One Piece: Pirate Warriors 4

Monkey D. Rufy e compagni tornano nel Nuovo Mondo in questo Musou sorprendente!

Pubblicato il 14 Aprile 2020 alle ore 17:00
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One Piece è un brand che fattura milioni ogni anno e che vive una costante crescita, nonostante i molti anni di pubblicazione. Nello stesso modo, il brand propone una serie di videogiochi atti a ricostruire l’intera opera di Eiichiro Oda oppure delle storie totalmente inedite. Uno di questi è il brand Pirate Warriorsmusou sviluppato da Koei Tecmo che vive ormai la sua quarta iterazione dopo 5 anni dalla precedente uscita. Abbiamo testato la versione Xbox One di One Piece: Pirate Warriros 4 e siamo pronti a parlarvi dell’ennesima avventura di Rufy e dei suoi compagni.

Mugiwara

La saga Pirate Warriors si è sempre distinta per il racconto dell’intera opera magna di Eiichiro Oda sin dai primi istanti, fino ad arrivare alle ultime saghe in quel momento in pubblicazione. One Piece:Pirate Warriors 4 non fa nessuna esclusione, anche se ci sarebbe da ridire sulle inclusioni. Lo scorso capitolo, infatti, ha fatto rivivere tutta la storia del manga a partire dallo storico momento in cui Shanks dona il suo cappello di paglia a Rufy fino alla saga di Dressrosa, seppur al momento incompleta e con un finale totalmente inventato. La narrazione era pressoché identica e con alcune ottime scelte stilistiche, come l’inclusione di tutte le saghe e splendidi filmati ad accompagnare ogni momento importante. Purtroppo, però, lo stesso non accade in questa quarta avventura: rispetto al precedente mancano alcune saghe (Impel Down, Skypea e Thriller Bark su tutte), ma quelle presenti sono rappresentate alla perfezione. Niente più micro mappe dove concentrare l’azione: ora le diverse missioni che compongono la saga narrativa sono ambientate in macro aree dense di azione. Ad accompagnarla saranno presenti numerosi filmati realizzati splendidamente in grado di far rivivere le stesse emozioni della prima volta a tutti coloro che conoscono la storia, seppur le mancanze si facciano sentire. È un vero peccato non vedere con questa qualità lo scontro tra Rufy e Magellan oppure Eneru, ma possiamo senza dubbio esclamare che le cutscene sono il vero e proprio fiore all’occhiello di questa produzione targata Omega Force.

Oltre alla modalità storia, sarà possibile – come nel precedente – utilizzare qualsiasi personaggio in una partita libera o viaggiare nella fantasia con il Diario del Tesoro: una modalità che ci vedrà alla prese con varie missioni il cui scopo è picchiare più persone possibile e portare a compimento le varie richieste che arriveranno. Qui potremo accedere a tre categorie di missioni la cui difficoltà diverrà crescente e ci vedrà alle prese con nemici sempre più arrabbiati e potenti. Questa modalità viene vista dai più sia per poter utilizzare il proprio pirata preferito (la bellezza di utilizzare Katakuri o Kaido per far fuori Big Mom è inimmaginabile) sia per acquisire monete che andranno utilizzate per potenziare tutti gli oltre 40 personaggi selezionabili.

Botte da orbi

One Piece:Pirate Warriors 4 è una completa evoluzione del suo predecessore. Seppur il genere in sé non si predisponga a particolari rivoluzioni, Omega Force è riuscita a rendere più fluido e divertente un gameplay molto casinaro e caciarone. Rimangono il button mashing e la necessità di conquistare enormi aree durante le varie missioni, ma il tutto viene elevato all’ennesima potenza. Viene introdotto lo scatto potenziato per muovere più velocemente il proprio personaggio e sono stati effettuati enormi lavori sulle combo aree, per affrontare ora il combattimento su più fronti.

Sono state introdotte quattro diverse classi in cui suddividere il roster: potenti, tecnici, volanti e veloci. Queste differenziazioni personalizzano, e molto, l’esperienza di gioco non esistendo una categoria più letale delle altre. Lo stile Potente, ad esempio, fa sì che i nemici colpiti creino delle onde d’urto una volta colpiti andando così ad aumentare i danni inflitti, quello Veloce aumenta la velocità di attacco e riduce il consumo di resistenza durante uno scatto potenziato, il Tecnico può attirare a sé tutti i nemici prima di attaccarli con mosse ad area mentre il Volante può rimanere in aria e diventare letale con attacchi in picchiata. Variato anche il sistema di mosse speciali, che ora viene attivato grazie al dorsale destro in combinazione con uno dei pulsanti frontali, permettendo al giocatore di avere ora a disposizione quattro diverse opportunità di attacco. Queste abilità si suddividono tra potenziamenti (il Gear Second o Fourth di Rufy o lo Skywalk di Sanji ad esempio), attacchi base che si ricaricano più velocemente e mosse finali che stordiscono gli avversari vicini prima di attaccarli in maniera poderosa e prepotente infliggendo numerosi danni.

Nuova meccanica riguarda invece i nemici più potenti o i boss. Questi dispongono ora di un indicatore che attutisce i danni subiti e una volta esaurito, a suon di colpi, il nemico entrerà in una sorta di stordimento che permette di infliggere più danni e rende vulnerabili certe tipologie di fruttati come i Rogia (Smoker, Akainu, Kizaru tanto per fare qualche nome) ai potenti attacchi a nostra disposizione. Ovviamente sarà meglio mantenere le mosse speciali per questo momento in modo da facilitare le cose e rendere più veloce il combattimento. Legata a questa nuova meccanica c’è lo scontro con personaggi giganteschi come Big Mom, Kaido o Katakuri. Gli scudi di questa tipologia di nemici non saranno esauribili con normali colpi, ma dovremo obbligatoriamente evitare i loro attacchi e usufruire dei punti deboli prima di renderli vulnerabili ai nostri colpi. Ovviamente mentre facciamo questo sarà importantissimo evitare qualsiasi coinvolgimento, altrimenti i danni subiti potrebbero essere fatali e rovinare una missione all’ultimo secondo.

Per affrontare i combattimento più difficili sarà necessario potenziare i nostri protagonisti. Per far questo dovremo muoverci attraverso delle particolari mappe; qui potremo utilizzare le medaglie ottenute giocando per potenziare sia gli attributi che le mosse speciali in modo da potersi muovere più agilmente attraverso gli stage più avanzati. Ogni personaggio possiede tre di queste mappe: la prima viene condivisa con tutto il roster che potrà quindi beneficiare di un primo potenziamento, la seconda e la terza invece saranno specifiche e completarle sarà necessario per i compiti più avanzati.

La mia ciurma

Solitamente in un musou uno degli aspetti più trascurati è quello tecnico. Eppure, dopo aver trascorso una quarantina di ore con Rufy e compagni, possiamo asserire che Omega Force ha effettuato dei grandissimo progressi da questo lato garantendo forse uno dei migliori titoli del genere sul mercato. I modelli risultano più definiti e puliti rispetto al passato con movimenti più fluidi e meno “forzati” pure su Xbox One base, sede della nostra prova non avendo a disposizione una Xbox One X, dove il framerate è stato stabile la maggior parte del tempo, arrivando solamente verso le fasi finali – con moltitudine di personaggi a schermo e con effetti speciali di ogni tipo – a tentennare solo leggermente.

Anche gli ambienti beneficiano del trattamento Omega Force. Infatti, se in passato eravamo obbligati a passare delle sezioni solo per arrivare in grossi stanzoni e affrontare lì un grosso numero di nemici, in Pirate Warriors 4 il lavoro effettuato è stato minuzioso e le aree ora presentano meno punti morti e più collegamenti per potersi muovere in maniera più fluida e raggiungere velocemente il proprio obiettivo. Purtroppo rimangono i classici difetti di un musou e la varietà di nemici è veramente ridotta e si incontrerà spesso il solito modello ripetuto mille e più volte.

We are

One Piece: Pirate Warriors 4 merita l’acquisto? Principalmente il nostro giudizio è un “sì” detto ad alta voce a patto, però, che siate grandi fan del brand e che non vi spaventi il genere musou. La storia è riprodotta fedelmente, anche se salta alcune parti fondamentali a nostro giudizio, e – anzi – vedere sui propri schermi alcuni filmati potrebbe far scendere le lacrime anche al fan dal cuore più duro. Impossibile negare che l’assenza di Impel Down è forse la più difficile da mandare giù, vista la presenza di uno de nemici più belli mai presentati nel manga, e che ci saremmo aspettati di più da questo punto di vista. I cambiamenti del gameplay sono riusciti invece a far scorrere piacevolmente le oltre 40 ore che abbiamo impiegato a terminare la storia e gran parte delle missioni del Diario del Tesoro senza però storcere il naso in alcuni casi a causa di alcune piccole imperfezioni nel sistema di scaling della difficoltà. Graficamente ci troviamo davanti a uno dei migliori titoli di Omega Force e anche su una Xbox One primo modello (quindi non S o X) il framerate rimane stabile la maggior parte del tempo, trovando dei tentennamenti solamente alla fine quando gli effetti grafici erano particolarmente elaborati.

Good

La storia di One Piece raccontata splendidamente...
Sistema di gioco rinnovato e perfezionato
Graficamente uno dei migliori lavori di Omega Force...
Ore e ore di divertimento assicurato

Bad

… seppur manchino alcune tappe fondamentali
Classici problemi da musou
… anche se tende a tentennare su console base
8.3
PEM-PEM

Sviluppatore: Omega Force
Distributore: Bandai Namco Games
Data di uscita: 27 Marzo 2020
Genere: Musou
PEGI: 12+
Piattaforme: PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One, PC

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