recensione

Mortal Shell

Mortal Shell prende una forte ispirazione dai titoli From Software ma non rinuncia ad una propria caratterizzazione

Pubblicato il 28 Agosto 2020 alle ore 17:40
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Nel corso degli ultimi anni uno dei generi che più ha rivoluzionato il concetto di gaming è quello dei souls-like. Prendendo larga ispirazione dalla serie From Software, infatti, tanti sviluppatori hanno provato a emulare quel senso di cattiveria e di necessità di apprendimento fondamentali per portare a termine il compito. Nel corso di questo strano 2020 compaiono i ragazzi di Cold Simmetry a presentare la loro versione del souls-like, largamente ispirato al primissimo Dark SoulsMortal Shell. Uscito lo scorso 18 agosto, Mortal Shell ha fatto il suo debutto in versione digitale su Playstation 4, Xbox One ed Epic Store (esclusiva PC fino al 2021), cercando di assicurarsi il suo posto tra i grandi esponenti del genere. Sarà riuscito nella sua impresa? Andiamo a scoprirlo insieme.

Shell

Come nei più classici dei clichè Souls, Mortal Shell ci mette nei panni di un Foundling – un essere senza volto e totalmente anonimo – che si ritroverà in una foresta a dover vagare alla ricerca di non si sa bene cosa. Nel corso dei primi momenti verrà introdotta una delle meccaniche più interessanti: la pietrificazione. Questa infatti permetterà al nostro Foundling di pietrificarsi così da non subire l’attacco nemico e, al contempo, continuare la propria combo infliggendo anche più danni all’avversario. A proposito di meccaniche un’altra delle più importanti è quella degli Involucri (o Shell in originale), delle spoglie che il nostro Foundling può “invadere” per guadagnare punti ferita e abilità speciali da sbloccare tramite la Sorella Genessa a costo di Tar (le classiche anime) e Visioni.

Gli Involucri ottenibili sono solamente 4 ed è possibile passare da uno all’altro utilizzando degli appositi oggetti, anche senza passare per i vari punti di checkpoint presenti nelle mappe. Ogni Involucro può equipaggiare un’arma diversa, ottenibile dai diversi boss opzionali, e sarà fondamentale imparare a combattere all’interno di esso in quanto il nostro Foundling non ha praticamente forza vitale e può sopportare a malapena un colpo. Una volta esaurita la vita, infatti, l’essere senza volto verrà scagliato al di fuori dell’Involucro e avrà la possibilità di rientrarci un’altra volta prima di subire il tanto temuto gameover.

Involucri e botte

Mortal Shell ha una chiara ispirazione di stampo Souls e lo si può notare sia dalla tipologia di gameplay che dalle modalità dell’intera avventura. Il nostro Foundling, infatti, dovrà attraversare macro mappe piene di nemici le quali, però, non hanno la stessa varietà tipica dei titoli From Software. Ovviamente la differenza è molto evidente, dato anche dal fatto che Mortal Shell è un titolo a prezzo budget, ma questa mancanza di varietà tende a farsi sentire soprattutto dopo alcune ore di gioco, quando si starà ripetendo una determinata sezione per l’ennesima volta. I nemici, inoltre, possiedono pattern poco diversificati e sono estremamente lenti nei movimenti: probabilmente questo è per aiutare il giocatore nel compiere la parata e seguente parry, ma il peso è evidente nel corso dell’avventura.

Nel corso delle oltre 10 ore necessarie per portare a termine il titolo, le possibilità offerte da Mortal Shell sono molteplici e le innovative meccaniche si sposano bene con la natura del gioco, anche se la realizzazione è sicuramente migliorabile. L’utilizzo degli oggetti è stato ridisegnato in modo da fornire bonus e spiegazioni sull’utilizzo solo dopo molteplici usi, i boss secondari forniscono upgrade da inserire nelle armi per utilizzare abilità speciali e il parry può essere seguito da un potente attacco che infliggerà più danni. Tutto molto bello, ma d’altra parte la scarsa intelligenza dei nemici e la grandissima densità degli stessi (aggiunti quasi senza un senso logico dagli sviluppatori) rendono tutte queste opportunità di gameplay futili, in quanto conviene correre per la maggior parte della mappa fino ad arrivare a un checkpoint o a un boss utile per proseguire nell’avventura. Tecnicamente il gioco non brilla per pulizia, ma risulta molto fluido nonostante non sia possibile lavorare sulla possibilità di utilizzare una modalità meno pesante in modo da favorire l’aspetto grafico o quello prestazionale, come tipicamente avviene nei giochi di ultima generazione.

Good

Ennesimo soulslike...
Tecnicamente quasi inattaccabile
Meccaniche nuove e innovative rispetto al genere...

Bad

… anche se dopo un po' iniziano a stancare
IA nemica scarsa
… anche se non supportate dal gameplay
7.0
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Cold Symmetry
Distributore: Playstack
Data di uscita: 18 agosto 2020
Genere: Azione, GDR
PEGI: 16
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, PC

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