Atelier Ryza 3

L'ultima estate è finalmente arrivata

Pubblicato il 17 Aprile 2023 alle ore 9:20
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Sin dal 2019 il brand Atelier sembra aver vissuto una ritrovata popolarità presso il pubblico occidentale grazie all’introduzione di una nuova alchimista chiamata Reisalin Stout, Ryza per gli amici, che ha contribuito a numeri incredibili per il brand targato Koei Tecmo e Gust. Gli anni passano e la nuova trilogia ha conquistato il cuore di oltre un milione di videogiocatori che hanno apprezzato in tutto e per tutto questo tentativo di modernizzare una saga legata alle sue salde radici.
Pubblicato lo scorso 24 marzo, abbiamo avuto modo di analizzare l’avventura conclusiva di Ryza e siamo pronti a dirvi la nostra nella recensione di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key.

La fine di un’alchimista

Atelier Ryza 3 (abbreviamo per semplicità) rappresenta per la trilogia quello che Avengers ha significato per Marvel: un capitolo pieno di saluti, rimpianti e al contempo simbolo della crescita di una ragazzina che è passata dal salvare il proprio villaggio al mondo intero. Poco fuori dalle Kurken Island, infatti, iniziano a comparire delle isole misteriose senza che un qualche segno possa far presagire la loro presenza. Dopo aver soggiornato brevemente nella capitale, la nostra Ryza è ormai diventata un punto fondamentale della comunità degli alchimisti, sommersa quindi dal lavoro e dalle richieste più disparate, compiendo così il passo definitivo verso l’età adulta. La ragazza si ritroverà quindi a far fronte al mistero della comparsa delle isole che, in realtà, rappresenta un vero e proprio pericolo per l’isola di Kurken, in quanto minano la sua stessa esistenza. Messo piede sulle isole Kark, Ryza inizia a sentire delle misteriose voci nella sua testa che le forniranno indicazioni verso un luogo specifico e la ricetta per sintetizzare una chiave che sarà il fulcro di questa avventura.

Atelier Ryza 3 è l’emblema della crescita di Reisalin e dell’intero cast partecipante che abbiamo visto maturare dal primo all’ultimo capitolo, in un modo che tanto ricorda quanto vissuto con la saga Trails of Cold Steel, con una scrittura in grado di far appassionare chiunque abbia vissuto con intensità l’inizio della saga. Il viaggio del gruppo viene narrato con la solita leggerezza che da sempre ha contraddistinto la saga, con ritmi rilassati e incentrati sulla quotidianità. L’ultima estate ci mostra, infatti, la crescita sia dal punto di vista caratteriale che del design di ogni personaggio, utilizzando una narrazione che si basa molto su numerosi flashback per riportare alla mente parecchi parallelismi con la prima avventura vissuta nel 2019. Il gioco non abbandona sé stesso per rincorrere tematiche più oscure, anche se l’incipit potrebbe farlo intendere, e rimangono i momenti divertenti o di puro fanservice che tanto hanno accompagnato i fan nel corso degli ultimi anni. Le quasi 40 ore necessarie per arrivare ai titoli di coda (che tendono a raddoppiare nel caso ci si voglia perdere nell’alchimia e nelle quest secondarie) scorrono tranquillamente e quasi senza accorgersene, se non per il viaggio che - appunto - significa la fine dell’estate che Ryza e i suoi amici hanno vissuto nel corso di questo incredibile itinerario.

Modello che vince non si cambia

Atelier Ryza 3 non apporta significativi cambiamenti al suo gameplay rispetto al predecessore: la serie infatti mantiene quella sorta di misto tra la turnistica e un sistema più dinamico di combo e concatenazioni, in grado di fare un gran male ai nemici. In questo capitolo, però, rispetto ai precedenti, Gust ha deciso di dare ascolto ai giocatori e ha movimentato ancora di più l’azione con la velocizzazione del Livello di Tattica, ossia una barra che indica il numero di azioni eseguibili in ogni turno consentendoci di concatenare gli attacchi normali e speciali rendendo le combo ancora più forti e lunghe. Se, infatti, nei giochi precedenti l’accumulo degli AP era troppo lento, ora invece l’indicatore sale in maniera automatica senza azzerare i punti azione della squadra, permettendo così di evitare rallentamenti inutili nel flusso di gioco. In passato era necessario scegliere con attenzione il momento in cui effettuare l’upgrade al Livello di Tattica, vista la lentezza del caricamento degli AP e relativo azzeramento al livello successivo. Il vero capolavoro di questo capitolo, però, non è tanto l’aggiornamento della velocità del combattimento - anche se è stato molto gradito - quanto più che altro l’introduzione del sistema di chiavi anche nel combattimento (e successivamente vedremo anche nella sintesi): ogni chiave che andremo a creare, infatti, verrà utilizzarla in combattimento per aumentare le nostre statistiche o darci alcuni buff, in modo da poter capovolgere facilmente l’esito delle boss fights. Durante gli scontri con i mob sarà possibile, dopo aver attuato alcuni requisiti particolari, creare chiavi dai mostri, ognuna con la propria abilità e punti di forza che tenderanno a essere più utilizzate soprattutto ad alte difficoltà. Il sistema di utilizzo delle chiavi permetterà quindi di attuare strategie sempre differenti e arrivare anche dove magari il nostro party non riesce, risolvendo combattimenti complessi con enorme soddisfazione.

L’incredibile universo degli Atelier continua a meravigliare, invece, per quanto riguarda la serie di miglioramenti sul lato tecnico e, soprattutto, nelle meccaniche dell’alchimia e della raccolta dei materiali. Infatti gli alchimisti dovranno combinare una serie di oggetti trovati nel mondo di gioco per crearne altri sempre più potenti, oppure potenziare l’equipaggiamento arrivando a forgiare vere e proprie armi e armature. Nei precedenti giochi il mondo era collegato da piccole mappe con caricamenti in grado di far perdere la pazienza a chiunque, tendendo quasi a sfavorire l’esplorazione e l’utilizzo di queste meccaniche. Atelier Ryza 3, invece, prende spunto da alcuni dei più grandi jrpg moderni proponendo enormi mappe sapientemente collegate e con la possibilità di sfruttare il viaggio rapido nelle quattro grandi macro aree, con caricamenti quasi immediati che sfruttano le caratteristiche dei nuovi hardware. Ryza, inoltre, ha mantenuto tutte le capacità acquisite in passato, potendosi quindi immergere per esplorare i fondali marini oppure usare liane magiche per attraversare aree a lei irraggiungibili. Tra le aggiunte di questo capitolo abbiamo la possibilità di sfruttare una sorta di teleferica (i fan di Death Stranding saranno contenti) per viaggiare da un punto all’altro della mappa, facilitando l’esplorazione e la raccolta dei materiali. Lo studio giapponese ha sapientemente sfruttato i feedback forniti dagli utenti, inserendo la facilitazione della raccolta dei materiali senza doversi per forza fermare a ogni punto di raccolta o introducendo la possibilità di creare il proprio Atelier in alcuni punti strategici delle mappe, senza dover quindi per forza tornare sempre al proprio nascondiglio per salvare o far sfruttare a Ryza le sue capacità di alchimista.
L’esplorazione è quindi stata enormemente ritoccata da Gust con numerosi punti di interesse in grado di sbloccare il viaggio rapido e fornirci nuove chiavi a ritmo regolare.

Parlavamo di come l’alchimia sia migliorata e anche questo è stato ritoccato in maniera sapiente, prendendosi i frutti degli upgrade sopra esposti. Maggior numero di materiali, infatti, significa avere sempre a disposizione qualcosa per fondere e creare nuovi oggetti, in modo da ottenere SP (valuta che serve per sbloccare i nodi nello skill tree di Ryza) e ampliare le conoscenze alchemiche della ragazza. Anche l’alchimia ottiene i benefici delle chiavi sopra menzionate che diventano il vero e proprio fulcro del gameplay in ogni suo aspetto: con il loro utilizzo infatti potremo alterare i risultati delle sintesi in modo da ottenere oggetti più potenti o, addirittura, cambiare totalmente il prodotto tra le nostre mani.

Nuove generazioni crescono

Parliamoci chiaro, Atelier Ryza 3 non è il titolo con cui mostrare una vera e propria potenza delle nuove schede video o console, ma è un gioco che dalla loro presenza ottiene enormi benefici. Parliamo, ad esempio, del miglioramento generale all’illuminazione, alla pulizia delle immagini e ai modelli poligonali. La sua natura cross-gen si vede e non si discosta enormemente dal secondo capitolo di Ryza, ma a trarne beneficio sono le animazioni - più fluide rispetto al passato - e i modelli con espressioni facciali più convincenti. Nella versione da noi testata, quella PC, non abbiamo riscontrato particolari problemi con la possibilità di impostare vari parametri per quanto riguarda i dettagli e la possibilità di far girare il titolo fino a 144fps - il massimo da poter impostare con il monitor in nostro possesso - raggiungendo circa 120fps stabili con tutto al massimo in una configurazione con 3080Ti, 32GB di RAM e un i7-11700K.

Come al solito ci ritroviamo ad apprezzare le avventure di Ryza e compagni, con un doppiaggio solo giapponese e senza una localizzazione in italiano. Il livello di inglese non è così complesso da ritenere necessaria una traduzione nella nostra lingua e, al contempo, neanche il volume di mercato mosso dal titolo è tanto ampio da meritare una spesa del genere. Rimane un peccato che la maggior parte dei giocatori voglia perdersi una bellissima saga a causa di questo, ma è importante e necessario sottolineare come la presenza di una lingua straniera nella nostra vita possa migliorare la fruizione di certi contenuti.

La degna conclusione

In definitiva possiamo dire che Atelier Ryza 3: The Alchemist of the End & the Secret Key è un gioco che tiene fede all’intera saga, andando a concludere in maniera ottima una trilogia che ha fatto la fortuna del brand attirando un nuovo pubblico. Questo ha dato la possibilità di riprendere alcuni vecchi classici e riproporli (come Atelier Marie Remake che il prossimo luglio tornerà a far capolino sulle console di tutto il mondo). L’ultima avventura di Reisalin è, infatti, un saluto e un addio (con il sapore dell’arrivederci visto l’arrivo dell’anime a luglio) a un gruppo che, in un modo o nell’altro, ha spaccato la fanbase in una divisione che può portare a due scenari: il super successo o l’affondamento del brand con un cambio radicale. Quale sarà delle due? Lo potremo scoprire solamente nel corso degli anni.

Good

L'ultima avventura di Ryza e compagni
Sistema di combattimento ritoccato e migliorato
Sistema delle chiavi interessante e fondamentale nell'economia del gioco
Tecnicamente quasi perfetto

Bad

Disponibile solo in Inglese
Chi non ama farmare materiali all'infinito può non goderselo completamente
8.5
PEM-PEM

Sviluppatore: Gust
Distributore: Koei Tecmo
Data di uscita: 24 Marzo 2023
Genere: JRPG
PEGI: 12+
Piattaforme: Playstation 5, Playstation 4, Nintendo Switch, PC

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