Curse of the Sea Rats

Un'avventura... particolare.

Pubblicato il 31 Marzo 2023 alle ore 10:00
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Benvenuti ragazzi e ragazze della Tribù in questa recensione di Curse of the Sea Rats, titolo che il vostro redattore aveva già potuto provare durante la passata Gamescom 2022 e che ora ho potuto giocare al completo!
Il gioco sviluppato da Petoons Studio e distribuito da PQube, in uscita il 6 aprile 2023 per Nintendo Switch, PS4, PS5, Xbox Series X|S, Xbox One e PC, è un metroidvania nel quale ci ritroveremo nei panni
di una sgangherata banda di prigionieri fatti diventare topi e dovremo, sia in singolo che in coop fino a 4 giocatori, sconfiggere qualsiasi genere di nemico ci si pari davanti per ottenere la libertà.
Ho impiegato circa 10 ore per completare il gioco, riuscendo ad esplorare la mappa per intero e scoprendo vari piccoli segreti ed easter egg veramente ben posizionati.

Dunque, senza ulteriori indugi, ecco a voi la recensione di Curse of the Sea Rats!

Curse of the Sea Rats: la trama

Se vi ritrovaste trasformati in topi, prigionieri dell'Impero Britannico, oltre che naufraghi su un'isola deserta e il vostro secondino vi offrisse la libertà in cambio del ritrovamento del figlio, cosa fareste? Beh, se foste i protagonisti di questo gioco, la risposta sarebbe ovviamente accettare con entusiasmo e lanciarsi all'inseguimento della topastra che ha rapito il piccolo!
La trama di Curse of the Sea Rats, infatti, non si discosta molto da ciò e racconta la storia di quattro prigionieri dell'Impero Britannico trasformati in topi dalla famosa strega pirata Flora Burn e ora mandati ad esplorare la vasta costa irlandese col fine di trovare la piratessa e recuperare il figlio del capitano, in modo da riottenere i loro corpi umani e la libertà.

In generale la trama è ben scritta e realizzata, anche se un po' banale nel suo svolgimento e con pochi colpi di scena: è chiaramente una nota di sottofondo che tiene insieme l'ambientazione e che permette una maggiore immersione da parte del giocatore, quindi intesa per non essere invadente e per lasciare al gameplay i riflettori.
I problemi della trama sono una scarsa caratterizzazione dei personaggi della ciurma di Flora e
l'alquanto deludente finale, che arriva dopo l'effettivo apice della storia: l'ultimo boss del gioco compare all'improvviso e senza un senso, dando l'impressione di essere stato aggiunto giusto per allungare il brodo, dato che anche il combattimento che ne risulta è più frustrante che divertente.

Il gameplay

Curse of the Sea Rats si presenta come un classico metroidvania a scorrimento orizzontale dal combattimento composto da colpi dal basso, verso l'alto, scatti, schivate e combo. Inoltre, è presente un albero delle abilità unico per ogni personaggio, grazie al quale è possibile ottenere bonus alle statistiche e nuove mosse da poter usare contro i nemici: si possono acquisire, per esempio, spazzate, scudi e colpi dalla distanza oppure bonus all'attacco e alla difesa.
Come detto in precedenza, questi alberi sono unici a seconda del personaggio scelto, mentre i punti da spendere sono in comune per tutti e ciò aggiunge un elemento strategico nella gestione delle risorse ottenute.
Il gameplay si sviluppa quindi grazie alle possibili combinazioni di attacchi e difese, per poi venir esaltato sia dalla grande varietà di moveset di nemici e boss, i quali cambiano quasi completamente a seconda dell'ambiente, sia per la possibilità di giocare in co-op fino a 4 giocatori; cosa, questa, che rende l'esperienza decisamente più caotica, ma anche divertente.

Parlando dei personaggi controllabili dai giocatori, essi sono estremamente diversi sia nel carattere che nel playstile che offrono:

  • Bussa, il capo di un gruppo di ribelli che lotta contro la schiavitù, è chiaramente un tank capace di incassare molte ferite e di fare grandi danni anche se con colpi lenti;
  • David Douglas, il colono americano arruolato recentemente nell'Esercito Continentale, ha uno stile basato su colpi rapidi e schivate volte a subire meno danni possibili;
  • Piccola Bisonte, una cacciatrice Cheyenne arrestata per aver liberato i cavalli di un distaccamento britannico, preferisce attaccare prima dalla distanza per sfinire il nemico, così da finirlo con le sue daghe;
  • Akane Yamakawa, una guerriera dello shogunato in missione segreta in America, si basa sull'infliggere danni mantenendo a distanza il nemico grazie alla sua lancia.

Tutti i personaggi risultano divertenti da giocare e ben bilanciati in modo che ognuno possa affrontare, anche se con alcune difficoltà in determinate sezioni, l'interezza del gioco in solitaria. Di conseguenza, la possibilità in singolo di cambiare continuamente il personaggio controllato rende l'esperienza più strategica, dato che permette di affrontare al meglio ogni parte utilizzando il personaggio più adatto.

Il gameplay si evolve ulteriormente con l'esplorazione, uno dei punti forti del titolo: essa infatti si sviluppa in una mappa non lineare e aperta, ad eccezione della parte finale.
Esplorare questo mondo risulta appagante grazie all'ottimo level design, sia nel posizionamento dei tesori, divertenti da scovare, sia perché fa percepire l'intera mappa come interconnessa e non come scenari separati da caricamenti.
A concludere il discorso sul gameplay troviamo le missioni secondarie, che vengono date al giocatore dagli NPC incontrati nelle varie ambientazioni: lungo la strada si trovano topi [e non solo N.d.R.] di ogni tipo che, una volta completata la loro richiesta, ci offriranno ricompense che variano da easter egg [ho trovato un certo riferimento, molto carino, a Monkey Island N.d.R.] a oggetti utili, come cure o boost. Anche le richieste sono estremamente diverse tra loro: infatti variano dal marinaio che vuole un cappello da pirata a quello che vuole del pepe nero da mettere nella zuppa.

Il problema che si trova nel gameplay, sta in alcune bossfight decisamente troppo semplici e in quasi tutta la parte dell'endgame per il problema opposto, dato che anche con i personaggi potenziati al massimo e di alto livello il giocatore finisce a subire grandi danni dai nemici di livello 1 della parte iniziale. Questo porta a non percepire il progresso ottenuto nel corso del gioco.

Quindi, sommando tutto, possiamo dire che il gameplay di Curse of the Sea Rats risulta estremamente divertente e dona delle ottime ore di svago ai giocatori, anche se avrebbe bisogno della revisione di alcune bossfight e del bilanciamento della parte finale.

Comparto grafico, tecnico e sonoro di Curse of the Sea Rats

Il comparto grafico di questo titolo è veramente ben realizzato, ogni schermata ed animazione è disegnata a mano e dona un bellissimo effetto visivo grazie alla grande attenzione al dettaglio.
Come detto, le animazioni sono realizzate a mano e offrono un risultato veramente piacevole alla vista grazie anche alla loro grande varietà.

Il reparto tecnico e sonoro, invece, risultano un pochino indietro, anche se comunque di buona fattura; il problema consiste nei bug grafici che si ripresentano più volte e negli input che a volte non vengono ben recepiti.
Per quanto riguarda il sonoro, è presente un doppiaggio in inglese che non riesce a dare grande emozione ai personaggi, mentre le musiche, per quanto belle in più occasioni, dopo alcune ore iniziano a stancare.

Conclusioni

Per concludere, Curse of the Sea Rats è un buon gioco che con un poco più di lavoro sarebbe risultato più che ottimo. Rispetta le aspettative per quanto visto a Colonia, ma purtroppo pecca nella parte finale e in un reparto tecnico e sonoro non esaltanti. Nonostante ciò, il titolo è assolutamente consigliato per chiunque voglia passare delle divertenti serate in famiglia o con amici.

Good

Un ottimo e divertente gameplay
Grande varietà di Boss e nemici
Ottimo lo stile grafico e le animazioni
Una mappa non lineare, aperta ed interconnessa

Bad

Comparti tecnico e sonoro non esaltanti
Una trama banale e conclusa male
7.8
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Petoons Studio
Distributore: PQube
Data di uscita: 6 Aprile 2023
Genere: Metroidvania
PEGI: 7+
Piattaforme: Nintendo Switch, PS4, PS5, Xbox Series X|S, Xbox One, PC

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