Super Dragon Ball Heroes - Guida per i principianti

Pubblicato il 9 Aprile 2019 alle ore 10:00
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Finalmente è arrivato, anche in Occidente, uno dei giochi arcade che più ha fatto scalpore negli ultimi anni. Stiamo parlando di Dragon Ball Heroes, arrivato da noi su Nintendo Switch e PC nella sua versione “Super” lo scorso 5 aprile. Da buon fan della versione arcade [pur senza aver mai avuto la possibilità di provarla, ahimè n.d.H.] e dell’intero brand, l’arrivo di Super Dragon Ball Heroes: World Mission ha acceso nel sottoscritto un’immensa voglia di portare quante più persone possibili a provarlo [compreso il povero Boss N.d.P.]. Per questo oggi vi porterò in un mondo fatto di carte, what-if eccezionali e storie al limite dell’incredibile, in una piccola mini guida alla storia di Dragon Ball Heroes e al suo funzionamento.

Xeno chi?

La storyline di Heroes inizia con il ritorno di Future Trunks dal passato, dove ha aiutato i nostri eroi a sconfiggere Cell. Dopo aver chiuso la questione Androidi anche nel suo tempo, Trunks si ritrova misteriosamente davanti a Chronoa, una Kai del Tempo che ha attaccato il ragazzo accusandolo del suo uso illecito della macchina del tempo. Dopo un breve scambio, Chronoa dà a Trunks la missione di fermare Towa e Mira – gli stessi nemici di Dragon Ball Xenoverse – che cercano di creare caos nel tempo. Inizia così il viaggio di Trunks: Xeno (o più comunemente Xeno Trunks), che dovrà visitare le varie epoche cercando di cancellare i tentativi dei due nemici di modificare il tempo.

Durante le varie fasi delle avventure di Xeno Trunks e dei pattugliatori temporali si ripercorreranno tutti i più grandi scontri visti nelle varie saghe, partendo dalla saga del Grande Mago Piccolo fino ai 7 draghi malvagi di Dragon Ball GT ,in una sequela di missioni e di scontri che verranno spesso modificati per introdurre così nuove forme e trasformazioni. Basti pensare a Bardock Super Saiyan di terzo livello – come visto in Xenoverse – o alla versione SSJ4 di Broly che da anni i fan hanno disegnato e raccontato in novel fanmade. Oltre alla rivisitazione dei grandi classici targati Dragon Ball, sono state scritte alcune saghe totalmente inedite che raccontano lo scontro tra i pattugliatori temporali e l’Impero Oscuro, una fazione di demoni i cui scopi diventano sempre più vividi col passare del tempo. Queste saghe sono state rese giocabili nella versione arcade tramite il rilascio nel tempo delle varie missioni che coincidevano, anche, con l’arrivo di nuove carte per espandere così il parco personaggi. Nel corso degli anni Bandai Namco Entertainment ha rilasciato, solamente in Giappone, anche varie versioni su Nintendo 3DS per i fan che preferivano portarsi in mobilità le avventure di Heroes. Dopo qualche anno, però, è stato rilasciato un grosso aggiornamento che andava a modificare alcune delle meccaniche base (basti pensare al semplice aumento dei personaggi schierabili da 5 a 7) e grafico che ha preso il nome di Super Dragon Ball Heroes, andando così a giocare anche col nome della nuova serie animata.

Super Dragon Ball Heroes

Nella sua versione “Super”, Dragon Ball Heroes ha forse raggiunto uno dei punti più alti della sua esistenza. L’interesse dell’Occidente si è fatto sempre più forte tanto da costringere Bandai Namco a effettuare alcuni test sull’eventuale interesse dei cabinati – sopratutto negli Stati Uniti – e a considerare l’arrivo del gioco su console anche per coloro che non parlano giapponese. Dopo mesi di voci e di considerazioni, infatti, Bandai Namco ha annunciato l’arrivo ufficiale di Super Dragon Ball Heroes: World Mission anche nel nostro Paese, facendo così debuttare il brand anche in Occidente seppur informando poco il pubblico che – di Heroes – non conosce assolutamente nulla.

Super Dragon Ball Heroes è considerato un gioco di carte strategico in tutto e per tutto; infatti gli utenti possono schierare fino a un massimo di sette personaggi sul proprio campo potendoli anche ripetere. Sarà possibile, infatti, creare team di soli Frieza o Goku con l’unica limitazione a un solo Gigante (Che sia Grande Scimmia o una forma gigante come il Super Namecciano) per team.

Ogni carta possiede, prima di tutto, una classe che è possibile dividere in quattro tipi: Berserker (BS), Elite (EL), Hero (HR) e Special (SP). Le prime tre sono offensive e si basano su tipologie di attacco differente (da notare che le carte che condividono la classe sfrutteranno ciò che sono chiamati “attacchi coordinati” e infliggeranno più danno ai nemici quando attaccheranno). Le carte SP, invece, sono dei supporti che fanno parte delle 7 in campo, ma non hanno potere offensivo e possiedono potenti abilità in grado di aumentare la pericolosità delle carte a loro associate.
I personaggi possono avere delle CAA (Card Action Ability), ossia abilità che vengono attivate o a inizio turno o durante alcune fasi particolari che necessitano di azioni da parte dell’utente. Si passa dallo strofinare lo schermo (o utilizzare la levetta sinistra del Joycon in caso di modalità dock su Switch) per trasformarsi allo spostare le carte in determinate zone per effettuare fusioni o attacchi combinati che faranno ancora più danno all’avversario. Ogni CAA viene opportunamente spiegata quando si vedranno i dettagli del personaggio da noi scelto ed è da notare che alcune di esse sono limitate a una sola per mazzo, cosa che ovviamente costringerà l’utente a stare attento alla composizione della propria squadra. A dare un ulteriore strato strategico al gioco (che inizialmente può sembrare banale ma risulterà sempre più importanti nelle battaglie più difficili del gioco) sono le abilità che permettono a carte apparentemente inutili (come Tarble) di diventare un must per ogni team. Si passa da passive in grado di diminuire la barra CI (di cui parleremo dopo) al recupero di stamina o di aumento dei danni in base al numero di HP rimasti. La giusta combinazione è in grado di spaccare il gioco e rendere facili anche le battaglie più ardue: un esempio è dato da Cell X che annulla i danni sopra i 1000 ricevuti per il primo turno, unito a un Gogeta SSJ4 che potenzia l’attacco il turno successivo se nel precedente sono stati subiti meno di 5000 danni. Potenzialmente le combinazioni sono infinite e tendono a premiare i giocatori più attenti e strategici.

Sul campo di battaglia

Se il team building è una delle parti più importanti di Super Dragon Ball Heroes, lo stesso possiamo dire della vera e propria fase sul campo di battaglia. La nostra squadra, infatti, verrà posizionata in un terreno composto da 4 aree: tre di attacco e una di supporto. Le prime consumano energia (stamina) in base a quale viene scelta: quella più in alto consuma tre tacche mentre quella più in basso solamente una. La stamina determina inoltre quanta potenza sarà effettivamente erogata dalla carta, necessaria per contrastare gli avversari e per poter attaccare per primi. Al termine della preparazione, infatti, verrà calcolata la potenza totale delle carte, anche in base alla posizione sul campo di battaglia, e chi avrà quella maggiore sarà il primo ad attaccare. La potenza, inoltre, determina quanta Hero Energy si guadagnerà per poter sfruttare le mosse speciali o gli Ultimate Unit Effect (UUE) di cui parleremo in seguito. Per poter recuperare stamina, senza stare a parlare di abilità o di Moduli che andrebbe a creare solo confusione, sarà necessario mettere le carte nella zona di supporto per farle riposare per quel turno. Legate all’area di supporto sono le UUE che sono attivabili mettendo proprio lì un’unità che la possiede e altre due carte a essa collegata. Gli effetti di solito tendono a cambiare le sorti dello scontro in cambio, però, di Hero Energy e solitamente sono eseguibili solo una volta per battaglia.

Una volta impostata la parte pre-turno si arriva al cuore vero e proprio del gioco: lo scontro Charge Impact (CI). Sia in fase di attacco che di difesa il nostro obiettivo sarà quello di fermare una barra, che continua a riempirsi e scaricarsi a velocità variabile, il più alto possibile rispetto al proprio avversario. Se si è in attacco mentre si riesce a farlo si faranno più danni e, se sarà possibile, verrà scatenata la mossa speciale delle unità attaccanti (sempre secondo il principio dell’attacco coordinato di prima), mentre in fase difensiva si attiverà la guarda e si subiranno meno danni. Imparare a gestire gli scontri CI sarà fondamentale visto che difendersi in maniera efficace e utilizzare tutti gli attacchi speciali possibili sarà l’unico modo possibile per portare a casa la vittoria anche nelle battaglie più difficili.

Dragon Ball Heroes (e la sua evoluzione “Super”) è quindi un gioco di strategia, ma senza dimenticare l’abilità necessaria per completare anche gli scontri più ardui. La sua natura piena di “What-if” e avvenimenti al limite del possibile lo ha reso uno dei giochi più diffusi in Giappone e deve colmare di felicità tutti i fan del brand di Akira Toriyama. La speranza è che il successo possa essere replicato anche qui, in Occidente, e che Bandai Namco inizi a rilasciare aggiornamenti importanti per World Mission (che si ferma alla Universe Mission 2, mentre nella versione arcade siamo arrivati alla 8) per aggiornare e aumentare il numero di carte e di contenuti con la possibilità, in futuro, di vedere altri eventuali titoli localizzati almeno in inglese.

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