recensione

Pride Run

Pride Run è un titolo realizzato con ironia contro ogni forma di discriminazione

Pubblicato il 21 Ottobre 2019 alle ore 15:15
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di Dario Bin
@DrioAkuma

Tribù, eccoci qui a trattare un gioco particolare. Pride Run è un’esperienza che cerca nel rhythm’n game di toccare un forte argomento che ancora adesso divide il pubblico, il gay pride.
Da un lato abbiamo chi ritiene che eventi come questi siano solo una carnevalata senza senso, mentre altri ritengono invece che sia di enorme importanza che tali manifestazioni avvengano nelle diverse parti del mondo.
Come già dissi durante la live nel nostro canale, mentre mostravo questo titolo per la “Road to Review”, ritengo che abbiano importanza, ma tutto dipende da un fattore essenziale: COME vengono fatte.
Il Gay Pride deve essere una manifestazione di festa, con la musica e il sorriso in volto, con la giusta nota di provocazione e sarcasmo nei confronti di coloro che provano un odio (molte volte ingiustificato) verso la comunità LGBTQIA+.
Il tutto, però, deve essere fatto senza oltrepassare i limiti del pudore, altrimenti si provoca l’effetto contrario e si forniscono soltanto altri colpi in canna ai dispensatori di odio.
Io personalmente sono stato ad un Pride e mi sono divertito tantissimo, perché fu fatto a dovere; una marcia fatta da persone, con musica e un sorriso sul volto per dire “Io non ho paura di voi, io esisto e non starò mai più nascosto per colpa della vostra ignoranza”.
Come dico sempre: “Se tu giudichi l’integrità della mia persona solo dal fatto che ho un gusto sessuale diverso dal tuo, allora non meriti il mio tempo; di vita ne ho una sola e la voglio dedicare solo a coloro che vogliono conoscere chi sono nella mia totalità, non basandola su un solo fattore.

Pride Run è un gioco a sostegno delle marce Gay Pride, che cerca di mostrare quello che sono e devono essere: una festa fatta di colori, musica ed amore verso il prossimo senza alcuna discriminazione.
Riesce questo titolo a promuovere il tutto ed essere un accattivante rhythm’n game per tutti?
Non resta che scoprirlo assieme in questa recensione.

Si scende in strada dolcezze!

Pride Run è un gioco che propone due modalità, Vanilla e Party Hard, potendo scegliere tra ben tre livelli di difficoltà (Vergine, Viziosa, Queen).
La prima modalità è un classico rhythm’n game, mentre la seconda propone qualcosa di diverso da solito; rimane un gioco musicale, ma in versione strategico in tempo reale. Però vediamo di andare con ordine.
Nella modalità Vanilla si vive la tipica esperienza dei giochi a ritmo, si sceglie la tappa e una volta scaduto il timer inizia la canzone; da qui è compito del giocatore premere al tempo giusto le “note” assegnate ai quattro tasti, facendo attenzione perché si avrà a che fare con: singole, doppie e prolungate.
Più la combinazione cresce, maggiori sono i punti che si ottengono, oltre ad aumentare il corteo; a indicare la durata della canzone vi è un grazioso unicorno che percorrerà l’arcobaleno da sinistra a destra.
Su questo nulla in più da dire, una modalità familiare a tutti gli amanti del genere; l’unica problematica che si è presentata ogni tanto sono alcune combinazioni leggermente “scomode” da eseguire e qualche caso di input lag, che ha interrotto la combo, una questione che potrebbe mettere in difficoltà coloro che cercano il perfect score senza errori.

Accattivante la modalità Party Hard, in cui i ragionamenti strategici prendono forma sin dalla selezione della tappa; in essa è possibile vedere quali sono le “preferenze” sui gruppi da parte del pubblico che sarà presente e la quantità di hater presenti.
Scelto lo stage si passa alla formazione di apertura del corteo, formato da una griglia di sedici quadrati. La prima fila è dedicata ai carri dove potranno stare i leader sostitutivi (che vedremo tra poco), nelle restanti si posizionano il leader attivo e le relative “unità” (chiamati Gruppi).
Ogni gruppo fa parte di una categoria LGBT rappresentata da un simbolo (ad esempio la zampa dei bear), seguito da un relativo costo di piazzamento; la somma dei gruppi deve arrivare ad un valore massimo, che non può essere superato.
I gruppi e i leader hanno quattro valori: danza, scudo, marcia e stamina; la prima serve per richiamare l’attenzione del pubblico ai bordi e farli unire al corteo, mentre lo scudo viene usato quando bisogna dare riparo dagli attacchi hater.
Marcia aumenta la velocità del corteo in caso di necessità, per superare numerose unità hater; infine, la stamina ha due funzioni: da un lato è la carica di energia per eseguire le abilità dei singoli gruppi, dall’altro, se viene azzerata dagli hater, li farà allontanare dal corteo, perché non riusciranno a sostenere le ondate di odio ricevute.
Tutti quanti hanno abilità uniche, legate al gruppo di appartenenza; non tutti i gruppi e leader saranno disponibili sin dall’inizio. Guadagnando punteggi dai cortei (solo quelli in Party Hard), si potranno poi usare per acquistare nuovi gregari.

Una volta creata la formazione si scende in strada e inizia la marcia pride. Osservando i marciapiedi bisogna individuare le preferenze del pubblico e da lì muovere i gruppi per cercare di coinvolgere nuovi membri da arruolare, affinché si uniscano al corteo.
Non basta solamente muoverli, bisogna anche attivare le abilità necessarie tramite la combinazione richiesta e farlo a ritmo di musica.
Ogni abilità consuma parte della stamina e richiede un periodo di ricarica prima di un nuovo utilizzo; si può attendere il tempo di recupero, oppure spostare il gruppo per farne arrivare un altro da utilizzare al momento.
In mezzo al pubblico ci saranno gli hater, pronti a distribuire il loro odio; in quel caso bisogna posizionare i gruppi che hanno statistiche scudo e attivare l’abilità difensiva per proteggere il corteo.
Più i gruppi subiscono ondate di odio, più la stamina diminuisce, portandoli ad un certo punto ad andarsene e far fallire il corteo

In entrambe le modalità, una volta conclusa la marcia, si passa alla boss fight con il leader degli hater in uno scontro a turni alternati tra offensivo e difensivo.
Nel primo caso si esegue la combinazione di tasti (sempre a ritmo di musica) per utilizzare una delle tecniche di attacco; ognuna ha un minigioco in quick time event, che se fatto a dovere fornirà vantaggio nello scontro.
Se scade il tempo o non si esegue correttamente la tecnica, si passa al turno difensivo; in questo caso ci sarà una sola mossa di difesa che va eseguita correttamente e prima dello scadere del tempo.
In caso di riuscita si contrasta l’offensiva del boss e, se si ha successo, un ulteriore vantaggio nella battaglia; una volta riempita la barra superiore al massimo si può eseguire la tecnica finale e ottenere la Pridality.
La modalità Party Hard è divertente, nonostante ci sia uno sbalzo di difficoltà alquanto ostico nelle prime fasi di gioco anche se si affronta a facile; tornando a citare nuovamente il problema dei casi di input lag, in questa modalità fanno notevolmente la differenza se si esegue un passo falso.

Tecnicamente parlando

Parlando del lato tecnico di Pride Run, quello che abbiamo davanti è un prodotto in stile pixel art con una grande varietà di gruppi e leader originali, così come sono apprezzati i boss e le ironiche citazioni.
I sedici stage sono tutti quanti unici e non si percepisce alcun elemento di monotonia nel vederli durante l’avanzare della marcia.
Purtroppo questo aspetto artistico, nel corso delle lunghe sessioni, potrebbe ogni tanto creare dei “fastidi” a livello visivo; parliamo di un problema che si propone differentemente da persona a persona e consigliamo comunque di fare delle pause tra una partita e l’altra.
Buono il comparto audio e le tracce musicali realizzate da Hard Ton, nonostante ci siano a volte degli sbalzi d’audio, anche quando si imposta il volume al minimo, che porta a rimuovere le cuffie di scatto per via dell’inaspettata sorpresa.
Apprezzato il fatto che nelle opzioni è possibile scegliere tre configurazioni controller tra tastiera PC, controller Xbox e controller PlayStation 4; specialmente per quest’ultimo caso, perché poche software house pensano a questo dettaglio su PC, usufruire di esso e avere a schermo i tasti della Xbox avrebbe reso le partite molto complesse.

Conclusioni

Insomma, cosa possiamo dire di Pride Run?
Quello che abbiamo tra le mani è un rhythm’n game misto a caratteristiche RTS divertente e originale; un gioco che punta a far comprendere sotto certi aspetti quanto sia “difficile” affrontare un corteo, specialmente quando si è consapevoli che vi saranno persone pronte a puntare il dito e criticarvi.
Titolo consigliato anche se con alcuni difetti, ma parliamo comunque di un indie, che sa farsi spazio nel cuore dei giocatori per il suo ritmo e la sua ironia.

Good

Divertente e immediato
Accattivante modalità strategica con Party Hard
La presenza della configurazione controller PS4

Bad

Qualche problema ogni tanto di input lag
Alcuni sbalzi di difficoltà nella modalità Party Hard
In lunghe sessioni a osservare lo schermo, potrebbe dar fastidio agli occhi
7.9
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: IV Productions, Hard Ton, Steam Factory
Distributore: Green Man Gaming Publishing
Data di uscita: 11 ottobre 2019
Genere: RTS, Rhythm ’n' Game
PEGI: N.D.
Piattaforme: MacOS, PC, Classic MacOS

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