citati superstiti che possono combattere insieme a noi e mai come in questo caso il detto “l’unione fa la forza” si rivela veritiero. Il gioco comunque non ci costringe a combattere sempre e comunque ed è possibile superare i nemici senza farsi notare o portarsi alle loro spalle per coglierli di sorpresa e sferrare dei colpi critici che in alcuni casi eliminano il mostro con un colpo solo.
Detto questo, a livello di gameplay il gioco non offre altro, del resto è bene ricordare che stiamo parlando di una produzione modesta sviluppata principalmente su dispositivi iOS, con budget e limitazioni tipici dei giochi mobile, con la versione Switch che, come le altre, è soltanto un porting che non aggiunge nulla di nuovo o diverso rispetto alla release originale.

Dread Nautical per Switch è un buon titolo casual

Come detto qualche riga sopra, quello di dread Nautical su Switch è un semplice lavoro di conversione da una piattaforma ad un’altra. Lo stile grafico deformed è molto simpatico, però viste le tematiche del gioco non sarebbe stato male optare per qualcosa dai toni più seriosi, ma tenendo conto della natura portatile della console Nintendo in fin dei conti va bene lo stesso; del resto la grafica realistica in un gioco più adatto ai casual gamer e sviluppato principalmente per essere giocato in portabilità non è la priorità. A livello tecnico, il gioco non soffre di grossi difetti e raramente si vedono difetti grafici (a meno che non giochiate in modalità TV su un televisore di grandi dimensioni) e il framerate  risulta piuttosto stabile. Ad andare contro un comparto grafico tutto sommato sufficiente c’è la parte audio, con musiche blande e anonime; un peccato perché vista la cura nel realizzare i vari livelli di compongono la nave una colonna sonora adeguata avrebbe contribuito a dare una certa atmosfera al gioco. Infine, il titolo può vantare una completa localizzazione in lingua italiana di buona fattura.
In definitiva, la versione Switch di Dread Nautical si rivela essere un buon titolo, dalle tematiche comunque interessanti e con una discreta longevità che sopperiscono a una produzione di basso profilo e ne nascondono i difetti. Vista la sua natura portatile non posso che consigliare il gioco a chi è in cerca di un’esperienza “mordi e fuggi”, non troppo semplice e che richiede un po’ di impegno.

Good

Struttura di gioco interessante
Livello di sfida ben bilanciato
Longevo quanto basta

Bad

Trama un po' banale
Basta poco per perdere ore di progressi
7.0
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Zen Studios Ldt
Distributore: Zen Studios Ldt
Data di uscita: 29 Aprile 2020
Genere: RPG Strategico
PEGI: 7
Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC, iOS, tvOS, Classic Mac OS

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