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Devil May Cry 5

Capcom punta il tutto e per tutto sul nuovo capitolo di Devil May Cry e vince la scommessa. Ecco la nostra recensione del titolo

Pubblicato il 8 Marzo 2019 alle ore 14:00
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di Dario Bin
@DrioAkuma

Devil May Cry è una serie storica che ha accompagnato i giocatori sin dal periodo PlayStation 2, con ben tre capitoli più un quarto su PlayStation 3 e Xbox 360. Il gioco originariamente doveva essere il noto Resident Evil 4, ma quando si accorsero che la storia e l'ambientazione si stavano slegando troppo dal survival horror, in Capcom decisero di dare a questo titolo una sua identità.
Un periodo oscuro avvenne nel momento in cui fu rilasciato DmC, titolo abbreviato che doveva rappresentare il reboot del brand, sviluppato da Ninja Theory; a differenza di altri titoli storici (esempio Tomb Raider), il pubblico non apprezzò più di tanto il gioco e soprattutto il nuovo Dante.
Quello davanti ai giocatori non era un personaggio che “sfotteva” i propri avversari con sarcasmo e spavalderia, bensì un ragazzo dal carattere molto volgare e, nonostante un buon gameplay, il gioco era accompagnato da un linguaggio scurrile veramente fastidioso.
[Fatico a scordare termini delicati come “Quella zoccola di tua madre.” o quando si manda letteralmente affanculo con un boss. N.d.R]

A circa sei anni di distanza, Capcom ha deciso di riprendere con mano sua l'universo originale e adesso siamo qui con il nuovo seguito intitolato Devil May Cry 5.
Saranno stati capaci di far tornare il Dante che tutti noi abbiamo amato in questi anni? Scopriamolo insieme.

Serve una mano?

La storia è ambientata nella città di Red Grave, dov'è comparso un misterioso albero gigante nominato Qliphoth da cui escono demoni che stanno invadendo la città; davanti a questa minaccia abbiamo ben tre personaggi pronti ad affrontarla, ognuno con un proprio obiettivo, ma in qualche modo collegati tra loro.
Dante si trova per la prima volta con un ingaggio che lo mette seriamente in difficoltà; Nero (protagonista di Devil May Cry 4) vuole prendersi la rivincita contro Urziel che gli ha strappato il braccio e si è autoproclamato “Re dei Demoni”; infine abbiamo il nuovo arrivato V, che tra i tre sembra avere le idee più chiare di cosa sta accadendo e sembra possedere altre informazioni che ancora non saranno svelate.
La narrazione parte ad un mese dagli eventi affrontati nel prologo e riprenderemo i panni del buon Nero mentre torna a Red Grave per aiutare Dante. Ad accompagnarlo ci sarà un altro nuovo personaggio: Nico, colei che guida il furgone battezzato “Devil May Cry” e, con uno spiccato senso dell'umorismo, si occupa della creazione dei Devil Breaker in sostituzione all'arto perso di Nero.
Il tutto viene raccontato in una ventina di missioni circa, suddivise tra quelle con un solo protagonista e altre nelle quali è possibile decidere con chi affrontarle tra i tre personaggi; nonostante stiamo parlando di un hack'n slash, il gioco propone un gameplay simile nelle basi ai suoi predecessori, ma con meccaniche uniche per i singoli personaggi. Vediamo di essere più chiari su questo concetto.

L'obiettivo base è scoprire il corso degli eventi avanzando di missione in missione, affrontando i nemici ed eventuali boss che bloccheranno il cammino dei protagonisti, specialmente nel momento in cui è necessario abbattere tutti per rimuovere le barriere che impediscono di avanzare.
Il cuore del gioco è uno in particolare, eliminare i nemici sì, ma con il miglior stile che i singoli personaggi possono offrire grazie alle loro capacità uniche; la valutazione parte dal voto più basso D fino a salire alla tripla S. Per crescere e mantenere il voto bisogna variare le diverse combo apprese durante il gioco senza venir colpito dai nemici (con la possibilità di avere piccoli extra tramite le provocazioni).
Più è alto il voto, maggiore è il numero di globi rossi ottenuti; questi ultimi si possono guadagnare anche distruggendo dei grumi sparsi nelle mappe e a fine capitolo. In base al tempo impiegato per completare la missione, se si è stati abbattuti o meno e i punti stile ottenuti, verrà fatta una media dando anche qui un voto finale con corrispettivi globi premio.
Girando per la mappa o uccidendo mostri si potranno trovare anche globi verdi per recuperare salute e bianchi per ricaricare il Devil Trigger.
I globi rossi potranno essere utilizzati per acquistare nuove abilità, combo, equipaggiamenti e oggetti da Nico o le familiari statue a testa di leone; i negozi potenziamenti sono disponibili all'inizio di ogni missione e in alcuni punti specifici della mappa.
Nonostante sia un gioco lineare per gran parte degli aspetti, sotto altri ha una sua base “esplorativa”, dato che si potranno trovare zone segrete o accessibili solamente se in possesso di determinate abilità; un elemento mancante per i veterani della serie sono gli enigmi ambientali che si presentavano ogni tanto nel corso della storia.
Osservando bene le mappe, tramite un gioco di telecamera, si potranno trovare dei simboli che danno accesso alle missioni segrete: sono ardue prove che mettono in pratica tutto ciò che si è appreso nel gioco e se superate daranno premi come globi blu (che aumentano la salute massima) o viola (che aumentano l'indicatore Devil Trigger).
Questi ultimi potranno essere acquistati nel negozio, ma saranno disponibili solo un numero massimo in tutto il gioco e inoltre, durante il viaggio, si potranno trovare sia interi che a frammenti, di cui ne serviranno ben quattro per poter ottenere un globo completo.
Elementi che sono stati rimossi sono le stelle verdi e viola che venivano usate per recuperare salute e Devil Trigger, mentre sono rimasti disponibili i globi dorati; essi si trovano sia in negozio che in giro per la mappa; inoltre, accedere al gioco permette di ottenerne uno bonus ogni tot di ore.
In caso di sconfitta si può decidere fra tre opzioni: sacrificare globi rossi, usare un globo dorato o arrendersi. Tramite i globi rossi si può scegliere se recuperare parte della salute, salute massima o aggiungere ricarica totale del Devil Trigger (potendo inoltre infliggere danni ai nemici nei dintorni).
I globi dorati fanno riprendere la salute al massimo, mentre arrendendosi il gioco farà scegliere se tornare al menù principale o riprovare; in questa seconda opzione riparte dall'ultimo checkpoint raggiunto, ma mantenendo anche la salute a cui si era rimasti, scelta non totalmente condivisibile.

Nero riprende in parte lo stile di combattimento visto con Devil May Cry 4, tornando ad utilizzare le sue armi già conosciute tra la spada Red Queen e la revolver Blue Rose, ma al posto del Devil Bringer abbiamo i Devil Breaker citati precedentemente ed un rampino con cui può proiettarsi sui nemici o tirarli a sé.
Ogni Devil Breaker ha abilità uniche come respingere i nemici o letteralmente trapanarli per sfondare le loro difese e infliggere ingenti danni; questi si potranno trovare in giro per la mappa oppure acquistarli da Nico nel mercato potenziamenti.
Inizialmente si potranno equipaggiare un numero limitato, ma col proseguire della storia si potranno ottenere maggiori slot e sbloccarne di nuovi per avere un parco scelta più amplio.
Il problema è legato alla “selezione degli arti” che si ha con sé, purtroppo l'unico modo per cambiare da uno all'altro è tramite la rottura di quello attualmente in utilizzo, scelta di gioco non propriamente apprezzata dai giocatori che preferivano poter scegliere liberamente senza l'obbligo di sacrificio.

Il buon Dante si può affidare ad un arsenale di armi da fuoco e armi demoniache, da cui ricavare una vasta serie di combinazioni in abbinamento ai quattro stili di combattimento conosciuti in Devil May Cry 3: Trickster, Swordmaster, Gunslinger e Royalguard che potranno essere cambiati liberamente grazie alle frecce direzionali, potenziandoli si potranno sbloccare abilità aggiuntive.
Proseguendo nell'avventura il proprio arsenale si arricchirà di nuovi arrivati, ma potrà equipaggiare da uno a quattro armi da fuoco e stessa cosa per quelle demoniache; Dante si avvale sempre del suo lato demoniaco e ogni volta che si carica l'indicatore del Devil Trigger si può trasformare in qualsiasi momento per infliggere danni maggiori e poter rigenerare gradualmente la salute fino a quando si consuma il Trigger.

Il buon V si dimostra un personaggio molto interessante non solo nella caratterizzazione, ma anche per il suo gameplay particolare; interviene ben poco direttamente sul campo di battaglia perché a occuparsi dei nemici, sotto la sua guida, sono le tre evocazioni: Griffon, Shadow e Nightmare.
Griffon attacca i nemici principalmente dalla lunga distanza sfruttando i suoi fulmini, allontana quelli che stanno intorno a lui con un onda di tuono caricata e aiuta V quando deve compiere il doppio salto; Shadow, invece, parte dalla forma estetica di una pantera nera, ma può assumere diverse forme che agiscono in gran parte nel combattimento ravvicinato con attacchi particolarmente taglienti; Nightmare infine entra nel campo di battaglia tramite Devil Trigger, piombando dal cielo come un meteorite: questo colosso risulta devastante sia nei colpi che infligge col corpo a corpo, sia con i suoi raggi che causano una potente esplosione coinvolgendo ogni nemico sul suo raggio d'azione.
L'intervento di V consiste nel dare il colpo di grazia ai nemici (aspetto evidenziato quando i nemici diventano pallidi e il simbolo di aggancio cambia), dato che le sue evocazioni non possono farlo; inoltre può ricaricare il Devil Trigger leggendo il libro che si porta spesso dietro, almeno fino a quando non viene colpito da un nemico o si compiono azioni che interrompono la lettura.
Nonostante non sia lui a combattere direttamente, è necessario saper sfruttare al meglio Griffon e Shadow poiché anche loro possiedono una barra della salute e, se questa si esaurisce, V dovrà stare il più vicino possibile ai loro globi perché si riprendano e possano tornare a combattere.
Questo aspetto fa render conto che il personaggio non è semplicissimo da usare, per quanto sia allo stesso tempo una novità accattivante, perché avere le principali evocazioni fuori combattimenti rende V un facile bersaglio per i colpi dei nemici.

Questa varietà di combattimenti permettono ai giocatori di affrontare le battaglie sotto molte prospettive e strategie, così come per le boss fight in cui bisogna studiare e anticipare le mosse per capire come sconfiggerli.
Ciò che va a minare l'esperienza di gioco è il sistema di aggancio dei nemici, che a volte risulta impreciso e il cambio del bersaglio a volte risulta scomodo; con V che infatti deve dare il colpo di grazia tramite tale funzione, questo problema si percepisce maggiormente
Altro problema è la camera di gioco, nonostante sia gestibile manualmente, in alcuni momenti si posiziona automaticamente in punti che riducono la visuale di ciò che sta attorno e rende vulnerabili da potenziali attacchi nemici.

Una volta conclusa la storia, cosa si può fare?
Ebbene, se si finisce il gioco a difficoltà “Cacciatore di Demoni” si riparte dal prologo con la nuova difficoltà “Figlio di Sparda”, dato che il titolo (come i suoi predecessori) propone un livello di difficoltà crescente, mantenendo tutto quello che i personaggi hanno appreso e sbloccato nel corso dell'avventura; inoltre, ci possono essere delle sorprese che alcuni potrebbero apprezzare, chicche particolari, ma lasciamo ai giocatori il piacere di scoprirle.
Riaffrontare il tutto non è solo una questione di sfida, perché nelle nuove difficoltà sbloccabili la disposizione dei nemici cambia, proponendo nuove strategie per affrontare le missioni; oppure si può scegliere di rifare quelle in cui si è ottenuto un voto basso per raggiungere risultati migliori e nel mentre procurarsi sfere rosse con cui accrescere i propri poteri.
Se si è connessi alla rete, è presente una sorta di modalità cooperativa online, in alcuni punti comparirà un messaggio informando di collaborare con un altro giocatore che sta affrontando determinati punti della missione; alcuni percorsi sono separati, altri si affrontano su strade parallele e in altri ancora si combatte assieme sullo stesso campo di battaglia.
Questa meccanica non influisce negativamente nel gameplay, anzi, risulta un'indiretta esperienza collaborativa divertente in cui alla fine della missione si può votare per confermare se i propri compagni di battaglia sono stati “stilosi” e ottenere qualche extra in premi dopo aver accumulato un certo numero di voti; in caso non vi siano giocatori collegati, i personaggi saranno gestiti dall'IA del gioco.

Nel complesso possiamo dire che il gioco è un piacevole ritorno al passato per chi ha giocato i vari capitoli della serie e risulta una buona avventura per coloro che provano il brand per la prima volta; ai veterani potrà risultare sotto alcuni aspetti più facile rispetto i suoi predecessori, ma con crescenti livelli di difficoltà che sapranno mettere alla prova tutti.

Tecnicamente parlando

Arriviamo quindi a parlare del lato tecnico del titolo: Per questo Devil May Cry 5 Capcom ha utilizzato il suo motore grafico conosciuto con Resident Evil 7 ed il recente Resident Evil 2, cioè il RE Engine.
Possiamo dire che a livello grafico è stato fatto un ottimo lavoro, realizzando un ottimo level desing ed eccezionale character desing sia dei protagonisti sia dei nemici; i giocatori potranno affrontare sia nuovi arrivati che vecchie conoscenze rivisitate e combattute nel corso della serie.
Il framerate si mantiene stabile anche nelle scene più dinamiche, rari cali sono avvenuti solo in poche cutscene, nelle quali è stato fatto un grande lavoro di regia e inquadrature.

Notevole sforzo è stato profuso nel il comparto audio: il doppiaggio si dimostra di qualità, ma la maggior parte del merito va alla colonna sonora; le musiche sanno accompagnare le vicende della storia, riuscendo ad esaltare le situazione più accese e, inoltre, ogni protagonista ha il suo battle theme personale.

Conclusioni

Quindi, cosa possiamo dire alla fine di questo Devil May Cry 5?
Capcom ha fatto un notevole lavoro, riproponendo sul mercato lo storico brand e facendo dimenticare il reboot che ha lasciato un forte amaro in bocca.
Quello che ci si trova davanti è un seguito emozionante che riprende il gameplay a cui i giocatori sono legati nei ricordi, arricchendolo con novità come il buon V.
L'aspetto che meglio è riuscito in questo gioco è sicuramente la spensierata esperienza di gioco, in cui i giocatori rimangono affascinati ed emozionati dalla spavalderia con cui i diversi personaggi affrontano le varie vicende, in aggiunta ad un gameplay frenetico che rispecchia al meglio questo aspetto (concedeteci il termine) tamarro.
Possiamo concludere la recensione con questa affermazione: BENTORNATO DEVIL MAY CRY!!!

Good

Buon gameplay tra vecchi e nuovi personaggi
Comparto sonoro eccezionale nella colonna sonora
Un degno seguito a livello narrativo
Divertente componente online senza essere invasiva
Un esperienza “tamarra” al punto giusto
BENTORNATO DEVIL MAY CRY!!!

Bad

Sotto alcuni aspetti può risultare semplice per alcuni
Mancano i puzzle ambientali
Sistema di aggancio non proprio preciso
A volta la telecamera diventa un problema
9.3
TRIBE APPROVED

Sviluppatore: Capcom
Distributore: Capcom
Data di uscita: 8 marzo 2019
Genere: Hack 'n' Slash
PEGI: 18
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, PC

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