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[SPECIALE] DooM: L'evoluzione del Single Player

Pubblicato il 16 Marzo 2020 alle ore 0:00
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di Dario Bin
@DrioAkuma

Tribù, mancano pochi giorni all’arrivo di DooM Eternal e gli attuali fan non vedono l’ora di provarlo per tornare a qualcosa che aiuta nelle giornate “difficili”: pura, creativa ed ignorante violenza gratuita!
Perché, nonostante tutti questi anni, il brand di DooM è rimasto un fenomeno ludico che riesce ad emozionare sempre, qualunque generazione metta mano ad un qualsiasi capitolo?

Ci sono tanti fattori da tenere in considerazione, per esempio il fatto che il primo DooM lanciato da una giovane id Software nel 1993 su PC è diventato un titolo di punta degli FPS dopo Wolfestein, tanto da portarlo nel maggior numero di piattaforme possibile.
SNES (Super Nintendo) e SEGA 32X, con le limitazioni che potevano avere (come una qualità audio migliore nelle musiche e pulizia dei pixel), sono stati dei tramite per far conoscere DooM al pubblico.

Uno dei tanti aspetti che ha ammaliato i videogiocatori è l’effetto “quasi” tridimensionale che il gioco aveva rispetto a Wolfestein, con la presenza di elementi scenici come le scale, che cercavano di creare una verticalità, seguito da un gioco di prospettive grazie alla posizione delle diverse texture che rendevano un effetto 2.5D.
Rispetto a come siamo oramai “viziati” da diversi anni, il gioco ha sempre tenuto conto del livello di difficoltà e sfida; non esiste il fattore “Basta stare dietro ad un angolo, mi rigenero e torno a sparare”.
Ogni errore commesso, ogni colpo subito, era una lezione che portava il giocatore ad imparare nuove nozioni e migliorare i propri riflessi, riuscire ad improvvisare una strategia in mezzo al caos tra mostri che assaltano in carica e palle di fuoco lanciate dalle creature infernali.
A fronte di tutto questo c’era un appagante lato esplorativo: le mappe erano in possesso di zone segrete che dovevano essere ricercate e scoperte per ottenere succose ricompense, per non parlare di un arsenale che ai tempi era qualcosa da far venire l'acquolina in bocca.
In mezzo a tutto questo c’era soprattutto… l’appagante soddisfazione di ridurre i demoni a brandelli.

Il suo successo permise un anno dopo la realizzazione dei suoi seguiti con DooM 2: Hell in Earth, Final DooM nel 1996 e DooM 64 (chiamato così perché su console Nintendo 64) nel 1997.
Tutti questi titoli mantenevano, con texture più “pulite” nel corso del tempo, lo stesso concetto del primo capitolo con nuovi numerosi stage, armi, nemici e segreti da scoprire.
Quello che fa comprendere quanto questi giochi abbiano fatto, sotto diversi aspetti, la storia degli FPS è che ancora adesso, tramite piattaforme di distribuzione come Steam e GOG, i giochi vengano ancora acquistati e giocati da tantissime persone nel mondo.
DooM è stato capace di dare una svolta al genere e diventare una fonte di ispirazione, portando alla creazione di titoli come Shadow Warrior e Quake, che ai tempi venivano etichettati come DooM Clone, un po' come si fa ora con qualsiasi Action RPG che, se si dimostra punitivo e troppo “difficile”, viene subito definito nella categoria Souls Like.

La svolta fu diversi anni dopo nel 2004, con DooM 3 per PC e Xbox, perché divenne ufficialmente il primo capitolo ad avere realmente una grafica 3D; ci furono coloro che lodarono il gioco e chi invece non lo riteneva un “ vero e puroDooM, ma semplicemente un buon FPS.
Nonostante questo, anch’esso funzionò perché teneva l’essenza base aggiungendo tutte le possibilità che la tecnologia del 2004 poteva concedergli; per esempio un sistema di illuminazione dinamica che permetteva giochi di luci e ombre.
Una meccanica rimasta nella memoria di molti giocatori era quella della torcia, che si equipaggiava a parte al posto della propria arma da fuoco, creando un senso di tensione perenne a cui l’idea di rendersi vulnerabili per scoprire cosa poteva nascondersi nel buio era sempre dietro l’angolo.
Questa meccanica venne sfortunatamente rimossa in DooM 3: BFG Edition rilasciato su PC, PlayStation 3 e Xbox 360 nel 2012, rendendolo un elemento utilizzabile liberamente senza rimuovere l’arma dalle proprie mani; in cambio ci sono state delle pulizie tecniche e all’interno di questa edizione è presente anche l’espansione DooM 3 Resurrection of Evil (rilasciato originariamente nel 2005 su PC e Xbox).

Se non contiamo la BFG Edition, passarono ben dodici anni prima che il brand tornasse ufficialmente in scena; nel 2016 ecco arrivare DooM per PlayStation 4, Xbox One, PC e (successivamente) Nintendo Switch.
Chi ci segue sa quanto abbiamo apprezzato il titolo (se siete curiosi, potete trovare la nostra recensione semplicemente CLICCANDO QUI) e come, in un periodo in cui i giochi multiplayer hanno preso molto più spazio nel mercato, sia uno dei prodotti che riesce a dimostrare due cose: la vecchia scuola funziona, basta riadattarla con le attuali tecnologie a disposizione, e che il single player è ancora forte.
È anche vero che in quest’ultimo capitolo c’è una modalità multigiocatore online, ma alla fine quello che i giocatori desiderano è una cosa sola: la campagna principale di DooM fatta di armi, nemici da esplodere, un severo livello di sfida, mappe enormi e piene di segreti da scovare.
Per dare un tocco di maggiore immersione nel ruolo del DooM Guy, nel 2017 venne rilasciato una versione che sfruttasse la realtà virtuale intitolata DooM VFR per PlayStation 4 VR e PC.

Menzioniamo la presenza di alcuni titoli del brand rilasciati per dispositivi mobile, in cui si cercava di mantenere parte del gameplay classico, con un tocco extra per adattarlo alle piattaforme rilasciate in DooM RPG (2005 – Java), DooM II RPG (2009 – Java, Windows Phone, Blackberry, iOS) e DooM Resurection (2009 – iOS).

doom eternal

Dopo lo sfortunato annuncio del suo rinvio, mancano solo pochi giorni ed il 20 Marzo 2020 uscirà ufficialmente un nuovo capitolo: DooM Eternal per PlayStation 4, Xbox One, PC e Google Stadia.
Il suo predecessore ci ha garantito molte ore di svago e divertimento e, se quel che ci è stato promesso verrà confermato controller alla mano, ci troveremo davanti ad un seguito che ci regalerà livelli superiori di divertimento; il tutto rispettando quel che abbiamo detto fino ad ora in questo speciale. La vecchia scuola può funzionare? La risposta è sì, basta essere capaci di adattarla ed evolverla, come questo brand ha sempre dimostrato finora.
Quindi non resta che resistere ancora qualche giorno e, una volta che avremo in mano la nostra copia di DooM Eternal, dare sfogo alla nostra creatività di distruzione verso ogni ostacolo che ci si parerà davanti.

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