recensione

L’Alienista

New York 1896, un killer da trovare e molte indagini da seguire. Scopriamo insieme questa nuova serie Crime

Pubblicato il 19 Aprile 2018 alle ore 14:00
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Siamo ormai prossimi al debutto della serie L’Alienista anche nel nostro territorio e, grazie a Netflix, siamo riusciti a vedere in anteprima i primi cinque episodi, per darvi una visione di insieme su questo interessante poliziesco che a breve potrete trovare nei vostri cataloghi.
Come di consueto accade in questi casi permetteteci di rassicurarvi; nella recensione che state per leggere non ci saranno spoiler sulla trama e nemmeno sui personaggi, ci limiteremo a darvi un’idea generale di ciò che la serie ha da offrirvi, di quello che ci ha convinto o meno. In secondo luogo ci sentiamo di mettere in guardia il pubblico più giovane o sensibile che, all’interno della serie, sono presenti alcune scene che potrebbero urtare la vostra sensibilità (resti umani o corpi con anche gravi mutilazioni e ferite vengono infatti mostrati senza troppi complimenti). Sebbene, come vedremo, non si tratti di un abuso di queste, è innegabile che siano presenti e che possano indubbiamente infastidire una fetta di pubblico.

L’alienista

New York, corre l’anno 1896 e il dottor Laszlo Kreizler è ormai un famoso alienista nella metropoli americana. Il suo compito è quello di sondare, indagare e aiutare le menti di quelle persone (in particolar modo le più giovani) che hanno qualche disturbo o problema comportamentale. Tali individui assumono comportamenti spesso definiti alienati e distaccati dalla realtà, motivo per cui gli studiosi di tale disciplina vengono definiti Alienisti. Le particolari nozioni del dottor Laszlo Kreizler saranno però importanti a causa di un avvenimento, nello specifico un omicidio che ha come vittima un giovane ragazzo che si prostituiva per vivere. Il povero malcapitato verrà trovato orrendamente mutilato e sfregiato proprio sul ponte di Williamsburg, all’epoca ancora in costruzione. Laszlo Kreizler manderà sul luogo un amico fidato, nonché collaboratore John Moore ad indagare e fare rapporto. Sarà da questo primo evento che inizieranno ad emergere particolari sempre più inquietanti e importanti che lasceranno insorgere dubbi persino sulla buona fede della polizia. Lavorando ai margini di questo caso, il buon dottore, John Moore e la squadra che lentamente verrà a formarsi, cercheranno di delineare un profilo del killer, scavando nei meandri più oscuri dell’animo umano e ricercando i moventi e le motivazioni più efferate.

Come avrete ben capito, l’argomento psicologia e introspezione giocano un ruolo fondamentale all’interno della serie, fino a fondare i primi rudimenti di quelli che sono i profili psicologici di un criminale e persino sfruttando i primi albori della medicina forense. Ogni personaggio, persino quelli apparentemente meno importanti, vengono ad un certo punto approfonditi a livello personale o, per lo meno, ci viene raccontato qualcosa del loro passato, permettendoci in questo modo di inquadrarli nel loro contesto specifico. Questo rende a tratti la serie un po’ lenta per alcuni, ma per gli spettatori più attenti e meticolosi, rappresenta un valore aggiunto notevole. A proposito di ciò, un elemento che ci ha colpito molto positivamente è il come ogni personaggio ci viene presentato in modo assolutamente umano e fallibile, cosa che inevitabilmente porta ogni soggetto a nascondere quelli che sono i suoi “scheletri nell’armadio” [sia che si tratti di segreti penosi o traumi non superati N.d.R.]. Il buon Dottor Kreizler ci dirà infatti che solo facendo i conti con questi eventi del nostro passato, e solo accettando quelli degli altri, saremo in grado di comprendere quelli che sono i comportamenti di qualcun altro, arrivando persino a prevedere le mosse del killer.

Se alla luce di quanto detto fin qui il vostro timore è di trovarvi di fronte ad una serie fortemente introspettiva e con molti tempi morti, siamo in grado di tranquillizzarvi. Nei primi cinque episodi che abbiamo potuto vedere la serie si è dimostrata piuttosto bilanciata e, sebbene ci siano momenti più riflessivi o destinati all’approfondimento di un certo personaggio, nessuno di questi risulta sgradevole o esageratamente tedioso da seguire. Globalmente la trama è infatti molto ben scritta e segue un percorso che avanza, magari lentamente, ma inesorabilmente, continuando ad evolversi e cambiare prospettiva, mantenendo l’attenzione alta tra un episodio e l’altro.

La grande mela

Realizzare un’epoca così piena di contraddizioni e così particolare rispetto ai nostri giorni non è certo un compito facile. Costruire i set, realizzare i costumi e dipingere i comportamenti e le atmosfere è un qualcosa particolarmente complesso ma, a conti fatti, riuscito in questa serie. Dalle fumose strade dei bassifondi, alle sontuose dimore dei benestanti fino alle ambientazioni più tranquille di un teatro o di un ristorante, ogni ambiente è stato realizzato con cura e dovizia di particolari, rappresentando in modo incredibilmente suggestivo una New York ricca di luci e ombre. Anche i costumi rispecchiano quanto già detto, confermandosi un elemento fondamentale nella resa del colpo d’occhio finale della serie. L’alienista però non brilla solo per quanto riguarda l’atmosfera, ma anche e soprattutto grazie ad un uso intelligente della telecamera e all’ottimo lavoro svolto dai singoli attori. La serie, come abbiamo avuto modo di dirvi, poggia le sue fondamenta in modo massiccio su quelli che sono gli stati dell’animo umano e le sue emozioni, presentando dialoghi spesso molto tesi e argomenti incredibilmente delicati. A tal proposito, le inquadrature usate durante questi scambi piuttosto animati fanno un largo uso di primi piani e zoom sul volto di chi parla, concentrandosi in modo particolare su quelle espressioni che sottolineano o tradiscono il momento. Tutto questo non sarebbe però stato possibile senza un gruppo di attori in grado di esprimere in modo più che appropriato queste emozioni così estreme e particolari, motivo per cui ci sentiamo di premiare in ugual misura tutto il cast che ha preso parte alla serie. Purtroppo, da questo punto di vista non sia in grado di dare una valutazione al doppiaggio italiano [la serie ci è giunta in lingua originale N.d.R.]; ciò non di meno, per chi si sentisse a suo agio con la lingua Inglese, confermiamo l’ottimo lavoro svolto dagli attori, non solo per la parte espressiva, ma anche per quanto riguarda i dialoghi e la loro espressività.

L’ultimo punto che ci rimane da trattare è l’aspetto legato all’audio, ovvero i suoni e la musica ambientale. Sappiate che la cura che è stata messa per il resto della serie è presente anche in questo ambito, e sebbene come accade molto spesso non siamo di fronte ad una colonna sonora memorabile o superlativa, possiamo tranquillamente affermare che si tratta di un compito fatto come si deve e che assolve in modo più che dignitoso alla sua funzione immersiva, trasportandoci efficacemente nella New York del 1896.

Conclusioni

L’alienista è una serie che, per quanto riguarda i primi cinque episodi, ha saputo appassionarci e fornirci ottimi spunti. La sua trama elaborata e per nulla banale si sposa molto bene con l’ambiente e riesce a mantenere l’attenzione alta, anche grazie al ritmo studiato in modo ragionato. Sebbene si tratti di un poliziesco destinato a non incontrare il gusto di tutti, anzi potrebbe addirittura urtare la sensibilità di qualcuno, è altrettanto vero che grazie alla fusione tra personaggi, trama e ambientazione, il risultato sia notevole sotto molti punti di vista. Dopo aver visualizzato questi episodi in anteprima ci sentiamo dunque di valutare positivamente L’Alienista e di consigliarlo senza troppe remore a chiunque sia interessato ad immergersi in una indagine dai toni cupi e oscuri, un viaggio che vi porterà tra le emozioni e le pulsioni più orribili dell’animo umano nel tentativo di scoprire un killer efferato e assicurarlo alla giustizia.

Good

Ottima ambientazione
Trama ben realizzata
Gestione delle inquadrature eccellente
Ottima resa dei personaggi

Bad

A tratti la narrazione potrebbe risultare lenta per alcuni spettatori
8.0
PEM-PEM

Sviluppatore: Anonymous Content
Distributore: Netflix
Data di uscita: 19 aprile 2018
Genere: Serie TV
PEGI: N.D.
Piattaforme: Streaming

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