AI: Somnium Files

Kotaro Uchikoshi è tornato con una nuova storia contorta, racchiusa in un ottimo titolo investigativo

Pubblicato il 1 Ottobre 2019 alle ore 16:00
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di Lorenzo Longoni
@Lorenzo Longoni

Il Maestro Kotaro Uchikoshi, dopo averci deliziato con la serie ZERO ESCAPE, è pronto a tornare all’attacco con una nuova Ip completamente originale, aiutato dal suo grande ingegno se si parla di Game Design e narrazione, e dalla mano di Yosuke Kozaki, character designer apprezzato per la celebre serie Fire Emblem, con la produzione di Spike Chunsoft, software house di titoli come Danganronpa e Pokémon Mistery Dungeon. Ecco arrivare la sua ultima fatica, ossia AI: Somnium Files, che in questa recensione andremo ad approfondire.

Lente di ingrandimento, occhio cibernetico e cappello, si parte!

L’ambientazione di AI: Somnium Files, è quello di una Tokyo distopicamente futuristica, tra l’idea di futuristico più “moderna” e quella Cyberpunk in voga dagli anni’70 e decisamente più noire. Di base, il titolo si mostra come un investigativo dal grande potenziale, ma non è tutto: la parte più sorprendente del titolo è proprio la narrazione profonda e le meccaniche di gameplay davvero singolari. La vicenda inizia quando il misterioso detective Kaname Date della divisione ABIS (Advance Brain Investigator Squad) rinviene il cadavere di una donna nonché sua storica amica all’interno di un luna park. Oltre al cadavere, egli si imbatte anche in quella che sembra essere l’artefice (o almeno così può sembrare inizialmente) dell’omicidio, una ragazzina in stato di shock con l’arma del delitto tra le mani. Il detective inizia così ad indagare sui frequenti omicidi che stanno avvenendo nella capitale giapponese, e un misterioso neuro serial killer sembrerebbe indurre le persone a commettere atti estremi e gesti insani. La nostra realtà, inoltre, non è l’unico posto in cui il killer lavora; infatti ben presto dovremmo recarci nel Somnimum, realtà del sonno, ed interpretare le coscienze delle persone per risolvere questo caso intricato e complesso. Il gameplay è più profondo di quanto si possa pensare, oltre che divisibile in fase investigativa e Somnimum. La prima è attuabile nella realtà effettiva e nei luoghi di interesse, mentre la seconda all’interno del mondo onirico per trovare indizi. Le grandi abilità del nostro protagonista non finiscono qui; infatti, ad aiutarlo nelle investigazioni è sempre presente AIBA, un occhio bionico alimentato da una “vivissima” intelligenza artificiale al servizio di Kaname, attraverso il quale durante le investigazioni si ha la possibilità di zoomare, raccogliere indizi e appunti, files e vedere a raggi X. Aiba possiede due forme, la prima visibile nel nostro mondo è quella di un piccolo esserino bio artificiale che può staccarsi dall’ orbita oculare del detective, mentre la seconda è quella che assume una volta nel Somnimum: qui Aiba si manifesta come una giovane fanciulla dai capelli bianchi. Il numero dei personaggi principali in gioco e la loro caratterizzazione è davvero enorme, ognuno con la propria storia alle spalle e un profondo coinvolgimento psicologico, che impareremo a conoscere via via che macineremo ore di gioco: ad esempio, l’unica persona in vita sulla scena del crimine Mizuki Okiura, convivente di Kaname, o il capo dell’organizzazione per la quale Date lavora, ossia Boss, donna delle direttive. Per entrare in contatto con il Somnimum bisognerà farlo attraverso la Psync, una speciale macchina che analizza la psiche sub coscienziale delle persone, ed è proprio qui che risolveremo puzzle per liberare le barriere mentali dei sottoposti. La fase puzzle è una corsa contro il tempo in quanto il tempo totale a nostra disposizione è di sei minuti. L’esplorazioni degli ambienti di gioco è molto limitata: infatti, nonostante si abbia uno spostamento all’interno di una mappa a “scacchiera” simile a quella che possiamo vedere in Persona 5, i luoghi visitabili sono precisi e possiamo scordarci l’esplorazione libera del mondo di gioco. Questo non è un punto negativo, o almeno, non lo è stato per noi, in quanto ci permette di analizzare gli ambienti in maniera molto più approfondita, grazie anche alla prima persona, che coinvolge ancor di più il fruitore. Nonostante non ci sia un’esplorazione libera, gli ambienti di Tokyo (molto simili a quelli reali) non sono di certo micro ambienti e, anche se circoscritti, si possono comunque visitare ampie zone.

Narrazione e comparto artistico

La narrazione del titolo è quello che ci spinge a spulciare ogni minimo dettaglio del gameplay e la storia contorta ci ha catturato sin dai primi minuti di gioco, un canovaccio ben realizzato a cui il titolo dà il giusto peso attraverso numerosi intermezzi. La narrazione di AI: Somnium Files è cangiante e facilita la rigiocabilità data da una flowchart molto varia e ramificata, in base alle decisioni e ai comportamenti che il giocatore tiene all’interno del gioco.

Il comparto grafico è molto soddisfacente, fornendo non solo un character design vario e originale, ma anche ambientazioni ben realizzate. Non abbiamo riscontrato nessun problema a livello di framerate o disturbi grafici come glitch e compenetrazioni, tutto è andato come previsto. Il comparto sonoro ci ha entusiasmato attraverso le magnifiche musiche composte da Keisuke Ito, noto anche per gli eccelsi lavori per le OST di Yakuza 3.

In conclusione

AI: Somnium Files è un gioco narrativamente molto accattivante, che unisce il genere investigativo al puzzle game ben ragionato. Una nota negativa sta nella localizzazione, in quanto il titolo anche in Italia è disponibile solo in lingua inglese, tagliando fuori totalmente un’enorme fetta di pubblico che non mastica la lingua britannica. Per chi ama i giochi in stile nipponico è davvero oro colato, fornendo oltre 30 ore di gameplay e una rigiocabilità davvero intensa, con svolgimenti diversi e finali alternativi.

Good

Trama interessante e profonda
Puzzle impegnativi e mai banali
Character design eccelso
Colonna sonora immersiva

Bad

Più esplorazione non avrebbe guastato
A volte nei puzzle troppo complessi, si va di trial and error
8.5
PEM-PEM

Sviluppatore: Spike Chunsoft
Distributore: Spike Chunsoft, Furyu
Data di uscita: 20 settembre 2019
Genere: Puzzle Game, Avventura, Investigativo
PEGI: 18
Piattaforme: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC

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