Geforce Now: Lo Streaming secondo Nvidia

Pubblicato il 27 Maggio 2020 alle ore 8:00
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Ed eccoci giunti al secondo appuntamento con i servizi di videogiochi in streaming; questa settimana è la volta di Geforce Now, un sevizio proposto da casa Nvidia e disponibile, a volerla dire tutta, già da diverso tempo. Dovete infatti sapere che Geforce Now nasce come servizio in beta per tutti i possessori dei primi dispositivi Nvidia Shield e, per lunghi anni è rimasto un servizio aperto solamente agli acquirenti di tali prodotti, permettendo di riprodurre un certo catalogo di giochi. In tempi più recenti dunque Nvidia non ha fatto altro che sdoganare il servizio al resto dell’utenza e estendere il supporto anche al mondo Pc, Mac ed Android in generale.

GEFORCE NOW AL MICROSCOPIO

Iniziamo quindi con il definire che cosa è Geforce Now, e soprattutto come è possibile accedere al servizio. La prima cosa che vale la pena sottolineare è infatti come Geforce Now non sia propriamente un servizio di streming di videogiochi, quanto piuttosto una macchina virtuale nel cloud a cui potremo accedere e riprodurre i giochi dei nostri cataloghi da molteplici dispositivi. Il servizio di Nvidia è infatti al momento disponibile da Pc e Mac [attraverso il loro client scaricabile dal sito n.d.r.], da dispositivi Android compatibili e da dispositivi Shield, quali la Shield Tv e Shield Tv Pro. Avrete notato a questo punto che abbiamo detto che potrete giocare ai giochi dei “vostri cataloghi”, questo perché Geforce Now non ha una libreria propria da cui proporre ed offrivi titoli da giocare, ma al contrario si basa su client già esistenti e consolidati. Al momento Geforce Now supporta Steam, Epic Game Store, Uplay e alcuni client proprietari tra cui quello di casa Riot per giocare a titoli come Legue of Legends ed affini. Questo comporta che una volta dentro al client del servizio saremo in grado di lanciare ed eseguire liberamente solo quei giochi di cui possediamo una licenza nel corrispettivo Store, oppure a quei titoli che per loro stessa natura sono Free to Play. Inoltre se pensavate di poter avere accesso, come per Stadia, ad una serie di titoli gratuiti grazie ad un abbonamento mensile, rimarrete purtroppo delusi. L’abbonamento di Geforce Now infatti non comprende l’accesso ad un catalogo esclusivo, e nemmeno offre sconti per l’acquisto di determinati titoli in quanto nel client Nvidia, non esiste proprio uno store. Da un lato questo può essere un elemento scoraggiante per alcuni giocatori nuovi, ma dall’altro rappresenta un bel vantaggio per chi già dispone di un catalogo piuttosto nutrito e, per tanto, ora ha la possibilità di avere accesso a questo ammasso di giochi, senza fastidiosi download, patch e senza litigare con lo spazio di archiviazione sempre più risicato nel proprio Hard Disk o SSD.

GIOCARE SU UNA MACCHINA VIRTUALE

Come abbiamo già detto in precedenza Geforce Now non è esattamente un servizio di streaming per videogiochi, quanto piuttosto uno che ci mette a disposizione una vera e propria macchina virtuale nel cloud a cui possiamo accedere, installare i nostri titoli e giocarci. Questo approccio è diverso dal classico streaming di un gioco e fa girare il nostro software su quello che a tutti gli effetti è un computer di cui siamo anche in grado di avere a grandi linee delle specifiche. Ma cosa succede quando entriamo nel nostro client e facciamo partire un gioco? La risposta è semplice, il client Geforce Now crea un collegamento verso la nostra macchina virtuale che, per l’occasione viene caricata e messa a nostra disposizione. Questo significa che un server da qualche parte nel mondo riserverà a noi delle risorse quali core di una CPU (probabilmente un Intel Xeon di qualche tipo) della RAM e una porzione di una GPU in modo da avere abbastanza VRAM e core per elaborare il nostro gioco. Il Client ci porterà quindi su un desktop virtuale (una versione chiaramente limitata e privata di gran parte dell’interfaccia) in cui ci verrà chiesto di eseguire il login nel client dove possediamo il gioco che vogliamo riprodurre. Fatto questo saremo inoltrati nel client di turno e, al suo interno, dovremo aspettare che il nostro gioco venga scaricato. Non preoccupatevi però questa procedura non richiederà un vero e proprio download, al contrario richiederà pochi secondi in quanto il server non dovrà fare altro che copiare l’immagine del gioco che deve essere lanciato, inserirci dentro eventuali salvataggi ed impostazioni salvate nel nostro Cloud personale, ed infine permetterci di giocare. Questo step, ad onor del vero non è sempre necessario, ed il server ad un certo punto inizierà a tenere in memoria i giochi a cui accediamo di più, o quelli che abbiamo giocato più di recente, in modo da rendere la nostra esperienza più fluida e leggera. Oltre a ciò, è possibile anche accedere direttamente al client (al momento solo Steam) e lanciare i giochi direttamente da lì, come se stessimo osservando la nostra versione desktop classica, oppure la versione BigPicture se stiamo eseguendo l’accesso tramite un dispositivo mobile o con un controller.

Questa impostazione ci ha permesso in effetti su Steam di usufruire appieno di alcune funzionalità estremamente interessanti. Tutti quei giochi che infatti permettono l’uso del cloud per tenere al sicuro i nostri salvataggi, ci hanno permesso di riprendere le nostre partite nel punto esatto in cui le avevamo interrotte su Pc e, cosa altrettanto interessante, anche le impostazioni grafiche dei nostri giochi, saranno prese direttamente da quello che avevamo selezionato in passato. [Anche se a ben vedere questa seconda funzionalità può tranquillamente essere un’arma a doppio taglio per chi possiede Pc non particolarmente performanti nel momento in cui decide di riprendere il gioco in questione in locale sulla sua macchina e si dimentica di riabbassare le impostazioni di gioco n.d.r.]

Per concludere questo capitolo ci teniamo a precisare che sfruttare una macchina virtuale ci consente di poter eseguire anche la cattura dei nostri gameplay sfruttando la tecnologia proprietaria di Nvidia, Shadowplay. Sarà infatti possibile sfruttare il potente hardware della nostra macchina per eseguire la cattura del gioco e registrare in questo modo i nostri file senza dover far uso di hardware dedicati o software che richiedono tempo per essere ottimizzati e sfruttati a dovere, di fatto, rendendo questa funzione estremamente comoda ed accessibile.

OFFERTA E ABBONAMENTO

Geforce Now offre in effetti due versioni del servizio, una gratuita, ed una a pagamento. Come avrete capito infatti è possibile giocare gratuitamente , ma ci saranno alcune importanti limitazioni da tenere a mente. In primo luogo, i giocatori che scelgono di adottare il servizio nella sua forma Free potrebbero sperimentare delle code in fase di accesso, e quindi dover essere costretti ad attendere prima di poter far uso del servizio. In secondo luogo, le sessioni di gioco sono limitate nel tempo ad un’ora, scaduto il quale si sarà disconnessi dal servizio. A questo punto badate bene non dovrete attendere il giorno successivo, ma potrete rimettervi subito in coda per poter rientrare e continuare a giocare, ma in questo caso sarete molto probabilmente costretti ad attendere nuovamente il vostro turno.

La versione a pagamento del servizio, denominata al momento Founders, offre invece alcuni benefici. In primis i Founders non dovranno attendere alcuna coda per poter avere accesso al servizio, le loro sessioni sono limitate, ma a 6 ore invece che ad 1 inoltre basandosi su di un hardware prodotto da Nvidia, Geforce Now ci permette di abilitare per i giochi che lo consentono, il tanto famoso Raytracing, e senza investire un considerevole cifra in una scheda video di ultima generazione. Sfortunatamente al momento della stesura di questo articolo non è possibile accedere al servizio Founders in quanto i posti sono esauriti. Se tornerà disponibile questo abbonamento vi offrirà un periodo gratuito di 90 giorni, a seguito del quale inizierete a pagare l’abbonamento al prezzo di 5,49€ per un anno. Alla fine di questo periodo l’abbonamento verrà poi modificato alla versione Now Premium (di cui non conosciamo ancora i dettagli) e potrà essere mantenuto o cancellato in qualsiasi momento.

UN PO’ DI NUMERI

Nel periodo durante il quale abbiamo messo alla prova il servizio siamo riusciti ad eseguire un paio di test giocando sia da Pc che da smartphone. Il risultato dei nostri test è stato piuttosto interessante, anche se non siamo riusciti a tirare fuori dati troppo certi per quanto riguarda la connessione. Geforce Now offre infatti uno streaming video che parte da una base di 720p fino ad un massimo di 1080p e 60FPS. Come accade anche negli altri servizi di streaming la qualità è definita dalla bontà della nostra connessione, e essendo in questo caso al massimo in Full HD richiede una banda leggermente meno potente rispetto a Stadia. Tradotto in numeri sarà necessario disporre di almeno 15 Mbps per avere uno streaming a 720p 60FPS mentre per la versione a 1080p e 60 FPS dovrete avere almeno 25 Mbps. A fronte di questo però è anche vero che, soprattutto su Pc, per poter sfruttare il client è necessario rientrare in dei requisiti tecnici minimi che potrebbero tagliare fuori alcuni Pc meno performanti. Tanto per cominciare è necessario disporre di una versione a 64 bit di Windows 7 o superiore (le versioni a 32 bit non sono supportate), di una CPU almeno Dual Core con 2.o Ghz di clock o superiore, almeno 4Gb di RAM ed una GPU che supporta almeno DirectX 11; il che si traduce in:

  • Almeno una Geforce serie 600 o superiore(attenzione però che le versioni M e per notebook potrebbero non rientrare nei requisiti anche se superiori come serie)
  • Almeno una AMD Radeon HD serie 3000 o superiore.
  • Intel HD Graphics serie 2000 o superiore.

Per quanto riguarda le periferiche di gioco la maggior parte delle tastiere e dei mouse USB vanno più che bene, anche se Nvidia raccomanda l’uso di periferiche da Gaming per sfruttare appieno l’esperienza. Per i Gamepad anche buone notizie, è infatti possibile usufruire sia dei controller Sony DualShock 4 sia i controller Microsoft Xbox 360 e Xbox One via cavo USB. Per concludere, Nvidia ci suggerisce di sfruttare quando possibile una connessione cablata (via ethernet) per poter ottenere la massima qualità e, in caso si debba ricorrere al Wifi per motivi tecnici, di fare uso del Wifi 5Ghz, in caso contrario non sarà possibile garantire la stabilità del servizio. 

LA NOSTRA PROVA

Come vi abbiamo già preannunciato abbiamo messo alla prova Geforce Now su due piattaforme, un Pc ed uno smartphone (Un Galaxy A20e per la precisione). A volerla dire tutta abbiamo provato il servizio anche su Pc con configurazioni diverse. Scoprendo così che il nostro portatile non rientrava nei requisiti minimi per sfruttare il client.

Partiamo con le nostre prove eseguite su smartphone, una piattaforma interessante quanto potenzialmente problematica. Il nostro test è stato condotto sfruttando sia la nostra connessione domestica, una fibra FTTC (purtroppo in questo caso non siamo stati in grado di usare il wifi a 5 Ghz, ma abbiamo risolto collegando il telefono con un cavo ethernet alla nostra rete domestica) e con la rete dati 4G. Per completare il tutto abbiamo provato a collegare al nostro telefono un controller Xbox One e, per curiosità ci siamo messi a testare persino i controlli touch virtualizzati sullo schermo del nostro dispositivo. I nostri test ci hanno dato degli esiti decisamente interessanti decretando al primo posto come qualità la prova eseguita via cavo ethernet. Al secondo posto quella eseguita usando la rete 4G ed infine il test eseguito su wifi 2.4Ghz. L’esito migliore è stato chiaramente via cavo, con una qualità dell’immagine decisamente stabile, ed una reattività del tutto accettabile. Abbiamo in questo caso rilevato qualche saltuario momento di lag o istante di scarsa reattività del gioco, ma nulla da rendere il titolo ingiocabile. Al contrario sfruttare i controlli virtuali si è dimostrato decisamente poco pratico, rendendo alcuni titoli decisamente impraticabili e, nella migliore delle ipotesi, limitando comunque la visibilità dello schermo. Di tutt’altro avviso è invece l’esperienza con un controller collegato via bluetooth, che i permette di sfruttare appieno tutti i tasti, e soprattutto di avere a disposizione un feedback fisico degli analogici e lo schermo totalmente a disposizione dell’immagine di gioco.

Il nostro test su rete 4G occupa invece la seconda posizione a causa della latenza non ottima che questa tecnologia al momento offre. Anche disponendo di una banda dati ben superiore ai requisiti minimi, il valore di ping decisamente più alto influisce negativamente sull’esperienza finale, generando un ritardo molto fastidioso e rendendo la gran parte dei giochi Action decisamente poco godibili. Titoli più lenti, o strategici potrebbero risultare per lo meno giocabili in questa modalità, ma per il momento, ed in attesa di un 5G che consenta dei tempi di trasmissione migliori, ci sentiamo di sconsigliare questa esperienza come principale se volete approcciare un servizio di questo tipo.

In ultimo la connettività a 2.4 Ghz, oltre a non rientrare nei requisiti minimi, ci ha confermato di essere ben poco affidabile, proprio a causa della scarsa larghezza di banda e reattività. Questo ci ha condotto a soffrire di diverse problematiche sia di stabilità del gioco, che persino di qualità dell’immagine con la comparsa di diversi artefatti durante la partita, e la presenza di fenomeni di lag pesantemente marcati, che rendono il titolo spesso e volentieri del tutto ingiocabile.

In ultimo non ci resta che parlarvi del nostro test su Pc, dove con ogni probabilità, abbiamo ottenuto la nostra prova migliore. I giochi sono infatti per la stragrande maggioranza del tempo stabili e presentano solo molto di rado dei fenomeni di lag o di ritardo. Sul client Pc abbiamo inoltre avuto modo di mettere alla prova la combinazione mouse e tastiera che, soprattutto con alcuni giochi, ci consente un controllo più comodo e diretto delle nostre azioni. Come vi abbiamo detto avendo a disposizione una buona connessione cablata, ed un Pc con una buona scheda video, il risultato è decisamente sopra alla media, e ci ha permesso di godere di un gameplay a 1080p e 60FPS per lo più stabile e senza grossi intoppi. Come accadeva per Stadia su Chromecast Ultra ci viene da dire che, una volta immersi nel gameplay, è facile dimenticarsi che si sta giocando ad un titolo via streaming anche con Geforce Now, sottolineando come la tecnologia sia abbastanza pronta ad essere impiegata, ed abbia bisogno solamente di ancora un pochino di tuning, prima di essere sdoganata anche verso un pubblico più ampio. Certo in questo caso resta da considerare la bontà dalla connessione internet di ogni individuo, ma come ben potete immaginare almeno per ora, lo streaming non soppianterà il modo classico di videogiocare, ma piuttosto lo andrà ad affiancare, offrendo così al suo pubblico una maggior scelta.

CONCLUSIONI

Geforce Now è un servizio che dopo un lunghissimo periodo in closed Beta finalmente incontra un pubblico più vasto ed eterogeneo. A fronte di questo impatto il servizio si è dimostrato assolutamente all’altezza, dimostrando di avere ben pochi difetti, ma limitando ancora una volta l’esperienza per cercare ancora una volta di consolidare la sua natura.

I requisiti per Pc e, ancora una volta, di connessione, possono certo limitare l’accesso a questo servizio Nvidia, ma tenendo a mente come la connettività a banda larga si stia diffondendo a macchia d’olio non manca molto prima che il potenziale pubblico di Now diventi estremamente più numeroso. Detto questo il fatto di doversi appoggiare su Client esterni, di dover eseguire il login dentro ogni Client sepratamente, ed alcuni tempi tecnici rappresentano comunque ancora dei limiti che potrebbero rendere l’esperienza finale indigesta a molti. L’altro lato della medaglia sta nella possibilità per chi dispone di una vasta libreria SteamEpic Games o anche Uplay (ed in questo si aggiunge l’eventuale abbonamento a Uplay+) di giocare i propri titoli in mobilità, ed anche a casa propria senza soluzione di continuità, per giunta con l’aggiunta del raytracing dove possibile. Indubbiamente ci troviamo quindi di fronte ad un servizio non ancora maturo al 100%, ma che ugualmente potrebbe avere la sua attrattiva per qualcuno. Non vi resta dunque che valutare di tasca e testa vostra se, e quanto, questo servizio possa interessarvi, valutandone i pro ed i contro, ma soprattutto i costi ed i benefici.

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