Dai pantheon politeisti dell'antichità greca, egizia e norrena all’antropomorfismo moderno dei gijinka dei Pokémon nei primi anni 2000, abbiamo affinato l’arte della personificazione: attribuire tratti umani a qualunque cosa immaginabile. Questo solleva l’eterna domanda: possiamo renderli attraenti? La risposta, quasi sempre, è sì. Il nostro desiderio di proiettare emozioni (e pulsioni) verso entità non umane ha prodotto alcune delle fantasie più bizzarre della cultura pop: dai paesi personificati e stereotipati di Hetalia agli appuntamenti assurdi di Hatoful Boyfriend.
In questo contesto, Date Everything! non poteva che essere inevitabile. Attesissimo, è il coronamento dell’ossessione di Internet per rendere sexy tutto. Questo simulatore di appuntamenti sandbox ci permette di conoscere e forse amare più di cento oggetti domestici. Un’esperienza assolutamente esilarante e sorprendentemente sfaccettata.
Il concept ci ha subito conquistati: è una premessa folle, ma è anche il gioco di debutto di Sassy Chap Games, fondato da tre veterani del doppiaggio [Robbie Daymond, Ray Chase e Max Mittelman N.d.R.] e si presenta come una lettera d’amore al voice acting e alla cultura nerd. Nel gioco interpretiamo un ex dipendente della megacorporazione Valdivian, licenziato dopo che l’azienda ha sostituito il suo ruolo di assistenza clienti con un’IA... che lui stesso aveva addestrato. A cambiare tutto è un pacco misterioso ricevuto da un benefattore: al suo interno troviamo i Dateviator, occhiali da aviatore rosa che permettono di percepire la "coscienza" degli oggetti. La nostra prima "Dateable" è Skyler, incarnazione stessa dei Dateviator, doppiata da Felicia Day. Frizzante e brillante, ci guida nei primi passi nel mondo degli appuntamenti con oggetti.
La casa in cui ci muoviamo è il nostro intero universo. Dopo un tutorial guidato, possiamo esplorare ogni stanza e scoprire nuovi oggetti "frequentabili". La trama generale, pur presente, lascia spazio alle storie individuali dei personaggi, che rappresentano il cuore pulsante dell’esperienza, e sì, si può tecnicamente “uscire di casa”, ma questo porterà subito al finale del gioco. Date Everything! adotta un tono scanzonato e meta, offrendo anche momenti di riflessione sul ruolo dell’IA nell’industria creativa. È satira brillante che non si prende mai troppo sul serio, finché non decide di farlo. Il gameplay è semplice, ma strategico, e ogni giorno si possono incontrare fino a cinque personaggi, e ciascuno può essere approcciato una sola volta per “carica”. Con oltre 100 personaggi, l’ottimizzazione diventa fondamentale. Possiamo ottenere tre esiti con ogni personaggio: Amore, Amicizia o Odio. Riuscire a conquistare qualcuno richiede ascolto, empatia e risposte corrette, ma non sempre la gentilezza è la strada giusta. Alcuni personaggi sono insicuri, altri narcisisti, altri ancora hanno un senso dell’umorismo tutto loro. Il rischio di finire con un finale di “odio” è reale, a volte anche per un commento apparentemente innocuo.
Un aspetto interessante è il sistema SPECS, ovvero Smarts, Poise, Empathy, Charm e Sass, che si potenzia completando le storie dei personaggi e sblocca nuove opzioni di dialogo. Non è essenziale per la progressione, ma aggiunge profondità e incentiva a esplorare relazioni diverse. La scrittura, brillante e vivace, talvolta soffre di rigidità nelle scelte di dialogo. Capita che le opzioni offerte non riflettano il tono desiderato o impongano una visione del personaggio poco personalizzabile. In certe conversazioni, la mancanza di neutralità o di alternative credibili può diventare frustrante. Dal punto di vista stilistico, Date Everything! è un omaggio alla cultura Millennial e Gen Z: pieno di riferimenti pop, ironia auto-consapevole e personaggi che sembrano usciti da un forum Tumblr degli anni d’oro, ma rifiniti con talento. Consigliamo l’uso del controller, poiché il controllo via mouse e tastiera risulta poco fluido. Il gioco funziona comunque molto bene, e ogni angolo della casa è pieno di oggetti da scoprire o segreti da sbloccare.
Il vero punto di forza del titolo sono i personaggi: più di 100 tra oggetti quotidiani, entità astratte e idee personificate. Ciascuno ha una voce propria, una personalità ben definita e un doppiaggio eccellente. Ci sono personaggi teneri, divertenti, assurdi, tossici o inquietanti. C’è il cowboy dal cuore d’oro, la specchiera sexy, il microonde un po’ burbero o la mamma russa muscolosa e dolcissima [Dasha è la nostra preferita N.d.R.]. Tutti sono "playersessuali", ovvero aperti a qualunque identità di genere o orientamento. Tuttavia, non tutti i personaggi sono “positivi”: alcuni sono tossici o problematici, e ottenere il loro amore richiede di assecondare comportamenti discutibili. Può far storcere il naso, ma è anche una scelta narrativa coerente con la varietà del cast. Il gioco è inclusivo, rappresentativo e sensibilmente queer, il tutto senza mai cadere nello stereotipo o nell’obbligo. Se non si desidera alcuna relazione romantica o intima, è possibile scegliere di restare amici. L’esperienza si adatta anche a chi è asessuale o aromantico.
Il comparto musicale è eccellente. Ogni personaggio ha un tema sonoro unico che riflette la propria natura: dal ronzio elettronico di un microonde alle suonerie pop di uno smartphone. L’unico difetto è il bilanciamento audio, che talvolta penalizza il doppiaggio, obbligando a leggere i sottotitoli. A livello artistico, il character design è curatissimo. Nijuukoo, lead artist del gioco, ha realizzato illustrazioni e sprite con un’estetica che richiama le origini fandom, ma con una professionalità e una coerenza visiva notevole. Ogni personaggio è iconico, riconoscibile e coerente con ciò che rappresenta. L’interfaccia è semplice e leggibile, con un menu integrato nel “telefono di gioco” che rende tutto intuitivo. Le performance tecniche sono solide, e la grafica 3D minimalista garantisce fluidità anche su macchine modeste.
In conclusione possiamo affermare che Date Everything! non è un gioco per tutti: è un simulatore di appuntamenti lento, molto testuale, che invita a riflettere, ridere e sperimentare, ma è anche un tributo potente alla creatività umana. È stato scritto e realizzato con cura artigianale, come risposta alla crescente pressione dell’IA nei processi creativi. Non è solo un gioco: è un messaggio, una dichiarazione d’amore al lavoro fatto con passione da persone vere. Nonostante qualche bug e qualche scelta limitante nei dialoghi, Date Everything! è un titolo divertente, commovente e assolutamente unico. Un debutto brillante per Sassy Chap Games e uno degli indie più originali e sfacciatamente sinceri degli ultimi anni. Se amate il doppiaggio, le storie strane e i giochi con un’anima, non potete perdervelo.
Il codice ci è stato fornito per PC dal publisher.
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